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Autore: francy94    09/07/2008    0 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima fan fiction...
Postato capitolo 3!
"Si, è vero, hai ragione ma vedi sono tornati a galla dei problemi , problemi molto grossi:Aro è tornato"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3:

I giorni successivi passarono tanto lentamente, che arrivato lunedi potevano già essere passate settimane da quando avevo trovato quel biglietto.

Charlie si accorse del mio nervosismo e anche del fatto che Edward, per ben tre giorni non si era fatto vedere ne sentire, cosa alquanto strana visto che il mio vampiro era lì tutti i giorni.

Ciò nonostante, non osò fare domande riguardo a Edward, perchè capiva che non era il caso.

Io, d'altra parte, cercavo di stare calma, anche se non capivo il motivo del perchè Edward non volesse che io andassi a casa sua.

Quel lunedi mattina, per l'ansia, mi svegliai molto presto: non sapevo a che ora Edward sarebbe arrivato, perciò decisi che mi sarei alzata e vestita, per essere pronta, nel caso fosse arrivato nella mattinata.

Però Edward non venne, così pensai di aspettarlo pazientemente dopo mangiato.

Nel pomeriggio squillò il telefono.

< Pronto> dissi in tono speranzoso

< Pronto>

Era Charlie.

< Ha,ciao papà, dimmi! >

< No, scusa tesoro, il fatto è che volevo sapere se era oggi il giorno della gita con i Cullen>

< Eh già> risposi dissi in tono malinconico

< Ma come mai Edward non è ancora venuto?C'è qualche problema?Perchè in questi giorni ti ho vista un pò triste e arrabbiata...>

< No è tutto a posto> dissi in modo poco convincente

< Ma perchè non lo chiami, o ancora meglio, non vai da lui?>

''Già'' pensai''peccato che per qualche oscura ragione mi abbia ordinato di non andare da lui!!''

< Ma no, senti, gli do tempo un'ora, se entro quest'ora non arriva vado da lui a cercarlo, ok?!>

< Va bene, però stai attenta e avvertimi se farai tardi. Buona serata!>

< Ciao papà>

Passò circa mezz'ora dalla chiamata con Charlie che sentii fuori nel giardino un rumore di macchina.

Con il cuore che mi batteva a mille, mi feci coraggio e mi affacciai alla finestra.

E così lo vidi, mentre usciva dalla sua Volvo metallizzata e si avvicinava al mio portone in tutta la sua bellezza.

Ebbi un tuffo al cuore, ma d'altra parte non lo vedevo da tre lunghi giorni, una cosa insopportabile per me, che non resistevo neanche un giorno senza di lui, quando per necessità, doveva cacciare.

Dato che mi trovavo in canera mia mi precipitai alla porta per scendere le scale e andare da lui, ma non feci in tempo a voltarmi che lui era lì, davanti a me.

< Bella> mi chiamò

Certo, con la sua velocità da vampiro arrivava quasi a materializzarsi in un istante.

Mi girai verso di lui con gli occhi luccicanti e pieni di rabbia, ma non appena lo vidi, questo sentimento sparì, sostituito invece da un'incredibile gioia.

Corsi verso di lui, lo abbracciai con quanta forza avevo in corpo e lo baciai violentemente. Dopo un pò lui si staccò da me e così potei osservarlo meglio: nonostante fosse sempre bellissimo, aveva come un'aria stanca, spossata, strano per un vampiro, e i suoi occhi, quasi sempre bronzei, erano tendenti al rosso, come se in questi giorni, lontano da me, non avesse potuto nutrirsi.

< Oh Bella,quanto mi sei mancata!>

A quelle parole non ci vidi più.

< E lo vieni a dire a me!!?!?!? No, dico, ma ti rendi conto come ho vissuto in questi giorni!?!?! Senza poterti vedere ne chiamare, già e perchè?!? Tutto per quello stupido bigliettino in cui mi ordinavi di non venire da te! E poi, cosa ancora più grave,perchè diamine ti sei ripreso l'anello e hai inventato la pagliacciata della gita????>

Gli sputai addosso tutto così, come mi era uscito, e alla fine del discorso lo vidi veramente dispiaciuto e sconsolato.

< Si, è vero, hai ragione ma vedi sono tornati a galla dei problemi , problemi molto grossi>

A quelle parole rabbrividii, non volevo che mi dicesse una cosa a cui in quei giorni avevo pensato ma che avevo cercato di rifiutare perchè pensavo fosse ancora presto.

E così, invece incurante dei miei pensieri, in quanto non li poteva sentire mi confermò la mia paura

< Aro è tornato>

  
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