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Autore: Layla    09/07/2008    5 recensioni
Una nuova ficcy, ambientata nella tokio moderna in una scuola d'arte un po' speciale...ok...la scuola è modellata su quello che l'artistico è stato per me in questi cinque anni. spero vi piaccia, se mi conoscete saprete già quali sono i paring principali, ovvero naru-hina, sasu-saku, neji-ten, ino-shika.hope ya like it!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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50)LIKE SYD A ND NANCY

 

Vigliacca.

Ecco che cosa era, una stupida vigliacca, senza un filo di coraggio.

Vigliacca perché ogni santo giorno fingeva che non le importasse nulla di lui ne del fatto che l’avesse scaricata.

Vigliacca perché non aveva lottato, perché alla prima difficoltà aveva ascoltato quella vocina interiore bastarda che tutti hanno.

Quella che fin dall’inizio le aveva sussurrato scettica:” Davvero ci credevi, piccola Yukari?Che uno come lui potesse davvero stare con una come te?”.

Strinse i pugni, persino adesso mentre ridacchiava sottovoce con Sasuke per non farsi sgamare da Morino, si sentiva a disagio, fuori posto, preda di una rabbia primitiva.

“Yidashi!”

La voce del professore arrivò come una fucilata, dopo Itachi era arrivato il suo turno..

“Illustrami la riforma di Solone.”

Lo aspettava.

“Solone? Era un simpatico greco eletto nel 594 a.C ad Atene per evitare che la città precipitasse nel casino più totale.

Gli venne detto di dare una sistemata alla scalcinata costituzione ateniese e così lui decise di concedere un’amnistia agli esiliati e ai condannati politici, abolì la schiavitù per debiti e poi visto che da sempre il grano stabilisce chi ti governa divise la popolazione in quattro classi sociali per vedere chi ne era più fornito.

Ovviamente riconobbe che solo i pentacosiomedimmi, che erano ricchi sfondati e i cavalieri, che poverini lo erano un po’ meno, potevamo aspirare al potere…”

Si fermò per prendere fiato e vide Morino, stupefatto, gli occhi sgranatissimi, quasi fuori dalle orbite, talmente furioso che al momento non riusciva nemmeno a parlare e vide con chiarezza il suo prossimo futuro.

Vide quell’omone dalla faccia solcata dalle cicatrici afferrarla per il bavero, sollevarla senza sforzo e lanciarla giù dalla finestra.

Le avrebbe lasciato scrivere un testamento?

La sua faccia faceva prevedere un no come risposta…Cazzo!

“Y-y-yidashi!!! Come ti permetti di mancare di rispetto alla mia autorità?

Pensi di essere intelligente?

Sei solo una stupida mocciosa irrispettosa e per colpa tua che il Giappone va così male!”

“Non penso nulla e si zittisca sulla faccenda del rispetto perché lei non ne ha neanche un briciolo per noi! Per lei siamo scocciature!

Non si è chiesto perché le ho risposto così? SE avessi dei problemi?

No, lei con lo scudo della sua autorità del cazzo parte ad attaccarmi e a offendere perché io sono un problema!

E se grazie a lei i miei problemi si fossero ingigantiti non gliene sarebbe fregato nulla!”

“FUORIIIIII!”

“Con molto piacere!”

Usci sbattendo la porta, con il cuore a mille e la testa vuota, non credeva nemmeno lei a quello che aveva appena fatto, non sapeva nemmeno lei se definirlo coraggio o disperazione.

“NON SBATTA LA PORTA! “

Urlò il cerbero da dentro la classe.

-fanculo, va!-

Poi vide lui, svaccato contro il muro, con la testa tra le mani in quell’ atteggiamento da povero cucciolotto sperduto che in qualsiasi altro momento l’avrebbe intenerita, ma che adesso la rendeva furiosa.

Bastardo traditore infame!

“ Mi ero dimenticata di te, cazzo! VAFFANCULO STRONZO E’ TUTTA COLPA TUA!”

Lui alzò la faccia sconvolto, lei a grandi falcate si diresse verso le scale, ma qualcuno la afferrò per il polso.

Era Itachi, che forse non aveva gradito l’essere mandato al diavolo.

“CHE CAZZO HAI MOCCIOSA?

CHE SIGNIFICA CHE è COLPA MIA, SEI ESAURITA?”

“POVERO IL MIO AMORE ESAURITO CHE NON CE LA FA! GENIO DEGLI UCHIHA SE DICO CHE è COLPA TUA VUOL DIRE CHE SE STO MALE, SE VOGLIO PRENDERE A CALCI QUESTO FOTTUTO MONDO Più DEL SOLITO, SE SONO Più ESAURITA DEL SOLITO, SE SANGUINO DENTRO  è COLPA TUA! SEI TU CHE MI HAI FATTO QUESTO!”

Lui fece per dire qualcosa, ma il cerbero fece sentire di nuovo la sua voce soave.

“PIANTATELA! NON è UN MERCATO! QUESTA NON è SCUOLA è UN RICOVERO PER DISADDATTATI!!”

Lui si voltò stupito e allentò la presa, lei ne approfitto per mollargli un pugno nello stomaco e correre giù per le scale come se avesse il diavolo alle calcagna.

 

Itachi si portò un mano allo stomaco, cristo se faceva male!

Il calcio, le sue parole, tutto!

“YIDASHI! FERMA!!! ASPETTA!!!

CAZZO GLI è PRESO A QUELLA PAZZA?”

Fece per lanciarsi giù dalla scala al suo inseguimento, ma qualcuno lo trattenne mettendogli una manona sulla spalla, si voltò e fece un salto.

Era Morino.

-Cazzo!-

“Uchiha….non so cosa sia preso a quella pazza, ma suppongo che lei lo sappia….

Mi faccia un favore, la smetta di urlare e agisca….

Se è così codardo da non riuscire a fare nemmeno quello, allora per favore stia zitto, non mi costringa a fare una cosa che disapprovo, come gli omicidi…

Capisce vero?”

Lui fece sì con la testa, incapace di aggiungere altro e il professore tornò in classe, lasciandolo incredulo, si era appena beccato una ramanzina da Morino, che somigliava ad una saggia paternale.

Si decise a scendere quelle maledette scale e la vide dall’atrio, sconvolta, arrabbiata e furiosa, che stava prendendo a calci un bidone della spazzatura in cortile.

Uscì a sua volta.

“Cosa vuoi? Vattene!”

“Ecco…io”

“COS’  èNON SAI NEMMENO perché SEI SCESO? TE LO STAI CHIEDENDO VERO? TI STAI CHIEDENDO :” perché MI SBATTO A PARLARE CON LEI CHE NEMMENO ME  LA SONO SCOPATA?”

SAI COSA TI DICO?

CHE SEI DAVVERO UNO STRONZO E PURE UN’INFAME.

INFAME perché GIOCHI CON I SENTIMENTI DELLE PERSONE E NON TE NE FREGA SE STANNO MALE, perché TU TI DIVERTI A VEDERLE STARE MALE!

ME L’AVEVA DETTO TUO FRATELLO, MA IO, CRETINA, NON GLI HO DATO RETTA.

è COMODO VENIRE A SCUSARSI SENZA ESSERE PENTITI, è FACILE perché COSì IL GIOCO RIPARTE, MA ORA LA MUSICA CAMBIA

NON VOGLIO SENTIRE LE TUE PATETICHE SCUSE, NON VOGLIO VEDERE LA TUA FINTA FACCIA DA CANTE BASTONATO!”

Un colpo di tosse interruppe il lungo monologo, ma lui non riuscì a trovare nulla con cui ribattere perché lei aveva ragione su tutta la linea.

“NON VOGLIO Più VEDERTI NE SENTIRTI, ESCI DALLA MIA VITA!

TU PER ME SEI MORTO!!”

“YUkari..io…”

Fece per avvicinarsi.

“ VATTENE O TI TIRO QUESTO BIDONE!”

“Io…”

”VATTENEEEEE!”

Afferrò il bidone e lui, sconfitto, se ne andò, risalì le scale e tornò di nuovo davanti alla porta della classe.

Tirò un pugno alla parete, l’aveva persa e non bastavano quattro scuse per riaverla.

 

“Syria..L’hai sentita?”

Tayuya era scivolata alla loro fila di banchi insieme a Michiyo, entrambe senza parole.

“Forse solo un paio di persone giù all’Hokkaido non ci sono riuscite…ma nessuno vuole un bis vero?”

Scossero tutte la testa.

“avete appena assistito ad un’esplosione di Yukari…Lei ingoia ingoia e poi da di matto…”

Nessuno sapeva cosa dire.

“Cosa dobbiamo fare?”

“Lasciamola da sola, tornerà lei.”

Annuirono tutte e poi tornarono ai loro posti, la Mitarashi era arrivata in classe.

“Buongiorno ragazzi…”

Si guardò intorno.

“Dov’ è Yidashi?”

“Morino l’ha mandata in corridoio e non è ancora tornata…”

Lei annui.

“Kanezaki…potresti andare a cercarla?”

“Si professoressa.”

La ragazza dai capelli arancioni si alzò e uscì dalla classe.

 

Era rannicchiata sotto il lungo lavandino dei bagni delle ragazze, una sigaretta accesa in barba al divieto di fumare a scuola.

La vita secondo Yukari, rabbia e poi pentimenti conditi da lacrime.

Cosa diavolo le era saltato in mente?

Morino l’avrebbe odiata e Itachi…Poteva sognarselo!

-cretinacretinacretina!Non tornerà mai da te dopo una sceneggiata simile..

Mai!

Ma cazzo! Stavo scoppiando! Non ce la faccio più! perché fa tutto così schifo?-

[Specchio specchio delle mie brame
Dimmi dov’è il mio reame
Dimmi che sarà di me
Dimmi che sarà di me
Specchio specchio delle mie brame
Dimmi dov’è il mio reame
Dimmi che sarà di me
Dimmi che sarà di me]

Sentì la porta aprirsi, ma non ci fece molto caso.

“ Yukari…”

Alzò gli occhi, era Keiko.

“Cosa c’è?”

la Mitarashi ti cerca.”

la Mitarashi può fottersi…”

“YUkari…io credo che oggi tu sia stata grande con Uchiha.”

“Grande a levarmelo di torno anche se lo amo…”

“Yukari…Lui ti ha fatto male, ti ha trattato come una pezza da piedi e non poteva pensare di cavarsela con quattro scuse ipocrite!

Se lui davvero tiene a te si darà da fare, altrimenti meglio perderlo che trovarlo!”

Sbuffò, anche se sapeva  che  Keiko aveva ragione, ma in quel momento non le importava molto.

Stava male, voleva solo sparire.

“Keiko…Vattene… ti prego…”

“YUkari…”

“VATTENEEEE!”

Odiava essere aggressiva, ma in quel momento non riusciva a sopportare la compagnia di nessuno, Kanezaki sembrò capirlo perché senza aggiungere altro, lasciò la stanza.

-Perché? Perché me la prendo con tutti, quando è me stessa che odio?-

Riprese di nuovo a piangere.

 

ANGOLO DI LAYLA.

 

Credo che qst capitolo sia pietoso e inutile, ma chiedeva a gran voce di essere scritto.

La parole nella parentesi quadra sono di” Stai come me” dei Tre Allegri ragazzi morti.

Ringrazio per le recensioni.

 

 

SASUKINA 90

 

SASUKKIAS94 (Che bello! Una nuova lettrice!)

 

JAHEIRA

 

ICEQUEEN88 ( Un’altra nuova lettrice! Evvai!!)

 

TALPINA PENSIEROSA

 

ALI DI PIUME.

                                          

 

   
 
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