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Autore: AnnaHazza    06/04/2014    4 recensioni
L’amore è qualcosa che attendiamo.
Ci immaginiamo il nostro primo bacio e addirittura la nostra prima volta.
Ma certo non immaginiamo la prima volta che ci si spezza il cuore, forse perché, anche il solo immaginarlo, fa troppo male.
Però, in qualche modo, il dolore per amore è quello che ci cambia davvero..
Buona lettura!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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-CAPITOLO 8-
Donna’s Bday Party
 
Mose con le spalle al muro e un bicchiere stretto fra le mani, osservava Niall ridere.
Indossava una giacca di pelle nera, una maglia bianca sotto e una lunga collana con un plettro come ciondolo.
Quando i loro occhi s’incontrarono, lui sussurrò qualcosa nell’orecchio di Gwyneth e raggiunse ancora sorridente la fidanzata.
“Non disturbarti, torna pure a divertirti” commentò lei acida.
Niall serrò le labbra avvicinandosi a Mose.
“La tua gelosia mi attrae senza alcun limite” sospirò prendendola per mano.
Mose scosse la testa, ritirandosi a quel semplice gesto mentre il suo sguardo era diretto a Liam.
“Non ho voglia di discutere, ne parliamo un altro giorno” osservò lei allontanandosi velocemente.
Niall corrugò le sopracciglia confuso e innervosito dal suo comportamento.
 
Louis era stato portato a vedere la casa da Donna, Charlotte prese un bicchiere di birra e sorrise osservandolo.
Indossava un paio di pantaloni della tuta che cadevano bassi al cavallo e una maglia piuttosto aderente dello stesso colore.
Annuiva a ogni cosa gli fosse detta e sorrideva, grazie a quel sorriso Charlotte si stava innamorando.
Harry si avvicinò a lei bevendo direttamente dalla bottiglia d’alcolico e riempiendole ancora un po’ il bicchiere.
“Non hai alcuna speranza” sospirò scuotendo la testa.
Charlotte alzò lo sguardo imbarazzata, “non so di cosa tu stia parlando”.
“E’ finocchio, fidati di me” continuò raggiungendo la fidanzata.
 Il suo sguardo rimase fisso su Louis fin quando si voltò facendole l’occhiolino, lei sorrise imbarazzata alzando la mano.
 
I suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime mentre ripensava a Zayn.
Il ragazzo di cui era innamorata aveva vomitato dopo averla baciata e lei, non riusciva a capire se tutto ciò fosse accaduto per colpa dell’alcool o per lei.
Raccolse una lacrima con il palmo della mano, cercando di non rovinarsi il trucco ma le era stato davvero impossibile.
Forse non consapevole della propria bellezza, appoggiò la testa sul tavolo della cucina e chiuse gli occhi finché una mano si appoggiò sulla sua spalla.
Mose sospirò sedendosi al suo fianco e versando un alcolico in entrambi i loro bicchieri.
“Ho deciso di darmi all’alcool” sbuffò bevendo un sorso tutto d’un fiato.
“L’amore fa schifo” piagnucolò Jamie alzando a malapena il viso.
Mose annuì distratta, continuando a sorseggiare.
 
Charlotte interruppe nella stanza, chiudendo gli occhi mentre abbracciava Mose e Jamie, entrambe in lacrime.
“Non posso più convivere con il nostro segreto” confessò Mose con occhi gonfi e arrossati.
Charlotte s’irrigidì, “smettila Mose, taci subito”.
Jamie posò la bottiglia di birra sul tavolo.
 “Una volta che mi ubriaco, avrò pure il diritto di confessare i miei peccati a Niall” sbuffò Mose pulendosi le lacrime dal viso.
“Ho voglia di fare sesso” farfugliò Jamie ubriaca.
“Hai taciuto fino ad adesso e continuerai a farlo, non osare Mose” commentò duramente Charlotte alzandosi velocemente.
Il trambusto della festa raggiunse anche la cucina, appena la porta si aprì.
“Devi chiudere la bocca solamente per un’altra sera, tesoro guardami” disse Charlotte prendendo il viso della migliore amica “prometto che un giorno glielo diremo insieme, giuro”.
Gwyneth e Niall entrarono parlando, provocando una stretta allo stomaco a entrambe le ragazze.
“Stavamo parlando proprio di te!” rise Jamie portandosi le mani sul volto.
“Entrambe ubriache” sospirò Charlotte scuotendo la testa e indicandole.
Nervosamente si morse il labbro, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Mi dispiace, amore” singhiozzò Mose incamminandosi verso Niall.
Lui sorrise abbracciandola e tenendola stretta fra le sue braccia.
“Anch’io non sopporto litigare con te” ribatté il ragazzo.
“Niall, io e Charlotte dobbiamo rivelarti un segreto”.
“Non è un segreto se te lo diciamo” parlò furiosamente Charlotte prendendo Mose per un polso e stringendola forte.
I presenti si guardarono, Niall e Gwyneth scontrarono il proprio sguardo.
“Promettilo” urlò la più grande delle sorelle Medway.
“Non posso, Charlotte” piagnucolava Mose in ginocchio ai piedi di Niall.
Il fidanzato aggrottò le sopracciglia, continuando ad ascoltarla.
“Ho ostacolato il tuo sogno, sono una pessima persona” singhiozzava parlando vagamente.
“Spiegati meglio”, affermò Niall appoggiando la schiena alla porta.
Charlotte continuava a interrompere Mose, cercando di svariare la conversazione.
“Ti abbiamo fatto sparire la lettera”.
“Quale?”.
“Eri stato ammesso alla NYADA, Niall” singhiozzava tremando.
Lo sguardo assente del ragazzo si spostò immediatamente a Charlotte, nonostante i suoi occhi fossero riempiti di lacrime.
“Tu non me lo avevi detto che avevi intenzione di trasferirti a New York” si giustificò Charlotte in lacrime trattenendo il migliore amico per la maglia.
Niall scosse la testa e prese il giubbotto uscendo dalla cucina.
“L’abbiamo fatto perché teniamo a te, Niall ti prego” urlò Charlotte con voce strozzata.
“Questo è egoismo, cazzo” gridò lui attirando l’attenzione di tutti i partecipanti alla festa “sono stato deluso dalle due ragazze più importanti della mia vita”.
“Non avrei sopportato che mi lasciassi Niall, ho sempre messo la nostra storia al primo posto” si giustificò Mose interrompendo il silenzio appena creatosi.
“Mi hai negato un futuro migliore, avresti potuto farne parte anche tu” controbatté.
Uscì dalla casa correndo prima di incontrare il viso impietrito di Gwyneth.
 
Jamie rimase con lo sguardo assente verso la scena.
Louis prese Charlotte per la mano e la portò fuori con sé mentre gli invitati e la festeggiata erano disorientati.
Liam tossì consigliando a tutti di andare a casa anche per la tarda ora, Mose continuava a singhiozzare inginocchiata sul pavimento e Donna, si rifugiò in camera seguita dal fidanzato.
Jamie prese l’amica per la mano, aiutandola ad alzarsi, per poi farla sdraiare sul divano cercando di rasserenarla.
La casa era immersa da sporcizia, bottiglie varie d’alcool e un maledetto silenzio.
“Chiama Zayn” disse Jamie lasciando un bacio sulla testa della ragazza che si era appena addormentata.
Liam sospirò e alzò gli occhi al cielo, gesti che il tasso alcolico presente nelle vene di Jamie le fece evitare di vedere. 
“Non risponde” sospirò lui duramente appoggiando il cellulare sul tavolo e sedendosi su una sedia, con il viso fra le mani.
Il ragazzo guardava Mose sospirando e scuotendo la testa, la sua espressione era comunque indecifrabile.
Jamie annuì continuando ad accarezzare distrattamente i capelli di Mose.
“Prendo le chiavi della macchina, porto a casa entrambe” si rassegnò Liam alzandosi e dirigendosi verso la macchina.
Jamie e Mose faticavano a stare in piedi e Liam dovette prendere entrambe le ragazze per un braccio, trasportandole cautamente all’autovettura e adagiandole lentamente, mettendolo loro anche la cintura.
Guidò a volte tendendo lo sguardo verso la migliore amica che lo osservava sorridente, socchiudendo gli occhi.
Lui evitò un loro possibile contatto visivo finché parcheggiò davanti casa di Mose e accompagnò la ragazza alla porta dell’appartamento, assicurandosi che si addormentasse al sicuro.
 
George suonò leggermente il campanello di casa Tomlinson quando Johannah andò ad aprirgli.
“Hai tempo per un caffè?” propose il signor Medway accennando un sorriso.
Johannah annuì e lo invitò in casa.
“Le gemelle sono andate dal padre mentre Louis è uscito da casa un paio d’ore fa, sinceramente non ho idea di dove sia andato” spiegò Johannah portando dei bicchieri sul tavolo.
“Ho un enorme favore da chiederti” spiegò mescolando il caffè con il cucchiaino.
“Dimmi pure, George” rispose lei portando il bicchiere alle labbra.
 “Le mie figlie hanno fatto un elenco della spesa, segnando gli assorbenti” spiegò in imbarazzo “non ho idea di quale marca prendere, men che meno la misura”.
“Hai bisogno di un parere femminile” sorrise Johannah appoggiando una mano su quella dell’amico per tranquillizzarlo.
George annuì sospirando.
“Possiamo andare subito a comprarli, se le tue figlie ne hanno la necessità” dichiarò lei prendendo le chiavi della propria auto.
“Non voglio disturbarti a quest’ora, Johannah” si scusò lui alzandosi e prendendo il proprio giubbotto.
“Te ne prego George, nessuna scusa” sorrise lei convincendolo.
 
“Non posso portarti a casa ridotta in questo modo” commentò Liam prendendola in braccio mentre Jamie gli accarezzava i capelli.
Gli occhi azzurri erano leggermente contornati di rosso, le pupille dilatate e le labbra contorte in un sorriso innocente.
“Liam James Payne” lo richiamò lei facendolo voltare.
“Jamie Mackenzie Evans” rispose lui osservandola.
“Mi piace il tuo nome” sospirò lei leccandosi le labbra per più volte.
Liam deglutì.
Lui la adagiò con i piedi sul pavimento ma Jamie cadde a carponi, portandosi le mani alle meningi per il dolore alla nuca.
“Devi stare attenta” sospirò lui appoggiandola al letto e sorridendole.
Sarebbe andato a preparale un caffè forte, senza zucchero e le avrebbe permesso di passare lì la notte mentre lui sarebbe rimasto a dormire sulla poltrona.
Afferrò con le mani entrambi i lembi della maglietta e la sfilò velocemente per indossarne una più comoda.
“Penso che tu abbia un fisico illegale” farfugliò avvicinandosi al ragazzo.
Lui scosse la testa.
“Ho bisogno di te, Liam” gli sussurrò all’orecchio, mordendogli il lobo e facendolo rabbrividire.
“Hai bisogno di dormire, dico seriamente” le parlò allontanandola da sé.
“Mi piace quando fai il ragazzo responsabile” mugolò facendo cadere il vestito sul pavimento e giocando con qualche ciocca di capelli.
Liam rimase immobile, confuso e desideroso.
“Non mi resisterai a lungo, Payne” continuò avanzando verso il migliore amico e posando le fredde dita sulla sua bocca.
Liam le prese prepotentemente il viso, portandolo verso il suo fin al tocco delle loro morbide labbra.
Jamie gli saltò in braccio, circondando il suo busto con le proprie gambe.
L’erezione di Liam face sorridere la ragazza che gli infilò la mano nei pantaloni, raggiungendo il suo pene.
Insieme caddero sul letto continuando a baciarsi senza sosta, mentre il cuore di Liam batteva sempre più velocemente.
Infilò una mano sotto il reggiseno di Jamie, afferrandole fermamente il seno mentre le mordeva il collo.
Cercarono di fare poco rumore, consapevoli della presenza di Donna e Harry in qualche stanza più lontana lungo il corridoio della casa.
Liam appoggiò la fronte su quella della ragazza prima di continuare, lei sorrise passando una mano sul suo viso.
La luce lunare che filtrava dalla finestra, illuminava il corpo inarcato della ragazza che ansimava con sospiro strozzato.
Si collocò sopra il suo esile corpo ed entrò lentamente in lei, godendosi ogni momento.
Jamie cercava un contatto più rude, graffiandogli le spalle a ogni suo minimo tocco mentre Liam cercava di armonizzare mente e corpo di entrambi. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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