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Autore: 5boysonthestairs    03/04/2014    20 recensioni
Può una teenager non conoscere gli idoli di milioni di ragazze? E può, stando all'oscuro di tutto, innamorarsi di uno di loro? Può un amore d'estate diventare un' immensa bugia, trasformandosi in un incubo?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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9 anni dopo: la vigilia di Natale.
 
“Farà sempre parte della nostra famiglia, ve lo prometto amori miei!”.


Niall si svegliò di soprassalto ed ebbe come un deja vu.
Spalancò gli occhi e quella promessa, mista al sogno appena finito, era ben chiara nella sua mente.
Ebbe come per un attimo la paura di toccare il letto dietro di sé: di sfiorare quel vuoto che anni prima era stato l’inizio di tutto.
Nel sfilare fuori la mano dal lenzuolo per portarla dietro la sua schiena, il corpo caldo di Katy lo riportò alla realtà.
Si girò su se stesso per guardarla dormire, tirando un sospiro di sollievo, per averla accanto a lui.


L’ultima volta che l’aveva vista in sogno, lei non era ancora parte della sua vita e, solo la paura che quell’angelo fosse nuovamente frutto della sua immaginazione, lo aveva spaventato a morte.
Le accarezzò i capelli e, fissandola con gli occhi innamorati, esattamente gli stessi di dieci prima come se il tempo non fosse passato, stentava a credere di averla ancora accanto.
Lei aveva l’aria terribilmente stanca, così Niall si trattenne dal farle le coccole.

Decise di alzarsi lentamente dal letto e mettersi alla scrivania per guardare le foto che aveva scattato il giorno prima ma, nel prendere in mano la macchina fotografica dal cassetto, cadde per terra una foto.


Erano Katy e il piccolo Mike.
La mancanza di quei momenti, di quel fratellino perso, era stata dura da affrontare per Katy.
La sua gravidanza era stata l’unica ragione che l’aveva spinta a lottare e combattere la mancanza di quel piccolino, andato via troppo presto.
Nel vedere quella foto Niall pianse: anche in lui era ancora aperta la cicatrice di quella scomparsa.

Era a Mike che andava il suo primo pensiero al mattino e sempre a lui rivolgeva le sue preghiere la notte, prima di chiudere gli occhi.
Un bellissimo modo per commemorare quell’angioletto, volato via troppo presto, era stato chiamare Michael il loro primogenito, la loro piccola creatura.
Subito dopo la sua nascita vi era stato il tanto atteso matrimonio della coppia, quasi a voler dimostrare a tutti che, insieme, non avrebbe mai incontrato limiti.

Il loro piccolino era ormai diventato un bel giovanotto: la loro forza di vita.

Era molto simile a Niall, un bellissimo Irish man biondo con gli occhi azzurri, che quello stesso 24 dicembre avrebbe compiuto nove anni.
Katy era innamorata pazza di Mike perché, ad ogni loro abbraccio, in lui sentiva la forza del fratello, sempre presente nel suo cuore e in ogni sorriso del loro piccolo ritrovava la speranza per affrontare tutto.


Le cose erano cambiate: tante… troppe cose.

Anche le persone erano cambiate: loro erano cresciuti, i loro genitori invecchiati dal tempo e dalle brutte esperienze e per fortuna i compagni e amici di una vita erano sempre presenti e se anche non sempre fisicamente,  lo erano nel cuore.
Nel scorrere le nuove foto Niall sorrise, ma solo dopo esser riuscito a rinchiudere quella vecchia foto nel cassetto e si era reso conto che, nel frattempo, Katy lo stesse osservando, come era solita fare.

Un pianto isterico di  neonato interruppe il suo momento di relax e i suoi pensieri.

Si asciugò immediatamente le lacrime e richiuse i suoi ricordi in quel cassetto della memoria, che da anni cercava di sigillare perché non lo facesse più soffrire.
“Oh no! Vai tu, amore ti prego!” esclamò distrutta Katy, nel sentire il bambino che piangeva.
Niall si girò per darle il buongiorno e rise alla vista dell’espressione disperata di Katy, letteralmente assediata dalle occhiaie e le borse sotto gli occhi, frutto dell’ennesima notte insonne.
Niall quindi si alzò e dopo averle dato un bacio sulla fronte, prima di lasciarla riposare, si diresse nella camera del piccolino disperato.


“Louis William Horan, amore di papà! Stanotte hai fatto disperare la mamma eh?!” disse con orgoglio prendendo in braccio il piccolino di soli due mesi.
Lo mise a guardare fuori dalla finestra e il bimbo, illuminato dal raggiante sole che era appena sorto, si accoccolò finalmente in silenzio tra le braccia del suo papà.
“Anche a me, papà!” replicò il piccolo Mike, alzandosi per andare ad abbracciare Niall: “Non mi faceva dormire un attimo!”.
Niall rise e scosse i capelli del più grande con la mano e con tanta tenerezza prima di essere interrotto da Katy che, sulla porta, li incitò a sbrigarsi perché si preparassero per la festa di compleanno per i nove anni di Mike.
Si diedero un bellissimo abbraccio di gruppo e subito addobbarono a festa la loro bellissima casa, già sfavillante di addobbi natalizi.


Mike era eccitato all’idea di avere tutti a cena per sé quella sera: ci sarebbero stati proprio tutti o quasi.
La giornata passò velocemente e in men che non si dica arrivò il pomeriggio.
Tutto era pronto: Katy finì di apparecchiare l’enorme tavolata mentre Niall teneva il piccolo Louis tra le braccia per farlo addormentare.

I loro sguardi erano pieni d’amore e tutto il loro sentimento si rivedeva in ogni cosa che facevano, in ogni dettaglio della loro accogliente casa.
Piano piano arrivarono tutti. I primi ospiti furono i genitori di Katy e di Niall, poi piano piano ad uno ad uno gli amici di una vita.

I primi fedelissimi e puntuali ad essere accolti nella meravigliosa sala rossa e imbandita di ogni gustosissima prelibatezza furono Harry e Roberta.
Aveva un immenso pancione perchè anche lei era in attesa di un bel maschietto e ormai era quasi giunta al termine del nono mese di gravidanza.
Roberta si incantò alla vista del bellissimo e maestoso albero di Natale di quasi tre metri di altezza, che Katy era solita preparare con cura minuziosissima dei dettagli, ad un lato della sala da pranzo che sembrava esser uscita da un cartone animato natalizio della Disney.


Era tutto a misura di bambino: sembrava un mondo incantato per gli occhi di chiunque!

I regali erano stati riposti con cura sotto l’immenso albero addobbato e ce n’era per tutti, grandi e piccini, il camino era acceso e nella parete vi erano state appese tante ghirlande e decorazioni a tema, infine, un gigantesco babbo natale, che si azionava automaticamente cantando canzoni natalizie, rendeva l’atmosfera ancora più calda e magica.

Poi a ruota arrivarono Pat, Liam ed il  piccolo Mark di due anni, frutto del loro dolcissimo amore.

Si salutarono tutti insieme in un affettuosissimo abbraccio e subito si dedicarono tutti a coccolare il piccolo Louis con gli occhi pieni di emozione, per la bellissima e simpatica creaturina che era.

Arrivarono anche Perrie, Zayn ed i loro due piccoli gemellini Tom e John.

Zayn fu incaricato di sistemare le mille borse che Perrie si era portata dietro, con dentro tutto il necessario per i bambini, mentre lei si tuffò in cucina per preparare il dolce per la cena e finire di decorare la torta per Mike, che aveva preparato lei stessa con le sue mani.
Si respirava un’ atmosfera molto bella e serena, la stessa che aveva sempre accompagnato quel grande gruppo amici, quali erano.

Erano quasi pronti a sedersi a tavola, quando si resero conto che i posti ad essere rimasti vuoti, nella confusione, erano ancora quattro.
In realtà un posto libero aveva già fatto emozionare Roberta e Perrie, perché come da tradizione a casa degli Horan, veniva lasciato libero per il piccolo Mike che, pur se fosse salito in cielo, aveva sempre un posto speciale nelle giornate di festa.

Katy era solita apparecchiare un posto per il fratello volato via troppo presto, come se fosse ancora li con loro: l’idea di vedere quel posto vuoto era per lei simbolo del loro amore fraterno che non sarebbe mai scomparso e, da una parte, l’idea di apparecchiare ancora per lui le lasciava l’illusione che lui sapesse, ovunque si trovasse ora, che non era stato dimenticato e che occupava sempre un posto nel suo cuore.
Nel suo segna posto aveva messo con cura, insieme a Niall, la foto che stava tanto a cuore a Mike.

Quella del suo compleanno che ritraeva lui in mezzo ai suoi idoli.
Tutti stavano per accomodarsi a tavola, per fare mangiare i più piccolini che si lamentavano per la fame, quando El fece capolino dall’ingresso.


“Scusate il ritardo ragazzi!! Wendy non riusciva a darsi una mossa oggi!” disse lei, facendo avanzare la sua piccola di soli 6 anni ed indirizzandola verso la tavola, mentre lasciava la sua borsa sul divano.
Fu un momento molto emozionante per il gruppo: erano tutti molto felici di vederla e di essere al completo, soprattutto Katy e Niall che erano molto eccitati all’idea di fargli conoscere il nuovo arrivato di casa Horan.
El, nemmeno finì di poggiare e sistemare le sue cose, che si gettò tra le braccia di Katy e una ad una, delle altre ragazze.
La piccola Wendy, dopo esser stata coccolata dai ragazzi, invece, si era accomodata a tavola con le altre piccole pesti e iniziava a mangiare tutto ciò che si ritrovava davanti al piatto.

Katy, nel frattempo aveva messo nelle braccia di El il piccolo Louis, prima di risedersi accanto a Niall e lei lo aveva stretto a sé in maniera così dolce e materna da commuovere la coppia.
Sedutisi tutti finalmente a tavola i posti vuoti erano rimasti due.

“Oh ma che bel nome hai, Louis William Horan!” aveva sussurrato al bimbo, scandendo lentamente il suo nome come se lui potesse capirla, mentre gli baciava la manina delicata e paffuta.

Poi aggiustò il piccolo nella sua copertina in pile e, alzandosi per riportarlo nella culletta dopo averlo fatto vedere a Wendy, disse orgogliosa e con gli occhi pieni di lacrime: “Tuo zio sarebbe orgoglioso di te sai??? Sei così bello!!”.


Lo guardò per un’ultima volta e poi, ritornando a tavola, si asciugò le lacrime in maniera frettolosa e fuggiasca con la mano, sperando che il suo silenzioso pianto non fosse stato notato dagli altri e meno che mai, dalla piccola Wendy.

Sedendosi, osservò il posto vuoto proprio alla sua destra, accanto a quello lasciato libero per il piccolo Mike.
C’era anche li una foto.

Una foto della band e di quando i ragazzi erano giovani, messa lì per non dimenticare che, se si trovassero lì ancora riuniti, era perchè erano partiti da molto lontano.
El la guardò e rise, versando immancabilmente una lacrima, che prontamente Pat si alzò per asciugare e tentare di riscaldare in un abbraccio.
“Siamo sempre gli stessi El, non trovi?” disse Niall, cercando di nascondere la malinconia di quel minaccioso silenzio che era calato attorno al tavolo e che, sicuramente, in altri tempi qualcuno avrebbe saputo colmare con classe e la magia di una battuta.
Qualcuno che quel giorno non poteva essere lì, che non c’era stato in altri importanti momenti e che sarebbe mancato ancora per tutti quelli a venire, nonostante i ragazzi facessero di tutto per tenere il suo ricordo vivo in ognuno di loro e in ogni loro progetto di vita.


Già… nel loro cuore erano sempre gli stessi!

La verità, però, era che non sarebbe più potuta esistere la loro band perchè non esistevano più quei ragazzi.
Era tutto finito quel 24 Dicembre di 5 anni prima: tutto si era fermato con il drammatico incidente d’auto che si era portato via Louis, proprio il giorno del suo compleanno.
Se n’era andato via in silenzio, lasciando parenti e amici senza parole nel sentire la notizia dal soccorso stradale che, sebbene fosse stato tempestivo, era pur sempre arrivato troppo tardi.

Era andato via a causa di un suo maledetto errore probabilmente o forse per fatalità, o ancora forse perché qualcuno aveva sbagliato e non era rimasto lì nemmeno un secondo per aiutarlo.

Non si sapeva! 

Ciò che importava davvero sapere era che, quel terribile incidente, aveva spazzato via la sua vitalità e le loro carriere nel giro di un minuto.
Non si appurarono mai le dinamiche dell’incidente.

Per El e per la famiglia di Louis non aveva avuto senso la ricerca della verità perché, quella verità, non sarebbe servita a ridargli indietro il loro caro eterno Peter Pan.
L’unica cosa che bastava accettare era che l’avevano perso per sempre per un fatto già scritto nel suo destino.

Forse scritto ancora prima che venisse al mondo, prima che dall’ambiente familiare di casa fosse entrato nel cuore e nei racconti di tanti giovani adolescenti in giro per il mondo, che in lui vedevano un idolo.

Forse prima ancora che quei cinque amici, incontratisi per caso, avevano imparato a volersi bene, fino a diventare indispensabili l’uno per l’altro.

Il suo sorriso e fare da leader se ne era andato in un soffio di vento e con lui tanti piccoli pezzi di ognuno dei suoi compagni di vita.

I One Direction si erano fermati a quel giorno, si erano eclissati nel ricordo di una risata di Louis.
Senza di lui non avevano più avanzato progetti discografici né dello show business in generale.


Avevano deciso di rispettare la promessa che da teenagers si erano fatti l’un l’altro: lo diceva il loro stesso nome.
Tutti per uno e uno per tutti… in un'unica direzione.
Avevano solo aperto una fondazione in onore e col nome della loro boy band per sostenere i nuovo talenti emergenti, giovani che spesso, anche Louis era stato il primo a voler aiutare come se fossero dei fratelli; figli di un’unica e meravigliosa madre capace di unire tutte le diversità: la musica.

In quella foto apparivano loro con uno dei centinaia dei premi vinti durante gli anni d’oro della loro carriera: i loro occhi sorridevano e le loro braccia erano strette le une in quelle dell’altro a supporto di una bellissima e sincera amicizia.

Un’ amicizia eterna e che mai nessuno sarebbe riuscito a distruggere, sebbene in tanti ci avessero provato attraverso i media, non ora che era protetta da un angelo.

Un’ amicizia radicata nel cuore e protetta  anche da ognuno di loro come la punta di un diamante.

Simbolo di un legame forte e indissolubile che Louis da lassù vegliava e supportava nei momenti difficili.


Erano quattro uomini ormai: con mogli e figli.
L’aria da eterni bambini non gli apparteneva più.
Quell’eterna gioventù sembrava essersela portata via Louis, con il suo volo di sola andata per l’infinito.
Quell’infinto che sin da piccoli avevano avuto tutti e cinque la fretta e l’ambizione di raggiungere ma che, una volta sfiorato, avevano capito che non fosse niente di cui avessero avuto realmente bisogno.

In quel momento di smarrimento e di ennesima difficoltà, avevano scelto la loro amicizia esattamente come avevano sempre fatto in passato.

Ormai erano rimasti in quattro: senza la mente!
La mente del loro divertimento… quella mente che li aveva resi divertenti e, senza la quale, non sarebbero riusciti a restare a galla come band.
Erano sempre stati forti perché erano tanti ed era stata l’unione a fare la forza di cinque indifesi ragazzini, a spasso per il mondo a caccia di un sogno.


Del resto cos’è un vincitore, se non un sognatore che non si è mai arreso?

Era stato il legame unico che li aveva fatti arrivare dove nessun altro si era mai osato avvicinare.
Li aveva resi vincitori senza la necessità di combattere e qual era stato il premio più bello? La loro amicizia.
Quella amicizia che era arrivata al cuore delle persone e che aveva fatto di loro i vincitori del mondo, ancora prima di sfondare nel mercato discografico.


I visi commossi dei ragazzi vennero illuminati da un sorriso in seguito alla domanda della piccola Wendy.
“Mamma… pensi che papà starà controllando Mike?” chiese teneramente, osservando triste le foto del piccolo Mike che erano poggiate sul tavolo vicino a sé, con riflessa negli occhi furbetti quella stessa luce magica, piena di simpatia e dolcezza, che la rendeva proprio uguale a Louis.
El trattenne a fatica le lacrime e, abbracciandola a sé rispose: “Oh sono sicura che sia Mike a prendersi cura del papà, sai?”.
Niall e Liam risero al solo ricordo di quelle tante cavolate che Louis amava fare e che aveva reso pubbliche sin dai tempi della gradinata.
Quelle scale che lui aveva saputo, con maestria, trasformare in un palcoscenico di livello internazionale.

Katy si alzò dalla tavola e, con grande stupore per Niall, fece un gesto che gli fece comprendere che, forse nel vedere tanto dolore negli occhi di El, lei stessa stava guarendo da quell’ossessiva presenza del fratello, che pretendeva vivere in ogni istante delle loro vite.
Prese per mano Wendy, dopo averla abbracciata insieme a El, poi tolsero da tavola i posti lasciati liberi per Louis e Mike e, riponendo tutto quanto sotto l’albero di Natale, le disse sorridendole: “Così va meglio non trovi? Almeno ci sarà più spazio per noi sulla tavola”.

Katy infatti aveva notato che sia Wendy che El non riuscivano a non fissare quelle foto per un attimo e temeva che non potessero godersi il Natale:  erano foto che per tutti gli altri rappresentavano un ricordo, ma che per loro due rappresentavano tutto il loro mondo, dato che non avevano più Louis accanto.
“Ma zia Katy così loro saranno tristi perché non mangeranno con noi!” disse la bambina scoppiando in lacrime.

“Sai che c’è? Tesoro… con tutte le luci che zia Katy ha messo nell’albero, penso proprio che papà e Mike sapranno che sono stati invitati anche loro, perché le vedranno da lassù.” le rispose Katy accarezzandole il viso. Wendy le si accoccolò tra le braccia e rispose: “Ma tanto loro non potranno mai venire!”.
“Oh ti sbagli…lo senti questo?!” le chiese Katy, prendendole una manina e facendogliela portare sul suo petto.

La bambina annuì sentendo il battito del cuore che si era fatto più forte a causa del pianto.
“… Loro ci saranno sempre… vivranno qui nel tuo cuore finchè tu vorrai. Devi solo volerlo! Capito?” continuò Katy provata dal dolore.
Nel frattempo tutti le avevano raggiunte intorno all’albero, avendo capito che anche per Katy era arrivato il momento di smettere di rifugiarsi in un altare costruito ogni volta appositamente per Mike, solo per dare prova a se stessa che lui vivesse in lei e che non l’avrebbe mai dimenticato.

Si abbracciarono e Harry le venne in soccorso con Wendy, dicendo: “Ehi ..piccola, senti lo zio Harry! Senti qui?”.
Prese la mano di Wendy e la portò sul suo petto per farle sentire anche il battito del suo cuore, prima di continuare: “Tu non senti un BOOM BOOM?”.

Wendy sorrise tra le lacrime e annuii. Poi Liam aggiunse: “I battiti sono sempre due … anche nel mio cuore sai??? Uno è per Mike e uno è per Louis!”.

“Oh anche nel mio… sapete?” aggiunse Zayn sorridendo alla piccola, mentre si toccava il petto.

“Ma il mio ne ha tanti… il mio cuore non ne fa due!” disse la bambina col broncio.

Niall rise e poi le disse, inginocchiandosi accanto a lei e aiutandola a sentire bene quella sequenza di battiti che tentavano di spiegargli: “Oh noooo… ti sbagli! Wendy, prova a sentire meglio!”.


Wendy si toccò forte il petto e poi chiese ancora: “Come fa il vostro?”.

Risposero tutti in coretto: “Fa boom boom, boom boom e ancora boom boom!”.
“Boom- boom! Si lo fa anche il mio!” disse lei finalmente sorridente, facendo ridere e commuovere tutti, per la sua espressione buffa e terribilmente uguale al suo papà.
Niall rifletteva abbracciando Katy e si rese conto che, forse, il dolore era solo parte del passato.

Finalmente erano riuniti: tutti riuniti senza la necessità di commemorare degli angeli che sarebbero sempre vissuti con loro, nel loro cuore.
Rifletteva alle mille critiche che erano state fatte in tutti quegli anni al loro fantastico gruppo musicale.
Forse la peggiore  di tutte era stata: “Fate musica per dodicenni, dovete crescere!”.

Niall rifletteva mentre osservava i bambini del gruppo ridere e scherzare senza curarsi dei problemi dei grandi, tornando subito a sedersi a tavola per mangiare.

Quindi che c’era di male?

La musica aveva forse un'età?

Chi meglio di loro, ora che erano diventati genitori, poteva capire cosa significasse rendere felici i bambini e fare qualcosa per loro, per la loro spensieratezza?

E poi che sbaglio era quello di volersi sempre sentire eterni bambini?

Del resto, i One Direction, avevano sempre avuto una cosa in comune con i tanti gruppi di giovani che li seguivano: il cuore messo al primo posto in ogni progetto di vita.
Cuore che troppo spesso pareva che gli adulti dimenticassero di usare per dare troppo spazio alla ragione.

Cuore che loro, da vecchi amici, fratelli e compagni di vita continuavano a metterci e che continuava a fare di loro delle stars.

Delle stars che non avevano bisogno di un palcoscenico, perchè il loro migliore trampolino di lancio era stato e continuava ad essere, nella vita di tutti i giorni, il battito del cuore accelerato delle migliaia di ragazzine innamorate di loro e che, sin dal primo momento, avevano conquistato con la semplicità di un sorriso.

Sin dal loro esordio non esistevano Niall Horan, Zayn Malik, Louis Tomlinson ,Liam Payne ed Harry Styles… ma semplicemente Niall, Zayn, Louis, Liam e Harry.

I classici ragazzi della porta accanto che ora, ognuno di loro, insieme alle loro dolci metà, si augurava potessero esistere ancora in altri giovani talenti della musica.
Speravano che i loro figli e le loro figlie potessero riconoscere il grande cuore di quei giovani talenti, augurandosi che proprio quei giovani, sarebbero stati così in gamba da conquistare il cuore dei loro piccolini e da prendersene cura come loro stessi avevano fatto con quello di milioni di ragazzine, per fare del loro immenso cuore la loro indimenticabile fortuna.

I quattro si diedero un fraterno abbraccio, raggiunti da Roberta, Pat, Perrie, Katy ed El, davanti all’albero di Natale, guardando per l’ultima volta le foto di Louis e Mike, prima di sedersi a tavola per mangiare tutti insieme, consapevoli che quelle foto sarebbero dovute andare a finire in un fondo di un cassetto.

Solo così sarebbero riusciti a tornare a vivere col sorriso sulle labbra, spazzando via le vecchie foto per lasciare spazio al ricordo addolcito dal tempo e alle tante gioie del presente.
Non avevano più un palco ma erano fieri di quello che avevano creato insieme alle loro mogli.

La cosa che più mancava loro era l’inchino a fine concerto, sotto lo sguardo meravigliato e innamorato di centinaia di ragazzine, che riuscivano a farli sentire importanti.


Ma, del resto, cos’erano le loro mogli se non delle ragazzine quasi antiche???


I quattro quindi, stringendosi ancora nel loro abbraccio, si inchinarono verso gli amori della loro vita, invitandole poi a sedersi a tavola.

Fu in quel momento che tutti e quattro ebbero la consapevolezza che la magia dell’inchino era sempre stata frutto dell’amore delle fans, amore che rividero con grande emozione negli occhi delle loro dolci metà.


I 1D non esistevano più, certo, ma nel loro sguardo, riunitosi in quell’abbraccio non al completo, era chiara la consapevolezza di esistere ancora in ogni battito di cuore di quelle che, per loro, restavano pur sempre delle eterne e piccole fans.







 

 


Writer’s wall.



Ciaoooo a tutti ragazzi!

Eccoci arrivati alla fine!=”(
Dovete scusarmi se non ho immaginato, nemmeno per un attimo, un finale diverso da questo.
Era l’unico modo per parlare di un’amicizia pura ed eterna, di un amore che supera ogni difficoltà.
Tra comuni mortali si litiga, no?
Esistono incomprensioni e gelosie stupide, mentre avendo a che fare con un angelo, una persona cara che non esiste più, ho pensato che mai per nessuna ragione i fantastici 5 si sarebbero potuti odiare.
Grazie per avere riso e pianto insieme ai miei personaggi!
Vi assicuro che non so ancora se stia piangendo di più in questo momento o se lo farò quando dovrò spuntare la casellina che farà comparire la voce: COMPLETA!
Grazie a tutti per essere stati dei "Naty Shippers" dall’inizio alla fine.
Grazie per tutti i commenti, le critiche e i bellissimi messaggi che mi avete inviato tramite recensioni, messaggi privati, messaggi su Twitter e sul cellulare (per i più vicini).

Grazie perchè:
-alcuni di voi mi hanno fatto emozionare;
-alcuni mi hanno sempre fatto ridere;
-alcuni mi hanno corretto con gentilezza e pazienza;
-altri mi hanno sempre incoraggiato ad andare avanti. dandomi la prova di non avere sprecato del tempo.
 
Vi vorrei solo dire che se la storia vi è piaciuta o vi ha fatto emozionare un attimo io sono la ragazza più felice del mondo perché non credevo che il mio racconto potesse interessare a qualcuno.
E’ nato per caso e per scherzo!
E sempre per gioco probabilmente è entrata nel cuore di qualcuno!
Spero di avervi trasmesso qualcosa … perché voi a me avete dato tantissimo!!
Ci terrei ad avervi fatto capire che purtroppo ciò che è certo è che niente dura per sempre e poi…

...siamo o no, troppo giovani per conoscere il “per sempre”?

Mi piacerebbe tanto se mi scriveste, in un' ultima recensione, tutto quello che pensate (e che magari non mi avete mai detto!) e che "Even a Summer Love Can Be a Nightmare" occupasse un piccolo spazio nel vostro cuore....

Sappiate solo che nel mio cuore, assieme a voi, ne occuperà uno davvero grande <3

Grazie di tutto!!!
Un bacione e un abbraccio,
Ale <3<3<3


 
  
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