Capitolo 4: Si parte,di nuovo.

Non appena aprì gli occhi si sentì crollare tutti gli avvenimenti del giorno prima addosso, come uno schiaffo. Si alzò lentamente dal letto e ignorò la sua compagna di stanzai Ino. Afferrò la divisa bianca che le avevano dato il giono prima. Se la rigirò tra le mani.
-Non è giusto....-mormorò -....perchè devo farlo?-
Non voleva diventare un'assassina,lei. Voleva semplicemente tutti indietro, vivi e non morti. Voleva che....quel qualcuno di cui parla Kakashi non l'attentasse più. Voleva semplicemente tornare a lavorare nella bottega medica della sua famiglia a Konoha....
Neanche lo sapeva più, dov'era. Naturalmente non si poteva sapere.
Una volta messa la divisa uscì dalla camera. Guardò le numerose decorazioni raffinate che aleggiavano lungo i muri, sullle travi delle porte. Camminò davanti a se, gli stivali con il tacco ticchettavano sul parquet scuro. Inquietava tutto, di quella casa. Sembrava...un'enorme castello abbandonato senza polvere. Magari c'erano trabocchetti enormi.
Continuò a camminare finchè non giunse nell'atrio, dove c'erano quasi tutti. Molti avevano già il cappuccio tirato su...allungò la mano per sfiorare il suo cappuccio in tela soffice, poi la ritrasse istintivamente senza un perchè. Si mise in fila.
***
-Bene- Kakashi si schiarì la voce. Lanciò un'occhiata a tutti i presenti in fila orizzontale e continuò -Oggi è il giorno dell'allenamento. Io e Sai vi aiuteremo. L'allenamento consiste nel: primo, allenarvi tra di voi. Conoscervi, in qualche modo; e secondo, fatemi vedere cosa sapete fare simulando un attacco. Intesi?-
-Ma...tutto oggi?!- esclamò un castano con due segni rossi sulle guance.
Kakashi assottigliò gli occhi -Kiba. Partendo dal presupposto che qualcuno vi vuole uccidere...oggi è anche troppo tempo- alzò la voce - NON POSSIAMO PERMETTERCI ALTRO TEMPO. Intesi?-
-.....d'accordo- esclamò Kiba.
-Scegliete un'arma e combattete,forza. I gruppi saranno....vediamo...-afferrò un foglio e lo osservò -Ho formato delle squadre da due a seconda dei vostri mestieri precedenti- s'azzittì qualche secondo -Dunque.....facciamo....Neji e Tenten. Ino e Hinata. Shikamaru e Chouji. Naruto e RockLee. Kiba e Shino.Sakura e...Sai. Iniziate- battè le mani per far capire che è il momento di combattere.

Tenten deglutì. Sebbene fosse solo un allenamento, l'idea di allenarsi con occhi di ghiaccio, la inquietò. La sera prima era stato piacevole scambiare due parole con Neji, ma ora la vetta di un accordo tra loro, sembrava lontana. Probabilmente proveniva da una ricca famiglia, si capiva. E non avrebbe esitato a ridicolizzarla davanti a tutti. Sospirò e si avvicinò al bancone delle armi. Ne vide di diversi tipi, dalle più piccole alle più grandi. scelse un mini martello con la punta spinata e dei nunchako fatti al medesimo modo. Arretrò e vide Neji, recarsi nella palestra indicata da Kakashi. Fece un bel respiro e lo raggiunse.
-Probabilmente non sai neanche come si chiama quello- esclamò accennando alla fondina che teneva sul fianco. Neji la guardò, sorrise appena.
-Perchè tu si?-
-Mio padre era proprietario di un emporio d'armi- impugnò il martello spinato e si posizionò davanti al suo avversario. -E' uno sparapunti. Se lo estrai spara centinaia di mini puntine di ferro alla volta. Le cariche sono mille alla volta- sorrise -Contento?-
-Phf- sbuffò Neji sfiorando appena lo spara-punti e mettendosi subito dopo in posizione di arti marziali -Non mi servirà comunque. Esperto in cinura nera da quando avevo 5 anni-
Tenten rise, in realtà però era terrorizzata -E ora ne hai?-
-Diciasette-
-Ottimo- enfatizzò la castana.
"Non ce la farò......" -Iniziamo?- fece la ragazza. Neji annuì.
***
Ino si rigirò il lungo cortello tra le mani, si sistemò la cintura con i coltellini per la quinta volta e sbuffò. -Scusa ma tu non hai fatto arti marziali come tutti gli Hyuga?- chiese guardando Hinata di fronte a lei, che non si decideva a muoversi. Aveva quello sparapunte o come si chiamava, nella mano e si stava lagnando da un quarto d'ora.
-Uhm....scusa è che....non sono abituata- rispose timidamente Hinata.
-Ascolta, neanche io. Ma dobbiamo imparare in qualche modo...quindi io ti attacco, ora. E cerca di evitarli- in quel momento lanciò il coltello verso Hinata.
***
RockLee affondò il pugno su Naruto -Tanto piacere- sorrise.
-A te- rispose il biondo scansando Lee con un pugno. Gli diede un calcio agli stinchi, ma il moro lo parò.
***
-Cosa userai?- chiese Sai alla ragazza dai capelli rosa. Lei guardò indecisa sul bancone.
-Non credo sia un tipo da buttarsi nella mischia,io- esclamò Sakura. Guardò ancora finchè non trovò qualcosa che faceva al caso suo: un set di bombolette soporifere,lacrimogene, esplosive, fumogene,velenose....
-Userò queste- fece.
-E basta?- chiese Sai estraendo una spada più corta del normale.
-Sono anche forte nel corpo a corpo. Dovresti vedere come ho steso dei soldati- e gli fece un'occhiolino. si diresse verso la palestra -Andiamoo!-
Sai sorrise e s'incamminò verso di lei.
***
Una carrozza si parcheggiò davanti all'imponente edificio, i ragazzi scesero dal veicolo.
-Pfu! Sembra solo una vecchia catapecchia - esclamò una ragazza dai capelli rossi -Grossa ed enorme....catapecchia!- quasi rise. Un ragazzo la guardò sdegnato -Smettila Karin-
-Suigetsu io non ti ho mica interpella.....- ribattè la mora, ma venne interrotta dalla voce di un ragazzo più grande con i capelli arancioni e lo sguardo tranquillo.
-Karin smettila. Anche tu Suigetsu. Sasuke sei sicuro che sia questa?- chiese poi rivolto al moro. Lui annuì e avanzò senza dire altro. Camminarono per sei metri giungendo poi davanti ad una porta massiccia,Sasuke bussò contro l'enorme catenaccio in ferro. Dopo qualche secondo si sentì il rumore di qualcuno che guardava dallo spioncino.
-Aprici- ordinò Sasuke.
-E perchè mai dovrei farlo?- ribattè la voce dall'altra parte?
-Sei Hatake,giusto? Aprimi o butto giù la porta- disse ancora l'Uchiha.
-Oh non ci riusciresti mai. Posso sapere il nome del ragazzo con tanta insolenza?-
-Ti basti sapere che conoscevo Asuma Sarutobi-
Non passò neanche un secondo che la porta si spalancò, rivelando il volto del trentenne Kakashi, alquanto sorpreso.
-La parolina magica- borbottò sarcastico Suigetsu.
-Asuma?-
Sasuke spinse Kakashi di lato ed entrò nell'edificio -E' successo. A Suna, dove c'era il palazzo installato da Asuma...L'hanno presa- si guardò intorno -la tu sai cosa-
Kakashi sobbalzò -Come ma......?-
-Una metà perlomeno-
-Cosa significa la metà?- si iniziò ad alterare il maestro.
-L'altra è al sicuro.....almeno credo. Karin ha fatto una ricerca accurata su internet e....sappiamo che c'è l'hanno dei tipi. Ma sfortunatamente Konoha è stata rasa al suolo lo stesso giorno in cui noi siamo stati attaccati. E sono scomparsi proprio i tipi che dovrebbero sapere dov'è. Suppongo li abbia presi tu-
Kakashi era sorpreso al massimo,si spalmò una mano sul viso -Kurenai aveva ragione......voi....-
-Andiamo al dunque: dove sono?-
Kakashi indicò la porta della palestra a pochi metri da loro, Sasuke fece un segno e Karin,Suigetsu e Jugo scattarono verso quella parte. si fermarono a prendere delle armi, Karin una trave di acciaio molto robusta, Jugo uno scudo e nient'altro e Suigetsu una grandissima spada. Anche Sasuke si stava dirigendo verso la porta ma Kakashi lo fermò -Cosa volete fare?-
-Non li uccidiamo,tranquillo- rassicurò, anche se la sua parola non valeva molto ai confronti del maestro. Entrarono insieme nella palestra. Karin era alle prese con un biondino mentre Jugo e suigetsu con rispettivamente un ragazzo dai capelli ad ananas e uno dai capelli a caschetto neri.
-Continuate a combattere!- ordinò Kakashi,poi guardò Sasuke e gli inidicò Sakura -Lei abitava vicino alle petroliere- Sasuke annuì e si diresse verso quella ragazza. Quando raggiunse Sai e Sakura, spinse via il primo con violenza e si buttò sulla ragazza con la spada. Lei lo evitò.
-Ma chi sei?- sbottò infuriata.
-Dov'è la mela dorata?- chiese Sasuke non molto tranquillo, attaccò di nuovo e lei lo evitò.
-Ma di cosa parli?-
-Dov'è?-mormorò a denti stretti il ragazzo.
-Senti...io non so di cosa...ah!- Sasuke le aveva fatto lo sgambetto, era caduta a terra e ora si ritrovava quel ragazzo che gli puntava la sottile spada contro. scosse la testa. Lui la guardò con odio.
-Dimmelo....-
-Non lo so!- urlò sfrustrata.
-Sas'ke kun- chiamò Karin -Questi non sanno niente. Davvero- si rigirò tra le mani il bastone e poi se lo picchiettò contro la coscia
Sasuke ritirò la spada e la rinfoderò. Guardò Kakashi. -Dobbiamo trovarla. Partire. Oggi-
-E' pericoloso! Le strade brulicano di soldati....potrebbero esserci....alcuni forti- protestò Kakashi -Mi spiace Sasuke ma....-
-Non ha capito che qua c'è in gioco il mondo? LI PREPARI ORA! Si parte tra venti minuti. Andiamo- fece sasuke ed uscì insieme a Karin,Suigetsu e Jugo.
Kakashi sospirò e guardò i suoi allievi -Andatevi a preparare. Inizia la vostra prima missione-

***