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Autore: Uzumaki_Devil_Dario    06/04/2014    5 recensioni
Quando il giorno diventa notte, Tokyo cambia e diventa un nuovo mondo: la reputazione si crea nelle competizioni sulle strade e la vita pulsa del motore delle automobili dalle carene fiammanti e dai carburanti pompati al protossido di azoto.
Qui la parola "velocità" è sinonimo di forza e di vita. O sei veloce o non sei niente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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"#Andiamo, sbirri belli! È tutto qua il meglio o mi prendete per i fondelli?#"
Se suo fratello A fosse stato lì, di sicuro gli avrebbe detto di prendere più seriamente la situazione in cui si trovava; lui, Killer Bee, sin da quando aveva avuto inizio la retata, quasi non aveva smesso di trovare tutto quanto divertente in maniera quasi infantile. Cinque volanti della stradale che gli stavano dietro non lo impensierivano nemmeno. Anche adesso che era inseguito in una strada urbana non si sforzava particolarmente di seminarli, semmai stava al passo con loro per non mettere subito fine all'intrattenimento.
"#Non venite? Allora vengo io, perciò adesso ditemi addio!#"
Deciso a rendere la corsa più spassosa, azionò la leva del freno e girò tutto lo sterzo in modo da finire volontariamente in testacoda fino al bordo strada. Nel mezzo della manovra, le pattuglie della polizia, colte alla sprovvista, lo sorpassarono finendogli davanti, al che Bee si rimise immediatamente in carreggiata; così adesso era lui l'inseguitore.
"#Let's rap, babies!#"
Immaginò che ora volessero frenare di colpo per costringerlo a fermarsi ma, prima che ne avessero l'occasione, fu lui ad andargli addosso. Spronando la Lariat, colpì da dietro una delle auto con tale forza da farle perdere stabilità e farla urtate con quelle accanto. Come risultato, sia la volante compromessa che le due affiancate finirono col collidere fuori strada, abbattendosi disastrosamente contro i muri degli edifici.
Liberatosi di quelle prime tre, Bee accelerò portandosi esattamente in mezzo alle due vetture rimaste. Senza pietà, sbandò prima quella a sinistra su tutta la fiancata, mandandola a deviare e a sbattere contro il posteriore di un'auto parcheggiata, distruggendo parabrezza, ruote e cofano. In seguito toccò alla volante di destra, stavolta urtandola sulla parte posteriore della fiancata in modo che scivolasse in testacoda, fino a farla sbandare contro alcune delle piante arboree piantate sul marciapiede.
"#Hell, yeah! Rest in pieces, mothafuckers! Weeeeh!#"
Si lasciò dietro i loro rottami, esultando a squarciagola, il rombo della sua stessa Lariat vittoriosa si faceva sentire nelle vie che percorreva con foga. Non sarebbe stato male se solo quei piedipiatti fossero durati un altro po', ma era vero che anche il divertimento aveva una fine... e soprattutto, era l'ora di fare ritorno al garage e provare a contattare gli altri membri del clan per sapere se erano riusciti a cavarsela.
"Eh...?"
Imboccata una strada con una sola corsia a senso unico, in fondo a questa vide sbucare da una svolta i fari di una Lamborghini nera lucente che si insinuò nella sua stessa via, nonostante così si mettesse in controsenso. Fermandosi a una trentina di metri di distanza, Bee restò a osservare l'auto che gli si era parata davanti. Non riusciva a scorgere da così lontano chi ci fosse dietro a quel parabrezza, tuttavia aveva la spiacevole sensazione che quello lì riuscisse a vedere lui.
VROOOM!
Sussultò nel vedere quell'auto accelerare sul posto, come se stesse follemente preparandosi a una carica diretta.
<< Starà scherzando! >>
Non scherzava affatto. Alla fine, dopo tutte quelle accelerazioni, lo vide partire e schizzare venendogli addosso a velocità elevata, cercando un impatto frontale.
"Ma che...!"
Non rimase ad aspettare che lo travolgesse in pieno e ingranò la retromarcia. Purtroppo, quella stradina consentiva il passaggio di una sola auto per volta e ai margini non c'era abbastanza spazio per mosse evasive: l'unica direzione possibile fu andare indietro.
Tuttavia, rispetto alla Lamborghini, era partito con un certo ritardo e in retromarcia la sua velocità non era tanto sostenuta. Così, prima che lui potesse raggiungere l'uscita da quella strada, la macchina avversaria ottenne la collisione che aveva cercato, facendolo sobbalzare dentro il suo abitacolo. In questo modo, Bee perse il controllo della sua vettura, mentre l'altra continuò a dominare quella corsa folle e a spingerlo indietro con la forza della sua carica.
"Opporca...!"
Voltandosi, scoprì che quel bastardo, chiunque egli fosse, mirava a scaraventarlo oltre la barricata sul limitare del viale pedonale, giusto sopra il fiume che avrebbe accolto la sua caduta. Per evitare ciò, tentò in ogni modo di riaccendere l'auto e metterla in funzione per uscire da quella situazione, ma tutto quello che ottenne fu sentire i gemiti del motore che si sforzava senza riuscire ad avviarsi.
"Andiamo! E andiamo!"
Più tentava, più fumo denso usciva da sotto il cofano distrutto. Fu allora che capì che quell'impatto doveva avere danneggiato in qualche modo il motore.
Con sua sorpresa, la strada terminò prima di quanto si aspettasse, sentì la vettura che sfondava il legno della barricata e precipitava nel vuoto sottostante. Sparì, poi, con un fragoroso SPLASH finale.

Quasi aveva osato sperare che le cose potessero filargli lisce, visto che era stato uno dei primi a lasciare l'Underground e ad allontanarsi di più dalle volanti in arrivo. Invece quei maledetti sbirri sembravano essersi diffusi in tutte le strade della città pur di catturare i Racers fuggiaschi. Sasuke non aveva dubbio che più di qualcuno fosse già stato preso, ma non aveva intenzione di fare la stessa fine, augurandosi lo stesso successo anche per Sakura e gli altri.
Anche se giusto due minuti fa aveva depistato quelle che lo inseguivano dall'inizio della retata, da una curva più avanti erano apparse altre volanti che ora gli chiudevano la strada. Per evitare il blocco dovette deviare in derapata e immettersi nella via a sinistra, anche se poi vide che le macchine della stradale avevano preso la sua stessa direzione per stargli dietro. Inoltre, davanti a lui ce n'era una terza in arrivo che stava correndo dalla sua parte, bloccandolo insieme alle altre in una formazione a tenaglia.
Come se bastasse questo! Se si sforzavano tanto di metterlo alle strette, che almeno i loro tentativi fossero degni di nota.
Scalò una marcia e sgommò fino a uscire di strada... salendo l'ampia scalinata che conduceva all'ingresso di un enorme grattacielo. A metà della salita, accelerò in avanti e, seppur con alcuni scossoni a causa degli scalini, tornò a scendere in strada dopo aver aggirato la volante che aveva tentato di prenderlo da davanti e che invece gli finì dietro. In questo modo se li lasciò tutti alle spalle, tuttavia non bastò a fermarli completamente, persino l'auto che aveva aggirato si raddrizzò nella sua direzione per restargli attaccato. Dovette continuare a correre puntando a seminarli in velocità. Anche così, però, i suoi aguzzini erano sorprendentemente tenaci, riuscivano a stargli dietro senza mollarlo un attimo.
La strada arrivava fino a un ponte che attraversava uno dei fiumi della città, era la sola via che gli era consentito prendere a causa della totale assenza di ulteriori svolte. Poi, però, scoprì che quello non era un ponte fisso ma mobile, in quanto si vide da lontano il piano orizzontale che si sollevava e si separava dalla sua metà dell'altra sponda. Non c'erano chiatte o imbarcazioni qualsiasi in avvicinamento sul fiume che richiedessero l’innalzamento, il che fece pensare all'Uchiha che si doveva trattare di un'iniziativa della polizia per fermargli la corsa; in qualche modo, dovevano aver contattato l'addetto alla guardiola per ordinargli di azionare il meccanismo di sollevamento.
Ecco, questo era qualcosa proprio degno di nota.
Ne aveva fatte di follie su strada da quando aveva messo piede all'Underground, e con Itachi pensava di aver raggiunto il picco su quella ferrovia. Adesso gli si presentava una nuova vetta di pazzia.
Ingranò in pochi attimi tutte le marce restanti e portò i giri di motore al massimo, spronando Avenger ad affrontare quel nuovo ostacolo anziché fermarcisi davanti, contrariamente alle aspettative degli agenti della stradale. Corse con tutta la forza di cui era capace la sua auto, fino a raggiungere le pendici della salita. Percorse il ponte ancora in sollevamento che si inclinava costantemente, andando incontro al vuoto che c'era si faceva sempre più vicino e sempre più grande per poter essere valicato. Alla fine, con il balzo alla fine della rampa, quel baratro fu sotto i suoi piedi e le sue ruote. Per brevi momenti fu sospeso in aria senza più nessuna superficie d'appoggio, intenzionato comunque ad arrivare all'altra metà che si prospettava irraggiungibile. Quando ebbe inizio il tratto discendente della parabola, la macchina sobbalzò duramente nel raggiungere il suolo, tanto da finire trasversalmente sulla carreggiata in discesa e arrivò alla base sfrigolando gli pneumatici sull'asfalto. Raggiunta la strada principale, Sasuke si prodigò per riallinearsi e dare di nuovo gas, in modo da levare le tende adesso che finalmente si era lasciato del tutto dietro i suoi aguzzini in divisa.
SKREEK! VROOOM!
Ma qualcun altro capace di dare ben più problemi apparve con una derapata folle sulla strada alla sua sinistra. Una Panoz di un nero rilucente sfrecciò con la chiara intenzione di venirgli addosso in un assalto diretto.
<< Chi è questo pazzo? >>
Sasuke spronò la macchina appena in tempo per evitare lo scontro laterale e lasciarselo alle spalle, benché subito dopo lo vedesse sfrigolare di nuovo in curva per mettersi sulla sua scia e lanciarsi all'inseguimento. E, come c'era da aspettarsi, un'auto di quel calibro era di tutt'altro livello rispetto alla sua, tanto che non ci mise molto a raggiungerlo e ad accostarsi parallelamente a lui. In questo modo, Sasuke poté vedere attraverso il finestrino abbassato chi ci fosse alla guida.
"Guarda un po' se non è il piccolo della famiglia!" gridò Deidara sorridendo sprezzante "Il pulcino Uchiha, eh? Sorpreso di vedermi?"
"Non tanto. Era abbastanza ovvio che tutto questo casino fosse opera di Obito. Un po' meno che anche voi Alba vi ci buttaste in mezzo."
"Ci saremmo dovuti perdere tutto il divertimento?"
Senza nessun riguardo, con un'improvvisa sterzata Deidara gli andò addosso urtandolo di proposito con tutta la fiancata, provocandogli un tale scossone che quasi gli fece perdere il controllo.
"Bastardo...!"
Non fu neanche l'unica volta, prese a tartassarlo con ripetuti spintoni violenti, ognuno dei quali era per Sasuke un grosso rischio di non riuscire più a manovrare il veicolo come voleva. Se non si fosse liberato in fretta, la sua corsa sarebbe finita in modo molto spiacevole, ancora pochi colpi e avrebbe sbandato. Seminarlo puntando a superarlo in velocità era cosa infattibile e quindi da scartare a priori, non c’era verso di riuscirci contro quel bolide. L'unica scelta che ebbe per il momento fu distaccarsi sterzando nella prima svolta a sinistra che gli capitò, allontanandosi il tempo necessario a riprendere un po' di respiro.
"Che fai, pulcino Uchiha, scappi?"
Intenzionato a non lasciarselo sfuggire, Deidara derapò per tornare indietro e prendere la sua stessa strada. Presto Sasuke lo vide di nuovo nello specchietto retrovisore che lo rincorreva, continuando a braccarlo come un topo.
No, scoprì che aveva intenzione di fare anche peggio. Lo scorse protendere il braccio fuori dal finestrino e puntargli contro una calibro 45. Anche da quella distanza, ogni sparo gli assordò le orecchie, sentiva anche la carrozzeria dell'auto che veniva colpita dai proiettili, così come lo specchietto laterale destro che andò in pezzi, e anche il lunotto posteriore che finì frantumato.
Non capì se tutto questo fosse solo per rendersi la corsa più entusiasmante o se quel bastardo effeminato voleva fare sul serio con quel ferro in mano, fatto stava che doveva fare qualcosa per togliersi da quella situazione. Tirò il freno a mano e sterzò, provocando un testacoda volontario della vettura che la rallentò fino a farsi raggiungere di nuovo dall'auto avversaria. Nel momento in cui ebbe compiuto un intero giro su se stessa e si allineò, si affiancò così vicina alla Panoz da colpirla sulla fiancata, lo scossone che ne derivò fece sbalzare Deidara e fargli perdere di mano l'arma, che cadde e sparì sotto il sedile accanto, ed il Racer era troppo occupato a guidare per chinarsi a cercarla.
"Piccolo stronzo!"
Per disarmarlo, però, l'Uchiha si era messo di nuovo nella condizione difficile in cui si trovava prima, tanto che il Racer di Alba, per vendicare l'affronto ricevuto, riprese a tamponarlo con insistenza e anche con più violenza. Sasuke dovette ricorrere di nuovo allo stesso metodo di prima per avere un po' di tregua, intraprendendo un'altra svolta.
<< Merda, che tipo fastidioso! >>
Ebbe un'improvvisa sensazione di deja-vu. Inaspettatamente, quella deviazione lo aveva portato su una strada che gli era familiare, che sentiva di aver percorso più o meno recentemente. Mentre proseguiva, gli tornarono in mente i ricordi dell'ultima volta che ci aveva corso, quando aveva seguito senza sosta la lontana Bugatti di Itachi.
Ciò gli fece venire un'idea che, con un pesante "forse" nel mezzo, avrebbe potuto liberarlo completamente da quell'inseguimento opprimente. Il rischio di restarci secco era abbastanza alto, ma se restava così diventava una brutta certezza.
Erano quasi le dodici, circa lo stesso orario di quella volta. Questo confermava la fattibilità del piano e, allo stesso tempo, gli diceva che se voleva attuarlo, doveva farlo adesso o mai più. Non stette troppo a pensarci e colse la palla al balzo, ingranando fino alla marcia massima e accelerando per istigare il Racer di Alba a continuare a seguirlo. Continuò a correre ad assicurarsi di avercelo attaccato dietro fino a raggiungere il fondo di quella strada, dove trovò quello che cercava: il passaggio a livello che era stato la pista dell'inseguimento fra lui e Itachi. Attuò la stessa follia di suo fratello e spostò la corsa sulla linea ferroviaria, ma prendendo la direzione opposta rispetto a quella dell'ultima volta.
"C'è da dire che hai le palle!" gridò Deidara "Allora vediamo chi se la fa sotto per primo!"
Come aveva sperato, Sasuke lo vide raccogliere la sfida e prendere parte anche lui a quella caccia su binari. Scossoni e rimbalzi dovuti al suolo poco agevole furono un grosso fastidio per entrambi i Racers, tuttavia quello di Alba non ebbe comunque problemi ad arrivargli addosso e colpirlo duramente da dietro. Sasuke cercò di mantenere salda la presa sul volante e di non finire contro il parabrezza, ma resistere in questo modo diventava più difficile a ogni urto che subiva. Nonostante questa difficoltà persistente, continuò a tenere duro finché poté.
A un certo punto, avvistò in lontananza la ferrovia che diventava un ponte sospeso a un'altezza notevole sopra un fiume che si immetteva nella baia... e più avanti ancora, finalmente, vide quello che stava aspettando. Guardò indietro verso Deidara, che non sembrava proprio essersi accorto di ciò a cui stavano andando incontro, si divertiva ancora a stargli addosso tamponandolo di continuo. E continuò così anche dopo che ebbero intrapreso quel ponte. Lo percorsero quasi fino alla fine, finché Sasuke, giusto dieci metri prima di tornare sulla terraferma, frenò di colpo, facendo sì che anche la Panoz dietro di lui fosse costretta a fermarsi e impossibilitata a proseguire.
"Che fai?" Deidara si sporse dal finestrino "Ti decidi ad arrenderti?"
Ma cogliendo l'accenno di sorriso che l'Uchiha gli rivolse, dedusse che i suoi propositi non fossero quelli. Poi, quando alle orecchie gli arrivò un suono sconcertante, alzò lo sguardo e il cuore perse un battito quando si accorse del treno merci che stava sferragliando sui loro stessi binari, dritto verso di loro, già poco ci mancava che travolgesse tutti e due.
"Tu... maledetto pazzo!"
"Non era una gara su chi non se la faceva sotto per primo?"
Deidara tornò dentro e innestò la prima marcia, accelerando furiosamente per spingere in avanti l'auto di Sasuke e aprirsi un varco per raggiungere la terraferma; Sasuke, per tutta risposta, inserì la retromarcia e diede gas per contrastare la spinta posteriore, precludendogli quella via di fuga. Il Racer di Alba, vedendo l'inutilità dei suoi sforzi, pensò di tornare indietro in retromarcia, ma costatò che la distanza fino all'altra estremità del ponte era troppa per sperare di arrivarci prima che il convoglio lo mettesse sotto. E neppure c'era lo spazio laterale sufficiente ad aggirare l'Uchiha. L'unica possibilità era andare avanti continuando a spingerlo.
"Levati di mezzo, dannazione!"
Seguì il suo ordine, ma solo dopo che ebbe calcolato i tempi a proprio favore. Sasuke si decise a ingranare la prima e a spostare l'accelerazione in avanti, dirigendosi verso il punto in cui i binari tornavano sulla terraferma. Stessa cosa fece Deidara, che cercò disperatamente di scendere da quella trappola.
"AAAAHH!"
Al contrario dell'Uchiha, non ci riuscì. Mentre la Mercedes si spostò dai binari all'ultimo momento, la Panoz fu abbagliata da una luce accecante e interamente travolta dal convoglio con uno schianto assordante. Fu trascinata lungo tutto il ponte, generando scintille sui binari e il suono graffiante del metallo che strideva contro metallo. Arrivata all'altra sponda, era diventato solo un ammasso di metallo contorto, scivolò giù dalla ferrovia e rotolò fino alle pendici della scarpata, fermandosi davanti alla riva del fiume.
Da lontano, Sasuke aveva assistito all'esito del suo piano, riusciva a scorgere i rottami del veicolo ma non intravedeva alcun movimento del pilota. Una volta che il convoglio fu completamente passato, salì di nuovo in macchina e riattraversò il ponte, discendendo il breve pendio. Scese dall'auto e si avvicinò con cautela alla Panoz capovolta, fumante e distrutta, cercando qualche traccia della presenza del Racer.
Sussultò quando questi si mostrò a lui intenzionalmente, apparendo dall'altro lato dei rottami dell'auto. Era ridotto a un mare di sangue su tutto il corpo, con chissà quante fratture diffuse, a stento si teneva in piedi trascinandosi sulle gambe tremolanti e doloranti. Era incazzato nero contro l'Uchiha che gli aveva giocato quel tiro. Non gli disse nulla, tuttavia saettava furia da ogni poro e da ogni ferita, alzò il braccio puntandogli contro la pistola che aveva recuperato da dentro il veicolo, cercando solo di raccogliere nel dito la forza fisica necessaria a premere il grilletto.
Il colpo partì. Il proiettile perforò la mano di Deidara che, oltre a perdere l'arma e farla cadere a terra fuori dalla sua portata, per l'inerzia del colpo perse l'equilibrio già poco stabile sulle gambe e crollò a terra. Mentre gridò e soffrì per il buco fumante che gli si era aperto in mezzo al palmo, Sasuke, dapprima sorpreso, localizzò la provenienza dello sparo: in cima al declivio c'era Itachi, che da dentro la sua Bugatti aveva sparato alla mano di Deidara con precisione assoluta. "Itachi! Che ci fai qui?"
Il maggiore dei fratelli Uchiha non rispose, scese invece dall'auto e si lasciò scivolare anche lui fin là sotto. Spostò subito l'attenzione sull'agonizzante Racer di Alba, il quale si accorse della sua presenza e lo vide avvicinarsi mentre lo osservava dall'alto in basso: nei suoi occhi neri scorse lo sguardo torvo di un traditore doppiogiochista.
"Itachi... tu... dannato bastard..."
BANG!
Fu un solo colpo, però fu sufficiente a metterlo a tacere. La testa bionda ricadde a terra con un tonfo, intinta del sangue che usciva dal cranio perforato in mezzo alla fronte. La scena lasciò Sasuke sconcertato, vedendo suo fratello che impugnava un'arma con tanta disinvoltura e la usava per uccidere così a freddo. Per un momento gli sembrò di non riconoscerlo, quasi lo spaventava, ebbe anche un sussulto quando lo vide rivolgersi a lui.
"Faresti meglio ad andartene, Sasuke. Questo pandemonio non è ancora finito."
Oltre a quel consiglio, non gli disse nient'altro e risalì il pendio per tornare alla macchina. Diede gas e se ne andò sgommando.
Nonostante quelle parole, l'Uchiha non ce la fece a seguire subito l'esortazione del fratello, rimase ancora lì fermo a guardarlo andare via. Poi soffermò lo sguardo sul cadavere di Deidara, il cui sangue fuoriusciva dal buco in testa insieme a qualche brandello cerebrale. Tutto quello schifo a terra era inguardabile, al punto che volle andarsene da lì prima che gli venisse la nausea.
Si fermò nel vedere un'altra auto che si fermò al margine della strada, una Supra che gli era abbastanza familiare. Ne uscì, infatti, quel biondino solitamente troppo esagitato, che si avvicinò al bordo e scorse lui insieme alla persona a terra e ai resti della vettura. Solo quando scese per avvicinarsi e guardare più da vicino, si rese conto che quello era un cadavere. Alla vista dello stato in cui era ridotto, retrocedette per l'orrore.
"Che... che diamine è successo?"
"Semmai, che cosa ci fai tu qui?"
Naruto aspettò di riprendersi un po' da quella visione macabra prima di dire qualcosa.
"Vengo dalla strada laggiù in fondo, un treno merci si è fermato nel bel mezzo del passaggio a livello. C'è un casino assurdo lì, dicono che ci sia stato un incidente e che un'auto sia stata messa sotto, così sono venuto a controllare. Mica è opera tua?"
L'Uchiha non si prese la briga di rispondergli, ma anche così Naruto comprese il suo coinvolgimento in tutto questo. Posò di nuovo gli occhi sul morto, riconoscendolo solo ora.
"Questo qui... non era uno di quelli che fanno parte del clan Alba?"
"Tu fai uscire troppe domande da quella bocca, lo sai?"
Sasuke non gli riservò più nessuna attenzione e fece per andarsene, ma fu trattenuto dalla spalla.
"Aspetta un attimo! Si può sapere che diamine è accaduto qui? E perché c'è uno degli Alba stecchito e con le cervella di fuori?"
"Che palle che sei, possibile che da te non sia venuto a inseguirti nessuno di questi tizi? Se è così, allora ringrazia di essere stato fortunato e levati dai piedi."
"Stai dicendo che c'è anche Alba in giro stanotte a dare la caccia agli Street Racers? E tu che lo dici come se niente fosse! Hai pure fatto fuori uno di loro, adesso sì che si incazzeranno di brutto!"
"Disse quello che aveva preso a pugni in faccia il loro capo. E ora sentimi bene, Uzumaki." spinse via la mano che lo tratteneva "Non ho tempo di restare qui a discutere con te. Se davvero la notizia dell'incidente è già arrivata fino a lì, presto questo posto sarà pieno di curiosi e di sbirri. A me non va di farmi trovare qui insieme a un corpo con un buco in testa, quindi leverei le tende se permetti. Usa un po' di materia grigia e segui il mio esempio."
Sul punto di ribattere, Naruto fu interrotto dal passaggio sulla strada soprastante di due auto che correvano a velocità fuori dall'ordinario. Una di esse catturò la sua attenzione, riconoscendola immediatamente come la Aston Martin bianca di Neji. Il capoclan degli Hyuga era tallonato senza pietà da una BMW M3 nera che lo urtava di continuo e di proposito, come se avesse il chiaro intento di farlo sbandare fuori dalla carreggiata.
Come Racer, Neji era riconosciuto per la sua capacita di mettere subito distanza fra sé e gli avversari: chi diavolo era quello che riusciva a restargli così appiccicato e a tartassarlo senza lasciarlo in pace?
"Maledizione! Neji!"
Decise che se non fosse intervenuto subito, per lo Hyuga sarebbe finita male. Non diede più alcuna importanza a Sasuke e tornò di corsa alla macchina, dando gas per rimettersi in corsa e raggiungere quei due il prima possibile. Rispetto a lui, però, avevano già ottenuto una notevole distanza, tanto che per qualche momento pensò di averli persi del tutto di vista. Invece li ritrovò dopo un tratto di strada, avvistando in lontananza la vettura nera e quella bianca che correvano affiancate di pari passo. La BMW, almeno per il momento, si limitava a fare solo questo, senza più urtare contro l'altra. Il problema era che entrambe erano maledettamente veloci, Naruto non riusciva a tagliare la distanza in modo considerevole, anzi, aveva quasi la sensazione che fossero loro ad allontanarsi.
Poi, improvvisamente, la macchina nera fece l'inaspettato. Con un’accelerata più forte, avanzò di più rispetto Neji, portandosi avanti di circa una decina di metri. In seguito derapò in un testacoda che la posizionò esattamente di fronte alla Aston, continuando la corsa in retromarcia. E come se questo non fosse già abbastanza insano, partì il rumore di spari da dentro l'abitacolo. Aveva preso a sparare direttamente a Neji!
Lo Hyuga prese a correre con movimenti a zig-zag per schivare i colpi come meglio poteva, anche se in questo modo rischiava di perdere il controllo dell'auto per via delle troppe sterzate.
"Merda...!"
Naruto spronò Kurama cercando disperatamente di avvicinarsi, pur esponendosi anche lui a quella pioggia di proiettili, ebbe anche la sensazione che più di qualcuno stesse colpendo la sua carrozzeria.
Pur dando il massimo che poteva, non ebbe modo di raggiungerli e, davanti ai suoi occhi, accade il peggior scenario immaginabile. La BMW frenò di colpo davanti allo Hyuga, che fu colto alla sprovvista e non riuscì a frenare prima di andare a cozzarci contro. L'impatto fu di una violenza allucinante, pezzi di metallo e carrozzeria schizzarono da tutte le parti... e la vettura bianca si capovolse verticalmente, volando a diversi metri dal suolo. Tornò giù atterrando disastrosamente sul muso, che finì accartocciato, per poi ricadere su se stessa e finire con le ruote all'aria.
Sconcertato, Naruto frenò sul posto, fissò il veicolo ribaltato con tutto il paraurti e il cofano anteriore distrutti e frammenti di parabrezza sparsi sull'asfalto. Sobbalzò nel vedere la portiera che fu scalciata via dall'interno, intravedendo Neji che, anche se agonizzante, cercava di strisciare fuori da lì. Non appena lo vide, non volle restare fermo un altro solo secondo a guardare e scese dall'auto per andare in suo soccorso.
"Neji! Ehi, Neji!"
"Na... ruto...?"
All'ultimo momento, quando fu più vicino, si accorse che non solo i vetri erano sparsi sull'asfalto: c'erano anche tracce di benzina che colava dal serbatoio distrutto, per non dire delle candele che erano scoppiate e avevano acceso la fiamma nei rottami del motore. Il tutto lo realizzò in un momento di terrore.
"NO!"
Fu in una frazione di secondo. Mentre fu sul punto di gettarsi in avanti e togliere Neji fuori da quel buco, l'ondata di calore e lo scoppio improvviso scagliarono l'Uzumaki indietro, facendolo cadere seduto a terra. Frastornato, scosse la testa per riprendersi almeno un po' e fare chiarezza su cosa fosse successo. Il suo campo visivo incluse quasi solamente la vampata colossale che si innalzava dai rottami dell'auto, ardendo con furia abbagliante. Neji Hyuga non si vedeva più, sparito in mezzo a quella montagna di fiamme.
Tutto ciò gli paralizzò il respiro, incapace di credere a quello a cui aveva appena assistito. Sentiva chiaramente sulla pelle la calura irradiata dall'incendio e ricordava bene di aver visto Neji ancora inerme al suolo un istante prima dell'esplosione, pertanto la conclusione logica era solo una... ma ugualmente non poteva crederci.
Si sentì il petto trapassato da un brivido, percependo uno sguardo di ghiaccio puntato su di sé. Il fuoco rischiarava gran parte dello spazio circostante, anche la BMW nera rimasta lì a seguito dello scontro, tanto che Naruto poté scorgere la persona che era alla guida... e riconoscere immediatamente quel volto sfigurato da piaghe su tutta la metà destra e che gli riservava l’accenno inquietante di un ghigno, finché non sgommò e se ne andò via.
L'Uzumaki si riprese solo dopo che quell'auto e il suo possessore sparirono, tornò a respirare aria a grandi boccate. Si rimise in piedi ma le gambe non ce la fecero a portarlo via da lì, gli occhi non riuscivano a distogliersi dall'incendio che stava consumando la Aston Martin insieme al corpo del suo proprietario.
In lontananza si udirono le sirene di alcune volanti in avvicinamento, a non molti isolati da lì. Questo lo fece risvegliare e lo spinse a tornare in macchina, anche se, mentre ripartiva, si sentiva ancora con il cuore sprofondato in un incubo.



SPAZIO AUTORE
Ciao a tutti, ragazzi, un'altra domenica mattina con un bell'aggiornamento fresco fresco per voi ;) e in questo capitolo ho fatto veramente una strage, MUAHAHAH, sia Killer Bee che Neji sono andati! Vabbé, pure Deidara, ma lui fa parte dei cattivi, quindi...
Ok, ora vi devo seriamente dire una cosa. L'ho già detto nella mia pagina facebook, anche se non so quanti di voi siano iscritti e quindi abbiano letto il post, ma è possibile che nei prossimi tempi dovrò provvedere alla formattazione del pc, rendendomi quindi impossibilitato a usarlo, in più non so quando sarà, né per quanto tempo dovrò farne a meno. Ma questo non è l'unico motivo: da questo momento in avanti, e per i prossimi mesi, per me inizierà un periodo piuttosto pieno nella mia vita, in quanto quest'anno dovrò sostenere un esame di abilitazione e questo, ovviamente, implicherà un mucchio di roba da studiare che potrebbe prendere gran parte del mio tempo. Se mi riuscirà, io comunque continuerò a scrivere a penna le bozze dei capitoli e, quando ne avrò di nuovo la possibilità li riscriverò al pc, ma non so se sarò capace di aggiornare qui sul sito con lo stesso ritmo settimanale di adesso, io tenterò comunque. Quello che voglio dirvi è che, anche se sembrerà che io sia sparito, sappiate che ho intenzione di tornare non appena potrò farlo, questo perché sento che scrivere è la cosa che più mi piace fare e che meglio so fare e non voglio che certi impegni della mia vita me lo facciano dimenticare e mettere completamente da parte.
Va bene, ok, la fase dello sproloquio è terminata :D detto questo, vi saluto e ci si rivede al prossimo aggiornamento (il prima possibile, spero). Buona domenica a tutti.
Jaa na!
   
 
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