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Autore: The_winter_honey    05/04/2014    4 recensioni
"-Oh, bene! Ma tu sei messa proprio bene! Ti addormenti a lezione, perché di pomeriggio combini
chissà cosa a casa di DUE RAGAZZI, che per altro sono fratelli e tra cui uno è un playboy
e l’altro è un buon samaritano (che poi alla fine si rivelano i peggiori)! Ed io devo stare tranquilla! Ovviamente, giusto?
-Sì! - sorrise divertita dalla reazione dell’amica -Certo che sì!"
Se vi ho incuriosite leggete e per favore recensite,
per me questa storia è davvero importante...siate clementi! ;)
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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 RICORDI 

 
 
Fu il rumore della pioggia insistente sui vetri a svegliarla da quel torpore.              
Sopra il suo esile corpo qualcuno aveva posato una robusta coperta di lana color rosso acceso,
con ricami bianchi a spirale, e la sua testa era posata su un grosso cuscino bianco del divano di pelle.
Aveva la schiena intirizzita, i lunghi capelli scuri le ricadevano intorno al viso in modo disordinato
e si sentiva gli occhi secchi, come se avesse pianto troppo. Non pensò subito a cosa fosse successo,
piuttosto si concentrò a ricordare dove fosse e cosa stesse facendo prima…
Prima di cosa?
Si tirò sui gomiti e scrutò la stanza ampia e luminosa. Su un lato la parete era fatta completamente
di vetro e mostrava una terrazza e un giardino verdissimo molto curato.
Una cuccia. Una piscina.
E un ragazzo seduto su un basso muricciolo con un ombrello in mano che le dava le spalle.
Sbatté le palpebre, poi si alzò e cercò il proprio giubbotto, trovandolo per terra accanto a dei
CD coperti di scritte fatte da un pennarello indelebile consumato.
Se lo infilò ed uscì, tirando su il cappuccio.
-Ti sei svegliata?- le chiese con voce sommessa il ragazzo che le dava le spalle ampie.
-Già…scusa per prima...io…
-Va tutto bene- si voltò a guardarla con i suoi occhi di cristallo e sorrise –Eri giù, ora stai bene, vero?-
-Sì- gli rivolse un accenno di sorriso e si riparò sotto al suo stesso ombrello, mentre la pioggia
continuava a bagnare tutto intorno a loro. Il suo migliore  amico le avvolse una spalla con un braccio
e le offrì un auricolare che lei accettò con piacere.
La musica era tutto.. Tutto.
Per loro.
Un rifugio sicuro dove nascondersi.
Un amico affettuoso sempre pronto ad abbracciarli con la semplicità delle sue note.
Chiuse gli occhi e il suono della chitarra elettrica e la voce acuta e graffiante le fece correre
un brivido di piacere lungo la schiena e schiudere le labbra in un sorriso di puro godimento.
Quella era energia pura, una scarica elettrica che percorreva ogni centimetro del suo corpo e
le dava nuova forza, nuovo vigore, nuova vita.                  
Il ragazzo si voltò a guardarla e sorrise, tenendo sempre il ritmo della canzone con il piede
e la sentì canticchiare con voce bassa e sommessa.
Aveva tutti i capelli scompigliati, il trucco leggermente sbavato, ma perfetto per quel viso pallido
e quelle labbra rosee, il giubbotto leggero era aperto a mostrare una maglietta tutta sgualcita
e una collanina con la chiave di violino. Avrebbe voluto sapere perché, cosa fosse successo,
ma sapeva che non gli avrebbe risposto se non ne avesse avuto intenzione…
E lui non era il genere di persona brava ad esprimersi se non aveva in mano la sua chitarra
o qualcosa per suonare. Gira e rigira tutta la loro vita era stata composta da canzoni, musiche,
ritmi e tamburi. Come la pioggia che picchiava leggera sul telo dell’ombrello sopra le loro teste,
producendo un rumore perentorio e, allo stesso tempo, dolce.
E che ricordavano le lacrime che avevano attraversato le guance della sua migliore amica solo
pochi istanti prima… Era tutto così surreale e strano, come se non fossero davvero lì, insieme.
Come se ciò che era successo appartenesse solo a un sogno sbiadito.
-Cosa c’è? Perché mi guardi?- gli chiese la ragazza, improvvisamente sulla difensiva.
Aveva immaginato che tutto ciò che ricordava fosse solo un sogno, nient’altro…
Ma se lui la guardava in quel modo le si toglieva ogni dubbio e capiva. Capiva tutto.
La canzone che fino a quel momento aveva suonato con grinta nelle loro orecchie lasciò spazio
ad un’altra più leggera e lontana. Qualcosa le si mosse nello stomaco, mentre i ricordi riaffioravano,
come nel sogno e tutto…tutto veniva a galla.
Era stata felice, poi aveva pianto ed era stata male, per finire con un sorriso rigato di lacrime.
Non era certa di tutto ciò che ricordava, ma quella canzone era inconfondibile.
Era essa stessa a frugare nella sua memoria e a far riemergere quel ricordo, quell’immagine,
quasi più vivida della realtà…
Era di nuovo lì.
Non c’erano parole che avrebbero potuto descrivere ciò che sentiva, era di nuovo lì,
poteva rivivere sulla propria pelle le proprie scelte e risentire quello che aveva provato…
Forse in quella maniera avrebbe capito…
 -Piccola..-la chiamò in un soffio il suo migliore amico, vedendola chiudere gli occhi.
-Ssssh…- soffiò fuori dalle labbra appena socchiuse.
-Che fai?
-Ricordo…- mormorò, appoggiando la testa sulla sua spalla –Ne ho bisogno…-


Galleggiò nel buio per un’istante poi le tenebre furono squarciate da una luce…

















****ANGOLO AUTRICE****
Salve a tutti!
Sono molto contenta che il primo capitolo vi abbia incuriositi!
Anche questo è ancora un capitolo iniziale, ma mi serve
perché dovrebbe far capire un po' il carattere e le cose importanti 
dei personaggi iniziali! Dal prossimo si movimenterà un po' tutto!
Mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate, come con il primo!
Grazie mille a: Gra94, Saretta8 e Respiro_di_Primavera!
E a coloro che seguono la mia storia appena nata!

Grazie!
Un abbraccio J ;)











 
  
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