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Autore: Letterenascoste    07/04/2014    2 recensioni
"Ma se tredici volte buongiorno mi dirai, tu sgarbato non sarai. Un buongiorno mi dirai e una lumachina avrai"
"Non le dirò tredici volte buongiorno e non voglio quella stramaledettissima lumachina... cioè, voglio dire, lumaca cornuta"
"Se una lumaca non vorrai... tu da solo rimarrai"
Così Severus Piton ancora confuso da quel gioco di parole, guardò la nuova docente girargli le spalle e andarsene con il suo cestino pieno di lumache, mezza sporca di muco... un po' ovunque.
"Buongiorno!" le urlò da lontano.
"Un Buongiorno tu mi hai detto" gli urlò contro Johanna "Te ne mancano dodici, bel culetto!"
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Cuor di Burro.

Capitolo settimo:




Qualche giorno dopo ad alcuni professori fu chiesto di accompagnare i ragazzi del quinto anno al villaggio, per lasciargli il modo di effettuare le ultime compere per la festa di Halloween, che si sarebbe tenuta a breve.
Johanna era, come al solito, in ritardo.
"Dove sei, maledetta?" continuava a ripetere nevroticamente cercando una breve lista che aveva compilato. "Dovrei essere più ordinata" annunciò a se stessa mentre rovistava in libri, calderoni, cartacce e nella cesta inviatale dalla signora Lee e che ormai cominciava a puzzare.
"Maaaaaao" fece il gatto attirando l'attenzione della padrona.
Johanna sorride, quasi compiaciuta, nel vedere la sua lista sotto il sedere del gatto.
"La nonna ha sempre ragione: quando non trovi qualcosa, ricordati di controllare sempre il di dietro del gatto... non sai mai cosa potresti trovarci!"

Con quasi mezz'ora di ritardo, arrivò poi finalmente alla carrozza.

"Avevamo perso le speranze" la salutò giocoso il preside.
"Perdonatemi" rispose la professoressa un po' paonazza e col fiatone.

Il viaggio in carrozza fu, inizialmente, silenzioso. L'unico rumore che si sentiva era lo sgranocchiare delle cioccorane da parte  del professor Silente.
"Non le fanno male alla sua età?" chiese Johanna preoccupata."Non per buttargliela, ma l'ultimo marito della signora Lee, la mia simpatica padrona di casa, è morto a causa del diabete. Il dottore glielo aveva detto di non bere più il burro fuso, ma lui non ha voluto sentire ragioni. Tempo un mese ed è schiattato. Lo abbiamo trovato con la testa immersa nel burro." Concluse con due lacrimoni agli occhi.
"Mi dispiace per la tua perdita"  si intromise Hagrid.
"Oh, no. Figurati, io lo odiavo. Mi diceva sempre che avevo un culo troppo grosso e per questo non trovavo marito"
La McGranitt le lanciò un'occhiataccia.
"Fondoschiena... volevo dire fondoschiena!" si corresse Johanna.
"Non preoccuparti del tuo fondoschiena, secondo me è molto carino" aggiunse poi Silente.
"Vecchio marpione!" disse Johanna facendo un occhiolino a Silente e dandogli un pugno sulla spalla. "Comunque" aggiunse poi lei sottovoce, rivolgendosi al vecchio preside "La signora Lee è in cerca del quinto marito, se le può interessare!"
Severus poi tossì per attirare l'attenzione. 
"Mal di gola?" chiese la Cooman "Dovrebbe prendere qualche caramella balsamica, non si sa mai in cosa può evolversi un raffreddore. Se solo mi avesse fatto leggere il suo fondo del the questa mattina ora..."
"Non ho mal di gola" rispose insofferente Severus "Era semplicemente un pretesto per attirare l'attenzione. Sono venuto a conoscenza..." continuò poi carpendo l'attenzione dei colleghi "di certe scommesse che avvengono tra gli alunni... sui professori"
"Su quale professore morirà per primo?" chiese soave la Cooman.
"Di certo io non punterei su Albus" rispose subito Johanna "Sembra sempre che sia lì lì per tirare le cuoia e poi te lo ritrovi sempre in giro, arzillo come un cincillà"
"Mi piacciono i cincillà" affermò Albus.
"Riguarda i rapporti interpersonali tra i professori, per così dire" le interruppe pungente Severus.
"Oh quelle scommesse!" sorrise Johanna "E' una vecchia tradizione... ma non ne vale la pena, in sette anni ho sempre perso un mucchio di galeoni. Mannaggia a voi" aggiunse poi guardando di soppiatto Minerva e Albus.

Dopo dopo la carrozza arrivò a destinazione e i professori si dispersero nel villaggio.
Johanna si fece il suo solito giretto tra i negozi delle pulci, in birreria e poi ricordandosi della lista si recò nella bottega di pozioni.
"Buona sera" disse sorridendo, entrando nel piccolo locale.
"E' un piacere rivederla, signorina Richardson." la salutò il proprietario: un uomo di mezza età, basso, grassoccio, ma con un suo fascino particolare "Ogni volta che la vedo è sempre più bella, se posso permettermi" aggiunse poi.
Johanna divenne paonazza sistemandosi i capelli arruffati che si ritrovava. "Esagerato"
"Esattamente: esagerato e inappropriato" puntualizzò Severus Piton che si trovava dal lato opposto del bancone, ma non era stato notato.
"Professore, non l'avevo vista" disse irrigidendosi Johanna "Ecco" aggiunse poi porgendo la lista al proprietario "Sono le cose che mi servono. Metta tutto sul conto della scuola"
Il proprietario prese la lista per poi andare nel retrobottega.
"In quella lista" prese a parlare Severus, avvicinatosi alla collega "C'era una scommessa, di Packiok, guarda caso. 120 Galeoni"
"Per Merlino" esclamò la donna "Avrà derubato la nonna"
"Evidentemente dovevamo punirlo, come avevo suggerito a tempo debito"
"Non esagerare, non parlerà" disse risoluta Johanna "Altrimenti tutti punteranno su di noi e lui non vincerebbe poi un granchè."
"Oppure, potrebbe spifferare tutto subito per prendersi la vincita" concluse Severus ammonendo la donna.
"Ecco il suo ordine, signorina" li interruppe il proprietario ritornando al bancone con la merce "E questo è l'ordine che invece stava aspettando lei, professore"
"Signorina, se permette vorrei offrirle da bere. Dopo l'orario di chiusura"
"Non permette" disse veloce e stizzito Severus "Arrivederci"
Si premurò di prendere anche le borse di Johanna.
"Non c'è di bisogno" aggiunse lei con un tono di voce basso, quasi vergognosa.
Lo sguardo del professore era però altrove "Non ci hanno aspettato" commentò"La carrozza è andata"
"Oh no" si lamentò la donna "Ora dovremo camminare fino a scuola... Perché ho voluto mettere queste maledettissime scarpe? Perché?!"
"Ci materializzeremo direttamente dentro" annunciò Severus.
"Ma non si può" lo richiamò la donna "Possibile che in tutti questi anno di insegnamento non abbia ancora imparato le regole della scuola?!"
"Ma io ho un permesso, per così dire, speciale"

In meno di due secondi si trovarono di fronte alla porta delle stanze di Johanna.
"Apri" le ordinò Severus, carico come un asino di buste.
"Scusami cara, potresti aprirmi, per piacere, la porta?" disse Johanna guardando il professore e prendendo la chiave "Ma certo, apro subito."
Entrarono e Severus poggiò le buste su una poltrona impolverata.
"Dovresti essere più ordinata, o pulita" disse poi guardandosi intorno "O mangari entrambe le cose"
"Dovresti essere più garbato, o avere meno appendice nasale" lo battibbeccò lei "O magari entrambe le cose"
Lui fece una smorfia.
Lei sorrise poi avvicinandosi. "Comunque, grazie per l'aiuto". Si alzò leggermente in punta di piedi e poi lo baciò. Lui le cinse la vita con un braccio attirandola a sè, poi con un gesto deciso la sollevò e la fece sedere sul tavolo da studio. Lei stava per sbottonargli la casacca quando bussarono alla porta.

"Professoressa Richardson, è lì dentro?" si sentì dire dalla voce della McGranitt da dietro la porta.
Johanna guardò perplessa Severus e stava per dire qualcosa, ma l'uomo le bloccò la bocca con una mano. "Se ne andrà" le sussurrò poi all'orecchio.
Ma la McGranitt era testarda e continuò a bussare "Professoressa, è dentro?"
"Ancora no" sussurrò ridendo Johanna. Poi svincolandosi dall'uomo, si sistemò e andò ad aprire.
"Buona sera professori" disse poi vedendo la professore accompagnata dal preside.
"Perfetto" disse veloce la McGranitt "Eravamo venuti solo per assicurarci che eravate già arrivata. Purtroppo siamo dovuti partire senza di voi, altrimenti i ragazzi avrebbero tardato per la cena."
"Oh, certo" 
"Non abbiamo trovato il professor Piton, però; lei lo ha visto in giro?"
"Ehm" si schiarì la voce Johanna "Si, ci stavamo prendendo una tazza di the nell'attesa." disse in modo molto poco convincente. "Volete unirvi?"
"No, ti ringrazio" rispose prontamente Silente, che a Johanna sembrò quasi malizioso "E' meglio se ci assicuriamo che il Sala Grande sia tutto pronto. Vi auguro una buona serata."
"A voi" concluse Johanna chiudendosi la porta alle spalle.

I due vecchi professori si avviarono così verso la Sala Grande.
"Minerva cara" disse Silente tutto sornione ed estraendo delle monete "Scommetto 250 galeoni che non rivedremo quei due per tutta la sera"
"Per Godric, Albus!"




Note dell'autrice: Mi scuso per il ritardo (ENORME) nel postare il continuo di questa storia. Presto posterò i capitoli conclusivi. 
Vi ringrazio per la lettura e spero di avervi tenuto in piacevole compagnia.
Fatemi sapere, se si và, cosa ne pensate di questa storiella strampalata!
A presto (:

   
 
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