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Autore: chibinekogirl    06/04/2014    5 recensioni
Forse doveva finire cosi.
Senza neanche cominciare.
Dei due era lei la peggiore bugiarda. E lui aveva infine trovato la verità, quella che lei non avrebbe mai usato...
Alla fine lei era riuscita a dire il suo nome.
Ma non era un suono dolce, detto durante un bacio d’amore, come lui s’immaginava.
Non era neanche carico d’odio, come Hermione s’immaginava.
Era rassegnazione.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Intorno a lui tutto era buio e indefinito.
Draco brancolava nell' oscurità, spaesato e confuso.
Non riusciva a capire dove fosse e si sentiva soffocare in quel luogo così tetro.
Sagome indistinte si muovevano fluttuanti intorno a lui, accerchiandolo.
Volti sconosciuti continuavano ad apparire e scomparire, accompagnati da urla disumane e lacrime di sangue.
Draco correva veloce e a testa bassa, cercando invano di ignorare le figure.
Si pietrificò all'improvviso, sconvolto.
Charity Burbage era li, accasciata, con gli occhi vitrei e il corpo freddo e martoriato da Nagini. Poco più in la, Silente giaceva composto nella sua tomba di bianco marmo.
Il Serpeverde si voltò per scappare ma intorno a lui corpi morti erano ammassati sull'invisibile pavimento.
 Il suo sguardo saettava repentino e spaventato da destra a sinistra.
Babbani, purosangue, maghi e streghe di ogni età.
C'erano tutti.
Tutte le persone che erano cadute durante la guerra.
E lui si sentiva responsabile, in colpa, desolato.
Ogni volta che non si era opposto a Voldemort, era come se avesse controfirmato la condanna a morte della vittima.
Non aveva mai ucciso nessuno, ma era come se l'avesse fatto.
Dieci. Cento. Mille volte.
Quelli, quelli erano i suoi fantasmi.
Dissennatori insivibili, che continuavano a torturarlo nel sonno della notte, attaccandolo quando era più vulnerabile e solo.
Ma adesso si sbagliavano.
Lui non era più solo.
Un piccolo globo lattiginoso si avvicinò all'uomo inginocchiato e distrutto.
Gli ronzò intorno insistentemente, colpendolo in maniera gentile sulle spalle e le guance.
 Il buio intorno a lui stava sfumando verso il grigio chiaro e le figure stavano diventando sempre più evanescenti.
 Vide se stesso, la notte in cui Harry, Ron ed Hermione stanziavano prigionieri nella sua Villa.
Vide Bellatrix torturare la ragazza, incidendo sulla sua morbida pelle l'infamia più grande.
Vide nuovamente se stesso entrare nella camera e schiantare la zia, prendendo in braccio la giovane e portandosela al petto.
Poi, il delirio.
Dobby che aveva salvato tutti loro portandoli a Villa Conchiglia.
Harry che seppelliva l'elfo.
Gli sguardi truci di Fleur e Bill, di Olivander e gli altri.
Lo sguardo enigmatico e indecifrabile di Hermione.
L'assalto alla Gringott e l'aiuto provvidenziale che lui aveva offerto per tirarli fuori da li.
Quei cimeli tramutati in Horcrux.
L'ES.
Theodore che aiutava Luna.
La lotta.
Harry che moriva, ma che poi era vivo.
Voldemort che veniva sconfitto.
Tutti loro salvi.
Il grigio chiaro lasciò il posto ad un bianco accecante e il tempo sembrò dilatarsi, cominciando a scorrere lentamente.
Inspirò e riaprì gli occhi.
Davanti a lui c'era la causa della sua gioia.
Colei che l'aveva salvato da se stesso, con un solo triste sguardo mentre veniva torturata.
La sua donna.
La sua vita.
La visione cambiò.
Vide lui ed Hermione parlarsi dentro quel vicolo chiuso.
Il loro primo vero bacio.
La prima volta che avevano fatto l'amore.
Il matrimonio di Theo e Luna.
La nascita di James Sirius.
La sua proposta di matrimonio alla bella Grifondoro.
Lei che percorreva il roseto di Villa Malfoy, vestita di leggerissima seta bianca. Le spalle nude e leggermente abbronzate, quella bocca rossa aperta in un sorriso.
Il loro Patronus matrimoniale la prima notte di nozze.
Draco si svegliò all'improvviso, sudando freddo. Stropicciò gli occhi e si mise a sedere, respirando affannosamente.
La camera da letto era immersa nell'oscurità e il mago si sentì nuovamente spaesato.
Tirò giu le lenzuola e prese in mano la bacchetta.
''Lumos.'' Sussurò.
La fioca luce bluastra illuminò pigramente il grande letto e le pareti bianche.
Draco si voltò e vagò con la mano sul materasso, in cerca di qualcosa.
Un fianco liscio si materializzò sotto le sue dita, e lui lo strinse forte.
Hermione emise un sospirò e aprì gli occhi, assonnata.
'' Draco cosa c'è?"
''Niente amore.. controllavo che fossi ancora qui.''
La luce lunare bagnava le membra delle donna, facendola sembrare una delicata Veela.
''Non vado da nessuna parte lo sai. Non potrei. Non voglio.''
I corpi nudi e glabri si avvicinarono di più.
Draco baciò dolcemente le labbra profumate della moglie e le accarezzò una guancia. La donna ricambiò con trasporto le attenzioni di Draco e lui la fece girare di spalle per poterla abbracciare.
'' Ti amo Hermione.''
'' Anch'io.''
E strinse la mano del mago.
''Nox.''

La luce del sole ormai sorto da tempo attraversò le leggere tende chiare della camera e si posò sul volto di Draco.
Lui strinse gli occhi e si nascose sotto un braccio muscolo, brontolando.
La porta della stanza si aprì piano e piccoli, ovattati e affrettati passi risuonarono sul parquet.
Una testolina biondissima fece capolino da sotto le lenzuola, solleticando le narici del mago.
Manine fredde cercavano i spostargli il braccio e Draco si svegliò.
Una bambina di quattro anni era seduta sul suo busto e lo fissava con felici e profondi occhi ambrati.
Occhi da cerbiatta, come quelli di sua madre.
''Papà sei sveglio?"
''Mmmh...''
'' Mamma dice che i pancakes sono pronti.''
L'uomo scompigliò la lunga chioma della figlia e le fece il solletico.
Alisia Narcissa Malfoy baciò il padre e scappò via ridendo.
Draco scrutò la fede di oro bianco sul suo anulare e sorrise.
Ecco. Questo era tutto ciò che voleva.
 
 
Ciao ragazze\i.
So che la storia era finita, ma ci tenevo comunque ad aggiungere questo piccolo epilogo che mi è venuto in mente due giorni fa.
Sentivo che comunque mancava qualcosa e grazie alla richiesta di Alessia ho preso il computer e ho scritto. Adesso è veramente conclusa.
Un bacio.
Chibinekogirl.
  
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