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Autore: VeganWanderingWolf    06/04/2014    0 recensioni
ho pensato di raccogliere qui una serie di scribacchiature che riguardano i corvi. non nel senso zoologico dell'animale, ma più che altro all'evocazione dell'immagine del corvo nel mio personale immaginario, in relazione a stati d'animo e/o persone che, per qualche motivo, associo ai corvi. il fulcro da cui scaturiscono non è sempre coincidente con la mia vita o la mia persona, per quanto, dopotutto, sono sì io che scribacchio, ma la penna che getta inchiostro è penna nera, penna di corvo.
Genere: Dark, Introspettivo, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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.l’anima dispersa in corvi.

 

credo di avere l'anima dispersa in corvi che girano in tondo

gridano, vanno in fiamme

non muoiono mai

dormono o si zittiscono

forse si nascondono nell'ombra quando cerco di tirarli giù uno per uno

ma poi ricominciano

non li sopporto più

li odio

forse però se non li vedessi volare

non saprei che farmene più del cielo

o mi parrebbe molto più vuoto e insensato

 

sono perseguitato da questi corvi

ma naturalmente sono i miei corvi

vale a dire che sono perseguitato da me stesso, giusto?

ho provato ad avvelenarli in un sacco di modi

ma ricominciano ancora

ho provato ad ignorarli

funziona per un tempo limitato

ho provato a dimenticarli

ma sono totalmente incapace di farlo ora come ora

 

a volte non so proprio cosa fare

resto lì seduto e li guardo

con un terribile senso di disgrazia inevitabile

sono certo che ogni tanto cavino gli occhi a qualcuno per cibarsene

credo che giochino anche con le interiora dei cadaveri che squartano

non so se si tratti dei miei occhi e delle mie interiora

o di quelle di qualcuno che ho ucciso

o sia delle mie che di quelle di qualcun altro

la maggior parte del tempo non sono sicuro di ciò che ho fatto

figuriamoci di quello che sto facendo

e a volte mi guardo le mani e le trovo sporche di sangue

non riesco a capire se i versi che fanno i corvi di fronte al mio orrore

sia una risata o un pianto o entrambe le cose

 

scrivo cose con le penne che perdono, o le mastico a lungo pensando

sono abbastanza sicuro che non è cosa che mi fa bene

a volte si mettono sui rami e mi fissano

non sono spaventati né intimiditi dal mio ricambiare lo sguardo

impressioni alterne, forse ci capiamo perfettamente o forse per niente

forse sono sguardi di intesa o di studiarsi con reciproco sospetto

parlano tra di loro, certo, forse non di me

non credo di essere così interessante in fondo per loro

e non sono sicuro di che effetto questo mi faccia

talvolta è un gran sollievo e a volte griderei loro

'dove credete di andare, come credete di ignorarmi?!

dopotutto mi appartenete, stupidi becchi aguzzi e occhi maligni!

già, dopotutto mi appartenete, e non potete farci proprio niente!

così come vi appartengo io, almeno per il momento! d'accordo, ecco, lo ammetto!

ma non siete sempre esistiti, lo sapete, quindi oserei dire

con piena sicurezza, che la vostra esistenza dipende da me!!'

dunque, se io li ho creati io li posso distruggere

dunque, se da me sono nati mentre dormivo sulle loro uova

posso anche re-inghiottirli uno per uno, penna per penna, zampa per zampa

 

ho paura che i loro occhi rimangano aperti anche se sono morti

e che mi guarderanno da dentro per il resto dei miei giorni se li abbattessi

che mi faranno impazzire gracchiandomi cose nel cervello

non importa cosa, non importa se capirò cosa

sono un tormento, ma so che probabilmente

non sono qui banalmente per starmi addosso

ma perché, siccome dipendono da me

non possono allontanarsi troppo, non possono volare via

dovrei trovare la chiave della gabbia che non esiste

spalancargliela e cacciarli via a pedate, e riderei di gusto nel farlo

 

c'è qualcosa di veramente insopportabile in loro, insopportabile

ma so di non essere pazzo

deliro e so esattamente cosa sto dicendo

e ho trovato compagni di deliri e di lucidità

ma non riferisco quasi mai quello che dicono i corvi

e quando lo faccio, mi guardano come se fossi posseduto

certo che lo sono, e certo che l'ho fatto

certo che l'altro giorno stavo scavando nel terreno

per cercare vermi, e non so se volevo mangiarli

ma credo sia una cosa da corvi

 

e credo che il loro re o regina mi abbia fatto il nido nel cuore

proprio così, mi ha completamente devastato il muscolo

per farci un nido con tutte le pagliuzze perforanti

oggi me ne sono accorto e ho ceduto alla soggezione

è mai possibile, mi son detto

che se provassi a cacciarlo/a da lì

tirandogli dietro tutte le sue uova

e spargendo la paglia al vento come oro in fiamme

è mai possibile che allora il cuore mi si fermerebbe?

alias che morirei? e io non ero quello

che ha vissuto così a lungo col cuore sepolto?

posso camminare come se fossi morto, proprio così

 

e forse potrei pretendere molto bene allora di ignorare i corvi

per vedere se si stancano e si distraggono, in modo che li possa abbattere

ma credo che mi seguirebbero anche se fossi morto

e che per loro non rappresenterebbe una vera stranezza

registrerebbero questa novità senza particolare impressione

come se fosse tutto normale in fondo, qualsiasi cosa faccia

qualsiasi cosa io diventi, loro starebbero con me

forse credono che la loro compagnia mi sia gradita, o che non abbia di meglio

e sanno di sbagliare, ma non gliene frega niente, e sanno che mi tormentano

 

penso che quando vedono che non ce la faccio più mi lascino riposare

apposta per poter poi ricominciare da capo appena mi rialzo

e poi quando scaglio loro sassi addosso

o non rivolgo loro nemmeno un grido di rabbia

e si rendono conto che ne ho abbastanza

non cercano nemmeno di capire

semplicemente aspettano che mi passi

o cercano di distrarmi facendo giochi in volo

non capisco perché cado ancora nei loro trucchi da funambolo

ed è questo, probabilmente

il primo problema che dovrei iniziare a risolvere

  
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