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Autore: difficileignorarti    07/04/2014    3 recensioni
Lui non c’era più da quasi un anno; se n’era andato, così, dal nulla.
Questo le aveva lacerato l’anima e distrutto il cuore.
Ma le mancava, da morire; ma aveva comunque paura, perché ora che stava cominciando a vivere di nuovo, cercando, comunque, di lasciarlo da parte, lui sarebbe ricomparso, lei lo sapeva, se lo sentiva.
Quello che lei non sapeva, era che lui era tornato, e che la stava osservando da lontano.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli stessi di sempre



Ho ancora l’immagine impressa di quando in casa scoppiò una guerra,
il caos in testa e i tuoi abiti a terra.
E mentre il sole dalla finestra filtrava
una porta tra me e te si chiudeva e il buio su noi non cessava.
Tu eri brava a dirmi “stop” perché ero bravo a parole,
ma non parlavo col cuore infondo era solo rumore.
E ora che questo silenzio mi ammazza dentro
copro con le grida il presentimento di aver già perso pure avendoti perché tu non mi hai,
io perdo la pazienza e sparo mentre tu no mai,
mi incazzo come niente chiedendomi come fai
io sbaglio come sempre tu mi ami come non mai.
(Emis Killa; Gli stessi di sempre)
 
 
 
 
 
Prologo.

Per una ragazza girare di notte in uno dei quartieri più malfamati di San Francisco era pericoloso, se non peggio.

Per Emmeline, fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai casi, non era così.

La gente sapeva che lei era la ragazza di una delle persone, considerata, dalla gente del posto, più pericolose del quartiere, se non di tutta la città americana; lui non era così.

Ma erano proprio loro ad avergli attribuito ciò.

Era stato preso in custodia per possesso di stupefacenti un paio di volte, ma il fatto è che lui non ne aveva mai fatto uso e le analisi del sangue lo avevano accertato; così fu rilasciato.

Lei non la pensava come loro; per lei, lui era un ragazzo uguale agli altri, con tanti problemi, con tanta rabbia addosso, che aveva passato la sua adolescenza con le persone sbagliate, cresciuto in mezzo alle persone sbagliate, che avevano contaminato la sua vita, la sua personalità, il suo essere.

Ma lui, per lei, era tutto; con lei era diverso, era normalissimo, in grado di donare amore, protettivo, geloso, dolce, affascinante, sexy, tremendamente sexy; oh si, eccome se lo era!

Con lui aveva scoperto un nuovo mondo, aveva scoperto cosa voleva dire essere libera ed indipendente, dipendere solamente dalle proprie scelte e da se stessa, non più dai genitori; era andata alla ricerca della sua persona, riscoprendone, poi, la vera lei: una ragazza forte e stronza fuori, ma debole ed innocente dentro.

E quando camminava per quelle vie sudice, ricoperte di pozzanghere e fango, dove i marciapiedi ospitavano senzatetto, probabilmente armati, ragazzi collassati per colpa di qualche sostanza stupefacente, o addirittura qualche cadavere, dove in lontananza si sentivano i suoni delle sirene della polizia o delle autoambulanze, o nelle stradine buie qualcuno le si avvicinava per venderle eroina,  lei non aveva paura, sapeva di essere, nonostante ciò, al sicuro, perché era stata la sua ragazza, e nessuno osava avvicinarsi a lei, per paura di ritrovarsi con le spalle al muro, o peggio, chiuso dentro ad una cassa di legno e seppellito sotto terra.

Anche se lei, in realtà, non era convinta del fatto che lui avesse questo coraggio: quello di uccidere.

Lo smog delle fabbriche e delle macchine contaminava l’aria, ogni giorno era sempre peggio, e di notte vedere quel fumo grigio invadere le strade e i vicoli non era per niente bello.

Non sapevi mai chi potesse esserci dall’altra parte: il nulla o qualcuno.

Ma in realtà, lei aveva paura, perché lui non c’era più da quasi un anno; se n’era andato, così, dal nulla, era sparito dalla sua vita senza lasciare traccia, ne un biglietto, ne una telefonata, ne una parola; niente.

Questo le aveva lacerato l’anima e distrutto il cuore.

Perché lei aveva lottato con i denti e con le unghie per portare avanti quella relazione, distruggendo il rapporto meraviglioso che aveva con i suoi genitori,  che non appena ebbero scoperto di quella malsana relazione la cacciarono di casa, costringendola ad affittare un piccolo appartamento, squallido e vecchio, insano, sporco; la cosa bella di ciò era essere con lui.

Erano insieme e niente e nessuno avrebbe potuto separarli.

Ma si sbagliava, perché lui non c’era ed era come se si fosse volatilizzato.

Ma le mancava, da morire; ma aveva comunque paura, perché ora che stava cominciando a vivere di nuovo, cercando, comunque, di lasciarlo da parte, lui sarebbe ricomparso, lei lo sapeva, se lo sentiva, che lui sarebbe tornato da lei, proprio quando tutto stava tornando alla normalità, quando il rapporto con i genitori era stato riallacciato, quando era riuscita a laurearsi, grazie al loro mantenimento universitario, quando aveva un lavoro, che se anche non le piaceva, bè, le permetteva di andare avanti, lui sarebbe tornato a sconvolgerle la vita di nuovo.

Perché è così che succede: nel momento in cui dimentichi una persona, o cerchi disperatamente di farlo, questa ritorna, mandando il tuo piano a puttane.

Quello che lei non sapeva, era che lui era tornato, e che la stava osservando da lontano.

 
*******

 
So di avere ancora una storia all'attivo, ma avevo una gran voglia di condividere con voi il prologo di questa mia nuova storia.
Tengo davvero molto a questa storia, mi piace tanto, e spero vivamente che possa piacere anche a voi.
Sono davvero molto curiosa di sapere le vostre opionioni :)


Se volete contattarmi, conoscermi o semplicemente fare due chiacchiere vi lascio qualche link:

facebook: https://www.facebook.com/valentina.montalti.3
twitter: https://twitter.com/lillmontii
tumblr: http://difficileignorarti.tumblr.com


Un abbraccio e un bacio,

Montii.
 
   
 
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