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Autore: gleek    06/04/2014    2 recensioni
E se Harry avesse due gemelli? e se i suoi genitori fossero ancora vivi ma avessero comunque dovuto nascondere Harry dai Dursley? e se Harry non fosse un comune mago?
"L’ultima cosa che percepì il ragazzo fu un calore molto intenso che lo avvolgeva dolcemente"
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Nessun contesto
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ei ragazzi!! Ecco a voi il nuovo capitolo, ho provato ad addentrarmi un po' di più nei sentimenti dei nostri due protagonisti in questo capitolo, ditemi se questo piccolo esperimento è riuscito o pure no... ringrazio come al solito chi commenta e chi ha messo questa storia nelle seguite, ricordate e preferite, ma anche chi la legge e basta, un bacione a tutti alla prossima 
HECATUS 6
 
Il giorno dopo Harry si svegliò pieno di energie. Era molto eccitato per l’inizio delle sue lezioni: anche se i professori non avevano nulla da insegnargli, gli sarebbe piaciuto ascoltare le spiegazioni e poi osservare l’incantesimo scaturire da una bacchetta; era anche consapevole che molti degli incantesimi che lui avrebbe potuto fare senza neanche sforzarsi, per altri erano impossibili, però desiderava passare la giornata come un ragazzo normale, chiacchierare con i suoi amici, magari proprio durante le lezioni. Inoltre non vedeva l’ora di rivedere Draco; il bacio della sera precedente era ancora ben presente nella mente e non vedeva l’ora di fare il bis, per questo si preparò in fretta con una doccia veloce, si sistemò i capelli lisci in modo che cadessero su una sola spalla e si rimise la stessa divisa del giorno precedente. Prima di indossarla l’aveva lavata e asciugata con la magia in quanto i suoi vestiti sarebbero arrivati quella mattina; uscendo dalla stanza Inciampò su Draco, che era andato a chiamarlo e si ritrovò così steso per terra sopra il biondino. Si fissarono negli occhi in imbarazzo per una manciata di secondi, poi Draco prese l’iniziativa di avvicinarsi e baciare Harry. Questa volta fu più di un semplice sfiorarsi di labbra e Harry, dopo un momento di stupore, rispose al bacio. Purtroppo però non durò molto visto che arrivò Theodore, mandato a cercarli dagli altri che interruppe l’idillio: preoccupati che qualcuno li scoprisse, si sbrigarono ad allontanarsi e ad alzarsi dal pavimento
«Hei ragazzi, cosa stavate facendo? Di sotto ci sono tutti che vi stanno aspettando, Harry poco fa è passato il professor Snape: devo riferirti che avrai tutte le lezioni con Draco e che, almeno per questa settimana, dovrai essere sempre il suo compagno.» Disse mentre riscendevano le scale
«Hei eccoli! Draco vi stavamo aspettando, ho una fame da lupo, sbrighiamoci prima che gli altri finiscano le cose migliori!» Disse Blaise mentre tutti gli altri annuivano, così si diressero tutti insieme verso la sala grande. Harry individuò al tavolo dei professore dei nuovi arrivati, quelli che dovevano essere i genitori  e i fratelli di Ron e il ragazzo ucraino, venne però distratto dai suoi amici che lo richiamavano andando verso dei posti che gli altri di Slytherin avevano lasciato liberi; notò che erano i posti che di solito usavano loro ad essere stati lasciati liberi
«Ma i posti sono assegnati?» Chiese dando voce ai suoi dubbi.
«Tecnicamente no, ma siccome tutti gli altri della casa ci vedono come dei leader, hanno paura a prendere i nostri posti; sono quelli dove appaiono sempre le cose migliori, abbiamo dovuto faticare per prenderli e non ce li faremo rubare facilmente.» Gli rispose Draco guardandolo negli occhi; quello sguardo fece arrossire Harry, poteva leggere un qualcosa negli occhi di Draco che non sapeva come definire.
«Capisco.» Disse semplicemente mettendosi seduto al suo solito posto ed iniziando a mangiare
«Cosa abbiamo oggi come lezioni?» Chiese poi rivolto ai ragazzi.
«Inizieremo con due ore di pozioni, poi ci saranno altre due di incantesimi seguite da una di trasfigurazione, dopo il pranzo solo una di creature magiche ed infine due ore di difesa delle arti oscure.» Gli disse Pansy leggendo da un fogliettino che rimise poi nella tasca dei suoi pantaloni.
«E ci dobbiamo anche sbrigare visto che Snape odia i ritardatari; oggi abbiamo quasi tutte le lezioni con Gryffindor, eccetto incantesimi in cui ci saranno gli Hufflepuff.» Continuò Blaise alzandosi, seguito a ruota da tutti gli altri. Andarono di nuovo verso i sotterranei, dove si trovava l’aula di Pozioni, a due corridoi di distanza dagli alloggi di Slytherin. L’aula era molto simile alle aule di chimica babbane, su ogni tavolo c’erano dei calderoni, dei fornelli e delle ampolle; lentamente tutti presero posto, i gryffindor sul lato destro, mentre gli slytherin su quello sinistro. Harry si mise al terz’ultimo banco insieme a Draco, entrambi però non parlarono, anche se erano consapevoli di dover chiarire la situazione tra loro, ma nessuno dei due voleva farlo in un aula piena di persone, soprattutto se tra quelle persone erano presenti anche i fratelli di Harry. Per fortuna il professor Snape non tardò ad arrivare, si mise alla cattedra e subito assegnò la pozione da fare per quel giorno
«Ragazzi oggi proverete a creare una pozione per chiudere dei tagli: è elementare, ma capisco che in quest’aula sono presenti molte persone incompetenti in questa materia- disse lanciando un’occhiata ai gryffindor- mi aspetto comunque che tutti voi riusciate a prepararla. Per chi preparerà la migliore ci saranno cento punti, a chi invece preparerà la peggiore toglierò cento punti.» A quell’affermazione tutti i gryffindor emisero un verso di sconforto: non dovevano cavarsela molto bene in quella materia, pensò Harry. Mentre Draco era andato a prendere gli ingredienti, si ritrovò a pensare a ciò che provava per il biondo; dalla prima volta che l’aveva visto seduto al suo tavolo si era invaghito di quegli occhi freddi come il ghiaccio, ma che sapeva potersi scaldare ed ardere come un Ardemonio. A differenza dell’incantesimo però non distruggevano, ma piuttosto avvolgevano il corpo del ragazzo su cui posava gli occhi. Harry si chiese cosa sarebbe successo se avessero deciso di continuare, cosa gli altri avrebbero pensato, si chiese soprattutto cosa avrebbero detto i suoi genitori, o i suoi fratelli di una loro possibile relazione. Realizzò all’improvviso che, finché avesse avuto Draco vicino, non gli importava di nessun altro, né dei suoi genitori né dei suoi fratelli: per Draco avrebbe rinunciato a tutto. Perso nel suo monologo interiore, Harry non si rese conto che il compagno era tornato e stava poggiando gli ingredienti per la pozione. Anche Draco stava pensando a Harry e i suoi pensieri erano lo specchio di quelli del moro. Ricordò come avesse subito puntato gli occhi sul nuovo arrivato, avrebbe potuto essere la sua nuova preda; si era ritrovato però incredibilmente eccitato nel vedere l’immagine delle fiamme che distruggevano un ridicolo pigiama ospedaliero per ricoprirlo di un tripudio di stoffe che aderivano perfettamente a quel corpo stupendo. I due colori, lo smeraldo della seta e il nero della pelle, facevano risaltare lo sguardo intenso, ma misterioso del giovane, uno sguardo di qualcuno che nasconde un segreto. Poi, nei pensieri di Draco, tornò alla mente il momento in cui aveva convinto i suoi amici a schierarsi dalla parte di Dumbledore e di come ciò avesse distrutto il peso che Draco si sentiva sulle spalle. Infine ripensò al momento in cui Harry gli aveva rivelato, almeno in parte, il suo segreto. Era colui che probabilmente lo avrebbe liberato dalla prigionia in cui il padre lo aveva intrappolato, una prigionia mentale che costringeva il giovane Malfoy a cercare in continuazione l’approvazione del padre. In quel momento, mentre con movimenti meccanici preparava il calderone ed iniziava a tagliare gli ingredienti mostrando ad Harry come fare, si rese conto che Harry lo aveva già liberato: ora Draco non cercava più l’approvazione del padre, ma l’amore di Harry, e questa realtà lo allarmò, perché il ragazzo gli era entrato sotto pelle ad una velocità e con una semplicità impressionante. Si ritrovò spaventato dalla possibilità che Harry non lo ricambiasse; se ciò fosse avvenuto, probabilmente non avrebbe trovato il coraggio di opporsi ai voleri del padre, per questo decise che avrebbe parlato con Harry subito dopo la lezione. A quel punto Draco mise tutta la sua concentrazione nella pozione, iniziando anche a spiegare a compagno ogni passo di ciò che stava facendo. Mentre Harry guardava i suoi movimenti, si  rese conto che i pensieri dell’altro non dovevano essere molto allegri, visto che avevano perso il luccichio che di solito avevano quando parlava con lui o quando lo guardava.
A fine lezione i vincitori furono Draco e Harry; Snape passò dieci minuti buoni ad elogiarli affermando che il nuovo arrivato aveva una predilezione per le pozioni come la madre ai tempi di Hogwarts: Harry notò uno strano sguardo nel professore mentre lo diceva, chissà…. I peggiori furono suo fratello James ed il suo amico, quello che l’aveva attaccato il giorno prima, Ron che passò dieci minuti buoni ad inveire contro di loro. Secondo lui non era possibile che Harry, arrivato solo il giorno prima, non avesse fatto gli stessi errori che avevano fatto loro, continuando poi col dire all’amico che avrebbe dovuto pretendere un po’ di spirito di disciplina dal fratello. I due ragazzi furono salvati dalla campanella e si sbrigarono ad uscire: Snape aveva il potere di spaventare chiunque con un semplice sguardo, che la maggior parte delle volte era rivolto però a studenti di altre case. Una volta usciti Draco chiese ad Harry di seguirlo; era ansioso, il moro lo poteva vedere dal fatto che  si torturava le mani continuando a guardare il pavimento mentre lo portava in un’aula vuota. Entrati, Draco si appoggiò su un banco impolverato e iniziò a fissare la lavagna come se da essa dipendesse la sua vita, mentre Harry rimase vicino alla porta
«Harry, volevo parlarti di ciò che è successo ieri ed oggi… cioè dei baci che ti ho dato… ecco io volevo dirti che quei baci non te li ho dati solo perché mi andava, cioè si mi andava, ma principalmente è per un'altra ragione… Merlino è così difficile!» La situazione era quasi comica, Draco Malfoy che non trovava le parole per confessare i suoi sentimenti ad un ragazzo.
«Ti amo anch’io.» L’affermazione di Harry lasciò Draco di stucco, come poteva averlo capito? Si era impegnato così tanto per  non darlo a vedere…. poi però realizzò le parole che aveva detto il moro, lo amava! Preso dall’euforia si avvicinò al ragazzo e lo baciò, un bacio passionale, che trasmetteva in pieno i sentimenti che provavano i due ragazzi. A differenza degli altri questo bacio non aveva nulla di casto, sembrava una necessità, la necessità di provare a se stessi che l’altro esisteva, e che lo amava per ciò che era, e che si amavano perché si erano liberati dal dolore di una vita che non meritavano. Si baciarono a lungo, fino a che Harry non si staccò
«Scusami, ho usato la legilimanzia, avevo paura che tu mi volessi lasciare, ti vedevo così pensieroso, temevo di non essere ricambiato, ti prometto che non lo farò mai più ti prego, perdonami.» Mormorò Harry velocemente, così velocemente che Draco non capì subito tutte le parole; doveva essere davvero potente, nessuno era mai riuscito ad entrare nella sua mente, era stato istruito a proteggerla da due dei migliori legilimens del mondo.
«Non preoccuparti, non sono arrabbiato, e poi non hai fatto nulla di male.» Disse Draco. Ricominciarono a baciarsi e continuarono fino a quando furono costretti ad uscire per andare alla lezione successiva. Erano già in ritardo di venti minuti, ma erano finalmente felici, felici perché avevano trovato la persona giusta a cui donarsi.
La giornata continuò normalmente, seguirono tutte le lezioni insieme e, quando non erano visti si tenevano per mano, mossi dalla necessità di sentire l’altro vicino, di percepire un sentimento che temevano di non poter mai provare per nessuno. A pranzo decisero di dare la notizia ai loro amici; Pansy e Daphne la presero molto bene, obbligarono Draco a promettere di non far mai soffrire Harry e di proteggerlo da chiunque, gli altri ragazzi invece iniziarono a fare battutine, ma anche loro erano felici per i due giovani. Tutti sapevano quanto Draco avesse sofferto per colpa del padre che lo voleva obbligare a sposarsi con una donna di una famiglia purosangue e che finora aveva avuto una marea di rapporti con ragazze e ragazzi di Hogwarts cercando di attenuare il dolore che provava. Finalmente poteva essere felice con la persona che amava e poco importava che questa persona fosse un ragazzo.
La situazione di allegria però non durò a lungo e durante l’ora di difesa tutto degenerò.
  
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