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Autore: Robin__and__Nami98    04/04/2014    2 recensioni
Un'avventura in un'isola misteriosa ambientata dopo Thriller Bark.
"Sanji non disse nulla, pose una mano sulla spalla di Robin, giocherellando con i suoi capelli neri e sfiorandole il collo."
"Zoro le contemplò ogni dettaglio del viso: gli occhi nocciola,le labbra rosa,il volto arrossato,la sua espressione sbigottita, assaporando e lasciandosi avvolgere da quel suo profumo."
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ecco...adesso proviamo a girare a sinistra. No, no...l’altra sinistra!-
-Ma da quando ci sono due sinistre, scusa!?-
-Non sono due! Dipende dalla posizione in cui ti trovi...ma è inutile che te lo stia a spiegare, troppo complicato...- disse Nami scrollando la testa.
Dopo aver vagato ancora per un bel po’, Nami e Zoro erano finalmente riusciti ad arrivare in un’altra zona della foresta, caratterizzata dalla presenza di numerosi funghi molto alti e dagli svariati colori.
I momenti di silenzio e di imbarazzo causati da quel piccolo “incidente” erano durati abbastanza poco. Era bastata una stupidaggine perché i due riprendessero a battibeccare e lei lo aveva preso a pugni in testa già per due volte, ma per quanto cercassero di far finta di niente, i due non facevano che ripensare a quello che era successo, in particolare Zoro. Ogni volta che chiudeva un attimo gli occhi gli sembrava di risentire quel dolce profumo e il respiro di Nami mescolato al suo...
“Maledizione! Ma che mi prende!?” pensò Zoro sussultando, esterrefatto per quello che lui stesso stava pensando.
In fondo non era successo niente di che, ma non se risvegliava sentimenti a lungo repressi...
-Che noia...- borbottò poi ad un certo punto lo spadaccino per cercare di smetterla di pensare e distrarsi.
Nami si voltò lentamente verso di lui e gli indirizzò uno sguardo assassino.
-Eh?-commentò acida.
-Non sta succedendo niente di interessante. È un secolo che girovaghiamo e non abbiamo incontrato nemmeno un nemico o qualcuno contro cui combattere...-
Nami non parlò subito, cercando di contenere il nervoso.
- Quindi con “interessante” intendi rischiare la vita?- domandò  poi la navigatrice sempre più irritata.
-Beh, perlomeno succede qualcosa- rispose lui, convinto.
A questa affermazione Nami perse la pazienza e gli tirò un terzo pugno in testa.
-Ahi! Maledetta! Perché mi hai colpito!?-  esclamò Zoro massaggiandosi il capo.
-Per caso trovi divertente rischiare la vita ogni momento?- urlò lei.
-Non ho detto che lo trovo divertente, ma che almeno succede qualcosa!-
-È la stessa cosa! Io proprio non capisco perché tu, Rufy, Sanji... prendiate la vita con così tanta leggerezza!- 
-Come!? Ma che accidenti stai blaterando?-
-Quello che penso! Anche prima ti sei fiondato a inseguire Beolder senza riflettere un secondo e sei rimasto ferito- disse la navigatrice stringendo i pugni e spostando lo guardo a terra.
-Ma non è successo niente!- le rispose Zoro sempre più infastidito, ma soprattutto confuso, non capiva come mai Nami avesse tirato fuori quel discorso senza senso e che cosa volesse dire.
 -Non è questo il punto...-
-No, infatti. Il punto è che stai dicendo un mucchio di sciocchezze-
Nami rimase in silenzio. Incredibile come Zoro non ci arrivasse,possibile che non capisse che lei era semplicemente preoccupata per lui? Che non voleva che mettesse a repentaglio la sua vita ogni volta?
-Tanto è inutile, non capisci...!-
-Eh!? Che dovrei capire, scusa?- domandò Zoro sinceramente perplesso.
L’ennesima discussione fu interrotta da un sinistro fruscio di erba e piante.
-C.. che è s..stato?- balbettò Nami.
-Non lo so...ma qualunque cosa sia, se ha intenzioni negative, non farà una bella fine...- rispose lo spadaccino, poggiando le mani sulle spade e guardandosi intorno in allerta.
Sentirono quel solito rumore di passi, lo stesso che avevano udito quando erano appena arrivati sull’isola e quando avevano incontrato Beolder, anche se questo era leggermente diverso, infatti a provocarlo sembrava un solo individuo.
-Credo di sapere a chi appartengano- disse Zoro digrignando i denti e parandosi istintivamente davanti a Nami -Stai attenta-
Lei annuì e trattenne il fiato, pronta al peggio.
Proprio in quel momento videro un ciuffo d’erba poco lontano muoversi velocemente, come se dietro vi fosse qualcosa nascosto e infatti, dopo qualche istante, uscì allo scoperto la figura Beolder. Lo scorpione, appena li vide, ghignò soddisfatto. Sembrava malignamente contento.
-Finalmente, vi ho trovati!-rise diabolico.
-È lo scorpione parlante di prima! Belder!-esclamò terrorizzata Nami.
-BEOLDER! Il mio nome è BEOLDER piccola stupida!-
-Non ti permettere- ringhiò Zoro -Che cosa vuoi ancora?-
L’insetto rise di nuovo e disse -Domanda molto sciocca, direi. Non vi era forse chiaro la prima volta che ci siamo incontrati? Sono qui per eliminarvi- e batté forte le chele, poi aggiunse riflettendo fra sé e sé –Oh, ma non eravate in quattro? Beh, tanto meglio, evidentemente gli altri due li hanno già tolti di mezzo-
-Dobbiamo scappare!-sussurrò Nami.
-No- rispose secco Zoro, scuotendo forte la testa -Ho un conto il sospeso con Braccialetto Rosa. Tu cerca di metterti in salvo-
-Ma...-cercò di ribattere Nami.
–Sto qui lo faccio fuori in tre secondi- tagliò corto lui.
-Come vuoi...- rispose Nami altrettanto tagliente, poi, veloce come un fulmine, se la diede a gambe e sparì in mezzo all’erba.
Zoro la guardò allontanarsi, dopo tornò a fissare Beolder con odio. Non voleva realmente essere così tanto scontroso, ma sapeva che altrimenti Nami avrebbe continuato a questionare. 
“Almeno lei sarà al sicuro” pensò.
-È inutile, non andrà lontano...- disse Beolder soddisfatto.
-Che vuoi dire?? Spiegati!-
-Semplice...ho chiesto un piccolo aiuto. La tua amica non avrà speranze contro di lei... È spacciata!- e fece l’ennesima grossa risata.
“Oh, no! Nami!"


Usop e Franky fissarono stupefatti la misteriosa sostanza.
-Cosa pensi che sia?- domandò il cecchino.
-Non ne ho idea- rispose il cyborg, poi aggiunse –Potremmo prenderne un po’ e portarla a Chopper per fargliela analizzare-
-Buona idea!- rispose l’altro –Nella mia sacca dovrei giusto avere il contenitore adatto-
E così Usop prelevò un po’ della materia misteriosa.
-Bene, non ci resta altro che uscire di qui- disse Franky.
Quando i due furono fuori dalla grotta decisero di mettersi in cerca dei loro amici, i quali, a loro volta, si stavano dando da fare per ritrovarli.
Finalmente, dopo aver vagato un po’, si rincontrarono.
-Oooh, Usop! Franky! Per fortuna state bene!- esclamò Chopper correndo incontro ai compagni.
-Si, tranquillo, grazie al mio coraggio e al mio valore non è successo niente di grave- disse Usop, vantandosi.
-Sei mitico!!- si complimentò la renna, con gli occhi luccicanti.
-A proposito, abbiamo trovato una strana sostanza mentre eravamo separati...- disse il carpentiere.
-Una strana sostanza?- disse Brook, perplesso.
-Si, aspettate un attimo...- disse Usop armeggiando nella sua borsa e mostrò ai compagni la provetta contente il materiale rinvenuto.
-Forse tu Chopper puoi scoprire di che cosa si tratta- disse Franky, mentre la renna e lo scheletro guardavano estasiati la boccetta.
-Okay, ci studierò su...- rispose Chopper, afferrando l’ampolla. 

  
Robin e Sanji continuarono a vagare a casaccio nelle gallerie sotterranee finché finalmente non trovarono un'uscita. I due tirarono un sospiro di sollievo vedendo che, finalmente, sarebbero tornati all'aria aperta.
Sanji, che ancora non riusciva a credere di aver appena ricevuto un bacio da Robin, era impaziente di baciarla ancora e fremeva nell'attesa. Non era tanto che si era reso conto che l’archeologa non era una ragazza qualunque, ma la gioia irrazionale che aveva provato, unita al dispiacere che si trovasse in pericolo, quando aveva visto che era caduta insieme a lui nella tana, era un indizio importante. Non voleva più perdere tempo ora che finalmente aveva capito che ciò che provava era ricambiato e che lui stesso aveva compreso meglio i suoi sentimenti.
Robin, al contrario, si chiedeva cosa sarebbe successo da quel momento in poi: il timore di avere, con quel gesto, rovinato l'affiatamento che aveva con i suoi compagni di ciurma la rendeva inquieta. L’amicizia incondizionata che c’era tra i pirati di Cappello di Paglia era un sentimento troppo prezioso, aveva davvero il diritto di chiedere di più?
-Cient fleur delphinium! Chi va per primo?- chiese Robin, una volta giunti sotto l’uscita, dopo aver fatto fiorire due file di braccia aggiuntive sull'orlo del buco, in modo che potessero risalire.
-Prima le signore- rispose Sanji.
Robin lasciò che i suoi poteri la portassero fino in superficie. Quando giunse il turno di Sanji, egli si trovò di fronte un enorme grillo talpa sbucato da chissà dove.
-Ne è rimasto ancora uno...- disse il cuoco scocciato.
-E non uno qualunque- rispose l'insetto.
Robin uscì dalla tana dei grilli talpa e chiamò il pirata:-Ehi, Sanji, io sono arrivata, vieni tu ora!-
-Solo un attimo, Robin, devo prima dare una lezione a questo pallone gonfiato- rispose Sanji dall'interno della tana senza distogliere gli occhi dal nemico.
-Sei sicuro? Se vuoi vengo a darti una mano-
Dalle spalle di Robin si levò una risata malefica.
-Ahahahah, dove credi di andare?-














   
 
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