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Autore: Crookshanks_2000    02/04/2014    3 recensioni
Dal testo:
"Un groviglio di persone e animali si presentava davanti ai miei occhi: era pieno di famiglie che raccomandavano i figli più piccoli di fare i bravi, famiglie di genitori babbani che si guardavano intorno timorosi, urli e versi di animali (e anche qualcos’altro che non è evidentemente un animale normale, pensai) ragazzi e ragazze che correvano ad abbracciarsi, dopo aver passato un’estate divisi, e…
“Ehi, attenta!” Mi urlo una ragazza con i capelli bicolore che avevo appena investito, incantata com’ero.
“Oh, sì, scusami…” Mormorai, distratta. Con tutto quel ben di Dio che avevo davanti, dovevo starmi a preoccupare di una ragazza?!"
I personaggi di questa Fanfiction sono realmente esistenti, calpestano la nostra stessa terra e respirano il nostro stesso ossigeno (?) Ok, praticamente siamo io e tutti i miei amici.
Se non si fosse capito, la ff è dedicata a tutti loro.
Enjoy!
Genere: Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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SAPPIAMO ENTRAMBE CHE NON VUOI VERAMENTE UNA RISPOSTA.
 
 
 
Le settimane, ad Hogwarts, passarono in fretta. L’aria mite di settembre lasciò presto il posto a quella leggermente più fresca di ottobre, mentre dagli alberi le foglie cominciarono a cadere.
I giorni scorrevano normali per noi, fra una lezione (e qualche pedinamento) e un’altra.
Un giorno, verso metà ottobre, io e Elisabeth eravamo tranquille in Sala Comune a studiare, quando Gabriel corse verso di noi con l’aria di qualcuno che cercava di trattenersi dall’esplodere.
“Ehi! Sapete cosa ci sarà il prossimo sabato?” Esclamò, piazzandosi di fronte a noi col fiatone.
“Evita le domande retoriche e vai al dunque” Sbuffai. Divento ogni giorno più socievole, lo so.
Elisabeth mi scoccò un’occhiataccia. “Cosa succede?”.
“Quidditch! La prima partita dell’anno di Quidditch! E indovinate quali sono le due squadre sfidanti?”.
“Cosa non capisci della frase ‘evita le domande retoriche’?”.
Altra occhiataccia.
“Grifondoro e Serpeverde! E quindi…” Gabriel si girò verso Elisabeth con gli occhi che luccicavano. Una brutta sensazione si impossessò di me, e non dovetti che girarmi verso Elisabeth per capirne il motivo.
La ragazza si stava evidentemente trattenendo per non saltare, o fare gesti osceni. Ancora poco e le sarebbe uscito il fumo dalle orecchie.
“P-potremo…” Iniziò, balbettando. “P-potremo… ve-vedere… quel figo” E sottolineò quest’ultima parola con una voce più acuta del normale:” Di Josh… che gioca…” Si alzò in piedi di scatto, tirò su anche me prendendomi per le spalle e cominciò a scuotermi nemmeno fossi una macchinetta che le aveva appena rubato i soldi.
“Miseriaccia, non potevi farlo da seduta?!”.
Ma era troppo tardi. Elisabeth aveva cominciato a eseguire una specie di danza della pioggia, ammirata da tutta la Sala Comune, che evidentemente non sapeva se ridere o piangere.
Io e Gabriel la afferrammo per le braccia e la costringemmo a sedere, ma lasciò fare quasi docilmente, il che mi spaventò più di quanto non avesse fatto prima.
Nei suoi occhi passò una specie di saette che intrapresi come un “dobbiamo preparare un piano”.
“Dobbiamo preparare un piano.” Esordì.
Forse dovrei darmi alla Divinazione, quando sarà il tempo.
“Un piano… per cosa?” Farfugliò Gabriel. “Okay, vuoi vederlo, ma non sarà poi così difficile… o almeno non così tanto da preparare un piano!”.
Annuii convinta alle sue parole. “Già, basterà mettersi comodi sugli spalti, magari in una buona posizione… mi occuperò di arrivare ad una buon’ora e di prendere posto per tutti…”.
“Ma cosa avete capito!” Elisabeth fece un gesto con la mano per zittirci.
“Dovremo intrufolarci negli spogliatoi!”.
“COSA?!” Io e Gabriel spalancammo la bocca fino a far toccar terra al mento.
 
 
***
 
 
 
Qualche mattina dopo, mi stavo tranquillamente versando il latte nella tazza mentre aspettavo Elisabeth, controllando che né Sam né Alex sbucassero da qualche parte per farmi sputare anche l’anima.
Il giorno prima avevamo discusso sulla partita. Loro due si erano informate sulla loro squadra: aveva vinto due anni fa, e avrebbero rivinto anche l’anno scorso se il loro asso, un Cacciatore del sesto anno, non avesse avuto un brutto incidente alla partita precedente e dato che le partite erano molto a ridosso, non era riuscito a ristabilirsi completamente. Per non rischiare sulla sua salute futura, avevano deciso di non farlo giocare, per garantirgli riposo. La squadra era emotivamente giù, e i Tassorosso gli avevano soffiato facilmente la Coppa.
Grifondoro era arrivato terzo, e al quarto posto Corvonero.
“La squadra di Corvonero deve fare letteralmente schif…”.
“Samantha!”.
“Okay, scusa.”.
“Ehi, Jen!” Samantha mi si sedette accanto come suo solito, senza però comparirmi da dietro soffocandomi, e afferrò della roba a caso dal tavolo, cominciando a mangiare.
“Come fai a mangiare tutta questa roba, la mattina? Io vomiterei l’anima.”.
“Io invece sto male se non bevo una tazza enorme di latte, dopo sveglia. Poi, se mi gira, mangio.” Si infilò un biscotto in bocca. “Piuttosto, tu e Elisabeth avete saputo della partita di Quidditch? Grifondoro contro Serpeverde. Vi stracceremo di sicuro!”.
“Attenta a non gufarvela. Comunque ci andremo, anzi, io stavo proprio aspettando Elisabeth. Ma dove diavolo è finita? E’ stata mangiata dal lavandino?” Sbuffai.
“Eccomi, eccomi! Accidenti, come sei impaziente!” Afferrò una manciata di biscotti, per poi spronarci:”Beh, che fate lì? Andiamo si o no?” E si allontanò ridendo.
 
 
***
 
Io, Elisabeth, Gabriel, Sam e Alex ci incamminammo verso il campo da Quidditch. Non mi ci ero mai avvicinata prima, l’ho sempre visto dalla finestra, quindi ero un po’ emozionata. L’emozione però lasciò presto il posto all’ansia quando mi ricordai dell’idea che Elisabeth ebbe la sera prima.
Dato che non l’aveva più accennata, pensai che fosse stata solo una cosa detta così.
Le lanciai un’occhiata: stava ridendo tranquillamente ad una battuta di Alex. No, non poteva avere un mente niente.
Decisi di non preoccuparmi più. Male male fuggirò insieme a Sam e Alex fra i Serpeverde, chi vuoi che mi noti…
Ad un certo punto, Gabriel mi fece notare uno strano movimento proveniente dalla Foresta Proibita. Le fronde sembravano essersi mosse fossero state scostate, ma teoricamente non doveva esserci nessuno, lì.
Quando riportai la mi attenzione sul gruppetto, Elisabeth stava salutando Alex e Sam, che avevano trovato il loro amico Duke che girava con Justin e si erano unite a loro per andarsi a sedere insieme agli altri Serpeverde.
“Beh, a questo punto possiamo andare a trovare posto anche noi. Quale credete che sia il punto in cui la vis-“ Venni stoppata da Elisabeth con un gesto della mano. “Ci penserà Gabriel, noi abbiamo altro da fare. Immagino ti capisca cosa.”.
Guardai il ragazzo, che fischiettava innocentemente. Bastardo, infimo traditore.
Gabriel corse via a razzo verso gli spalti nemmeno avesse alle calcagna una muta di cani. Bravo, fai bene a correre.
“Vieni, gli spogliatoi sono di qua. Le squadre dovrebbero essere già dentro.” Mi afferrò per un polso e cominciò a trascinarmi come suo solito.
“Ehi, ferma!” Sbottai. “Almeno hai un piano?”. Lei mi lasciò il polso stizzita, come offesa. “Ma certo che ce l’ho! Credi di avere un’idiota davanti?!”.
“Sappiamo entrambe che non vuoi davvero una risposta.”.
“… Entriamo dalla porta e ci appostiamo nascoste dietro qualcosa per vedere la squadra. Contenta?”.
“Uhm… e poi?”.
“Improvvisiamo.”.
“Mi sembra perfetto.”.
Elisabeth sorrise.
Ci avvicinammo agli spogliatoi. La porta era socchiusa, quindi la spinsi delicatamente in modo da creare una fessura per dare un’occhiata alla situazione dentro.
Il capitano della squadra di Grifondoro, un tipetto del settimo anno non troppo alto (anzi, decisamente basso) stava dando le ultime istruzioni ai giocatori. Due ragazzi chiacchieravano tranquilli fra di loro senza nemmeno ascoltarlo, per nulla toccati dalla partita imminente.
“Oh, eccolo là…” Josh chiacchierava tranquillo col suo amico.
“Oh Merlino, entriamo, forza!” Sussurrò con fin troppo entusiasmo Elisabeth.
Mi misi da parte per farla passare prima, sennò sarebbe esplosa da un momento ad un altro. Aspettammo un momento in cui tutti quanti fossero impegnati in qualcosa e che non potessero accorgersi della porta che si apriva e si chiudeva e di due ragazze che si fiondavano dietro un armadietto per guardare.
Appena essermi resa conto di non sapere cosa diavolo fare lì dietro, domandai ad Elisabeth:”Scusa, ma adesso cosa facciamo qui?”.
Lei sembrò pensarci su. “Non so che dirti… sinceramente avevo pianificato di arrivare qui prima che dovessero mettersi le divise, così…”.
“Ho capito. Non finire la frase, prima che ti faccia uscire di qui a suon di calci.”.
Rimanemmo lì un altro po’, permettendo a Elisabeth di rimirare il suo gioiello. Poi, proprio quando la mia pazienza stava giungendo al limite,
il capitano annunciò che la partita sarebbe iniziata fra cinque minuti.
“Elisabeth, che ne dici di andare? Non sappiamo nemmeno dove abbiamo i posti… e poi, dagli spalti riuscirai a vederlo comunque.”.
“Mmh… sì, meglio se andiamo.” Si stiracchiò un attimo e intanto valutai la situazione.
Erano tutti girati verso l’entrata per il campo, non ci avrebbero viste. Scattai verso l’uscita, seguita a ruota da Elisabeth. Proprio quando mi affacciai fuori, sentii un rumore dietro di me. Mi girai, titubante: Elisabeth era inciampata in quello che sembrava un manico di scopa. Ovviamente tutti i giocatori si girarono verso di noi, così che potessero vederci per bene in faccia.
Dopo questa spero di non doverci mai parlare faccia a faccia.
Beh, ormai il danno era fatto. Tirai fuori Elisabeth per una manica e poi cominciammo a correre fino a qualche metro più in là (parecchi metri più in là, in effetti), dove Elisabeth cominciò a ridere a più non posso, seguita dopo poco da me.
“Dovremmo rifarlo, una volta!” Disse la ragazza asciugandosi le lacrime.
“Si, ma lasciamo trascorrere un po’ di tempo, ok? Magari qualche anno…” Risposi cercando di farmi passare la ridarella.
Quando ci fummo tranquillizzate raggiungemmo i nostri posti a sedere.
Gabriel ci chiese immediatamente com’era andata, e gli raccontammo tutti i particolari, nascondendo la caduta di Elisabeth. Glielo racconteremo quando sarà in un posto sicuro in cui potrà ridere senza essere guardato male da tutti.
“Beh, meno male! Avevo cominciato a pensare al peggio quando i giocatori di Grifondoro sono entrati in campo parlottando e ridendo fra di loro!” Disse innocentemente Gabriel.
“Eeh, chissà come mai…” Elisabeth si nascose dietro di me per non farsi vedere a ridere.
Avevo però l’impressione di aver dimenticato qualcosa.
Poi fissai il profilo di Gabriel.
E ricordai.
Vendetta.
 
 
 
***
 
 
Per essere stata la mia prima partita di Quidditch, fu decisamente emozionante. I Cacciatori di entrambe le squadre erano forti, così come i portieri, quindi il punteggio rimase sempre quello per un po’ tutta la partita. La partita era stata giocata tutta dai Cercatori, su cui quello di Grifondoro aveva avuto la meglio per un colpo di fortuna: il Cercatore di Serpeverde stava per afferrare il Boccino, quando un Bolide scagliato dal Battitore della sua squadra, inizialmente indirizzato a un Cacciatore Grifondoro lì dietro, non lo colpì in piena spalla, così da mandarlo fuori traiettoria e permettendo all’altro di accaparrarsi la vittoria.
Il pomeriggio del giorno dopo, ovvero domenica, stavo studiando in biblioteca quando Emily Clark mi si avvicinò, chiedendomi una cosa dei compiti.
Parlammo così per un po’, quando a lei venne un’idea.
“Ehi, Jen… sai in che mese siamo, vero?” Disse, cercando di apparire misteriosa.
“Aspetta, fammi pensare… ottobre?” Risposi, sarcastica.
“Esattamente! E sai cosa c’è alla fine di ottobre?”.
“Alla fine di ottobre… alla fine di ottobre c’è… oddio, no.”.
“Oddio, si.”  Un sorriso a trentadue denti le illuminò il volto.
“Non starai mica pensando ad…”.
Halloween!”
 
 
 Note dell'autrice

Eccomi qua! Sì, ho il coraggio di presentarmi anche con parecchi giorni di ritardo, ma ce l'ho fatta! Il capitolo è esattamente come volevo!
E il mio ritardo in parte non è nemmeno per colpa mia, dato che sono dovuta stare una serie di giorni senza computer, I regret nothing v.v
Eh, sì, ci stiamo avvicinando ad Halloween" E poi Natale! Ah, ci divertiremo nei prossimi capitoli U.U
Molto probabilmente ci saranno degli errori di distrazione, perché mi stava fatica rileggere ^^'' se ne trovate avvertitemi!

Adesso vado a leggermi Allegiant (di cui un mio personaggio preferito è già andato a farsi friggere, ye). Al prossimo capitolo, spero!

Crook
 
  
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