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Autore: T_D_VLm    06/04/2014    2 recensioni
La storia e un proseguo di Twilight.
Cosa succede dopo Breaking dawn?
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Nessie non è pronta per essere adulta, e ha paura dei nuovi sentimenti che prova per Jacob.
Intanto il tempo passa, e la storia gira intorno alla piccola e inesperto Valium.
Bella come una dea e più furba di una volpe.
L'unica persona che riesce a tenerla con i piedi per terra si chiama Charlie Cullen. Ultimo arrivato della famiglia. Bello quando Edward - se non di più- e enigmatico quando basta per far uscire pazzi l'intera famiglia.
Ma il legame che gli tiene uniti e troppo forte.
Riusciranno a stare insieme? E Ness e Jacob?
La sete di pericolo di Valium farà cadere i Cullen nell'ennesima lotta contro i Volturi?
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TRATTO DAL RACCONTO
La vita e dura, ma e solo una. E se è eterna e ancora più difficile.
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ATTENZIONE: il raccontò si divide in due tempi, alternati fra loro, che raccontano la storia di Nessie e quella di Valium.
Vi auguro una buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Clan Cullen, Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga, Più libri/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The moon prohibited'
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POV Valium
Era sabato. E come ogni sabato, andavo a vedermi un film anime da Charlie. Di solito vedevamo film nuovi, ma quel giorno insistetti per vedere " Il castello errante di Howl". Era il mio preferito!
Erano passati quattro giorni dalla visita dei Volturi. Tutti ci erano andati pesanti con me, pure Esme e Rose, che di solito mi difendevano sempre. Ma non ci fu nessuna punizione. "Ci dovevano ancora pensare''. Era stupido. Le mie cose tecnologiche non mi facevano ne caldo ne freddo, se mi chiudevano in casa io scappavo, i libri non lì toccavano! Erano rovinati!
Bussai alla porta della piccola casa di Bella e il Succhiasangue. Aprì Charlie che mi sorrise. Cazzo! Non svenire V.!
«Ho portato i pop corn» annunciai alzando i pacchetti che avevo in mano.
«Io non ne mangio, sai?» disse facendo una smorfia di disgusto.
«Ma io si!» risposi entrando in casa. «Bella e il Conte Dracula?» chiesi guardandomi in giro.
«Ehi, sei già arrivata!» disse Bella uscendo da camera sua.
«Ta tah!» urlai facendo un gesto con le mani. Sia Bella che Charlie scoppiarono a ridere. «Il Conte Dracula?» chiesi.
«Non era "Succhiasangue"?» chiese Charlie dietro di me.
«Sai, muta» risposi indifferente. Charlie trattenne una risata.
«Edward e a casa Cullen. Si è fermato a parlare con Carlisle. Io volevo restare ma l'idiota dietro di te mi ha costretto a ritornare» spiegò sottolineando la prima parola.
«Capito Charlie, sei un idiota. Io lo sempre detto» dichiarai indifferente. Loro risero. «Lo so che faccio ridere» mi vantai scherzosa.
«Si, Charlie Ceplin, andiamo a vedere il film» disse Charlie spingendomi per la vita.
«Sei tu Charlie, poi per Ceplin lo sai tu» dissi mentre mi spingeva. Lui rise.
La sua camera era enorme! Molto più grande della mia! Aveva le pareti di un azzurro chiaro, un letto a una piazza e mezzo -anche se non sapevo a cosa gli servisse- come il mio, era piena di scaffali pieni di manga e la scrivania era colma di spine e fili. C'era una porta finestra al fianco della scrivania, che portava al giardino. Poi c'erano tablet e portatili di ogni statura e marca. Casse ultima generazione, videocamere e DVD. Era un negozio di oggetti tecnologici.
Si sdraiò sul letto, davanti al televisore al plasma. Poggio la schiena al poggiatesta del letto, e mi fece cenno di accomodarmi. Io obbedì senza pensarci due volte. Fece partire il film e io aprì il pacco di pop corn già pronti. Gliene offrì ma lui rifiutò con una smorfia. Iniziai a sgranocchiare i pop corn senza troppi problemi.
Mi concentrai sulla storia di Sophie e Howl.
Adoravo quel film, e avevo anche il romanzo a casa.
Ero tutta concentata quando sentì la sua mano fredda stringermi la vita.
«Inizi?» chiesi retorica.
«Che starei facendo?» chiese sarcastico.
«Mi stai stringendo a te» risposi. La stanza era completamente al buoi, e il bagliore lieve della tv gli illuminava il viso.
«Non è vero» protesto.
Io impallidì. Abbassai lo sguardo e vidi una mano tumefatta stringermi. Urlai e saltai in area. La mano cadde su letto e Charlie si mise a ridere. Blocco il film e mi guardò. Sghignazzava divertito dalla mia espressione.
Lanciai la mano finta vicino alla porta nell'istante esatto che Bella aprì la porta.< Saltò in area pure lei.
«Che diavolo è?» urlò. il suo viso era così divertente che non ce la feci! Mi buttai sul letto e mi misi a ridere. Charlie, al mio fianco, fece lo stesso.
«Idioti» mormorò Bella e uscì dalla stanza.
Charlie si alzò e raccolse la mano finta e me la pasò. Io la studiai per bene.
«Dove l'hai presa?» chiesi.
«Un negozio che vendeva articoli per far scherzi, a Seattle» rispose divertito. Cercò di trattenere una risata. «V.?» mi chiamò.
Io mi voltai e lui indicò la scrivania. La videocamera aveva la spia rossa accesa.< Aveva registrato tutto.
Prese un telecomando e chiuse la spia rossa.
«Quello va su internet» annunciò. Si avvicinò alla videocamera e ne tirò fuori la scheda memoria. Se la mise in tasca e mi sorrise.
«Stronzo» mormorai. Mi alzai e gli andai incontro a velocità inumana. «Dammi la micro sd!» ordinai porgendo la mano per afferrarla.
«Scordatelo» disse sorridendo beffardo.
«Dai! Charlie!» lo pregai.
«Credo tu sappia come guadagnartela» mormorò in tono bassissimo. Era fatto improvvisamente serio.
Io ero confusa «come?» mormorai.
Si avvicinò. Il suo viso era a un centimetro dal mio. «Come hai recuperato la foto che ti ha fatto Seth?» chiese malizioso.
Mi allontanai, e mi sdraiai sul letto, come prima. «puoi metterlo su internet» annunciai.
M'incenerì con lo sguardo, ma non disse nulla.
Si mise vicino a me e fece ripartire il film.
Dopo dieci minuti sentì una mano cingermi la vita.
«Non puoi pretendere che io ci caschi un'altra volta» annunciai ridendo. «Gli scherzi sono belli, ma devono durare poco» dissi.
«E chi sta scherzando?» chiese retorico. Strinse più forte la presa sulla mia vita.
«Vai a quel paese» dissi cercando di alzarmi. Me l'impedì.
«Non ti sto toccando chissà cosa! È solo un abbraccio affettuoso!» spiegò. Io gli alzai il dito medio e cercai di liberarmi. Rise e mi strinse più forte.
«Charlie» urlai.
«Dai, V!» pregò. Io feci l'errore di voltarmi e di cadere nella sua trappola. I suoi occhi dorati erano un trappola mortale per me.< Mi arresi. Gurdammo il resto del film con lui che mi stringeva a sé e io con la testa appoggiata sulla sua spalla. «Okay, io vado!» annunciai stiracchiandomi.
«Dove credi di andare a quest'ora?!» chiese lui. Era serio.
«A casa» risposi sinceramente.
«Te lo puoi scordare! È tardi! Tu dormi qui!» dichiarò.
Okay. Partiamo dal presupposto che non sarebbe la prima notte che dormo -è sottolineo dormo- lì. Ma ultimamente Charlie si era fatto sempre più sfrontato! Mi trattava come se fossi sua! Mi faceva incazzare sul serio!
«Charlie, devo andare!» risposi calma.
«Te lo scordi! È notte, e non ti lascerò andare via di qui! E credo che neanche Bella ti farebbe uscire!» disse.
Sentimmo bussare alla porta. «Che succede?» chiese Bella entrando.
«Dice che è troppo tardi e devo restare qui!» spiegai.
«Se credi che ti faccia ritornare a casa a quest'ora, te lo sogni» disse Bella.
A quel punto non potei più controbattere. Quello che diceva Bella era legge.
«Si arrabbiaranno molto» mormorai.
«Ci parlo io, non ti preoccupare» rispose Bella. «Vado ad aggiustare la stanza di Ness» annunciò Bella facendo per andarsene. «Non ti preoccupare! Il mio letto è abbastanza grande!» comunicò Charlie.
«Ma Charlie ...» Iniziò Bella.
«No, va bene, non ti preoccupare. Non é la prima volta che dormo in questo letto» l'interuppi.
«Okay» mormorò riluttante. «Ti do qualche mio vestito. Vado a prenderne» comunicò e uscì chiudendosi la porta alle spalle.
«Contento?» chiesi sarcastica.
«Molto» mormorò soddisfatto. Sorrise sadico.
«Stronzo» mormorai.
«Se ti sentissero i Cullen si scandalizzarebberò» commentò ridendo.
Risi di gusto. « Elizabeth! Non usare questi linguaggi!» immittai Bella.
«Edward Jacob! Non ridere!» fece lui.
Bella aprì la porta e ci trovò a ridere come due idioti. «Che c'è?» chiese.
«Nulla. Dammi i vestiti che vado farmi una doccia e mi buttò nel letto» comunicai. «Hai una borsa dove mettere i vestiti che ho addosso?» chiesi.
«Si, vado a prendertela». Mi diede i vestiti e uscì dalla camera come poco prima. Mi sedetti sul letto, in direzione della porta.
Sentì le sue mani sfiorarmi la schiena per spostarmi i capelli da un lato prima di posare le sue labbra sulla mia spalla. Erano fredde ma al contatto con la mia palle, questa avvampava.
«Charlie...» mormorai. I miei occhio si chiusero da soli.
«Shhh» sussurro lui. Le sue labbra indugiavano sul mio collo.
Mi feci forza e mi scansai. «È sbagliato!» ansimai.
«Perché, la vita giusta?» chiese retorico.
In quel esatto istante Bella aprì la porta. Mi diede una sacca da viaggio.
Corsi in bagno e mi feci una doccia veloce. Una strana emozione mi crescette dentro. Impazienza.
Sapevo che il Charlie nell'altra stanza non era il Charlie di cui iniziai a provare "quei sentimenti", ma ero molto attratta da lui.
Sapevo che ormai avevo perso il mio migliore amico per uno spasimante. Per qualcuno che mi promise protezione e felicità.
Era l'unico essere a sapere più di me che di chiunque altro. Sapeva le mie paure, i miei sogni... Era l'unica persona che tratteneva il mio spirito libero nella piovosa e piccola Forks.
Fin da piccola volevo viaggiare e scoprire, ma quando "lo vidi veramente" i miei sogni scomparirono per sempre nei suoi occhi dorati.
Non scordo le sensazioni del mio primo bacio. La passione e il mio cuore. Era solo una scommessa tra Charlie e Seth: chi mi avrebbe dato il primo bacio. Vinse Charlie mentre io perdevo una parte di me: La forza di volontà.
Quando finì la doccia e mi vesti in bagno ero ormai stremata. Entrai in camera e buttai la sacca da viaggio in un angolo prima di crollare sul letto. Mi coprì con il piumone e mi girai di lato.
Sentì le sue mani percorrermi lungo i fianchi fino a stringersi a me.
«Charlie?» lo chiamai.
«Shhh» sussurro contro i miei capelli.
«Charlie, puoi allontanarti? Fa freddo!» mentì.
Il suo corpo così vicino al mio generava emozioni e sensazioni pericolose per il mio autocontrollo. Poi c'era il suo odore. Era un misto di fiori...e sole. Se avessi quel genere di Sete gli avrei attaccato ad occhi chiusi.
«V., ti amo» sussurrò.
Il mio cuore rimbalzo contro il petto e perse qualche colpo. Un brivido caldo mi attraverso la schiena. Ma il colmo fu quella lacrima fuggita dai miei occhi, che cadde sul letto.
Lui se ne accorse e mi lasciò. Si alzò dal letto e si cacciò la camicia, buttandola sulla sedia della scrivania. Sentì che si era seduto sul letto e si mise le cuffie dell' Mp3 nelle orecchie.
Mi addormentai cinque secondi dopo.

Mi svegliai nel momento sbagliato e nel posto sbagliato.
Sentì sbattere la porta e il vento alzarsi dalla corsa di qualcuno.
Ero sul suo petto, con un suo braccio che mi stringeva la vita.
Feci finta di dormire per poi girarmi dall'altro lato. Ma lui mi trattenne e mi bacio i capelli. Aveva capito che ero sveglia.
«Che vuoi per colazione?» chiese con voce priva di emozione.
«Nulla» risposi con gli occhi chiusi.
Il silenzio scese tra di noi.
Io ero ancora avvinchiata a lui. Non volevo aprire gli occhi! Non volevo rovinare quel momento sbagliato.
«Sentì...» ruppe il silenzio. «Riguardo a ieri sera...».
«Nulla» l'interruppì in un sussurro.
«Forse per te» disse acido.
Io aprì gli occhi e fissai i suoi. C'era rabbia, irritazione e peggio di tutti, tristezza. Mi liberai dalla sua presa, e mi alzai.
Okay, che ci facevo in intimo?
«Charlie?» lo chiamai. Era voltato dall'altra parte, e sorrideva. «Che ci faccio mezza nuda nel tuo letto? Non avremmo mica fatto...?» urlai esasperata.
«No!» si affrettò a dire. Si voltò per un secondo prima di ritornare a quello che stava guardando. «Avevi caldo e ti sei spogliata nel letto. Sai, sei sonnabula?» scherzo ridendo.
«Non c'è nulla da sghignazzare!» urlai.
Si azzitti di colpo. «No, non c'è nulla da ridere!» mormorò. La situazione era imbarazzante per tutti e due.
Ne approfittai per fargliela pagare. Saltai sul letto e mi avvicinai a lui. Era girato di spalle, e indossava solo i boxer.
«Charlie» gli sussurrai in un orecchio. «Perché non ti giri?» chiesi con voce seducente. Lo sentì rabbrividire.
«Perché sei nuda!» rispose deciso.
«Mezza nuda» precisai « e lo sei pure tu» continuai.
«È scorretto!» urlò arrabbiato. Il mio migliore amico era tornato. Era ancora vivo sopra quello sfrontao che ieri sera mi aveva provocato. Il mio gentiluomo.
«Così mi piaci» mormorai. Gli schioccai un bacio sul collo e gli afferrai la mano per portarla sul mio petto. «So che ti piace sentire il mio cuore» dissi.
«E con questo?» rispose lui.
«Vuoi sentire il mio cuore?» chiesi sinceramente.
Fu un attimo: mi ritrovai sul letto, con lui che era sopra di me e aveva il braccio destro nell'icavo del mio collo.
«A che gioco stai giocando? Ieri reagivi male alle mie provocazioni, ti ho detto ti amo e ti sei messa a piangere! È ora vuoi fare sesso con me! A che gioco stai giocando?» sputò fra i denti.
«Io non voglio fare sesso con te» urlai.
«Allora smettila di provocarmi!» urlò.
«È più forte di me» mi scappò di bocca in un sussurro.
Cacciò il braccio dal mio collo e posò le labbra al suo posto.
Dovevo protestare ma non lo facevo.
Gemevo, sorridevo e godevo per i suoi baci. Il cuore mi fremeva in petto. Mi costrinsi a protestare.
Charlie, è sbagliato» ansimaì. Lui alzò lo sguardo e io capì che voleva fare sesso con me. «Vuoi scoparmi?» chiesi sarcastica.
Posò la mano destra sul mio petto e la fece scivolare fino al mio seno, solo rivestito dal reggiseno.
Avvicinò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò «voglio fare l'amore con te».
La paura s'impadronì di me. Lo spinsi via, facendolo cadere dal letto.
Mi vesti in fretta e scappai da quella casa.
Casa Cullen era colma di bisbigli. La porta era aperta, quindi entrai senza pensarci.
«Buon giorno» salutarono tutti.
«Tesoro, fatta colazione?» chiese Esme col suo solito tono premuroso.
«No, ma non ti preoccupare. Non ho fame» risposi in fretta.
«Okay» disse Esme. Poi fece la stessa domanda a Nessie e a Jacob che risposero come me.
Sentì dei passi dietro di me ma non mi voltai. La sua presenza mi faceva venire pe vertigini.
«Salve» mormorò con voce morta. Priva di emozioni. Loro lo salutarono.
«Pensavo di andare a caccia» disse a Bella.
«Ma io non ho sete» rispose quest'ultima.
«Non ti preoccupare, vado da solo» rispose e uscì di casa.
Io lo seguì a ruota.
«Charlie?» lo chiamai in un sussurro timido.
«Che vuoi?» rispose scontroso, girandosi di scatto.
«Riguardo a quello che è successo...» m'interruppe.
«Non è successo nulla! Secondo te perché se no sarei arrabbiato con te?!
Questo è il problema! Non succede mai nulla!». Non urlò ma era veramente arrabbiato. Mi feci piccola piccola di fronte alla sua rabbia. M'incenerì con lo sguardo e sparì oltre gli alberi.
Non volevo tornare in casa e affrontare i Cullen. Corsi verso la casa sull'albero.
Era un covo di ricordi. Bei ricordi.
Salì, e andai verso il baule delle foto. L'ho aprì e lo svuotai a terra.
La prima foto che mi saltò all'occhio ritraeva due bimbi: entrambi con la pelle diafana, ma la prima era vestita di verde, con un abitino pieno di pizzi e merletti. Aveva gli occhi di colore diverso, uno blu mare l'altro rosso sangue, e aveva i lunghi capelli bronzei legati in lunghe code ai lati della nuca. Era molto graziosa e carina, ma fin troppo femminile.
Poi c'era un bambino con gli occhi dorati e i capelli scuri. Era vestito con una camicia bianca e dei pantaloni neri. Era dolce e piccolo. Si tenevano la mano e sorridevano. Lei era più alta di lui, e questo mi fece ridere, visto che ora era il contrario.
Ne presi un'altra che ritraeva sempre i due bambini, ormai adulti.
Erano con la schiena appoggiata una a l'altro. La ragazza aveva una posizione divertente: con le mani faceva una pistola, e guardava il ragazzo più alto di lei.
Lui era stupendo: aveva gli occhi dorati e il viso dolce ma adulto. Avevamo uno sguardo divertito. Entrambi sorridevano compiaciuti.
Erano amici. Anche se provavano qualcosa di più dall'amicizia.

Passai l'intera giornata lì dentro. Era sera tarda quando ritornai a casa.
Mangiai qualcosa del giorno prima, mi feci una doccia e mi buttai sul letto.
Sognai un posto strano, antico. Un piccolo paesino antico. Era completamente vuoto. Poi c'era la biondina che mi aveva preso ultima giorno della visita dei Volturi, quella che Bella aveva chiamato "strega dal viso da cherubino". Teneva le braccia a Charlie, mentre Raul lo decapitava.
Mi svegliai di colpo, ed era già mattina.
La casa era stranamente silenziosa.
Mi cambiai e corsi a casa Cullen.
Bussai alla porta e aprì Rose. Aveva un'espressione strana. Triste e misteriosa.
«Che succede?» chiesi.
Lei mi guardò in modo strano, ma spostò subito lo sguardo.
Capì che era successo qualcosa di brutto, e anche a chi era successo. «Charlie» sussurrai. Lei mi guardò.
La lasciai lì, e corsi sopra.
Mi sorpresi nel vedere Lhea e Seth.
«V.» mormorò Nessie.
Bella m'incenerì con lo sguardo. «È tutta colpa tua!» urlò.
«Calma, Bella. Tranquilla. Lo riporteremo a casa» disse il Succhiasangue.
«Perché? Se ne andato?» chiesi in un sussurro.
Si scambiarono uno sguardo loquace. «Allora?» urlai.
Bella si avvicinò a me, e mi porse un foglietto piegato.L'ho aprì.
"Cara Valium,
Sarei felice d'informarti che il tuo amichetto, Charlie, è qui con noi.
Ti avviso che non sarà una passeggiata per lui! Ma tu e la piccola Alice potete risolvere ogni cosa. Vi aspetto a Volterra. Tu e Alice, senza nessuno. Un caloroso abbraccio, Raul".
Non ci pensai due volte. Buttai il foglietto a terra e corsi verso casa, con gli occhi colmi di lacrime.
Presi la prima borsa che mi capitò e c'infilai i primi vestiti che trovai.
Ritornai a casa Cullen.
«Ti muovi o parto da sola?» chiesi a Alice, tra i singhiozzi.
«No!» urlò Nessie.
«Okay!» risposi.
Non pensai due volte ad uscire di casa e iniziare a correre.
Nella mia mente c'era solo un pensiero: Tutto per il mio LUI.
CAPITOLO REVISIONATO.


Spazio all'autrice:
Okay, se debbo essere sincera, questo e uno dei miei capitoli preferiti. Lo so, è sbagliato fare preferenze, ma qui si capisce molto bene i sentimenti che provano i miei due personaggi. Si capisce molto bene il carattere di Valium.
Ma sta ha voi giudicare. Che ne pensate? Vi piace?
Fatemelo sapere con una recensione.
Un bacio, V.
   
 
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