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Autore: Nightingale1993    06/04/2014    0 recensioni
Dal primo capitolo: “La carrozza è piena e l’unico posto libero è questo” disse sfidando con lo sguardo l’altra ragazza.
“E allora? Non è affar mio” disse sogghignando “Non puoi sederti”
“Non mi sembra di avertelo chiesto, Pansy, io mi ci siedo, senza il tuo o di qualcun altro permesso”
Si sedette facendosi mentalmente i complimenti, prese dalla borsa un libro e lo appoggiò sul tavolo. Con la coda dell’occhio notò Blaise fare diverse smorfie ai suoi compagni per far capir loro chi fosse la nuova arrivata al tavolo, Tiger e Goyle giocare a sparaschiocco, Pansy cercare di interpretare il messaggio di Blaise e Draco, avendo capito con chi aveva a che fare, tenerle lo sguardo addosso.
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Erano parecchi giorni che Elizabeth non riusciva a dormire tranquillamente e si svegliava la mattina con uno strano fastidio addosso.
Quella mattina aveva un’ora di Erbologia seguita da due ore di Pozioni. Arrivò alla serra quando ormai tutti gli studenti di Serpeverde e Corvonero erano già in fila, in attesa della professoressa Sprite.
“Dormito ancora poco Stone? Dovresti smetterla di pensarmi tutte le notti” disse la voce di Malfoy che le si avvicinò seguito da Tiger e Goyle.
“Dannazione, mi hai beccata. Sognarti è il mio peggior incubo” rispose la ragazza prima di trattenere uno sbadiglio.
Malfoy trattenne un ghigno divertito per poi voltarsi e tornare in fila di fianco a Pansy Parkinson.
“Buongiorno ragazzi!” esclamò la professoressa aprendo la porta della serra “disponetevi con ordine attorno ai tavoli e fate silenzio!”
In gruppi di cinque o sei, i ragazzi si sistemarono e dopo un paio di minuti regnava il silenzio.
“Come avrete notato, al mio corso ho promosso, bene o male, tutti. Ho ammesso tutti li studenti con un voto uguale o superiore ad Accettabile nei G.U.F.O. Per cui, mi aspetto massima serietà da ognuno di voi” disse posando gli occhi su Tiger che stava per fare una battuta ad alta voce.
“Oggi affronteremo una delle piante più pericolose del mondo magico: il Tranello del Diavolo. Scommetto che molti di voi ne hanno già sentito parlare, ma chi di voi sa dirmi alcune delle sue proprietà?”
Non molti alzarono la mano.
“Signorina Parkinson? Lei ne sa qualcuna?”
Pansy smise di ridacchiare e guardò la professoressa con sguardo stupito, come se lei fosse la regina e il proprio giullare le avesse chiesto di sposarla.
“Mi scusi, ma qui non è lei che deve spiegare?” chiese con un sorrisino soddisfatto stampato sul volto.
“Dieci punti in meno a Serpeverde per la sfacciataggine della signorina Parkinson…Stone?”
“Il Tranello del Diavolo è una pianta molto pericolosa in quanto può uccidere una persona semplicemente stritolandola con i propri tentacoli. L’unico modo per placare questa pianta è la luce del sole o, in mancanza di esso, si può utilizzare l’incantesimo Lumos Solem che fa scaturire dalla bacchetta una luce pari a quella solare”.
“Non so come fareste voi Serpeverde senza la signorina Stone, dieci punti per la risposta esatta”.
Alcuni Serpeverde applaudirono, mentre altri ridacchiarono in direzione di Pansy che guardò in modo truce Elizabeth.
“Siccome non mi è possibile farvi lavorare con questa pianta, nell’ora che abbiamo, scriverete un tema di almeno una pergamena sul Tranello del Diavolo…e senza lamentele signorina Patil, siete al sesto anno, non al primo. Troverete tutto quello che vi serve a pagina 160 del vostro libro. Buon lavoro!” disse sedendosi alla cattedra posta infondo alla serra.
La fine dell’ora arrivò molto lentamente e un gran numero di studenti, dopo aver consegnato il tema, si riunì per lamentarsi della lezione.
“Scommetto che tu l’hai trovata divertente” disse con cattiveria Pansy passando di fianco a Elizabeth.
“Si può sapere qual è il tuo problema con me?” chiese la ragazza chiudendo violentemente il libro.
Pansy si guardò intorno e vide molti volti intenti a fissare la scena, ma i suoi occhi si fermarono su un ragazzo dai capelli biondi che si stava avvicinando.
“Sempre pronta a dar fastidio a Elizabeth…eh Pansy?” chiese passando un braccio attorno alle spalle di Elizabeth “Ora scusa, ma te la porto via…abbiamo qualcosa di più importante di cui discutere”
Draco strinse la presa sulla spalla della ragazza e la accompagnò fuori dalla serra.
“Di cosa hai bisogno Malfoy?” chiese levandosi di dosso il braccio del Serpeverde.
“Arrivi subito al dunque…bene, volevo sapere se avevi pensato alla mia proposta” disse sistemandosi la borsa sulla spalla.
“La mia risposta non cambia, è sempre e comunque no. Non ti aiuterò, in nessun modo”.
“Okay, nessun aiuto nel…” si guardò intorno scrutando un gruppo di Corvonero “…fare quello che devo fare, ma almeno occupati dei diversivi per attirarlo da qualche parte”.
“Stai parlando di Silente come se fosse uno Snaso, metti un po’ di monete sul suo percorso e ingabbialo in qualche stanza” disse imitando la voce di Draco “E comunque, non capisco cosa non ti è chiaro della frase ‘non ti aiuterò’”
Elizabeth lo superò per dirigersi verso il castello.
“Morirai Stone” disse il ragazzo in tono serio.
“E’ una minaccia?” gli chiese con voce scherzosa fermandosi.
“E’ una certezza” rispose per poi superarla e rientrare nel castello.
Elizabeth chiuse gli occhi e fece un gran respiro, lento e composto. Era abituata alle minacce, ma mai nessuno le aveva augurato la morte.
 
Nella Sala Comune dei Serpeverde, gli studenti del sesto e del settimo anno, possedevano una camera privata a testa. Elizabeth era chiusa nella sua stanza, quando qualcuno bussò alla porta. Stranita, si alzò dal letto e andò ad aprire e si trovò davanti il suo gufo con una lettera legata alla zampa. Lo fece entrare e chiuse nuovamente la porta.
Dopo pochi minuti uscì dalla stanza sbattendo la porta e abbandonò la Sala Comune con la mano serrata sulla bacchetta nascosta nel mantello. In men che non si dica si ritrovò a correre per i sotterranei, non trovò nessuno per strada in quanto erano tutti al banchetto serale.
Arrivò davanti al portone spalancato della Sala Grande e si fermò scrutando il tavolo degli insegnanti. Aveva le lacrime agli occhi, ma fece di tutto per trattenerle. In pochi l’avevano notata, lì, con i piedi piantati nel pavimento a fissare con odio l’unica persona che tutti guardavano con amore e ammirazione.
Cominciò a camminare a passo svelto verso la tavolata in questione, tirò fuori la mano che stringeva ancora forte la bacchetta e puntò quest’ultima a pochi centimetri dal naso adunco di Silente che si girò semplicemente a guardarla facendo un gesto agli altri insegnanti di non fare nulla.
In molti si alzarono per guardare la scena, alcuni gridolini di spavento si sentirono provenire dalle varie tavolate, ma nessuno si mosse.
Il volto del preside rimase impassibile nonostante lo sguardo pieno di ostilità che la ragazza gli puntava contro, poi, con voce gentile, disse “Signorina Stone, sentivamo la sua assenza al banchetto”.
“Mi sta prendendo in giro?” chiese quasi a sottovoce la ragazza “sa benissimo cos’è successo proprio qualche ora fa, LO SA BENISSIMO!”
Il professore non rispose, rimase solo lì, fermo a guardarla attraverso i suoi occhiali a mezzaluna.
“Il suo gruppo di spostati, di indegni, di traditori del loro sangue…l’hanno ucciso!” disse facendo scaturire piccole scintille rosse dalla bacchetta.
“Avrei da ridire a tale proposito, ma se le tue convinzioni sono fondate, non credo di avere il potere, in questo momento, di farti cambiare idea”.
“NON VOGLIO SENTIRE INUTILI DISCORSI” cominciò ad urlare Elizabeth “Lei farà la sua stessa fine, morirà e sarò io ad ucciderla!”
All’improvviso qualcuno le si avvicinò da dietro e posò la mano sulla sua facendole abbassare la bacchetta. La ragazza si girò di scatto e vide Draco prenderle la bacchetta di mano e mimare con la bocca un “non qui”. Uscì dalla Sala Grande e cominciò a correre seguita dal ragazzo. Infine si accasciò ai piedi di un albero in riva al lago e portandosi le ginocchia al petto, nascose il volto.
“Si può sapere che ti è preso?” le chiese Malfoy sedendosi di fianco a lei.
“Vattene” rispose seccata.
“Eh no, ora mi rispondi. Prima mi dici che non mi aiuterai e poi cerchi di farlo tu stessa davanti a tutta la scuola? Mi stupirebbe non vederti espulsa tra qualche minuto”
“Molto probabilmente lo sono già”
“Allora, mi vuoi dire perché hai minacciato Silente davanti a tutto il corpo docenti e a tutti gli studenti? Credo che anche i Gargoyle stessero ascoltando” disse facendo un sorrisino per far ridere la ragazza, ma ciò non successe.
“Mio padre è morto. Ieri c’è stata una battaglia tra alcuni Mangiamorte e alcuni membri dell’Ordine…mio padre è l’unica vittima…mi è arrivato un gufo poco fa da parte di mia madre, mi verrà a prendere domani per il funerale” disse guardando il lago.
Draco non ebbe il tempo di rispondere perché qualcuno arrivò alle loro spalle.
“Stone? Mi segua nel mio ufficio…e lei Malfoy, torni al banchetto immediatamente”.
Elizabeth si alzò e seguì il professor Piton nei sotterranei, più precisamente nel suo ufficio. Dopo aver spalancato la porta con un gesto della mano, il professore fece gesto a Elizabeth di sedersi e andò dietro la cattedra.
Ci furono un paio di secondi di silenzio, poi, all’improvviso Piton si girò sbattendo le mani sulla cattedra.
“Come ti è saltato in mente di minacciare il professor Silente?! Dovresti ritenerti fortunata a non esser stata espulsa o altro! Cento punti verranno tolti a Serpeverde e sarai in punizione ogni sabato e domenica sera, per tutto l’anno!”
“Perché non può espellermi?” chiese più per curiosità che altro.
“Il preside ha chiaramente espresso questo desiderio, fosse stato per me ti avrei già fatto tornare a casa con la metropolvere, ma non tutti la pensano allo stesso modo e il professor Silente è fin troppo clemente con chi merita più di una semplice punizione” disse guardando la ragazza “ora vedi di tornare in Sala Comune”.
Una volta congedata, Elizabeth tornò nella sua stanza e diede libero sfogo alle lacrime che la stavano quasi soffocando come un fiume in piena interrotto da una diga poco resistente.
 
Il giorno dopo la ragazza dovette affrontare molti sguardi torvi da parte di tutti gli studenti. Molto evidentemente la scenata del giorno precedente aveva riscosso successo, ma in negativo. Tutti si tenevano a debita distanza da Elizabeth e nessuno osava guardarla negli occhi per paura di venir inceneriti.
A colazione Draco le si sedette di fianco e le chiese in un sussurro se stava bene, lei annuì e senza aggiungere altro cominciò a mangiare una fetta di torta.
All’improvviso il portone della Sala Grande si aprì con un tonfo e tre persone vestite di nero entrarono nell’enorme stanza. Si fermarono davanti al tavolo dei Serpeverde e la donna, in testa, si rivolse a Elizabeth.
“Alzati” disse con voce ferma.
“Sì madre” rispose la ragazza alzandosi a capo chino.
Successivamente la signora Stone avanzò verso la tavolata degli insegnanti seguita da un uomo dai capelli lunghi e biondi, Lucius Malfoy, e da un altro mago dai capelli scuri e la barba sfatta. Elizabeth li raggiunse e senza capire come, si ritrovò per terra con una guancia che le andava in fiamme. Alzò lo sguardo e vide il signor Malfoy rigirarsi e fare un cenno alla madre.
“Non ammetto violenza nella mia scuola” tuonò Silente alzandosi in piedi.
“E’ mia figlia”
“E’ una studentessa della mia scuola e nessuno, ribadisco NESSUNO, ha mai punito uno studente con la violenza Sophie”
“E’ MIA FIGLIA e, Albus, tu non mi insegnerai come educarla!”
“Preferirei discuterne in privato nel mio ufficio, se volete seguirmi”.
“Siamo venuti solo a portarla via, domani c’è il funerale del padre. Non ho bisogno del tuo permesso per portarla a casa”.
Detto ciò, la signora Stone prese per il mantello la figlia e spingendola uscì insieme a lei dalla Sala Grande. L’unico che si era alzato fu Draco che, ad uno sguardo del padre, si risedette senza fare o dire niente.

Angolo terrestre:
Ebbene sì, questa settimana vi lascio con tanta suspance v.v
Ogni tanto ci vuole! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!
Nightingale1993
  
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