Come se non ci fossimo mai conosciuti.
Nel buio della stanza Percy era rannicchiato sotto le coperte.
Cosa ho fatto. Pensò per l’ennesima volta quel giorno.
Cosa ho fatto. Ho rovinato tutto.
Come mi è venuto in mente di baciarlo? Come?!
Sto impazzendo. Sono da rinchiudere.
Era l’unico amico che avessi e l’unico che potesse aiutarmi a venire fuori da questa situazione assurda. E io cosa faccio? Lo bacio.
Ottimo Jackson, sei un mito.
Percy era arrabbiato, confuso e stanco ma quella notte non riuscì ad addormentarsi se non al''una e mezza, dopo essersi rigirato all'infinito tra le coperte.
Chiuse gli occhi.
Nico rideva, rincorrendo Percy che incespicava sulla sabbia di Long Island. “Torna qui!” urlava, avvicinandosi sempre di più.
“No!” Percy inciampò e rotolò sul bagnasciuga, senza smettere di ridere. Nico si lasciò cadere accanto a lui e gli diede un bacio sulla guancia.
Percy guardò il cielo e sentì il mare che gli sfiorava i piedi. Prese Nico per mano. “Sei mio.”
La scena cambiò. Adesso erano nella cabina numero 3.
Nico era seduto sul letto e sfogliava un libro di greco. “Ok segna: pagina duecentotrentotto, esercizio quindici.”
Percy si lasciò cadere all’indietro. “Ti prego non farmi questo.”
“Concentrati, mezz’ora e abbiamo finito.” Ribattè Nico. “Dunque la prima fras- “
Percy con uno scatto si tirò su e gli fermò le mani che stavano per aprire il quaderno. “Shh.” Sussurrò.
“Ma cos-“ iniziò il ragazzo, preso alla sprovvista.
Percy lo baciò e caddero insieme all’indietro tra i cuscini. “Shh.” Ripeté.
“È la trentesima volta che mi chiedi dove stiamo andando. E zitto un po’! Che piaga che sei. Siamo quasi arrivati.” Nico controllò che Percy non stesse sbirciando dalla benda.
“Ok, siediti. Piano. Attento al… ramo. Ops. Beh, fa niente. Oh ma smettila di lamentarti, è solo un graffietto. Per l’amor del cielo, Perseus. Sembri una vecchia comare. Te lo do dopo, un bacio. Adesso zitto e ascoltami bene: non lo sentirai due volte. Cosa? No, non mi sto spogliando, razza di imbecille. Vuoi chiudere quella bocca? Oh.”
Fu la più bella serenata che Percy avesse mai sentito, Nico aveva una voce meravigliosa.
“Ti amo.” disse, quando l'ultima nota riecheggiò nell'aria.
“Cosa vuol dire, scusa?!”
“Io… non voglio continuare a nascondermi da tutti…. So che non hai il coraggio di lasciare Annabeth e non ti chiedo di farlo. Vado via per un po’.” Nico non aveva nemmeno alzato lo sguardo dalle valigie.
“No… non puoi farlo! Ti prego. Ti amo.” La voce di Percy era supplichevole.
“Tutto tornerà com’era. Sarà come se...” La sua voce si ruppe. “Come se non ci fossimo mai conosciuti.”
Come se non ci fossimo mai conosciuti.