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Autore: EmilyFemmeFatale    07/07/2008    4 recensioni
- Mi ha anche chiesto… se gli puoi spiegare bene come è succeso… -
Il ragazzo si gelò.
Guardò la donna e poi si guardò le mani, bianche come il latte. Gelide come il ghiaccio.
- Non mi odierai, quando te lo dirò?- chiese sottovoce.
- Nessuno ti odierà mai.- rispose la donna.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.

 

Just Married

Sulla Aston Martin di Edward queste due parole erano state scritte con uno spray che riproduceva neve.

Bella le stava guardando, entusiasta di poterlo finalmente dire.

Il suo vestito da sposa, bianco e leggero come una piuma, e la sua carnagione pallida, contrastavano con i suoi capelli scuri, che ricadevano sulle sue minute spalle e dalla quale si poteva notare un ciondolo blu, preso in prestito da Esme. Con se aveva tutti gli oggetti che una sposa si porta all’altare, il vestito nuovo, il ciondolo blu e prestato, e due braccialetti, quello di Jacob e della madre di Edward, che lei custodiva come un cimelio antico e prezioso.

Edward, dal suo canto, indossava uno smoking nero e i suoi capelli, che Alice aveva costretto a pettinare almeno per il giorno del matrimonio, erano di nuovo arruffati, come sempre. Il suo sorriso era sempre mozzafiato, mentre i suoi occhi erano sempre stati sulla ragazza per tutto il ricevimento.

Il matrimonio aveva avuto luogo a Forks, previa autorizzazione chiesta da Carlisle a tutti i mebri del consiglio dei licantropi, ed erano stati invitati tutti quanti, anche Jacob, che anche se apparentemente riluttante era stato felice di rivedere Bella, raggiante per il matrimonio.

Carlisle aveva spiegato a Charlie gli avvenimenti di quella settimana in modo che sembrasse solo una fuga d’amore all’insaputa di tutti, e anche se questo era rimasto sconcertato, era riuscito a perdonare Bella, perché gli era tornata accanto almeno per attraversare l’altare insieme a sua figlia.

Reneè aveva aiutato Alice durante tutta la preparazione del matrimonio, entusiasta di poter dare una mano, ed era diventata una specie di “amica” della vampira, che punzecchiava Bella con frasi come: “Tua madre è molto simile a me, ecco perché sei scappata di casa!”.

Ma lei non l’ascoltava… il solo fatto di doversi presentare davanti a così tante persone, fare quei pochi passi e non cadere le sembrava l’impresa più ardua di tutta la giornata.

 

Edward girò il manubrio e si ritrovarono nella radura che precedeva il viale diretto a casa Cullen. Alice, che però in questo caso non si era fatta aiutare da Reneè, aveva messo tutti i mobili di un tempo.

Quando arrivarono, Edward scese veloce ed aprì la portiera alla sua sposa.

- L’accompagno alla porta, Mrs Cullen?-

- Con vero piacere, Sir Cullen…- ma prima che lei finisse la frase e fosse scesa dal veicolo, Edward l’aveva presa in braccio e portata sulla soglia di casa.

La guardò un’altra volta e poi sorrise.

- Ti rendi conto che entreremo in casa mia da sposati per la prima volta?-

Bella sorrise e lo baciò. Gli ritornò in mente la cerimonia, mentre il pastore sentenziava il sacramento e lei non riusciva a seguirlo pienamente. Soltanto alla frase “…e adesso può baciare la sposa” si era mossa, per baciae le labbra di Edward, ormai calde e soffici per un vampiro come lei.

- In casa nostra…- gli ricordò lei, ripensando al discorso che le aveva fatto una volta sul: “Quello che è mio è anche tuo”.

Edward oltrepassò la porta e poi cominciò a salire le scale. Arrivato in cima alla rampa, girò verso camera sua, dove il letto che Alice aveva “sapientemente” ricoperto di rose li stava aspettando. Arrivati alla soglia, Bella si girò per guardarlo e vide la sorpresa.

- Oh no…-

Edward si voltò e guardò anch’esso.

Sorrise e la fece distendere sul letto. La guardò per qualche istante, mentre lei, se avesse potuto, sarebbe diventata rossa.

- Sembri una di quelle principesse delle favole…-

Bella sorrise, anche se imbarazzata, e disse:- E tu il principe azzurro, che la salva dalla ferocia del drago malefico…-

Edward si chinò sopra di lei e la baciò. Poi, preso dall’entusiasmo, le tolse il vestito, stando attento a non rovinarle la messa in piega perfetta, baciandole il collo.

Lei, dal suo canto, cominciò a slacciare il nodo della cravatta, prendendola in mano, buttandola per terra.

Il ragazzo si fermò a contemplare tutta la sua bellezza. Sembrava uno di quei sogni divenuti realtà, esatamente come nelle fiabe. Bella sorrise gli mise una mano tra i capelli.

- Hai paura? Non puoi più farmi male, in nessun modo…-

Edward sorrise e disse:- Non hai mai avuto paura di niente… non c’è speranza…-

 Così dicendo la baciò.

 

*§*

La mattina dopo la stanza non era mai stata così fresca. Anche se a loro non serviva più per respirare, sentivano il fiato corto e non riuscivano a fermarsi. Si guardavano a vicenda, come se non si fossero mai visti prima.

Come se il volto a loro proposto fosse quello di qualche angelo, di rara bellezza, che caduto accidentalmente sulla terra gli aveva donato il cuore.

Edward, sorrise e prese tra le mani l’anello di fidanzamento che Bella aveva sostituito con la fede, che portava al collo come un ciondolo.

La fece alzare, ma lei si rimise sotto le lenzuola, dandogli uno strattone.

- Cosa c’è?-

- Fammi rivestire, no?-

Il ragazzo sorrise, capendo che anche se lui aveva addosso solo i boxer, lei era comunque nuda soltanto in mutandine.

Dopo essersi vestiti scesero in sala, dove un silenzio inntaurale per quella casa li attendeva. Mentre Edward controllava che Alice non avesse portato troppi mobili (in fondo, quella sera sarebbero dovuti partire), Bella si sedette sulla seggiola davanti al pianoforte e cominciò a suonare alcune note. Non aveva mai studiato musica, ma conosceva la posizione di alcune note, e i ritornelli di qualche canzone natalizia.

Il ragazzo la raggiunse e si sedette vicino a lei.

- Se vuoi posso insegnarti come si suonano alcuni canzoni. Posso insegnarti la tua ninna nanna, o quella di Esme…-

- La mia sembra un po’ più complicata della sua, in effetti…- disse sorridendo.

Poi prese la mano di Edward e disse:- Mi chiedevo se la luna di Miele non si potesse fare già il prossimo anno…-

- Non vedo l’ora che Alice si rimetta a fare una cerimonia…- disse lui scherzando.

Avevano rinunciato alla luna di miele per qualche anno, visto che Bella era ancora molto instabile, anche se avevano capito che dopo una battuta di caccia si calmava moltissimo e riusciva a ragionare a mente lucida.

Non potevano rischiare la vita di altre persone, soprattutto perché Bella ormai si sentiva più sicura, e si sarebbe soltanto demoralizzata.

- Ma anche senza cerimonia… solo una vacanza. Noi due, solo noi due.-

Edward sorrise e disse:- E Dove vorresti andare, mia cara mogliettina?-

Bella ci pensò per qualche secondo e poi rispose:- Non so… che ne dici delle Hawaii?- disse lei scherzando.

- Un posto soleggiato, afoso e con molte persone… l’ideale per un vampiro, non c’è che dire.-

- Pensa allora all’antartide! Ma dai, col suo “sole di mezzanotte”, ci sarebbe da divertirsi...-

Edward si mise a ridere e poi cominciò a suonare una melodia nuova, composta sul momento. Anche se era ancora abbastanza incerto, sembrava essere sicuro sulla sinfonia e sull’uso di alcune note.

Bella mise la testa sulla sua spalla e sospirò.

- Però ci voglio andare davvero in luna di miele… se no che senso ha sposarci?-

- Oltre al fatto che, sposandomi, passaremo tutta la vita insieme? Un dato superfluo, mi pare ovvio…-

- Si, oltre al fatto che staremo appiccicati per tutta la vita… penso che sia anche la luna di miele che porta ue inamorati a sposarsi.-

Edward si fermò e guardò la sua sposa. Lei sorrise e lui rimase sorpreso.

- E ci hai pure creduto?- disse alzandosi e scappando al piano di sopra.

Lui la inseguì per tutta la casa, fino a quando, arrivata nello studio di Carlisle, si fermò e contemplò quella stanza. Avrebbe dovuto dirle addio, come al resto della casa. Era difficile per Bella abituarsi all’idea.

Edward le arrivò alle spalle e l’abbracciò.

- Ti ho presa, amore mio…-

 

_*§*_

 

5 anni dopo

 

Bella e Edward, dopo cinque di matrimonio, si erano finalmente decisi di partire per la sorpirata e attesa luna di miele.

Avevano deciso di andare in Inghilterra, visitando Londra, passando poi per la Scozia e l’Irlanda, e infine passare due settimane nell’europa centrale.

Per far tutto ciò avevano aspettato tnato tempo quanto, per i criteri di Carlisle, Bella fosse stata in grado di convivere con gli esseri umani. Era stato straordinario il tempo che aveva impiegato la vampira, rispetto a tutti i membri della famiglia Cullen: cinque anni.

Era in grado di trattenersi molto bene anche da assetata, e ciò provocava soltanto un maggior orgoglio da parte di Edward, che non smetteva di dirle frasi del tipo: “Io ho impiegato quasi quarant’anni, non riusciva ad accettarmi, e tu, invece, solo cinque!”.

Era orgoglioso di lei, così tanto che aveva deciso di partire il prima possibile, appena Carlisle diede “l’OK” sui viaggi.

E tutto ciò era avvenuto solo una settimana prima.

- A Londra voglio vedere il “Cambio della Guardia”, assolutamente, L’Harrods e il Museo delle cere. Per il resto vai dove vuoi andare tu, anche se in Olanda vorrei edere uno di quei caratteristici “Mulini a Vento”…-

- E poi scommetto che vuoi vedere anche qualcos’altro, non è vero? Però sempre seguendo il percorso che ho scelto io…-

Bella sbuffò. Anche se Edward aveva scelto l’itinerario del viaggio, non era giusto che lei non potesse scegliere alcuni posti da visitare.

Il ragazzo sorrise e le baciò la guancia.

- Tranquilla, tutto ciò che hai menzionato prima era già in scaletta. Mi ha informato Alice già da un po’ sulla discussione che abbiamo appena avuto.-

- Comunque Alice non può usare i poteri su di me, glil’ho spiegato.-

- Bella…-

- No, sul serio, io non uso i miei poteri su di voi, ma voi non fate altro che controllarmi…-

- Il fatto che tu non li usi si di noi è una scelta tua, però.-

- Si ma…-

- Niente “ma”. Se vuoi, i tuoi poteri sono utilizzabili, anche Carisle ha detto che ogni tanto è meglio controllarsi tra di noi.-

Bella sbuffò. Poi guardò di nuovo Edward e usò i suoi poteri.

 

Si rivide davanti a se, con gli occhi aperti, ma non sbarrati, con un espressione vuota in volto.

Le mani di Edward le accarezzarono i capelli e disse, sottovoce:- Potresti usarmi come specchio vivente.-

 

Vuoto.

Bella chiuse gli occhi varie volte.

Ormai i suoi poteri erano in suo pieno possesso, ma il fastidio e la stanchezza che provava ogni volta che finivano non l’avevano abbandonata.

- Uno specchio vivente… ma Edward…-

La vampira scosse il capo, sorridendo.

Si trovavano all’aereoporto di Los Angeles, e solo mezzora dopo si sarebbero ritrovati  nell’aereo diretto in Inghilterra.

Anche se era solo un semplice viaggio… era il loro primo vero viaggio, e volevano gustarlo appieno, insieme.

Bella guardò le persone che stavano entrando in aereoporto.

Un ragazzo la incurisì.

Aveva i capelli neri ed era girato di spalle, ma sapeva di conoscerlo.

Sborrò gli occhi e si alzò, correndo da lui.

- Bella!- disse Edward, rincorrendola e fermandola per un braccio.

Lei si voltò un istante per guardare gli occhi dorati di Edward e poi gguardò di nuovo davanti a se. Il ragazzo non c’era più.

- Bella, cosa c’è?-

- Ho visto Jhon!-

- Jhon chi?-

- Jhon Smith!-

Edward, sorpreso da quella affermazione, scoppiò a ridere. Bella si voltò e lo guardò di sbieco.

- N-non pensavo… che Jhon smith esistesse veramente!- disse lui, ridendo e tenedole la mano ben stretta.

- Invece esiste, l’ho appena rivisto!-

Edward scosse il capo, sorridendo, e disse:- Quando sei stanca ti capita di avere qualche allucinazione, l’ho notato. Stai tranquilla, è normale.-

Bella si voltò verso la marea di gente che attraversava l’aeroporto, sospirando.

Il volo 23840 diretto a Londra è in partenza. Si pregano tutti i passeggeri del volo 23840 di avviarsi agli imbarchi.

- Vieni, è il nostro.- disse Edward, prendendola per la mano.

Così, Bella, si voltò e seguì suo marito, per iniziare la loro prima e vera Luna di Miele.

 

Fine

Come finale è un po’ da epilogo, ma a me è piaciuto scriverlo.

Visto che lasciarlo a voi è troppo vago, vi rivelo che, a parer mio, Jhon Smith non esiste.

Cioè è solo un personaggio creato dalla mente di Isabella, in preda alla sua grande stanchezza mentale avuta ad Olympia e, in aeroporto, dopo la visione.

Vi ringrazio tutti, dal primo all’ultimo, che avete commentato, letto e messo nei preferiti la fanfiction. Sono così contenta che sia piaciuta… veramente!

Forse, presto, scriverò qualcos’altro, però prima voglio delineare ben bene la trama prima di postarla (se no mi ritrovo con dei blocchi dello scrittore…!).

Quindi grazie a:

Giulls: Grazie mile per i complimenti! Spero che ti piaccia anche l’epilogo!

Wind: Sono content ache ti piaccia la storia, un po’ meno che ti manchi… perchè ogni cosa bella a un suo fine no?! Scherzo, grazie mille!!

aLbICoCCaCiDa: Si, Jhon era frutto dell’immaginazione, l’ho ditto finalmente! XD Però preferivo che foste voi a decidere… cioè, alla fine, ognuno la pensa come voglia! Baci e grazie!

MoonlessNight: Grazie mille sono contenta che ti piaccia come scrivo, la trama, tutto XXD spero che ti sia piaciuto anche l’epilogo! Baci!

momob: Un continuo? No no… anche se è allettante come idea preferisco che finisca così. Però scriverò altro su di loro, e amo molto l’idea di Bella vampira, per cui… aspetta e vedrai! Grazie mille per i complimenti

memi16: Spero che ti sia piaciuto l’epilogo!!! Grazie mille per i complimenti, li aspetto anche per quest’ultimo capitolo!

francy94: Sono contenta che sia piaciuta anche a te!!! Grazie grazie grazie, non smetterò mai di dirlo! Baci!!

 

Grazie Grazie Grazie a tutti.

Vi voglio bene.

Bacioniii

Emily ff

 

 

 

 

 

   
 
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