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Autore: Stellyna_P    09/07/2008    8 recensioni
"Hermione ma di chi stai parlando? Non esiste nessun Draco. I Malfoy non hanno figli."
"E’ impossibile Harry. Come fai a non ricordare Malfoy? Il borioso Serpeverde, colui che…"
"Serpeverde? Stai male Hermione, vuoi che chiami tua madre?"
"Hogwart? Almeno questo lo ricordi vero Harry?"
"Hermione calmati. Che cos’è questa Howortz?"
"Hogwarts Harry, si dice Hogwarts. La nostra scuola di magia…"
"Hermione, la magia non esiste"
E se un giorno ti svegliassi con la consapevolezza che tutto quello in cui hai sempre creduto non è mai esistito come la prenderesti? E se tutto quello che ti accumuna con la verità è solo una foto del tuo peggior nemico cosa faresti?
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I Trussendor

I Trussendor.

 

Se il destino di un uomo è annegare, annegherà anche in un bicchier d'acqua. (Proverbio Yiddish)

 

 

 

Fosca.

Era questo l’aggettivo con cui i cittadini della Londra magica descrivevano la dimora dei Trussendor.

Le persiane sempre abbassate, le mura piene di piccole crepe, il giardino poco curato dove le erbacce crescevano indisturbate: Era questa la condizione esterna di quella, che una volta, doveva esser stata una bellissima villa ottocentesca.

Adelia Trussendor ormai si era data pace, non ascoltava più le dicerie della gente che decretava di conoscere quella villa come le loro tasche e che  affermavano che Voldemort stesso avesse lanciato una maledizione.

Tutte stupidaggini, aveva detto un giorno Adelia a quel bambino che coraggiosamente si era avvicinato a casa sua e al suo giardino.

Adelia sorrise al ricordo di quel moccioso, che adesso era diventato un bellissimo ragazzo.

Si rammenta di aver visto quel nanerottolo una giornata di fine estate, i capelli biondi incorniciavano il viso allungato e i grandi occhi celesti la guardavano estasiati e paurosi allo stesso tempo.

-Sei la dama cattiva?- aveva domandato poco dopo.

Adelia aveva riso per poi negare con il capo.

-Io mi chiamo Adelia… tu invece sei?-

-Io sono Lucas, Aroldo, Dionigi Crox- disse lui con voce pomposa.

Adelia s'irrigidì per poi guardare quel bambino con occhi diversi.

-Vai via.- aveva sibilato la Trussendor con voce dura.

-Ma... perché?- sussurrò Lucas.

Il bambino non ebbe nessuna risposta, Adelia si era gia allontanata dal giardino.

Adelia in quel momento, mentre annaffia le sue amate rose gialle, inizio a pensare che fosse stato inutile allontanare quel giorno Lucas dai Trussendor.

In fondo non aveva fatto i conti con quell’uragano di sua nipote.

Nayada Trussendor.

Perché quando il destino ha in mente qualcosa, nessuno è in grado di dissuaderlo.

Nemmeno una veggente.

 

 

Non aveva mai lavorato tanto in vita sua.

Quando era piccolo era stato abituato dai suoi genitori ad essere riverito e coccolato.

A Hogworts aveva l’ammirazione dei professori, quando aveva intrapreso la carriera di alchimista aveva avuto il campo già arato.

Il mondo servito in un piatto d’oro per un Crox.

Il nome è tutto, gli aveva sempre detto suo padre. E Lucas aveva finito per credergli.

La porta dello scantinato si aprì e l’unica ragazza che da circa un mese continuava a vedere gli andò incontro.

Il volto di lei illuminato da una gioia perversa lo fece rabbrividire.

-Lucas hai preparato la pozione?- domandò sedendosi sul tavolo e facendo cadere le boccette d’inchiostro.

-Si- sbottò Lucas.

-Quando finirà tutto   questo?- continuò il ragazzo.

-Poco, devo solo aiutare o far impazzire quei due. Devo ancora decidere. Poi ci occuperemo di Potter.-

-Voglio vedere Nayada- sussurrò lui tenendo la fialetta con dentro la pozione in una mano.

Il liquido denso e argentato si agitava dentro la fiala e sembrava pronto a scoppiare da un momento all’altro.

-Nayada, Nayada, Nayada… sempre e solo Nayada suvvia cambia il tuo repertorio.- la voce cantilena della ragazza lo irritò, strinse il palmo della mano libera in un solido pugno.

-Quando la rivedrò?- disse facendo finta di non aver sentito nulla.

La ragazza si avvicinò a lui e prese la pozione con forza dalle sue mani, si allontanò da lui e si diresse verso la porta.

-Prima di quando pensi- sussurrò stancamente per poi chiudersi la porta alle spalle.

 

 

Quella foto era diventata un’ossessione.

Non ne aveva ancora parlato con Malfoy, anche se le opportunità non erano mancate.

Voleva che quello fosse solo un suo segreto.

La mano tremante afferrò il bordo stropicciato della foto, era dannatamente vera.

Il braccio di Malfoy circondava la sua vita. I suoi occhi grigi erano luminosi e scintillavano di malizia.

Draco Malfoy in quella foto era diverso.

E quando vedeva quella foto aveva una strana sensazione, una sensazione di completezza. Come se da quella foto dipendesse tutta la sua vita.

Un piccolo e prezioso tesoro, ecco cos’era.

Si rimise la foto nella tasca per poi aprire la porta che da pochi minuti aveva iniziato a suonare.

-Sto arrivando- disse trafelata Hermione mentre indossava le sue ciabatte a forma di maialino.

Attraversò il corridoi di casa sua e aprì la porta.

Sophie White la guardava agitata e non riusciva a parlare per il fiatone.

-Herm… Draco e Harry- riprese fiato.

-Si stanno prendendo a pugni in piazza. Per te- finii tossendo.

Hermione la guardò scioccata per poi portarsi una mano in fronte.

Entrò correndo di nuovo in casa, prese borsa, chiavi e cappotto e uscì insieme a Sophie.

Bontà divina, Merlino doveva avercela con lei.

 

 

Harry Potter amava Ginny Weasley e Ginny Weasley amava Harry Potter: Questa era una verità indiscutibile.

C’era anche di vero che Harry Potter oltre ad amare la sua bellissima ragazza aveva anche una paura folle di lei.

Soprattutto quando metteva le mani sui fianchi e iniziava a urlare. Sì, si proprio come Molly Weasley.

-Harry, James Potter- la voce cristallina e soprattutto vellutata di Ginny lo fece sobbalzare.

-Cosa diavolo passa per quella testa da struzzo che ti ritrovi?-

-Amore tu non sai cosa sono gli stru…- cercò di dire Harry

-Sta zitto!-

-Sei un incosciente, potevi farti male, potevi essere catturato… Potevi morire.-

Eh sì, Ginny Weasley era la miniatura di Molly.

-Dai sorellina, non è successo niente- provò Ron indifesa del suo migliore amico.

-Tu sta zitto, non credere di cavartela così facilmente anche tu.-

Ron strinse fortemente i braccioli della poltrona.

-Cosa vi è saltato in mente? Non c’erano Auror, volete morire? Perché se è cosi posso sempre aiutarvi io.-

-Ginny noi volevamo vendicare Hermione- provò di nuovo Ron con voce timida.

-E come? Facendovi ammazzare dai mangiamorte?- continuò Ginny rossa in volta.

Camminava avanti e indietro come un generale pronto per l’attacco.

-Bhè è un’idea- disse Ron che non fu risparmiato da una gomitata dell’amico.

-Ohy, Harry mi ha fatto male.-

-Se non stai zitto Ginny te ne farà di più- continuò il bambino sopravvissuto a bassa voce.

-La prossima volta che andate in cerca di assassini che vi vogliono uccidere provate ad avvisare qualcuno prima- urlò Ginny portandosi le mani fra i capelli.

-Almeno- continuò la piccola Weasley – ci sono novità?-

Harry e Ron si guardarono negli occhi e poi annuirono.

-Abbiamo visto la Parkinson, ha il marchio nero-

 

-Pansy che è successo?- la sua voce, la voce di Blaise.

Maledetta voce, perché doveva abbassarsi così pericolosamente? Perché doveva essere così musicale?

-Niente Zabini, non è successo niente.- disse scontrosa.

Il maniero dei Parkinson non era mai stato così opprimente per l’ultima dei Parkinson.  Quelle pareti azzurrine che aveva sempre amato adesso le davano il volta stomaco.

Se solo la notte prima non fosse tornata a casa tutto sarebbe rimasto come prima e invece no.

Blaise si avvicinò a lei circondandola fra le sue braccia.

Pansy provò a staccarsi, ma poi ci rinunciò. Solo perché Blaise era troppo forte per lei.

Giusto, non c’entravano completamente i brividi che provava fra le sue braccia.

-Blaise spostasti se entra Theo e ci vede si insospettirà di qualcosa che non esiste- disse con poca convinzione.

Il bel serpeverde non si allontanò, anzi si avvicinò ancora di più.

Pansy poté sentire il suo profumo, era così buono. Sapeva di bagnoschiuma e dopobarba.

-E allora che si insospettisca.- sussurrò avvicinandosi alle sue labbra.

Pansy riuscì a vedere le sue ciglia folte, il suo naso che si avvicinava. Era così bello, si semplicemente bello.

Poi chiuse gli occhi.

Un rumore proveniente da fuori la fece ritornate nel mondo dei vivi.

Si staccò da Blaise velocemente, un elfo domestico aprì la porta.

-Signorina Parkinson, Dolly voleva dirle che la signorina Greengrass è qui. Dolly deve farla entrare?-

-Si Dolly falla entrare.-

 

Adelia Trussendor affacciata nel suo balcone continuava a osservare il panorama.

I capelli di un biondo ormai sbiadito, quasi del tutto bianchi svolazzavano.

Il sole stava tramontando.

-Silly lo senti anche tu vero? Senti quanta potenza nell’aria?-

Il falco annuì.

Le rose gialle stavano diventando nere, brutto presagio.

Lei lo sapeva, stava tornando e stavolta era ancora più potente di prima.

Nessuno l’avrebbe fermata.

Non stavolta.

Cassandra Crox era nelle vicinanze e stavolta Tom Riddle non era più il bambino di un tempo.

Stavolta uno dei due sarebbe morto.

E Adelia sapeva chi, in fondo lei sapeva tutto.

Lei aveva gia visto.

-Silly va a chiamare mio figlio.-

Il falco volo, alzandosi maestosamente in cielo.

Adelia chiuse il balcone e rientrò a casa.

Brutto tempo si annunciava per i maghi, per i veggenti e per Harry Potter.

 

 

 

 

La storia si ripete sempre, inesorabilmente.

 

Ecco ragassuoli il nuovo capitolo, scusate per il ritardo. Ma non ho avuto veramente tempo.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito il capitolo precedente, non posso dirvi niente su Sophie, darei troppi indizi… mi dispiace U.U

Un grazie anche alle 103 persone che hanno messo la fanfiction nei preferiti, sarei felice anche di una vostra recensione,solo per sapere cosa ne pensate.

Questo capitolo è dedicato alla mia amica Lorena a cui è ispirato il personaggio di Adelia!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che non vi siate persi troppo.

Scusate, so che ancora la trama è confusionaria ma è così che deve essere… per adesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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