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Autore: _mandragola_    01/04/2014    5 recensioni
«Mi hanno mandato ad uccidervi, Qui-Gon Jinn. Voi e il vostro allievo.»
La giovane Sith Herzebeth fa così conoscenza del Maestro Jedi e del suo Padawan. Un legame che inizia quando lei e Obi-Wan erano ancora ragazzini e che si intreccia fino al ritorno di quest'ultimo da Mustafar. Herzebeth ha delle domande a cui trovare una risposta, un passato da rinnegare, un futuro fin troppo incerto e un presente tormentato dal suo nemico peggiore e dalla continua negazione delle sue emozioni per proteggere chi le sta più a cuore.
«Non prenderò più ordini dai Sith. Non m'importa di ciò che mi dicono. Io non sono fatta per stare lì, per uccidere gente che nemmeno conosco, che non mi ha fatto nulla, innocenti.»
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo, personaggio, Obi-Wan, Kenobi
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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  Shared Fate




Tutti, stretti in cerchio, stavano in silenzio. Il crepitio del fuoco lo rompeva ritmicamente, sospiri di uomini, singhiozzi di una donna. I singhiozzi si interruppero bruscamente, la donna mise il cappuccio in testa e andò via. Un ragazzo, l'allievo del Maestro che era diventato parte della Forza, non potè fare altro che seguirla con lo sguardo e sperare di rivederla, un giorno.


Aveva poco più di tre anni quando sua madre morì. Ci fu un'incursione,  la vide prendere la sua spada laser e resistere, combattere, ma non abbastanza a lungo. I laser dei fucili la trapassarono. Un uomo con il cappuccio calato in testa, nero, e la spada dal laser rosso nella mano destra le si avvicinò con delicatezza. Disse qualcosa su quanto la Forza fosse potente in quella bambina così piccola e impaurita e le prese la mano. La condusse nella nave e le chiese il suo nome. 
«Herzebeth.», disse tra i singhiozzi. Non potè fare altro che parlare, tutti quegli strani soldati con i fucili in braccio le facevano paura.
«Tranquilla, Herzebeth. Non ti faremo del male. Io sono Darth Tyranus, ti allenerò affinché tu possa usare quell'immenso potere che hai con consapevolezza.», le disse l'uomo, accarezzandole la guancia. Lei abbassò gli occhi, singhiozzando. Sentì una puntura al braccio, poi divenne nero.


«Avete visto come ho parato quei laser, Maestro? E' stato fantastico!»
Il ragazzino quindicenne saltava da una parte e dall'altra della strada deserta. La sua treccina al lato, tipica di ogni Padawan, svolazzava seguendo il suo ritmo. Il suo Maestro, Qui-Gon Jinn, lo guardava saltare e imitare i rumori della battaglia che avevano appena affrontato con la coda dell'occhio, sorridendo. «Sì, sei stato grande, Obi-Wan.»
«Grazie, Maestro! Pensate che diventerò un Cavaliere Jedi, prima o poi?». Qui-Gon si fermò e lo squadrò per bene. «Perché vorresti farlo?»
«Beh, mi piace combattere, fare tutto ciò che facciamo noi, aiutare le persone.». Il Maestro gli sorrise di nuovo. «Certo che diventerai un Cavaliere. Ma vai piano, hai ancora 15 anni e tanta strada da fare.»
Obi-Wan Kenobi divenne serio. «Sì, Maestro, lo so. Magari diventerò anch'io un Maestro, prenderò subito un allievo e lo addestrerò per bene, come voi avete fatto con me.»
Qui-Gon, invece di rispondere, lo bloccò. «Obi-Wan, guarda.»
«C'è qualcuno alla fine della strada. E viene verso di noi.»
I due sguainarono la loro spada laser, verde per il Maestro e blu per il Padawan, aspettando che quella figura incapucciata si avvicinasse. 
«Mi raccomando, mio giovane Padawan. Prima si usa la diplomazia, poi si passa all'attacco, se necessario.»

La figura si fermò di fronte a loro, almeno a 50 metri, e con lei un gruppetto di sei robot armati di fucile. «Sono della Federazione.», disse sottovoce Qui-Gon ad Obi-Wan, «Non credo siano qui per le chiacchiere. Sta' in guardia.».
La figura tolse da sotto il mantello la sua spada, rivelando le sottili dita affusolate. La strinse, un laser rosso si accese all'istante. I due Jedi si misero in posizione per attaccare, così fecero i sei robot dietro alla figura incapucciata. Ma quella, con un movimento rapido, mozzò di netto la testa al robot che aveva accanto. Si girò e perse il cappuccio che le copriva la testa, mostrando i lunghi capelli neri raccolti in una coda. I rimanenti cercarono di contrattaccare, gracchiando: «Attenzione, imprevisto, si è ribellata!» con la loro voce meccanica. Nessuno fu risparmiato, ogni singolo colpo sparato venne rimandato al mittente. Solo dopo quando nessun robot muoveva più nemmeno un arto meccanico, la ragazza spense la spada e il laser rosso, tipico dei Sith, scomparve. 



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Ok, note dell'autrice: 
Qui metterò avvisi, note e sviste (si spera solo quelle volute) che ci sono nel testo. Se mi fate notare qualche incongruenza segnalatemela e la segnerò qui. Sono una grande fan di Star Wars ma qualcosa sfugge sempre.

1. Lord Tyranus, ovvero il conte Dooku, si converte al Lato Oscuro solo dopo la morte del suo ex-padawan Qui-Gon Jinn. Quando ho scritto la storia non avevo considerato questo particolare, ma Dooku mi sta troppo simpatico, quindi l'avrei messo comunque aggiungendo questa nota, come faccio ora.

2. La storia, dalla Parte II in poi, riprende quella dei film della trilogia prequel. Ovviamente adattati secondo il gusto della qui presente e per fare in modo che ci entri anche un altro personaggio 



   
 
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