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Autore: Pikky    08/07/2008    4 recensioni
Harry, Ron, Hermione e Ginny sono dei normali adoloscenti, che vivono in un mondo in cui né la magia né Voldemort sono mai esistiti. Sono ragazzi come tanti altri, alle prese con la loro adolescenza, alle prese con l'amore.
Ron ed Hermione hanno capito da tempo che la loro non è una semplice amicizia, ma non trovano il coraggio di confessarsi ciò che provano l'uno per l'altra.
Riuscirà Ron a trovarlo? Ed Hermione? Avranno altra pazienza? E riusciranno entrambi a tenere a freno la gelosia, evitando che vada a sfociare in situazioni complicate?
-DICIOTTESIMO CAPITOLO ON-LINE-
Arrivata a destinazione, suonò il campanello, e Fred venne ad aprirle.
- Ciao! Cerco Ron, è in casa? – chiese la ragazza, sorridendo.
- Sì, è in camera. – rispose Fred, sorridendo tra sé e sé, dopodiché si scostò per farla entrare.
Lavanda era già stata alla Tana, una volta, prima che finisse la scuola, per cui sapeva dove andare. Salì al piano superiore, facendo i gradini a due a due, talmente era ansiosa di rivedere Ron, poi si diresse verso la camera del ragazzo. Spalancò la porta, senza bussare, e lo trovò sdraiato sul letto, a fissare il soffitto: che tenero, stava sicuramente pensando a lei, facendo mentalmente il conto alla rovescia per vedere quante ore mancassero al suo ritorno.
[Spero che vi piaccia e di avervi almeno un pò stuzzicato con l'introduzione... Un'ultima cosa... I personaggi, in alcune situazioni, potrebbero risultare leggermente OOC, anche se sto cercando il più possibile di rimanere IC. Mi raccomando, recensite in tanti!!!^^ Pikky91]
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Lavanda Brown | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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17

17. DUE SETTIMANE

 

Il sabato non tardò ad arrivare. Come non succedeva da un po’, Harry, Ron, Ginny ed Hermione si trovavano in camera di quest’ultima, in un clima sereno, e non teso. Avevano già finito di vedere il film – scelto da Hermione, poiché quello proposto da Ron era un horror, nonostante lui dicesse che non faceva per niente paura – e stavano tranquillamente chiacchierando.

Ron ed Hermione si stavano sforzando di comportarsi normalmente, come se tra loro non fosse mai successo nulla, come se si fossero soltanto chiariti, come avevano detto agli altri due. Era difficile, ora che, almeno tra loro, erano usciti allo scoperto, ma dovevano farcela, temevano troppo il giudizio di Harry e Ginny.

- Vado in cucina a prendere qualcosa da mangiare, vi va? – propose Hermione, sperando che gli amici accettassero, ma soprattutto che Ron si offrisse di accompagnarla. Poi, però, si rese conto che magari non ci sarebbe arrivato, conoscendolo.

- Ti accompagno, così ti do una mano. – disse lui, cogliendo al volo, dato che voleva restare un po’ solo con lei. Quando si trattava di quel genere di cose, era abbastanza sveglio. Entrambi si alzarono quindi da terra, dove erano seduti, uscirono dalla camera, lanciandosi un’occhiata complice. Non appena furono in cucina, Ron le diede un leggero bacio sulle labbra e le disse, sussurrandole all’orecchio: - Finalmente soli… Non ne potevo più…

- Già… Ma lo sai che fino a che non lasci Lavanda dobbiamo recitare la parte dei due amici che hanno fatto pace e che tengono nascosti i loro sentimenti… - gli disse lei di rimando, allacciandogli le braccia al collo.

- Ancora per due settimane… - mormorò Ron, dopodiché annullò la distanza presente tra lui ed Hermione, coprendola con un bacio.

 

 

 

- Per me quei due ci nascondono qualcosa… - disse Ginny, con aria cospiratoria, non appena Ron ed Hermione furono usciti dalla stanza. Quella sera, infatti, aveva notato uno scambio di sguardi non indifferente tra il fratello e l’amica. Forse era dovuto al fatto che ormai i due sapessero i sentimenti che provavano l’uno per l’altra, ma lei sospettava ci fosse sotto qualcosa di più.

- In che senso? – chiese Harry.

- Ma non vedi? Prima non si rivolgono la parola, poi si chiariscono e adesso si comportano normalmente come se nulla fosse… - spiegò la ragazza.

- Beh, che c’è di male?

- Dai, guardali bene. Per me quella di restare amici fino a che non torna Lavanda è tutta una farsa. E non capisco perché ce lo debbano tenere nascosto…

- Ginny, è tutta una tua impressione… Si stanno comportando come sempre, né più né meno. Sei tu che vedi cose dove non ci sono.

- Sì, beh… Forse hai ragione. – disse la ragazza, non del tutto convinta.

 

 

 

Quella sera, Lavanda aveva bevuto un po’ troppo. Aveva iniziato con una birra, a cui però erano seguiti un paio di cocktail e qualche sorso di quelli dei suoi amici, qua e là. Li aveva conosciuti non appena era arrivata lì, le erano sembrati subito simpatici, soprattutto le ragazze, sempre ben disposte ad ascoltarla ogni volta che parlava di Ron e di quanto le mancava. Gli mandava messaggi tutti i giorni, ma lo sentiva distante, le poche volte in cui le rispondeva. Quel pomeriggio lo aveva anche chiamato, ma al telefono le era parso freddo. Aveva persino troncato frettolosamente la conversazione perché doveva andare ad aiutare sua madre. Faceva così perché gli mancava da morire, non c’era altra spiegazione. Glielo avevano detto anche le sue nuove amiche!

Ancora due settimane e poi lo avrebbe rivisto. E lui non avrebbe più sentito la sua mancanza. Rise senza un motivo preciso, a quel pensiero. Di lì a due settimane, però, ci sarebbe stato ben poco da ridere.

 

 

 

Hermione e Ron tornarono dai due amici dopo dieci minuti circa, quando ormai Harry e Ginny stavano per scendere a cercarli, nel caso in cui volessero una mano, visto che ci mettevano così tanto.

- Non trovavo delle cose… - si giustificò Hermione, non appena lei e Ron entrarono in camera, con le braccia ricolme di viveri.

- Avete preso da mangiare per un esercito! – esclamò Harry, non appena si rese conto di quanto cibo avessero preso.

- Beh, io ho fame! – disse Ron, sentendosi punto nel vivo. Non che avesse proprio fame, ma lui ed Hermione avevano preso tutte quelle cose per giustificare il fatto che fossero stati in cucina così tanto tempo.

Così, i due ragazzi posarono tutto sul pavimento, e, tra una chiacchiera e l’altra, iniziarono a mangiare, nonostante fossero le dieci di sera.

- Allora hai già pensato alla scusa con cui lasciare la tua LavLav? – se ne uscì Harry, ad un certo punto, ricevendo immediatamente una gomitata da Ginny, che aveva subito notato Hermione incupirsi e Ron diventare rosso, mentre a momenti si ingozzava con una patatina.

- Non ce n’è bisogno. So già cosa dirle. – disse quest’ultimo, brevemente. Sapeva già, infatti, che avrebbe detto a Lavanda la verità, ovvero che era Hermione quella con cui voleva stare. Sarebbe stato difficile, lo sapeva, ma credeva che la ragazza avesse il diritto di sapere la verità, che non aveva alcuna colpa.

Hermione fu felice di sentirgli dire ciò, e sorrise tra sé e sé. Certo, un po’ le dispiaceva per Lavanda, ma sapeva che non si poteva fare altrimenti.

Fortunatamente, dopo quel breve momento di imbarazzo, Ginny cambiò discorso, e la serata proseguì tranquillamente, fino a quando i quattro non decisero che era ora di andare a dormire, così dopo essersi infilati sotto le coperte, si addormentarono nel giro di poco tempo.

Tuttavia Ron, stranamente, non riusciva a prendere sonno. Continuava a pensare a quando Lavanda sarebbe tornata, al momento in cui, di lì a due settimane, si sarebbe dovuto assumere le proprie responsabilità. Non era del tutto certo che avrebbe avuto il coraggio di lasciarla e aveva una gran paura che lei si mettesse a piangere. Non avrebbe saputo come comportarsi, in un caso del genere. Sapeva però che doveva farcela, che doveva lasciarla. Ne andava della sua felicità. E di quella di Hermione.

Si voltò per guardarla. Era lì, accanto a lui, che dormiva profondamente, un’espressione beata dipinta sul viso. No, non poteva farla ancora del male, le aveva già procurato abbastanza dispiaceri. Sapeva che anche in quel momento, in quella situazione, le stava provocando un grosso disagio, dato che si stavano frequentando all’oscuro di tutti. Quello di non farla più soffrire era un dovere che doveva imporsi ad ogni costo, ormai.

- Ti voglio bene, Hermione. E cercherò di non farti più del male… - le sussurrò, prima di posarle un bacio sulla fronte.

 

 

 

Di lì a due giorni, Lavanda sarebbe tornata a casa, e Ron ed Hermione sarebbero potuti finalmente uscire allo scoperto. Era questo che pensavano, mentre facevano una passeggiata nei boschi vicino alla Tana.

Gli ultimi giorni erano volati davvero in fretta, tra un’uscita e l’altra, solamente tra loro oppure in compagnia di Harry e Ginny. Ovviamente preferivano le prime, come in quel caso, dato che, in presenza dei due amici, era ormai diventato difficile tenere a bada i propri sentimenti.

Erano già passate quasi due settimane e nessuno dei due se ne era reso conto. Entrambi avevano pensato che quel tempo sarebbe parso loro interminabile, poiché avrebbero vissuto nel senso di colpa dovuto a ciò che stavano facendo a Lavanda. Il tempo, invece, era trascorso velocemente, soprattutto quello che passavano in compagnia l’uno dell’altra. Non appena era possibile, infatti, i due cercavano di vedersi, anche solo per poco tempo. Trascorrevano delle ore stupende, insieme, cercando di non farsele guastare dal pensiero di Lavanda. E ci riuscivano. In quel momento, infatti, la ragazza era l’ultimo dei loro pensieri.

Stavano tranquillamente passeggiando mano nella mano, parlando del più e del meno. Ogni tanto ci scappava qualche battibecco, altrimenti non sarebbero stati il solito Ron e la solita Hermione, ma subito facevano pace, come poco prima, quando lei, offesa, aveva lasciato la mano del ragazzo, e aveva accelerato il passo apposta per lasciarlo indietro e lui l’aveva seguita, l’aveva costretta a girarsi e l’aveva baciata, facendole dimenticare il motivo per cui se l’era presa.

Poco dopo, arrivarono ad una piccola radura, dove si sdraiarono, uno di fianco all’altra.

- Per me tua sorella sospetta qualcosa… - esordì Hermione, girandosi verso di lui, e puntellandosi su un gomito.

- Di cosa? – chiese lui, sgranando gli occhi.

- Di noi due… - rispose la ragazza, roteando gli occhi.

- Ah… - commentò lui, brevemente.

- Continua a farmi domande. – spiegò la ragazza, giocherellando con una ciocca di capelli.

- Ora che ci penso fa così anche con me… - disse lui, girandosi su un fianco e puntellandosi anch’egli su un gomito, in modo da poterla guardare negli occhi. Hermione sorrise spontaneamente, mentre il ragazzo le prese la ciocca di capelli con cui stava giocherellando con la mano libera.

- Non ti preoccupare. Lo sai che tra poco non ci sarà più bisogno di mentire. – la rassicurò lui, passandole una mano tra i capelli ribelli. La ragazza gli sorrise debolmente, dopodiché lui si sdraiò nuovamente, invitandola a fare altrettanto. Hermione accolse l’invito, poggiando la testa sul suo petto, mentre lui le cingeva la vita con un braccio. Restarono in silenzio, non c’era bisogno di dire altro, non c’era proprio bisogno di parlare.

- Starei così per ore… - disse Ron, dopo qualche minuto, lasciandosi andare alle emozioni che stava provando. Non ricevendo alcuna risposta da parte della ragazza, alzò leggermente il capo per vedere l’espressione della ragazza. La trovò addormentata, con gli occhi chiusi, e non potè fare a meno di sorridere, pensando che Hermione aveva scelto il momento sbagliato per addormentarsi. Poco dopo, tuttavia, si trovò costretto a seguire l’esempio della ragazza, sentendo le palpebre farsi pesanti tutto d’un tratto.

Fu la pioggia, a svegliarli, circa un’ora dopo. Nel frattempo, infatti, era scoppiato un temporale estivo, con tanto di tuoni, che loro però non avevano sentito, talmente dormivano.

Non appena si resero conto di cosa stava succedendo, si alzarono subito in piedi ed iniziarono a correre verso la Tana, che raggiunsero nel giro di poco tempo. Nonostante ciò, però, arrivarono alla porta di casa fradici. Ron frugò velocemente nelle tasche, per trovare le chiavi, dopodiché lui ed Hermione furono dentro casa in un attimo, chiudendosi immediatamente la porta alle spalle.

- Mamma, siamo a casa! – urlò il ragazzo, non ricevendo alcuna risposta. La madre, infatti, avrebbe dovuto essere l’unica persona in casa, dato che il padre era al lavoro, Ginny era con Harry da qualche parte e Fred e George erano al lavoro.

- Ron, è andata a fare la spesa… - gli rammentò Hermione, ricordandosi di quando, poco prima che uscissero, la signora Weasley aveva detto loro che probabilmente al loro ritorno non l’avrebbero trovata a casa appunto perché doveva andare in città.

- Già, è vero me ne ero scordato… Andiamo di sopra ad asciugarci? – propose poi Ron, indicando le scale con un cenno del capo. La ragazza annuì, e così i due salirono al piano di sopra, diretti verso il bagno. Lì il ragazzo prese un asciugamano, dopodiché di diresse in camera propria, non prima però di aver porto un asciugamano ad Hermione.

- Al massimo, se poi vuoi cambiarti, ti do una maglietta, anche se ti farà praticamente da vestito… Oppure prendi qualcosa dall’armadio di Ginny… - disse Ron, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Hermione si tolse le scarpe, i calzini e infine i jeans, che caddero pesantemente sul pavimento, più che altro per via dell’acqua di cui erano intrisi. Fu poi il turno della maglietta, anch’essa fradicia. La ragazza prese poi l’asciugamano che Ron le aveva lasciato sul bordo della vasca, si asciugò velocemente, frizionando un po’ i capelli, e poi se lo avvolse attorno al corpo. Prese i propri vestiti e li stese sul bordo della vasca, sperando che asciugassero nel giro di breve tempo, dopodiché fece per dirigersi in camera di Ginny alla ricerca di qualcosa da mettere, ma si bloccò, ricordandosi che l’amica aveva una taglia in meno di lei. Non sarebbe mai entrata nei pantaloni di Ginny.

Sbuffando, si diresse quindi in camera di Ron, per chiedergli una maglietta e un paio di pantaloni, sperando che non le stessero troppo larghi. Quando fu giunta a destinazione, però, si bloccò sulla soglia, facendo di tutto per non mettersi a ridere. Il ragazzo, infatti, si stava frizionando i capelli con l’asciugamano. Le dava le spalle, per cui da dietro poteva benissimo essere scambiato per una ragazza. Ad Hermione sfuggì una risatina, a quel pensiero.

Ron, sentendola, si voltò di scatto, trovandola sulla soglia.

- Che hai da ridere? – le chiese, semplicemente.

- Niente… Stavo solo notando che da dietro sembravi una ragazza, mentre ti frizionavi i capelli… - gli rispose la ragazza, tra una risata e l’altra. Ron, fintamente offeso, lanciò l’asciugamano sul letto e si diresse verso di lei, che rimase ferma sulla soglia, a ridere.

- Adesso ti faccio vedere io come sembro una ragazza… - le disse poi, non appena fu davanti a lei, dopodiché la sollevò di peso e la depositò sul letto, per poi baciarla, una volta stesosi accanto a lei. Hermione ricambiò volentieri il bacio, che man mano si fece più audace, dato che Ron si era posizionato sopra di lei e le sue mani non erano più ferme su suoi fianchi, ma stavano cercando di toglierle l’asciugamano di dosso. A quel gesto, la ragazza si bloccò di colpo, staccandosi dal ragazzo, che rimase sorpreso. Solo in quel momento Hermione si rese conto che Ron era a petto nudo, e arrossì violentemente, distogliendo lo sguardo, mentre diceva: - N-non ti sembra di correre un po’ troppo?

- Sì, hai ragione. Scusa, mi sono lasciato un po’ prendere la mano… - rispose lui, arrossendo a sua volta, scostandosi da lei per sdraiarsi al suo fianco. Erano un po’ stretti, su quel letto, ma in quel momento avevano ben altro per la testa, erano travolti da emozioni più grandi di loro, per farci caso. Entrambi non sapevano cosa pensare. Quando erano soli, si trovavano bene, non avevano nient’altro per la testa, si lasciavano travolgere dall’emozione del momento. Poi, però, il pensiero del torto che stavano facendo a Lavanda faceva capolino nelle loro menti, e si rendevano conto che ciò che stavano facendo era sbagliato, nonostante stessero davvero bene.

- Ron… Sai che dovrai lasciare Lavanda, vero? – chiese Hermione, dando voce ai propri pensieri.

- Sì. È quello che mi continuo a ripetere… Ed è quello che farò, così finalmente potremo uscire allo scoperto. - rispose lui, posandole una mano sul fianco, ma con dolcezza, senza secondi fini.

Hermione gli sorrise debolmente, grata di avergli sentito pronunciare quelle  parole. Si fece più vicina a lui, posandogli la testa su una spalla.

Ron sapeva che quello che stava per fare era avventato, che dopo due settimane era troppo presto, ma era quello che sentiva da mesi, doveva dare sfogo a tutto quel misto di sentimenti che aveva dentro. Sapeva che non sarebbe riuscito a tenerselo dentro ancora per molto, così prese coraggio e disse: - Hermione…?

- Sì?

- Io… Ti amo. – disse semplicemente, posandole un bacio sulla fronte, sperando che la ragazza non reagisse male. Era sorpreso di essere riuscito a dar voce ai propri pensieri con quelle tre semplici parole, di essere riuscito a dire tutto senza fermarsi, senza esitazioni, senza impappinarsi. Aveva il cuore che batteva a mille, soprattutto per l’attesa della reazione della ragazza.

Hermione rimase sorpresa, non credeva alle proprie orecchie. Ron le aveva appena detto ciò che più aveva desiderato sentirsi dire, e che nei suoi sogni era già successo. Peccato fossero solo sogni. Che però, in quel preciso istante erano diventati realtà. Le vennero quasi le lacrime agli occhi, talmente era felice. Ma non doveva piangere, Ron l’avrebbe presa per una stupida, o avrebbe male interpretato la sua reazione. Che tardava a venire, se ne accorse solo in quel momento. Così fece un bel respiro profondo, alzò lo sguardo in modo da poterlo guardare negli occhi e gli disse: - Anche io, Ron.

Per il ragazzo fu come se fosse stato catapultato in un’altra dimensione. Era al settimo cielo, nel vero senso della parola. Abbracciò subito Hermione, per trasmetterle tutto quello che provava, visto che ormai non c’era più bisogno di parole, tra loro. Poi la baciò con trasporto, pensando che da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato.

 

 

 

 

 

 

Finalmente ho aggiornato, direte voi! Chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma tra la scuola e a mancanza di ispirazione non so cosa fosse peggio…E poi ultimamente è stato un periodo un po’ no… Ma ora eccomi qui! Commentate, mi raccomando^^…

Ringraziamenti (scusate se vi cito solo e basta, ma sono un po’ di fetta):

Hermionina

Ninny

MaKiCo

Milly92

Patience90

DreamGirl91

Akane87

   
 
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