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Autore: Fairy21    05/04/2014    2 recensioni
Trama
Come si può passare dalle stalle alle stelle?
E poi di nuovo dalle stelle alle stalle?
Be questo è quello che è successo a me. Forse nelle stalle non si sta poi così male. Qui si conoscono persone importanti come lui, Derek, il ragazzo misterioso che mi ha fatto innamorare al primo sguardo, l’amore vero e puro, quello che ti fa toccare il cielo con un dito.
Ma se fossi più attratta dall’amore delle stelle?
Quello che mi ha fatto conoscere Luck, il ragazzo più bello della scuola che si da tante arie ma in fin dei conti può permetterselo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Niente è più come prima

Ormai siamo vicini a Pittsburgh, penso che domani Der potrà rivedere sua madre. Se è lei. Lo spero tanto, perché non so se può superare un’altra delusione. Siamo un po’ in ritardo con la tabella di marcia a causa di tutti gli intoppi che ci sono capitati durante il viaggio. Ma adesso andrà tutto per il meglio, ne sono sicura, me lo sento.

<< Come faremo quando incontreremo la madre di Cloe? >> chiede Luck.

<< Cerchiamo di riportarla a casa >> rispondo.

<< Sì, ma come? >> chiede.

<< Le diremo che manca molto a sua figlia e che vuole che torni a casa >> risponde Sam.

Der sembra non voglia parlare di quest’argomento davanti a tutti, forse è meglio cambiare discorso.

<< Muoio di fame, ci fermiamo a prendere qualcosa? >> chiedo.

<< Siamo in piena autostrada, non penso ci saranno locali >> risponde Luck.

<< Al prossimo autogrill possiamo prendere qualcosa e ripartire subito dopo >> dice Der.

<< Ottima idea >> risponde Sam.

E così faremo.

Prima di scendere dall’auto per comprare qualcosa però Luck mi blocca per un braccio.

<< Perché non ci portate qualcosa voi, mentre noi restiamo qui? >> chiede Luck.

<< Non mi sembra il caso, e poi sono stanca di stare seduta >> rispondo.

<< Dai tesoro >> insiste.

<< Va bene, vi porteremo qualcosa noi >> dice Der mentre si dirige con Sam verso l’interno del locale.

<< Perché sei voluto restare qui? >> chiedo quando restiamo soli in auto.

<< Volevo restare un po’ da solo con te >> risponde.

<< Siamo sempre insieme >> dico.

<< Non come vorrei, è quasi un anno che ci conosciamo e che stiamo insieme e non abbiamo mai… >> risponde con il suo sguardo malizioso.

So dove vuole arrivare.

> chiedo facendo finta di niente.

<< Siamo in vacanza, quale momento migliore >> risponde.

<< Non è proprio una vacanza Luck, lo sai >> dico.

<< Poco conta, non siamo mai rimasti soli, sempre con Derek e Sam >> risponde.

<< Sapevi fin dall’inizio la situazione >> dico.

<< A proposito, i tuoi sanno che tu e Sam siete qui? >> chiede con tono sberleffo.

<< Che cosa centrano i miei adesso? >> chiedo.

<< Dalla tua risposta deduco che sia un no, allora si arrabbierebbero molto se lo venissero a sapere >> risponde.

<< Cos’è, vuoi fare la spia? >> chiedo con tono seccato.

<< No, non lo farei mai, questo significherebbe allontanarmi da te ed è l’ultima cosa che voglio >> risponde.

<< Ma… >> lo interrompo.

<< Non c’è nessun ma, è chiedere troppo voler trascorrere una serata da soli con la propria fidanzata? >> dice sarcastico.

<< Questa non sembra una richiesta ma una minaccia >> rispondo.

<< Io non ho detto questo >> dice.

<< Ma lo hai fatto capire >> rispondo.

<< Non farei mai una cosa simile contro la tua volontà >> dice.

<< Saresti capace di peggio >> rispondo.

<< Che cosa stai dicendo, sai benissimo che non è vero >> dice alterandosi.

<< Non so più cosa è vero, Luck >> rispondo.

<< Io lo sono, il nostro amore è vero >> dice.

Amore? E lui mi parla di amore adesso?

Meglio non controbattere, sarebbe inutile.

<< Dimmi almeno che ci penserai >> continua.

<< Eccoli qui, due panini solo per voi >> ci interrompe Sam aprendo lo sportello della macchina.

<< Che succede? >> chiede Der vedendomi un po’ arrabbiata.

<< Niente >> mi limito a dire.

Prendo il mio panino e comincio a morderlo a denti stretti e con tutta la forza che ho. Immagino che sia Luck. Se prima ero triste e dispiaciuta di doverlo lasciare adesso non è più così, per niente. Ma non posso farlo adesso, Luck lo direbbe ai miei genitori e questo manderebbe tutto a rotoli. Non posso permetterlo.

Per tutto il resto del viaggio resto in silenzio, non ho parole e Der l’ha notato. Ha notato il mio stato d’animo e forse anche Sam. Ma non posso dirlo a nessuno. Se Der venisse a sapere una cosa simile andrebbe su tutte le furie.

 

<< Ci fermiamo qui per questa notte? >> chiede Der.

<< Vediamo se è libero questo hotel >> risponde Luck scendendo dall’auto.

<< Aspettate qui voi, è inutile scendere tutti >> dice Der.

Sam ed io restiamo in auto, proprio come ci hanno detto.

<< Cos’è successo? >> chiede Sam.

<< Niente, perché me lo chiedi? >> rispondo.

<< È stato Luck? >> chiede.

<< Perché insisti, ti ho già detto che va tutto bene >> rispondo duramente.

<< È libero, possiamo fermarci qui >> ci interrompe Der tornando in auto.

Scendiamo dall’auto e ci dirigiamo verso l’interno.

<< Sono due doppie >> dice Luck tutto contento.

<< Bene allora, Lila ed io, tu e Derek >> risponde Sam.

<< Io pensavo che potessi svolgere il tuo obbligo per questa notte >> dice Luck.

<< Ho già svolto il mio obbligo la scorsa notte, ti ricordi? >> risponde Sam.

<< Era un obbligo a metà e l’altra metà sarà stanotte >> dice Luck.

<< Va bene Sam, tranquilla, dormirò con Luck >> li interrompo.

Derek sembra sorpreso, non so che farci, in fondo è per lui quello che sto facendo.

Ci sistemiamo ognuno nelle nostre camere e Luck è qui con me. Odio restare con lui. Proprio così, non ho mai voluto essere da un’altra parte così come adesso.

<< Ci hai pensato? >> chiede.

<< A cosa? >> rispondo facendo finta di non capire.

Quanto vorrei non aver capito.

<< Sai bene a cosa mi riferisco >> dice.

<< Alla tua minaccia? >> chiedo.

<< Chiamala pure come vuoi, il fatto è che non posso più resisterti >> risponde.

<< Non è così che si usa fare di solito >> dico.

<< E come allora, io ci ho provato in tutti i modi >> risponde.

<< Non puoi costringermi a fare qualcosa che non voglio >> dico.

<< Sai che non lo farei mai >> risponde.

<< Ma se io non farò quello che dici tu dirai ai miei che sono qui, non è vero? >> chiedo.

<< Lila… >> dice avvicinandosi.

<< Ho bisogno di una boccata d’aria >> rispondo uscendo da questa stanza.

Come può chiedermi una cosa simile dopo tutto quello che c’è stato tra noi? Non lo riconosco più. Lui non è il mio vecchio Luck o forse è sempre stato così ed io non me ne sono voluta accorgere.

<< Che fai qui? >> mi chiede una voce che conosco alle mie spalle.

<< Avevo bisogno di un po’ d’aria >> rispondo.

<< Vuoi dirmi perché sei così? >> chiede.

<< Non posso, tu non puoi capire >> rispondo.

<< Cosa non posso capire Lila, sono tua sorella, chi meglio di me può capirti? >> dice.

Una lacrima mi riga il viso.

<< È stato Luck vero? >> chiede.

Annuisco, non so cosa dire.

<< Cosa ti ha fatto quello, giuro che… >> continua.

<< Mi ha chiesto di passare la notte con lui >> dico con un filo di voce.

<< E tu non vuoi? >> chiede.

<< Certo che no Sam, io amo Derek >> rispondo.

<< E allora digli di no >> dice.

<< Non posso >> rispondo.

<< E perché mai? >> insiste facendo una faccia strana.

<< Perché direbbe a mamma e papà che siamo qui e Derek non potrà rivedere sua madre >> rispondo.

<< Che gran… >> dice.

<< Shh… abbassa la voce, giurami che Derek non saprà mai niente di tutto questo >> rispondo.

<< Lila tu non puoi fare una cosa simile >> dice.

<< Hai un’altra soluzione? >> chiedo.

<< C’è sempre un’alternativa, è così che dici sempre tu no? >> risponde.

<< Anch’io lo pensavo, ma questa volta no >> dico.

<< Lo farò io >> risponde.

<< Che cosa? >> chiedo.

<< Starò io con Luck, non è mica la prima volta >> risponde scherzosa.

<< Non sai quello che dici Sam >> dico.

<< Sì invece, è la soluzione perfetta e poi non è proprio una penitenza >> risponde scherzosa.

Mente. Non sopporta Luck ormai. Forse in passato sarebbe stata contenta di una cosa così, ma non adesso. Non più.

<< Non permetterò mai che tu faccia una cosa simile per me >> dico.

<< Questo è il modo per farmi perdonare della notte del ballo >> risponde.

<< Ti ho già perdonata per quello >> dico.

<< Ma io non sento che ti ho ricambiata >> risponde.

<< No Sam, è fuori discussione >> dico.

<< Dai, perché no, penso a tutto io >> risponde.

<< E come credi di fare, è stupido sì, ma sa riconoscere la differenza tra me e te >> dico.

<< Lo benderai, così sarà tutto più magico >> risponde.

<< Hai visto troppi film, non funzionerà >> dico.

<< E invece sì, fidati di me >> risponde.

<< Io mi fido di te ma non posso permetterti di fare una cosa simile, non me lo perdonerei mai >> dico.

<< Tu non mi hai costretto a fare niente, io ti ho rovinato la vita a scuola, con mamma e ci ho provato pure con Luck e adesso voglio farmi perdonare, ti prego, lascia fare a me >> risponde.

L’abbraccio forte, quasi la strozzo. Ho ritrovato Sam, la vera Sam, la mia prima migliore amica.

<< Dovrai bendarlo tu, non posso fare tutto io >> dice con tono scherzoso.

<< Ti voglio bene Sam >> dico abbracciandola di nuovo.

<< Dai, devo prepararmi per la serata >> dice scherzosa.

<< Scema, lo so che lo fai solo per me >> rispondo.

Torniamo in camera e mi attengo al piano, spero vada tutto bene.

<< Ehi, dove sei stata? >> chiede Luck.

<< Ho fatto due passi e… sì >> rispondo.

<< Sì cosa? >> chiede.

<< Va bene, accetto la tua proposta >> rispondo.

<< Davvero? >> dice venendo verso di me.

<< A una condizione però >> dico.

<< Non lo dirò ai tuoi, tranquilla >> risponde.

<< Non questo, cioè sì anche, però dovremo bendarci >> dico.

<< Bendarci? Che idea è questa? >> chiede scherzoso.

<< Sarà tutto più magico, voglio che tutto sia perfetto >> rispondo.

<< D’accordo, come vuoi, allora fammi contemplare ogni singolo particolare del tuo corpo >> dice.

<< Conosci già i miei lineamenti >> rispondo.

Comincia a baciarmi il collo, non vedo l’ora che finisca.

<< Aspetta >> dice di colpo.

<< Cosa? >> chiedo.

<< Io ho già visto questo ciondolo >> risponde toccandomi la collana.

Oh no, non si prospetta niente di buono.

<< Non può essere, è la prima volta che la indosso >> dico mentendo.

<< Non su di te >> dice uscendo dalla stanza.

<< Luck, Luck dove vai… >> dico inseguendolo.

Nella stanza di Derek. Oh cavolo!

<< Ehi, che succede? >> chiede Der vedendoci arrivare.

Luck lo afferra per il braccio e lo guarda attentamente.

Il bracciale. Ha capito tutto.

<< Ecco dove lo avevo visto >> dice.

<< Qualcuno può spiegarmi che succede? >> chiede Der.

<< Avete qualcosa da dirmi voi due, perché avete lo stesso ciondolo? >> chiede Luck nervoso.

<< Ciondolo, cosa dici, dai i numeri per caso? >> risponde Der.

Mi tira verso di se con forza e avvicina il mio ciondolo a quello di Derek.

<< Non trattarla così >> dice Der avvicinandosi a lui.

<< Altrimenti? >> risponde Luck.

<< Altrimenti dovrai vedertela con me >> dice Der con tono minaccioso.

<< Ragazzi non è necessario tutto questo, calmatevi >> dico cercando di placare gli animi.

Luck si avvicina a me e guarda il ciondolo.

<< L e D, Lila e Derek, che romantico >> dice sarcastico tirandomi la collana che finisce per terra.

Derek sferra un pugno a Luck e lui fa altrettanto. Cominciano a picchiarsi ed io non so cosa fare. Resto paralizzata, immobile, ma devo fare qualcosa.

<< Sam, Sam >> urlo.

Lei non risponde. Volevo dirle di chiamare qualcuno, non voglio e non posso allontanarmi da qui, ma non mi ha sentita.

<< Sai cosa ti dico, stavo pure per andare a letto con la tua ragazza >> dice con tono contento Luck.

Derek lo attacca con più ferocia, si accanisce su di lui come non avevo mai visto fare in vita mia.

Scendo subito nella hall a chiamare qualcuno, non durerà a lungo tutto questo.

Per fortuna due uomini riescono a dividerli. Sono pieni di lividi e tutto a causa mia. È tutta colpa mia.

Sam resta con Luck, io vado con Derek. Lui è sconvolto, non mi guarda nemmeno negli occhi. Penso sia per quello che gli ha detto Luck.

Prendo l’alcool e il cotone per medicargli le ferite, ma lui non vuole. Insisto, non posso lasciarlo in questo stato.

<< Dimmi solo una cosa, è vero quello che ha detto? >> chiede Der.

<< Sì >> rispondo medicandogli le ferite sul viso.

È inutile girarci intorno. Si scosta e si allontana da me.

<< Come hai potuto >> dice furioso.

<< Der non è successo niente >> rispondo.

<< Ma sarebbe successo se non avesse visto la collana >> dice.

<< Non è proprio così Der, tu non puoi capire >> rispondo.

<< Allora aiutami tu a capire, perché non rispondo più di me stesso >> dice.

<< Non posso, ma ormai è tutto finito >> rispondo.

<< Lila o mi dici tutto o lo scoprirò da solo, non so cosa è meglio >> dice.

Forse è meglio che sia io a dirgli tutto. È inutile negare l’evidenza.

<< Oggi Luck mi ha proposto una notte con lui ed io ovviamente ho rifiutato, ma se non l’avessi fatto, lui avrebbe detto ai miei che sono qui e questo avrebbe rovinato il viaggio >> dico.

<< Quindi hai pensato di accettare >> risponde furioso.

<< Che cosa avrei potuto fare? >> chiedo.

<< Avrebbe fatto tutto questo contro la tua volontà? Non vale niente come uomo >> risponde.

<< Non volevo tu venissi a saperlo >> dico.

<< Perché sai che non l’avrei mai permesso. Non scambierei mai te per uno stupido viaggio per trovare forse qualcuno che mi ha abbandonato >> risponde.

<< Io non te l’avrei mai permesso e non me lo sarei mai perdonata >> dico.

<< Stavi per fare tutto questo per me? >> chiede.

<< Sam stava per farlo >> rispondo.

<< Che cosa centra Sam? >> chiede.

<< Lei ha capito tutto e si è offerta di stare con Luck >> rispondo.

<< Tua sorella avrebbe fatto tutto questo per me? >> chiede sorpreso.

<< In realtà lo avrebbe fatto per me, ma in fondo anche per te, per noi >> rispondo.

<< Devo ringraziarla allora >> dice facendo per andarsene.

<< È con Luck adesso, non è una buona idea >> rispondo.

<< Meglio se c’è anche lui, gli darei un’altra lezione >> dice.

<< Ormai è finita Der >> rispondo.

<< Niente è più come prima >> dice.

<< Noi lo siamo amore, noi >> dico prendendogli il viso tra le mani.

Mi stringe a se, quasi non permettendomi di respirare. Adesso sento che è mio e niente al mondo può portarmelo via. Ma è vero, da adesso niente è più come prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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