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Autore: Ulissae    09/07/2008    3 recensioni
e se Jacob dopo eclipse partisse per l'Italia? E se arrivasse a Roma?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ringraziamenti alla fine
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-Cosa?!-
I Volturi? Perché erano qui? Cosa volevano da me? Io…Io…
-Ci sono i Volturi- disse risoluto
Oddio
“Jake!” . Non sapevo cosa fare, avevo il battito del cuore accelerato come non mai; su di loro avevo letto delle cose orrende: omicidi di massa nascosti con perfezione quasi maniacale.
“Stai calma, ci sono loro a proteggerti”
Guardai Jasper ed istintivamente feci per scappare, ma no, non era la cosa giusta. Così presi fiato ed entrai.
Neanche varcai la soglia che un uomo, o meglio un vampiro dai lunghi capelli corvini si gettò sul mio collo.
Ecco, sarei morta. Sentii dietro di me Edward e Emmett ringhiare, un suono basso e cupo, aspettai ma niente così aprii gli occhi.
Il suo volto non aveva parole per essere espresso, dai lineamenti duri e precisi, che definivano la mandibola contratta in un’ espressione adirata, i suoi occhi neri mi fissavano decisi, capii perché Raffaello dipingesse così bene.
-E’ lei annunciò- aveva una voce suadente, la più sensuale che avessi mai udito –ha la voglia circolare-
-Marcus non essere così aggressivo, si potrebbe spaventare e ancora non controlla i suoi poteri-
-Aro è lei- ribadì duro. Questo aggettivo lo poteva definire perfettamente.
-L’ho capito amico-
Solo in quel momento notai quattro figure sedute sul divano candido, tre uomini e una donna, anzi una bambina di massimo dodici anni. Il viso angelico e puro, destinato a non cambiare nel tempo.
-Aro perché non ce lo avete detto?- Chiese carlise
-Non avreste accettato le conseguenze……come poi si è rivelato-
-Cosa?- chiesi, mi ignorarono.
-Avete ucciso sedici dei migliori guerrieri esistenti al mondo!- urlò infuriato un uomo, Caius se procedevo per esclusione. Non pensavo che un anziano potesse essere così bello.
I capelli bianchi scendevano brizzolati legati un un’acconciatura di altri tempi, il volto così innaturalmente bianco anch’esso sembrava friabile, delicato.
-L’hanno provata ad uccidere!- questa volta fu Bella a parlare
-Ne andava della nostra sopravvivenza- le rispose
-E’ ancora una ragazza!-
-Ma è nella sua natura, meglio ora che tra qualche anno! Come credi che siamo riusciti a resistere tutti questi anni? Sopprimendole da giovani-
-Siete dei mostri!-
-Che parole!- rise Aro, come riusciva in una situazione del genere?
-Non pensavo che esistesse veramente-  disse Carlise
-Cosa!?- questa volta alzai la voce
-Ha ragione dovremmo spiegarglielo-
-Vedi cara la tua storia, o meglio quella della tua figura, è nata nel Messico precolombiano, non sappiamo né chi, né che cosa ti creò, ma per darti la vita fu necessario sacrificare i cuori di cento donne e duecento bambini, dopo tutto sei formidabile- mentre parlava gesticolava ampiamente con le mani.
-Oddio- mi portai una mano davanti alla bacco, rimasta aperta per l’orrore.
-E poi noi saremmo i mostri!- commentò acido Marcus
-Scusate ma io cosa sarei?-
Non li capivo, o non li volevo capire.
“Jacob”
“Ho sentito tutto, falli continuare”
-Come dicevo, si pensa che tu sia nata con l’arrivo di Colombo o poco prima, in quelle zone i vampiri non esistevano, si conoscevano attraverso gli scambi commerciali con il nord. Probabilmente dei segni funesti avranno convinto gli abitanti a prevenire il male proveniente dall’occidente.
Per gli aztechi, la nascita, la maturità, la morte si seguono ineluttabilmente nella vita umana; la notte succede al giorno, l’anno con le stagioni ruota senza fine, dalla primavera all’estate, dall’autunno all’inverno, i pianeti si susseguono in eterno nel cielo, e Noi rompevamo questo equilibrio. NOI esseri eterni, né vivi né morti, senza posizione precisa, contro natura.
Fu così che allora plasmarono una figura capace di rimettere le cose nell’ordine naturale la CIVITATEO. Sembra che questa parola volesse dire padrona, signora, regina. Aveva, ed hai, a disposizione la natura nelle sue forme più bizzarre, e la possibilità di piccoli poteri, come quello di entrare nelle menti altrui. Si crede pure che, ma sempre di supposizioni si parla, con persone particolarmente fedeli, con un rapporto intenso, quasi inumano, riusciate a stabilire un contatto spirituale. Strano vero?- sorrise
Ecco perché, ogni tassello si rimetteva automaticamente al suo posto: il cielo, la foreste, le voci, la corrente, il giardino.
“cavolo saresti una che……”
“Civitateo”
Non ero umana, ma cosa ero?
-Non sei umana, sappilo, un incrocio tra gli dei e i mortali, una sorta di semidea, vivrai più si un semplice essere umano, ma alla fine ci sarà anche per te la morte. Per esempio quel Josue ne aveva uccise cinque-
-Un vero mago- commentò tra se e se Caius
-Quando nascono, cioè quando si decide chi diventa una Civitateo?-
-Solitamente ogni cinquant’anni ne nasce una, e succede in luoghi in cui la concentrazione di vampiri è alta. Dove hai detto di essere nata?-
-Non l’ho detto comunque, Roma-
-Oh Caius una tua concittadina!-
Io e l’interpellato ci guardammo in cagnesco.
Non parlai rimasi in silenzio, ero sconvolta. Io un essere mitologico? Del quale perfino i vampiri ne dubitavano l’esistere?
A cosa ero predestinata? Quale era il mio scopo? Ero sconvolta, persa nel mio rimuginare.
All’improvviso però notai un movimento fulmineo della bambina, si stava scagliando contro di me, pronta ad uccidere, ancora una volta attesi la morte, ma questa non arrivò. La piccola non ci riuscì, Emmett la fermò.
Lei per tutta risposta lo atterrò. Lo vidi contorcersi a terra, tra rantoli di dolore.
-SMETTILA!- urlai
-Altrimenti?- rise angelica
 -TI AMMAZZO- le parole mi uscirono senza essere passate per il cervello.
Di colpo cambiò espressione e si ritrovò per terra anche lei tra le sofferenze più atroci, come quel vampiro nella radura, io  la guardavo dall’alto con espressione impassibile carica d’odio mentre aiutavo il mio amico ad alzarsi. La sua corporatura robusta e possente era scossa da dei tremiti, i capelli ricci e scuri sempre ordinati perfettamente, erano scomposti e disordinati.
Poi smisi.
-Come hai fatto?- domandò sconvolto Caius
-Onde elettromagnetiche-
Ero piena di rabbia, strinsi i pugni per trattenermi e mi ferii con le mie stesse unghie. Fuori il vento infuriava violento, le porte della casa sbattevano rompendo il silenzio calato nella sala. Il bianco del salone sempre così accogliente, non rincuorava nessuno, anzi rendeva l’atmosfera surreale; l’antica pendola indicava le cinque del mattino ed i rintocchi cupi e macabri lo confermarono. Dalle vetrate potevo vedere che il cielo era nero, coperto da nubi scure, squarciato dai lampi che si avvicinavano minacciosamente.
“Calmati altrimenti distruggi tutto”
Seguii i suoi consigli. Le correnti cessarono, ma la pioggia no. Continuava a scendere come a ricordarci di essere ancora vivi.
-A quanto pare con te le maniere forti non bastano-
-Non sono facile da sconfiggere- risposi sicura guardandolo dritto negli occhi.
Sentivo i Cullen tirati dalla tensione.
-Ti proponiamo un accordo-
-E perché dovrei accettare? Dopo tutto non avete cercato di uccidermi con l’inganno qualche minuto fa?-
-Non hai altra scelta, se non ti uccideremo oggi lo faremo domani: abbiamo l’eternità dalla nostra parte, e stai sicura che i Volturi con sbagliano mai due volte- il suo volto si fece scuro
-Che genere di accordo?-
-Tu non ti intrometterai se noi non uccideremo nei tuoi territori-
Era questo quello che volevo? Una vita da dannata, senza famiglia, senza amore; perché queste erano le conseguenze di un no. Dedicarmi ad una caccia spietata. Per che cosa? Loro sarebbero comunque esistiti.
Lentamente muore……così recitava la poesia. Forse stavo decidendo la mia morte? Ma che cosa avrebbe comportato decidere di non morire? Decidere di non rinnegare la mia natura?
Non sapevo, non potevo sapere.
Chi ero io? Laura?  O una Civitateo? Chi ero io? Una persona? O una semidea?
Questo dipendeva da me solamente, e nessun altro.
Osservai gli occhi sei presenti, cercavo un segno, sembravo una bambina che confusa cercavo conforto nei genitori. Che decidere?
Finché non incontrai i suoi: Rosalie. Ci guardammo intensamente come mai non avevamo mai fatto prima, quel colore dorato perennemente malinconico aveva deciso.
-Accetto ma……-
-Ma cosa?!- chiese allarmato Aro
-Non dovete varcare i confini di Port Angels, né Forks, né La Push, mettendo in pericolo i Cullen e o il branco dei licantropi Quilete-
-Vedi che con le parole si risolve tutto!- trillò felice
“Brava”
“L’ho fatto per te”
Mi sedetti su una poltrona mentre i vampiri italiani si allontanavano, chiusi gli occhi e rimasi così per un po’, senza pensare niente in particolare. Mi sentivo una vigliacca, una codarda.
Fu il freddo delle fragili mani di Rose a svegliarmi.
-Stai bene- la sua voce era così bella, sensuale, perfetta.
-Un po’ sconvolta- tentai di sorridere.
Lei si spostò i capelli biondi mossi dietro il collo, mostrando così il suo bel viso.
-Grazie per prima- sussurrò
-Non devi neanche dirlo dopo tutto quello che avete fatto per me-
Mi osservò per un po’.
-Non condannarti chiunque avrebbe fatto la tua scelta-
Non ce la feci, iniziai a piangere. I semidei piangevano? Non lo avevo mai fatto prima di venire qui, almeno non così tanto. Avevo sempre odiato quelle ragazza che frignavano per un non nulla.
-Io non so più chi sono-
-Shhh- mi strinse a sé, forse quello che provai fu solo un calore immaginario.
-Ho paura Rose, tanta—
-Ci siamo noi, c’è Jake-
Continuai a singhiozzare, buttando fuori tutta la pressione di quel assurda serata, finche non venne Esme a tranquillizzarmi. I suoi capelli chiari, e la sua faccia mi calmavano, il suo tono di voce dolce rendeva tutto più semplice, e magari fosse stato così.
-Devo ritornare- dissi infine
-Dai vengo con te-
-Edward hai il braccio….-
-Niente di che, già guarito- lo mosse e mostrò il suo sorriso sghembo
-Ok-
Si avvicinò a Bella, e prendendole la faccia tra le mani la baciò leggermente sulle labbra.
-Su andiamo-


Allora che dire....Siamo agli sgoccioli, il prossimo capitolo sarà tanto x ridere e l'epilogo, forse quello finirà molto aperto.
La storia della semidea l'ho inventata, ma tutta la filosofia azteca che cita Aro esiste veramente, anche il nome Civitateo indica un essere mitologico di questa popolazione.
Adesso passiamo a ringraziare, intanto tutti quelli che leggono semplicemente la mia storia, e ayakuccia che l'ha aggiunta tra le sue preferite. Ed ora ringraziamenti personali.

xSammy Cullen:Ciao romanaXD!Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto! Il rpossimo l'ho fatto solo per te unicamente LauraEdward(nn pensate male!°\°) Per le canzoni fa nulla quando avrai tempo mi dirai, e sorpresa....il continuo è SICURISSIMO. Ho già battuto al computer 3 capitoli+prologo e scritto a mano altri 4 capitoli! Il titolo è prntissimissimo, penso che già lunedì posterò el prologo ^^

xNew_born:"Gesù Bambino Paffuto" oddio quando l'ho letta stavo x morireXD! Jasperino ti piace..ehehe..scriverò una storiuccia se mai ne avrò tempo con lui ed i fratelliini hoho, comunque grazie x i complimenti!

xElisabetta93: Hehe betta, te lo dicevo che mi fermavo proprio là, dove inizia la suspance! Spero che il capitolo ti piaccia

xYlenia87: Che bel ritorno! Mi sei mancata tantissimo, anche a te il computer da dei problemi? Io il mio lo odio=_= stuipido catorcio rimbambito! Grazie mille x i complimenti spero che il capitolo ti sia piaciuto


Ora vi lascio e spero che vogliate lasciarmi un commentuccio ^^! Alla prossima puntata!
   
 
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