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Autore: 9Pepe4    03/04/2014    8 recensioni
Spoiler 3x15
«Non volevo tornare in questo posto. Non è che abbia avuto una gran bella infanzia, sai… Cioè, ci sono stati anche momenti belli, è vero…» Tace un istante, si guarda attorno. «Ma quelli brutti sono molto più facili da ricordare».
Belle gli sorride, un sorriso malinconico e comprensivo che diventa incoraggiante. «Facciamo un esercizio di memoria, allora» propone, prendendolo sotto braccio. «Parlami dei momenti belli».
[Belle&Neal bonding; Rumbelle hints]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tieni duro

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La Foresta Incantata non è cambiata, e Belle ne riconosce i colori e i profumi.
Forse ne ha sentito un po’ nostalgia – gli alberi verdeggianti e il cinguettio degli uccelli le sono mancati di certo – ma non riesce ancora a sentirsi a casa.
Non col macigno che le pesa sul cuore.
Di fianco a lei, Neal è taciturno e pensieroso.
«Che effetto ti fa?» gli domanda Belle, dopo un po’. «Essere di nuovo qui, intendo».
Neal la guarda con un istante di disorientamento – con la pura e semplice sorpresa di chi non è abituato ad avere qualcuno che s’interessi del suo stato d’animo.
Per Belle è una stilettata al cuore.
«È difficile da dire» dice lui, infine. «Non volevo tornare in questo posto. Non è che abbia avuto una gran bella infanzia, sai… Cioè, ci sono stati anche momenti belli, è vero…» Tace un istante, si guarda attorno. «Ma quelli brutti sono molto più facili da ricordare».
Belle gli sorride, un sorriso malinconico e comprensivo che diventa incoraggiante. «Facciamo un esercizio di memoria, allora» propone, prendendolo sotto braccio. «Parlami dei momenti belli».

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È difficile spingere Neal ad aprirsi.
Belle non si arrende, ma allo stesso tempo cerca di non pressarlo troppo. E pian piano, dalla ruvida corteccia costruita da anni e anni di abbandono e solitudine, iniziano a stillare le gocce ambrate di ricordi preziosissimi.
Seppur in modo conciso, Neal le racconta del giorno in cui suo padre l’aveva aiutato a costruire un aquilone… Belle chiude gli occhi per un istante, e può quasi vederlo: Tremotino, fermo e aggrappato al suo bastone, che guarda suo figlio correre e ridere col nuovo gioco.
Ad una sosta, lei va a cogliere una manciata di bacche rosso pallido da un cespuglio, e ne offre a Neal.
Lui ne prende una sola, come colpito, e mormora: «Queste piacevano a mia madre».
Belle sbatte le palpebre. «Tua…» In un istante, le tornano in mente tutte le parole di Tremotino a proposito di Milah. «Ti ricordi molto di lei?» azzarda.
Neal non alza lo sguardo dalla bacca. «Mi ricordo molto poco» risponde, automaticamente. «Ricordo queste bacche. Ricordo i giorni in cui mi lasciava solo per andarsene alla taverna. E… Guance morbide. Aveva le guance molto morbide».
C’è un momento di silenzio, durante il quale Belle lo scruta e, con una stretta al cuore, si domanda quanto lui sappia. Se sappia che suo padre ha ucciso sua madre.
Poi Neal si schiarisce la gola, e solleva lo sguardo. «Grazie, Belle» le dice, sinceramente, prima di lanciarsi in bocca la bacca.

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Belle è sempre brava a capire il cuore delle persone, e la meraviglia quanta speranza ci sia in quello di Neal.
Ogni volta che lei gli parla di Tremotino, lui sembra guardingo, sull’attenti, ma ha anche gli occhi di un cucciolo affamato. È come un tiro alla fune: da una parte ha paura di avere troppa fiducia, dall’altra pende disperatamente dalle sue labbra.
Nonostante tutto, continua a credere che riporterà indietro suo padre, e che tornerà da suo figlio e dalla donna che ama.
Belle sente che la propria speranza nutre la sua, e viceversa, ed è quasi come avere una famiglia – rimane un buco, però, ed è il vuoto che solo Tremotino può riempire.

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Una notte, lei sogna la strada deserta di Storybrooke.
Sogna i motteggi di Peter Pan, un quieto addio, il pugnale del Signore Oscuro. E luce, luce che inonda Tremotino, che lo porta via, mentre lei non può fare niente, non può muoversi, non può parlare, e nemmeno…
«Belle? Belle, stai bene?»
La giovane si sveglia di soprassalto, con gli occhi pieni di lacrime.
Neal, inginocchiato di fianco al suo giaciglio, la guarda con apprensione.
Lei si asciuga le guance e trae un respiro tremulo dal naso. «Sì» risponde, cercando di tener ferma la voce. «Sì, va… va tutto bene».
A parte il fatto che Tremotino non è lì con lei.
Belle cerca di riscuotersi, poi scruta Neal e gli domanda: «E tu? Perché sei ancora sveglio?»
Lui dà una scrollata di spalle. «Non dormo molto, ultimamente» dice, come se non fosse importante.
E Belle vorrebbe tanto fargli capire che è importante. Mentre il suo cuore inizia a calmarsi, lei si siede più dritta. «Vuoi parlarne?»
«Non c’è molto da dire» risponde Neal, anche se le sue occhiaie dichiarano il contrario.
«Allora posso prepararti una tisana». Belle non demorde. «Ti scioglierà la lingua, vedrai».
Sul momento, lui sembra sorpreso, poi ride sommessamente. «Stiamo parlando di una tisana o di una bottiglia di rum?»
«Qualunque cosa serva, Neal» risponde prontamente Belle. «Qualunque cosa serva».

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«Ti piace leggere?»
Glielo domanda un giorno, d’impulso, quasi per caso.
Neal non dice né di sì né di no. «Quand’ero intrappolato sull’Isola-Che-Non-C’è» risponde invece, «avrei dato qualsiasi cosa per un buon libro con cui passare il tempo».
Belle lo guarda incuriosita.
Come ogni lettrice che si rispetti, capisce immediatamente che dietro alle parole di Neal c’è una lunga storia – una storia dolorosa, forse, ma una storia che di certo vale la pena di ascoltare.
Lui non è pronto a raccontarla, ma Belle sa essere paziente.
Quando sarà pronto, lei sarà qui ad ascoltare.

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Talvolta, Neal le ricorda Tremotino.
Sono piccoli gesti, sguardi, frasi a metà.
Belle coglie quelle somiglianze con una certa fascinazione, e si sorprende a chiedersi se è questo che si prova di fronte a un figlio. La meraviglia nel ritrovare in lui i tratti della persona che si ama.
Tremotino si è sacrificato per loro, e Belle sa che non c’è niente che lui abbia desiderato di più della felicità di suo figlio.
Il sentirsi in dovere di prendersi cura di Neal, perciò, non l’ha sorpresa minimamente. Il desiderio di farlo, invece, è più inaspettato… ma certamente benvenuto.
“Una cosa è certa” riflette tra sé e sé, con ironia, “non sono né l’età né il sangue a farti sentire madre”.
E poi ride sottovoce, perché è tutto così assurdo, ma tanto bello da riempirle il cuore.

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Alla fine, succede troppo, e troppo in fretta.
Belle non credeva che fosse possibile provare una tale gamma di emozioni – non in una successione così rapida.
Trepidazione, paura, sospetto, ansietà, impotenza, angoscia, speranza… Gioia, persino, quando i suoi occhi trovano quelli di Tremotino e lui pronuncia il suo nome.
«Belle».
La ragazza sorride tra le lacrime, mentre Neal ansima nel suo abbraccio e gli echi delle parole di lei riempiono l’aria fredda. Neal! Neal, cosa c’è che non va? Stai bene? Neal! Tieni duro, va bene?
È un attimo: lo sguardo di Tremotino slitta su suo figlio, e l’orrore irrompe dalle sue labbra. «Bae!»
L’uomo si avvicina a passi rapidi, mentre la neve continua a fioccare su di loro.
Belle abbassa lo sguardo su Neal. Non sa cosa stia succedendo, non sa perché lui giaccia inerte contro di lei, non sa perché il suo respiro sia così debole… ma mette da parte le proprie angosce e la propria confusione, e gli accarezza il braccio e la spalla nel tentativo di rassicurarlo.
Per un istante, quando Tremotino si china e attira suo figlio verso di sé, le mani di Belle si rifiutano di lasciarlo andare.
Come se lei, in modo istintivo e irrazionale, volesse tenerlo al sicuro nel proprio abbraccio.
















Note:
Vi presento la mia nuova ossessione, vale a dire il rapporto tra Belle e Neal.
E no, non ho apprezzato minimamente la decisione di ammazzare Baelfire (forse la prossima settimana l’avrò superato. Forse).
Spero di non aver scritto una cavolata.
  
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