49) LIKE BONNIE AND CLIDE
Camminavano verso la scuola, come tutte le mattine, rabbrividendo per
il freddo, le mani affondate nelle tasche, il fiato che si condensava in tante
piccole nuvolette.
Era novembre.
Era mattina.
Asami, Meg, Yukari e Syria nessuna di loro era particolarmente allegra
tranne Tayuya che venti metri più avanti faceva roteare le sue kiwido come una
sbandieratrice, tra l’incredulità del gruppo che non capiva dove trovasse tutta
quell’energia.
“Asami! Ma davvero?!”
L’interessata sbuffò, come aveva previsto il racconto della sera prima
era stato accolto con la blanda incredulità prescuola.
“Te lo giuro, Syria-chan!”
“Non è giusto! Queste cose le dovrei fare io non tu.
Sei fuggita dalla polizia prima di me.”
Yukari sembrava vagamente dispiaciuta, ma a quell’ora e prima del caffè
i suoi commenti non avevano molto valore.
“Tesò…Sei l’unica che mi poteva dire una cosa del genere…”
“Sono un’eccentrica…”
“La verità è che prima del caffè non ragioni molto…”
“Cazzo! Hai scoperto la mia caffeinomania…”
Risatine sommesse.
“Raga…
Ma io non ho capito cosa è successo…”
La fucsia si era voltata, facendosi volare addosso le kiwido.
“Ahiaaaa!”
Risata generale.
“Che ridete?! Fanno male!”
“Fermarle prima no, eh?”
“YUkari-chan! Stai diventando come Sasuke-kun!”
La mora sbuffò.
“Tze…Comunque cosa non hai capito?”
“Cosa è successo ad Asami…”
“Le si è rotta la canna del cesso…”
“Povera…Avete trovato un’idraulico?”
La castana dovette trattenere le lacrime, mentre Yukari scuoteva la
testa e si accendeva la prima Camel della giornata, colpi di tosse permettendo.
“Non ho ancora capito perché ridete…è una cosa seria.”
“Ora te lo spiego…”
Asami ripeté la storia per la seconda volta.
“Aaaahh!!!! Ora ho capito…Ma Yuka’ perché mi hai detto del cesso?”
“No, Yukari…Ti prego non risponderle…”
Yukari scosse la testa e si chiese per l’ennesima volta da quando la
conosceva se Tayuya fosse davvero così stordita o se fingesse.
A volte le sue uscite indicavano un cervello pensante niente male sotto
quei capelli fucsia, altre volte sembrava che quella stessa mente mettesse
fuori il cartello:”Torno subito.”, facendo scoprire un’ingenuità e una
credulità commovente e una buona dose di distrazione.
- Non capisco cosa ci trovi Neji-kun in lei…Senza contare che storditi
come sono non capiranno mai che si piacciono. Povera Ten…
Cazzo…Manco un pensiero coerente riesco a formulare…
Voglio un caffè!!-
Frustrata, tirò un calcio ad un sasso, che finì nei raggi delle ruote
della bici di Michiyo, che stava passando di lì proprio in quel momento.
“ CAZZOOOO!!”
La viola perse l’equilibrio e cadde rovinosamente a terra tra bestemmie
e imprecazioni.
“Giuda bastardo! Yukari!!!!”
La mora, diventata rossissima, corse ad aiutare l’amica da alzarsi.
"Scusa Scusa scusa!!”
MIchiyo si tolse la polvere e la sporcizia di dosso, contemplò con aria
affranta lo strappo dei jeans sul ginocchio destro che miracolosamente non si
era sbucciata e tirò in piedi la bici.
“Yidashi confessa! Tu e quel losco corvo emo vi siete messi d’accordo
per ammazzarmi e intascare la mia eredità!”
“siii…perché tu sei la figlia segreta di Bill Gates…”
La viola rise di gusto all’idea assurda.
“ e poi nee-chan… Guarda che non è stato Sasuke-kun…
È stato Fujieda…”
“Quello stronzo!!!! Ma io lo gonfio!!”
“Nei tuoi sogni…Sei già in punizione…Vuoi finire al riformatorio?”
“Mi dici che non devo fargliela pagare? Lui ha rovinato Giovanna!”
“Chi?”
“La bici che tu hai ferito gravemente! Se una cosa mi porta in giro è
degna di ricevere un nome! Tu hai dato un nome la secchio dove vomiti!”
Si sentì arrossire suo malgrado.
“ Ma tu lo conosci il significato della parola privacy?
Gesù cristo!
In ogni caso…non ho detto di non vendicarsi…Grazia uno stronzo e tutti
i suoi simili lo prenderanno come un”Prenditela pure con me che tanto la passi
liscia!”…invece di pestarlo fa sparire qualcosa a cui tiene….tipo i giornali
porno che nasconde nella sua cartelletta che lascia nell’armadio.”
Il volto della sua sorellina nel punk si illuminò di gioia malvagia.
“ma sei un genio nee-san..”
“ si…un genio del male…”
“Per ringraziarti io e Giovanna ti diamo un passaggio a scuola.
Per un’attimo si chiese se davvero fosse sicuro montare su”Giovanna” ma
decise di accettare e partirono verso la scuola urlando come matte il
ritornello di una canzone.
“Volero' via come
un miraggio
Per questo che non e'
Che una questione di piumaggio
Preferirò grotte di tufo
Son sempre meglio che restar
Con quattro allocchi e un gufo”
I passanti si scansavano, Yukari sperava che non fossero loro a volare
via, ma fortunatamente arrivarono sane e salve al cancello.
“Un barbagianni che e' da solo non puo' campare
ma se son cento la civetta dovra' volare via
ma il barbagianni invece no
ma un barbagianni invece no
Seguire schemi ben precisi di evoluzione
porterà tutte le civette all'estinzione
noi barbagianni invece no”
Meg stava canticchiando il seguito della canzone che quelle pazze
stavano urlando a squarciagola, tra la paura e lo sconcerto dei passanti.
Yukari sembrava stare meglio, per un’attimo si era rivista quella dei
tempi d’oro.
Solo per un’attimo, poteva scommettere che una volta tornate in classe
sarebbe tornata di nuovo tetra.
Sospirò.
Anche lei si sarebbe comportata così…
Varcò i cancelli con le altre, stando attenta a non ricevere in faccia
le kiwido di Harukaze.
Si fermò alle macchinette per un thè.
Routine.
Perché allora era così inquieta?
Salì in classe e la vide, lei, la dannata gal che era da poco arrivata
in classe, che stava appiccicata a Gaara.
Rideva, la bionda impunita, ladra dei ragazzi altrui…
Sentiva fremere le mani, voleva distruggerla, perché ogni volta che
trovava un ragazzo tutte le rappresentanti del sesso femminile mettevano gli
occhi su di lui?
Quando i presenti in aula la videro, ferma sulla soglia, i pugni
chiusi, lo sguardo omicida e il probabile fumo in uscita dalle orecchie, si
paralizzarono e decisero che guardare il pavimento era un’attività molto
interessante…
Cercando di mantenere un passo silenzioso si portò dietro di lei.
“Takamuraaaa….”
Lei si voltò con un’aria vagamente sorpresa, Meg caricò il colpo e
lasciò che la mano si schiantasse sul suo naso alla francese e lo fracassasse
senza pietà.
Con rabbia.
Con frustrazione.
Con la voglia di vendicarsi di
tutte quelle prima di lei.
-Beccatelo bella e impara a
stare al tuo posto, tu e quelle come te. –
La bionda cadde a terra, portandosi le mani al naso e lei le rifilò un
calcio.
Gaara non disse niente, semplicemente andò a prendere un gessetto e con
aria professionale si mise a disegnare i contorni di Ai stesa a terra, tra lo
sbigottimento generale.
“Amore…che stai facendo?”
“Mi sembra ovvio…Segalo al mondo che qui c’è stata una vittima…
È così che fanno dopo gli omicidi…”
Meg scoppiò a ridere, Ai si alzò inviperita.
“Te lo puoi tenere, Mimichi! Siete due pazzi e vi meritate a vicenda!”
Offesa si alzò ed andò al suo posto.
“Sentito amore…Ci ha dato dei pazzi.”
“Certo..io e te siamo come Bonnie e Clide.”
“Come Syd e Nancy!”
I presenti che avevano seguito con interesse la vicenda ripresero di
nuovo a guardare per terra, a nessuno piaceva guardare una coppietta che si
sbaciucchiava,
Itachi seguiva la lezione di Morino con scarso interesse, aveva una
melodia in testa che non lo lasciava in pace.
“o ti amo o ti ammazzo
pioggia che annega ma rinfresca sei una chicca che mi fotte la testa
o ti amo o ti ammazzo il tuo ragazzo è pazzo
o parliamoci pestiamoci scegli uno
o ti amo o ti ammazzo
ti amo ti ammazzo
comunque qua in mezzo non capisco più…”
Dannatissimo fratello, dannatissima Yukari!
Si era fregato con le sue mani, pensava di giocarci un po’, ma Yukari
Yidashi non era una ragazza con cui si potesse giocare…
Si voltò e la vide che come al solito chiacchierava con suo fratello, la
matita che aveva in mano si spezzò.
-Serpe di un fratello! Aspetta che arriviamo a casa che ti ammazzo…-
Non si accorse che Morino lo stava chiamando. Non se ne accorse finchè
non fu troppo tardi.
“UCHIHAAAAA!”
L’urlo avrebbe risvegliato un morto, lui si voltò spaesato verso il
professore che ormai aveva le vene del collo in evidenza.
“Si professore?”
“Alla buon’ora! Vorrebbe illustrarci la riforma giudiziaria di Solone?”
Solone? E chi cazzo era?
-un greco- rispose una voce dentro di lui.
-e cosa ha fatto?-
-cosa cazzo ne so io?-
La vocina tornò a nascondersi nelle profondità del suo cervello,
lasciandolo senza una risposta.
“ehm…”
“allora?”
“Non lo so…”
“UCHIHA!!! IN CORRIDOIO! “
Uscì sbattendo la porta.
“NON SBATTA
-Fanculo vecchio stronzo!-
Arrabbiato, deluso, frustrato si sedette in corridoio sarebbe mai finito
quell’incubo?
“mi rassegno al fatto che io in questa vita o ti amo o ti ammazzo
pioggia che annega ma rinfresca sei una chicca che mi fotte la testa
o ti amo o ti ammazzo il tuo ragazzo è pazzo”
ANGOLO DI LAYLA
Aloha! Ho un sacco di sonno…
Allora…Spero vi piaccia. Come gli ultimi capitoli
anche qst è più lungo.
Passiamo alle canzoni, quella che intonano Yukari
e Michiyo e che continua Meg è “ La canzone del bosco” dei Punkreas, quella che
tormenta Itachi è “O ti amo o ti ammazzo” di J. Ax
Ringrazio
DIANA88
JAHEIRA
TALPINA PENSIEROSA
SASUKINA90
ALI DI PIUME
Per i fantastici commenti. Grazie.