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Autore: Shiho93    06/04/2014    4 recensioni
Immaginate che Lord Voldemort riesca a vedere vent'anni nel futuro.
Che cosa farebbe per impedire che accadano gli avvenimenti descritti nei libri e la sua conseguente sconfitta?
Non tiene conto degli avvenimenti del settimo libro.
Tratto dal capitolo 10: -Non è come alcuni dei vostri genitori vi hanno raccontato. Così come il Mondo Magico è diviso tra gente che pratica la magia bianca e gente che pratica la magia oscura così Hogwarts è divisa tra Serpeverde e tutti gli altri-
Tratto dal capitolo 28: Si poteva mai essere veramente pronti a combattere col proprio padre? Ci si poteva veramente preparare all’eventualità di ferire o di essere ferito dall’uomo che ti ha messo al mondo?
Tratto dal capitolo 32: Non per la prima volta Harry si chiese cosa ci avesse trovato in lui Cassandra. Non azzeccava qualcosa neanche a pagarla. In pratica era un'idiota. Che non potesse sapere che il moretto faceva il doppio gioco era un dettaglio. Che non avesse pensato che la sua migliore amica gli avrebbe raccontato tutto quello che era successo un po' meno.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Harry Potter, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L'Altra Faccia della Medaglia



Capitolo non betato.


Capitolo 34 – Battaglia


Distaccarsi da un pomeriggio gradevole per andare su un campo di battaglia non è mai piacevole. Se poi in realtà ci si dovrebbe trovare dall'altra parte, si capisce come mai Harry avesse così poca voglia di darsi ad attività bellicose.
La magia dell'artefatto dell'Ordine lo aveva portato in una cittadina che non aveva mai visto. La maggior parte dei membri era già lì e si stava organizzando in gruppi. Harry non perse tempo con loro e con calma si diresse dove suo fratello e Paciock che lo stavano aspettando. Per una qualche oscura ragione quando si trattava di offensive su larga scala, il grande capo gufo impagliato preferiva che il nucleo originale delle Giovani Fenici rimanesse unito. Quasi quegli sfortunati cui era capitato in sorte di avere genitori nell'Ordine della Fenice dovessero per forza rimanere la squadra persona del suo pupillo. Da parte sua Harry sospettava che fosse tutta una manovra del vecchio per dare al suo ragazzo d'oro un'illusione di controllo oltre che maggior sicurezza.
-Harry- lo salutò Joshua con cipiglio risoluto. Spesso il maggiore dei fratelli Potter si domandava se anche lui avesse quell'espressione quando si preparava a combattere.
-Josh- si limitò a rispondere prima di rivolgere uno sguardo interrogativo al loro "capo squadra". Nel corso di quei tre anni Neville era molto cresciuto e maturato. In questo senso allontanarsi dall’ambiente scolastico lo aveva aiutato parecchio.
-Abbiamo avuto una soffiata poco più di un’ora fa. Sembra che i Mangiamorte abbiano intenzione di radere al suolo questa cittadina babbana. Alcuni di noi si stanno occupando di applicare delle barriere alle loro case- Allo stesso modo, avere a che fare spesso con Harry gli aveva permesso di decifrare in parte il suo modo di fare e di fidarsi di lui. In fondo nella fazione della luce niente stringe i rapporti come combattere fianco a fianco per un paio d’anni.
-Il segnale- fece notare Hermione indicando il punto in cui Moody e Kingsley stavano facendo segno ai vari gruppi. Neville guida la sua squadra verso la postazione loro assegnata e poi tutti insieme attendono in silenzio. Dover rimanere in silenzio, sempre concentrati, sempre pronti può essere sfibrante alla lunga. Fortunatamente quella volta l'appostamento non era destinato a durare a lungo. Ad un tratto dappertutto per la strada compaiono figure mascherate e ammantate di nero. I membri dell’Ordine li guardano dividersi per un momento che pare eterno… prima di attaccare.
In un attimo tra le strade di quell’anonima cittadina si era scatenato l’inferno. Oscure figure mascherate combattono contro maghi della luce ovunque. Harry vedeva lampi di luce di tutti i colori possibili ed immaginabili danzare intorno a lui mentre combatteva insieme alla sua squadra della Luce. La frenesia della battaglia li aveva fatti dividere ma a lui non importava granché. Attaccava e parava con abilità, lo sguardo ben fisso sui mangiamorte. Sapeva che Tom gli avrebbe chiesto com’erano andati i suoi uomini e quindi tanto valeva prestare attenzione non solo a quello con cui duellava ma anche agli altri nel suo campo visivo.
Si abbassò per evitare un Avada vagante e colpì il suo avversario con un incantesimo che l’avrebbe buttato a terra senza tramortirlo troppo. Aveva deciso già da tempo che il compromesso ideale era lasciar andare quelli forti e far catturare qualche mezza cartuccia. In questo modo il ministero aveva qualcuno da interrogare e loro si liberavano dei pesi morti. Tutti contenti insomma.
Un altro mangiamorte gli si piazzò davanti e il combattimento ricominciò. L'uomo mascherato lo bersagliava d’incantesimi senza dargli tregua costringendo il ventenne a indietreggiare. Harry raramente ricorreva a tutta la sua abilità. Non solo qualcuno avrebbe potuto fare il collegamento col modo di muoversi e combattere del suo alter ego ma avrebbe suscitato dei sospetti. Per questo stava sempre molto attento a cosa faceva e come. Quando giudicò che potesse essere il momento giusto aumentò impercettibilmente la velocità e attaccò con precisione creando uno spiraglio. Sfruttandolo il moretto passò dalla difesa all'attacco così da tenere più efficacemente testa al vampiro. Questi giochetti divertivano parecchio Harry. Lasciar credere all'avversario di essere superiore per poi recuperare lo svantaggio o, viceversa, mostrarsi più forti per poi lasciare che lui creda di essere riuscito a compensare con la propria abilità... Gli piaceva parecchio fare queste cose. Inutile negarlo.
Improvvisamente si bloccò. Una cruciatus gli passò a un centimetro scarso dall'orecchio ma lui non la vide nemmeno; lo sguardo perso in qualcosa che non era ancora accaduto. Chiara come il sole e potente come non era mai stata una visione oscurò la vista del giovane mago.
Un ragazzo dall'inconfondibile chioma di un rosso che non è quello fiammeggiante dei Weasley, ma uno più scuro eredità del ramo materno della famiglia, combatte con un Mangiamorte. Come al rallentatore Harry vede un lampo di luce verde uscire dalla bacchetta dell'uomo mascherato, correre verso il suo obiettivo e colpirlo. Il ragazzo cade a terra; gli occhi privi di vita.
"Joshua" pensò allarmato il moretto riavendosi dalla visione appena in tempo per schivare una maledizione alquanto truculenta.
Avere la certezza che tra poco il fratello, che aveva fatto così tanto per rimanere nella sua vita, non ci sarebbe stato più gli riempiva il cuore di angoscia. Senza più prestare la minima attenzione al suo avversario scandaglio i combattimenti che si svolgevano tutto intorno a lui alla ricerca del suo fratellino. Quando lo vide, si accorse che si era allontanato parecchio dal gruppo ma forse poteva ancora riuscire a sottrarlo all'invadente abbraccio della morte.
Prima della visione si era comportato di modo da dare l'impressione di essere in difficoltà ma all'improvviso il Mangiamorte con cui stava combattendo si ritrovò schiantato senza avere la minima idea di come ciò potesse essere accaduto. Senza perdere tempo Harry si fece largo in mezzo alla battaglia togliendo di mezzo chiunque provasse ad intralciare la sua strada.
Lily, che si stava dando da fare contro un nemico piuttosto ostico, non poté non vedere il suo figlio maggiore cambiare improvvisamente modo di fare. Il modo di muoversi e di combattere che senza preavviso alcuno aveva sostituito quello che era abituata ad associare al suo primogenito aveva qualcosa di famigliare, anche se non era sicura di cosa. Se avesse avuto il tempo di osservarlo forse avrebbe capito; ma l'abilità del suo avversario non le permetteva distrazioni.
Harry era quasi riuscito a raggiungere suo fratello. Mentre avanzava con la bacchetta ben stretta in pugno, poteva osservare i movimenti del mangiamorte che stava per ucciderlo. Prima che il moretto potesse capire chi fosse, un altro uomo mascherato gli si parò davanti ma, prima che esso potesse anche solo pensare ad un incantesimo, si ritrovò fuori gioco. Al ventenne era bastato muovere una volta la bacchetta per toglierselo dai piedi. C’era quasi. Sentiva di dover fare in fretta perché se non fosse riuscito a salvare Josh, non se lo sarebbe mai perdonato. Aveva già accettato che qualcuno dei suoi cari avrebbe potuto non farcela ma, un conto era concentrarsi sul combattimento e poi sapere alla fine della battaglia cosa era successo agli altri ed un altro era sapere con assoluta certezza che qualcuno che ami sta per essere ucciso.
Quando vide una luce verde formarsi sulla punta della bacchetta del Mangiamorte si sentì mancare. Joshua non era neanche lontanamente veloce a sufficienza per schivare la maledizione senza perdono ma Harry sì. Si sforzò al limite delle sue forze per raggiungere suo fratello in tempo. Il potere oscuro gli si agitava nelle vene cercando una via di fuga ma il limitatore che era costretto ad indossare perché nessuno dei "buoni" si insospettisse lo comprimeva intrappolandolo nel suo corpo. Allungò il braccio mentre continuava a muoversi in avanti e alla fine la sua mano si chiuse sulla stoffa della tunica di Josh. Senza concedersi nemmeno un secondo per esultare Harry si spinse indietro tirando il diciottenne con sé, appena in tempo per vedere un lampo dello stesso colore dei suoi occhi sfrecciare loro accanto ma, non era ancora finita. Il Mangiamorte era ancora lì, pronto a ritentare. Il moretto non l'aveva riconosciuto, quindi non faceva parte del circolo interno. Era un problema. Quelli del circolo interno sapevano chi era Harry e si sarebbero fatti da parte mentre questa persona avrebbe combattuto fino allo stremo per dimostrare il suo valore. Ironia della sorte l'incappucciato aveva scelto il momento sbagliato per provare le sue abilità ai suoi superiori.
Il Serpeverde stava elaborando un modo per toglierselo dai piedi senza compromettersi davanti a suo fratello quando uno schiantesimo sfrecciò accanto alla sua testa e colpì in pieno la figura mascherata. Si voltò e alle sue spalle vide Remus far loro un cenno che Joshua ricambiò per entrambi. La cosa lo inquietò. Il lupo mannaro aveva combattuto con l'alter ego di Harry e quindi c'era la possibilità che si fosse accorto che quei movimenti appartenevano ad uno dei suoi nemici.
Ora che l’emergenza era passata il giovane mago cominciava a sudare freddo. Normalmente sapeva tenere a bada il suo temperamento molto bene però la visione aveva preso il suo autocontrollo e l'aveva spinto di lato. Era la prima volta che aveva una visione così chiara e dettagliata e forse era per questo che aveva agito in maniera così avventata. Era abituato a ricevere nulla più che vaghe impressioni sul futuro. Niente che andasse gestito o che potesse sconvolgere. Per fortuna per le strade di quella cittadina c'erano così tanti Mangiamorte che pareva che Lord Voldermort avesse preso tutti i suoi seguaci e li avesse spediti lì; il che diede modo al moretto di dileguarsi con la scusa della battaglia. In ogni caso non più di una decina di minuti dopo gli incappucciati se ne andarono lasciando membri dell’Ordine e Auror stanchi e malconci a fare i conti con morti e feriti.


Nota dell'autrice:


Ok, è ufficiale. Non ci so fare con l’azione (o forse solo con le battaglie fra maghi). Lo dico perché sono riuscita a finire il capitolo solo… *guarda l’orologio* circa 10 minuti fa. Spero di non aver commesso troppi errori e che apprezziate i miei sforzi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
A fra due settimane col prossimo capitolo :)
   
 
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