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Autore: sherry21    05/04/2014    5 recensioni
A tutti i fan di Ace & Sherry, la coppia più buffa e litigiosa che esista sul pianeta terra, ecco a voi i retroscena tagliati della fanfiction "Fonendi, camici e ... amore"!
Cosa potrà mai nascondere dietro le quinte questa coppia tanto stravagante?
Auguro a tutti voi buona lettura!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amori quasi impossibili'
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A cena con il dottore!
 
Per quale motivo Pauli non faceva altro che fissare le gambe della sua Pulce?
Non poteva guardare quelle di Franky?
Asso buttò un occhio sulle gambe del custode e per poco non svenne, ok, non poteva chiedere troppo a quel povero operaio, ma almeno poteva non essere così sfacciato con Sherry.
La piccola Pulce indossava un paio di Jeans bianchi attillati, una canottiera lilla con sopra un cardigan bianco e ai piedi delle pantofole peluche molto simpatiche, avevano le sembianze di un gatto.
“Chi l’avrebbe mai detto che Pulce fosse così pucciosa nella scelta delle ciabatte? Mi piacciono moltissimo!” Ace rimase sbigottito dalla dolcezza del suo io interiore.
-Signorina Sterling, si trova bene nella sua nuova casa?- domandò il biondino espirando il fumo del suo sigaro, guardando intensamente la ragazza negli occhi.
-Certamente, grazie dell’interessamento.- gli sorrise Pulce con aria molto grata.
“Accidenti, se la sta ingraziando ora che non c’è Iceberg … Grr, che rabbia!” Ace cercò di non soffermare la sua attenzione su quel pensiero, altrimenti avrebbe ingaggiato una lotta all’ultimo sguardo anche con Pauli.
-Dovere madame … tu Ace, per la miseria! Sei diventato lo zimbello del quartiere! Come hai fatto farti fregare a quella maniera da delle suore?!-
-Simpaticone, puoi lasciarmi le chiavi e andartene se hai finito?- gli sbuffò Asso ferito nell’orgoglio.
-Se, se … tieni testa calda, ciao Ace … - poi si rivolse a Sherry e facendo un lieve inchino aggiunse - … arrivederci madamoiselle Sterling. -.
-Ciao Pauli … - sorrise divertita, oppure lusingata?
Rimase fermo sulla soglia della porta di Sherry, non voleva allontanarsi da lì, era stato fin troppo bene in sua compagnia sino a qualche minuto prima, “Soprattutto il nostro stomaco!” saltò entusiasta il suo alter ego massaggiandosi la pancia, era da secoli che non mangiava prelibatezze del genere.
-Sherry, ti ringrazio per la tua ospitalità … spero di non averti disturbato troppo … - sorrise forzato guardandola con occhi teneri.
-Mi ha fatto tanto piacere averti invece, era come essere in famiglia e mi mancava questo clima.- rise, e nei suoi occhi poté vedere una luce diversa dal solito, era gioia.
“No, impossibile … non illuderti che ti fai del male da solo!”.
La vide fare due passi in avanti e alzarsi in punta di piedi per scoccargli un bacio sulla guancia.
Rimase senza fiato e senza parole, erano così morbide le sue labbra.
Riuscì solo a stringerla a sé e a dondolare sul posto per giocherellare un po’, sapeva che a momenti avrebbe bofonchiato qualche protesta e non se la voleva perdere.
La ragazzina si aggrappò a lui sghignazzando: -Mi fai venire il mal di mare … -.
Si fermò abbracciandola sempre più forte, e poco prima di lasciarla le tenne la testa ferma per la nuca baciandole una guancia a sua volta.
Appena sciolse la presa, la ragazzina ballò un po’, ridendo come se avesse bevuto qualche bicchierino di troppo, e si avviò verso casa scuotendo il capo: -Sei incorreggibile Asso, ci vediamo questa notte, bye bye - chiuse la porta alle sue spalle salutandolo con una manina.
Rimase a guardare quel pezzo di legno per svariati secondi, finché sospirò: -E tu sei irresistibile. -.
 
Bussare, o non bussare?
Osare, o non osare?
Cosa doveva fare?
“Detersivo ambulante, gira le tue venerate chiappe e tornatene a casa!” sbuffò infuriato il suo alter ego.
Stava per fare dietrofront, ma le nocche delle sue mani scivolarono autonomamente sul duro legno della porta della sua vicina, illudendo il suo alter ego: “Noooo!”, che fece di nuovo la faccia dell’urlo di Munch.
Sherry lo accolse sorpresa, tanto quanto lui in quel momento … che cosa gli stava prendendo? Non era mai andato a cercare le ragazze che aveva avuto prima d’ora.
“Ehi, non hai avuto un bel niente con Sherry, se non una deliziosa cenetta a base di pasticcio e un bel pranzetto di pasta e vongole.”.
-Asso, non sei stufo di vedermi ogni giorno?- ridacchiò guardandolo serena.
Perfetto … adesso come avrebbe gestito la situazione?
Era andato lì senza un motivo preciso, la voleva solo vedere e non poteva aspettare il turno del reparto.
“Chiedile se vuole un passaggio! Ci starà prendendo per matti! Oh santo paradiso, tu mi farai venire un infarto prima o poi!” preparò il defibrillatore al suo fianco l’io interiore assieme a qualche fiala di epinefrina e amiodarone.
Si grattò la nuca prendendo un profondo respiro, ce l’avrebbe potuta fare, nessuno era morto prima d’ora per fare una richiesta così stupida.
IO sto morendo Detersivo ambulante, non tu!”.
-Ecco … io volevo solo chiederti se volevi un passaggio per il turno di questa notte … sei stata così gentile a sopportarmi dopo tutto quello che ti ho fatto passare … - non poteva guardarla negli occhi, non voleva vedere il suo viso contrito in una smorfia di rifiuto.
“Perché dovrebbe dirti di no Testa di ravanello? Ti ha ospitato a dormire la scorsa notte!”.
Una folata di vento gli fece arrivare il profumo della cenetta di Pulce … stava cucinando delle braciole di maiale!
Erano molto saporite, lo avvertiva benissimo.
... Oh no … il suo stomaco si era svegliato e stava per scoppiare in un boato di fame terrificante, doveva svignarsela subito da lì.
“Rispondi, rispondi, rispondi …” anche il suo alter ego si stava vergognando, temeva che il suo “brontolio” di stomaco avesse potuto demolire l’intera palazzina come una scossa di terremoto di magnitudo 6.
-Volentieri Asso … - rispose sorridendo.
Meravigliato, alzò lo sguardo e il suo incubo peggiore si avverò, il suo stomaco iniziò a brontolare come mai era successo prima di allora, e Pulce stava sorridendo divertita, come darle torto?
Era arrossito come un wurstel alla griglia dalla vergogna.
-Ti unisci a me per la cena? Ho preparato due braciole di maiale … -.
Quanto era tenera, non avrebbe mai pensato che quell’infermiera Pulciosa fosse così, così … non aveva parole per descriverla, avrebbe solo voluto coccolarla.
Non poteva accettare, non voleva approfittarsi di lei e si limitò a rispondere: - Sento il profumino infatti … - ma non poteva non guardare la soglia della cucina da cui proveniva quel profumino invitante, e il suo stomacò parlò per conto suo protestando con un’altra ululata.
“Miseriaccia, un po’ di contegno! Che figura …” si schiaffò una mano in fronte il suo alter ego.
Sentì afferrarsi la mano da Pulce mentre lo trascinava dentro e chiudeva la porta con un colpo di punta del piede, per poi farlo sedere forzatamente al tavolo.
“Accidenti mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando il Babbo aspettava me e Marco sveglio sulla porta di casa pronto a farci le sue ramanzine se tornavamo sbronzi …”.
Asso ricordava benissimo quegli aneddoti.
Quando la notte tornava assieme a testa d’ananas un po’ alticcio, il Babbo li prendeva per le orecchie e li faceva sedere a tavola accendendo tutte le luci della stanza, in maniera tale da far infastidire i loro occhi per poi sottoporli a un attento interrogatorio.
Pulce apparecchiò la tavola anche per lui, che non poteva fare a meno di tenere la testa bassa per l’imbarazzo, era la prima volta che si faceva comandare da una ragazzina … a proposito di ragazzina, Pulce quanti anni aveva?
-Pulce, perdonami, ma non ho la benché minima idea di quanti anni tu abbia … sembri molto giovane … -
-Ventidue, temevi che fossi più vecchia di te?- domandò sarcastica.
“Per la miseria, Asso c’è troppa differenza d’età fra voi due! Lasciala ancora tranquilla.” .
-Assolutamente no, pensavo solo che sono molto più vecchio di te, tutto qui. -.
La ragazzina prese una sua mano guardando attentamente la pelle del dorso: -Hai solo Trent’anni, non sei poi così tanto vecchietto.-
-Come hai fatto a … - non aveva parole, lo aveva preso contropiede.
-Io studio tantissimo le mani delle persone che conosco, dicono di tutto … per esempio, tu metti la crema per le mani prima di andare a dormire, confessa.- gli puntò la spalla con un dito, ridendo a pochi centimetri dal suo volto.
Sorrise, i capelli di Pulce che ballavano a suon delle sue risate ed erano bellissimi, risaltavano i suoi riflessi ramati scuri: -No, al mattino … i prodotti alcolici per la mani del reparto sono troppo aggressivi. – continuava a guardarla meravigliato.
“Ehi, Testa d’uovo sodo? Ti ha appena detto che non sei abbastanza vecchio. ”.
Non gli importava quel dettaglio per il momento, gli piaceva guardare Pulce mentre si prodigava a girare le braciole e a ispezionarle, mentre gli sorrideva con dolcezza … sarebbe stato bello assistere a quello spettacolo ogni giorno della sua vita … per questo il Babbo insisteva a fargli trovare una moglie?
 

Guardavo Asso mentre cucinavo, beandomi nel vedere il suo sorriso rilassato e soddisfatto.
Anche se ci conoscevamo da poco, mi sentivo in famiglia con lui.
“Sigh, sigh … ho la netta sensazione di averti perso … sigh, sigh … sei troppo giovane per pensare al matrimonio” … ma chi aveva parlato di matrimonio?
Mi irrigidii sentendo le guance accaldarsi sempre più, e mi voltai a guardare Asso … in effetti avevamo passato troppo tempo assieme ultimamente, e avevamo trascorso le ultime due giornate come due sposini.
Mi incantai guardando le mattonelle bianche del muro che stavano sopra i fornelli, pensando a me dentro a un abito bianco mentre percorrevo una lunga navata, con velo trasparente ricamato che cadeva davanti al viso.
Chiusi gli occhi provando a immaginare lo sposo.
Chi poteva essere momentaneamente il malcapitato?
Provai ad immaginare Law mentre si voltava a guardarmi … oh mio Dio!
Che spavento!
Infatti nella mia testolina matta avevo visualizzato il tacco della scarpa che si spezzava, ed io che cadevo di faccia nella navata centrale spaccandomi il setto nasale.
“Sherry, la carne …” mi ricordò il mio alter ego " ... comunque ... esagerata! non ti sei mica spaventata per il bel chirurgo!... non vuoi che sia lui il tuo futuro marito semplicemente." sbuffò l'alter ego " ... Ma come fa a non garbarti?!".
Riaprii gli occhi per girare le braciole, per fortuna non si erano carbonizzate, ma in compenso mi ero bruciacchiata l’indice sulla piastra.
-Ahia!- saltai.
Sentii Asso sghignazzare alle mie spalle, ma lo ignorai.
Leccai il dito voltandomi, e lui era in piedi difronte a me che sogghignava divertito.
“Che hai da ridere?! Fa male, miseriaccia …”.
Boccheggiai bordò in volto, volevo spiegargli che cosa era successo, ma non trovavo le parole.
-Sei la solita imbranata, fa vedere. -.
Lo continuavo a fissare negli occhi con il fiato bloccato in gola.
Prese delicatamente la mano fra le sue e guardò attentamente il dito, per poi leccarlo e succhiarlo a sua volta.
“Accidenti … è così, è così …”.
Quello che stava facendo mi procurò un’insolita morsa allo stomaco, mi piaceva … oddio, dovevo vergognarmi di me stessa, bisognava inventare qualcosa per farlo smettere.
Mi bloccai nuovamente pensando al mio ipotetico matrimonio, e lo sposo che si girava a guardarmi era Ace questa volta.
Nessun tacco si era rotto ed io giungevo tranquilla dinanzi a lui sorridendo.
Fui io a poggiare la fronte sulla sua, e Asso mi guardò intensamente negli occhi, lasciando il mio povero dito abbrustolito al suo destino.
-A cosa stai pensando?- sussurrò leggermente affannato.
- … a qualcosa più grande di me … - chiusi gli occhi strusciando la punta del naso contro il suo, ero bollente, lo sapevo perchè la fronte di Asso era più fresca della mia.
-E cosa sarebbe quel “qualcosa”?- le nostre labbra si sfiorarono per poco, ma il mio cellulare iniziò a vibrare nella tasca posteriore dei miei pantaloni, facendomi balzare in avanti per lo spavento.
Ace si allontanò da me ridacchiando, ed io mi portai sulla soglia della porta della cucina bordeaux in volto: -È mia madre, io … -
-Vai tranquilla, ti aspetto … - spense il gas sorridendo.
-Grazie. - bisbigliai.
“Ace come marito? Nah … non ce lo vedo …”.
 
 
“Buono, buono, buono … voglio il bis!”.
Aveva divorato tre braciole di maiale mentre Sherry lo guardava entusiasta: -Ne vuoi un’altra?- ridacchiò.
-No grazie, mi stai viziando un po’ troppo … - posò le posate sul tovagliolo, ma il suo stomaco decise di farlo vergognare ancora una volta ruggendo, ma anche se l’intensità del boato era diminuita, il povero Asso non poteva far altro che sentirsi imbarazzato.
-Te ne preparo un’altra. – sorrise Pulce scuotendo la testa.
Piccola, dolce e fragile … questi erano gli attributi che più si addicevano a Sherry, “Ehi, non dimenticare che diventa Xena quando vuole …” aggiunse il suo alter ego saccente, forse, inconsciamente, temeva quel lato represso del suo carattere.
-È strano … - sussurrò Asso.
-Che cosa?-
- … è strano che tu non abbia trovato nessun uomo serio fino ad adesso, sei così buona, dolce … e anche bella. – la voce si affievolì sull’ultimo aggettivo, non aveva mai detto a nessuna donna una frase così sdolcinata.
“Detersivo ambulante? La glicemia mi è appena salita a 600, rischio di andare in coma iperglicemico lo sai?”.
La piccola Pulce pulciosa rimase in silenzio, e girò la testa nella sua direzione guardandolo all’alto della sua spalla. Con le guance rosse e le labbra increspate in un piccolo sorriso, rispose: -Grazie … -.
L’aveva messa in soggezione, ed era l’ultima cosa che voleva fare in quel momento.
-Scusami, non volevo metterti in una posizione scomoda … -.
Sherry ridacchiò, sussurrando: -È la cosa più bella che un uomo mi abbia mai detto, mi ha fatto piacere … - mise la braciola nel piatto del suo ospite, sempre con quel velo di rossore che si addiceva al suo volto - … questa è l’ultima che mi era rimasta, spero che il tuo stomaco si senta saziato … - guardò i suoi occhi di sfuggita, per poi concentrarsi sulle labbra che sorridevano come delle matte.
Il cuore gli martellò nel petto, a che cosa stava pensando Pulce?
Prese un tovagliolo e gli ripulì il labbro superiore: -Adesso sei molto più carino.- gli ammiccò.
“Oh Giuseppe e Maria … che figuraccia …”.
 
Buonasera ^w^
Questo è l’ultimo capitoletto che ho in serbo per voi, momentaneamente U.U, non ho altro di cui scrivere dei retroscena o parti tagliate di Fonendi, camici e … amore T.T
Questo capitolo nasce dalle richieste di Kiko90, che mi aveva domandato gentilmente di scrivere qualcosa su entrambi i punti di vista dei due protagonisti mentre mangiavano le loro braciole x3
Che ve ne pare delle parti di Ace e quella di Sherry? ^w^
Le pare mentali di Sherry sono quelle che mi hanno colpito più di tutte O_O” non le aspettavo neppure io, sono nate spontanee mentre scrivevo x’D
Adesso la fan fiction madre sta entrando nel vivo della storia e non ci sono scene altre tagliate da girarvi purtroppo ^^”

Spero di sentire presto i pareri dei miei seguaci fedeli, di quelli nuovi, ma anche quelli ““““vecchi”””” ^^” (non mal interpretate il termine vecchi, please ^^”””””).
Un bacione con abbraccio!
Sherry=^w^=


Questa storia non è stata scritta a scopro di lucro ed eccezion fatta per i personaggi di mia invenzione (Sherry e Pam ©), gli altri non mi appartengono e sono stati usati nel rispetto dei relativi copyright, ma la trama nel quale agiscono è di mia invenzione ©.

 
  
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