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Autore: Danielle83    07/04/2014    1 recensioni
Pam viene catapultata dalla sua frivola vita da ragazza ad una vita losca e buia.
Ma quel buio che la circonda è un buio conosciuto: suo fratello. Si troverà al posto sbagliato al momento sbagliato, così suo fratello Louis sarà costretto a portarla a far parte della malavita e di tutti i giri sinistri che ve ne fanno parte.
Come se la caverà?
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" E' come se stessi urlando, e nessuno ti sente. Ti vergogni quasi, del fatto che qualcuno possa essere talmente importante che senza di lui ti senti inutile. Nessuno capirà mai quanto ferisce, ti senti senza speranza, come se niente può salvarti. E quando finisce, ed è andato, tu desideri quasi di riavere tutte quelle sensazioni brutte indietro, così che tu possa avere anche le belle. "
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=iM6-W_797UA&feature=youtu.be
PS. I titoli dei capitoli sono riferimenti alle canzoni "Lisa" e "Fragili" dei Club Dogo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1° Capitolo:
-Occhi del dramma.


 
 
Improvvisamente un tonfo interrompe il mio sonno. Alzo il busto: è stato solo un incubo?
Mi guardo attorno: Le mie foto, i miei peluche, il mio letto, i colori della mia stanza, sono spariti insieme alla luce del sole.
Ma forse il sole non si è nemmeno sollevato in cielo. Che ora è? Che posto è?
C'è solo un letto che ammorbidisce il mio corpo, ma tutto il resto è solo un muro ammuffito ed il pavimento gelido e scivoloso, un rubinetto che possibilmente neanche funziona ed una finestra, perfino serrata. E' davvero una stanza fetida ma quel che è' peggio è che tutto attorno a me è buio sebbene l'ultimo ricordo che ho è che prima di ritrovarmi qui è che erano quasi le sette del mattino.
Scuoto la testa, che male atroce. Mi alzo in piedi nonostante la testa minacci di staccarsi dal collo. Sembra la cella d'isolamento di qualche criminale.
Mi avvio verso il rubinetto e lascio scorrere l'acqua: forse adesso ricordo...


Io ed il mio migliore amico, Harry Styles, dovevamo incontrarci sotto casa sua alle sette del mattino.
Improvvisamente, quella mattina, il mio sonno si sospese ed io non riuscivo più a riaddormentarmi così decisi di andar casa sua prima. 
Erano solo le cinque del mattino.
Decisi di andarci a piedi, giusto per far una passeggiata. Maledetta quella decisione. Uscì di casa, infilai le cuffie nelle orecchie e cominciai a marciare.
Certo, non fu una bella idea: ricordo il freddo che cominciava a pulsarmi nelle vene senza tener conto che era troppo tardi per tornare indietro, così marciai più energicamente.
Girai l'angolo e quattro case dopo, ero sotto casa sua. Mancava ancora mezz'ora, così decisi di sedermi su una panchina, nella piazzetta che si trova davanti casa di Harry. Ricordo che presa dalla noia cominciai a cazzeggiare col mio telefonino.
Dietro quella piazzetta c'era la casa di Liam Payne, un amico sia di Harry che di mio fratello.
Se non ricordo male, penso che mi sia arrivato un messaggio da Harry che mi avvisava che finalmente era pronto per scendere. Ero felice di vederlo.
Staccai la musica e in quello stesso istante sentì come uno sparo .
Tutti i miei arti si fermarono, le mie mani cominciarono a tremare. Ero atterrita. Mi girai ed istintivamente scappai verso casa di Liam pensando che fosse lui la vittima. Come un'illusa potevo sperare di salvarlo da sola contro un qualcuno di armato in giro per le vie del mio quartiere.
Ma arrivata lì la vittima era un'altra: un uomo di mezza età con un colpo proprio sulla fronte.
Mi avvicinai ma i suoi occhi morti rivolti al cielo, così inquietanti che mi spaventarono, così mi voltai. Quel che c'era di strano, era Liam infondo alla strada che mi fissava.
Ricordo che cominciai a correre verso lui piangendo, sperando che lui salvasse me. Intanto Harry era già sceso e anche lui stava correndo verso di noi.
Mentre mi avvicinavo a Liam, quest'ultimo uscì una pistola e la puntò contro di me.
Mi fermai, mi bloccai, era inspigabilmente giunta la mia ora?
Harry urlava a Liam di non fare ciò che intendeva fare ma gli occhi di quello che credevo essere un amico di famiglia non cambiavano idea.
Restavano serrati su di me. Potevo vedermi tutta la vita passare davanti ai miei occhi. Sentivo la paura e l'ostilità insieme.
Dopo secondi di terrore, Liam posò la pistola in silenzio. 
"E' Pam! Ricordati che è Pam!" - Urlava Harry.
Caddì a terra terrorrizata. Non avevo corso poi chissà quanto ma sembrava proprio così. Sudavo ed avevo i battiti accellerati. Harry sollevò il mio corpo tremante.
"Harry ti prego, portami via."
Forse lo supplicai di far questo.
Il volto colmo di pietà di Harry sparì quando Liam mi tappò la bocca con un fazzoletto, facendomi addormentare.


E' così che è andata.
Mi butto sulla porta, sono furiosa. Ho la rabbia che mi percuote nelle vene ma non tengo conto che ho la testa che mi pulsa sempre più forte e ho anche un bel coraggio ad incazzarmi così sapendo che Liam potrebbe uccidermi da un momento all'altro. Liam? O Harry? Chi dei due è peggio?
"Apri questa porta, Payne!! APRI QUESTA PORTA!! Harry!! HARRY!!" 
Le urla sono forzate e le mie corde vocali bruciano.
Con tutta l'energia rimasta in corpo scaglio dei pugni sulla porta ma niente da fare.
Mi siedo in quel viscido letto. Qualcuno potrebbe esserci morto qui ed il che mi fa ribrezzo a tal punto che decido di star in piedi a girare per la stanza.
Harry. Liam. Entrambi amici di famiglia ma soprattutto Harry era il mio amico. Il migliore.
Harry e i suoi riccioli, il mio Har. Siamo sempre stati amici poiché ci siamo conosciuti alle superiori e da lì non ci siamo mai più separati. Oppure Liam che nonostante lo vedessi poche volte, faceva sempre il suo effetto. Sembrava una brava persona e per di più, quella volta
 vedendolo in mezzo alla strada, credevo potesse salvarmi e non portarmi qui. Vorrà uccidermi?
 
"Ricordati che è Pam!"
 
Urlava Harry.
Ma cosa potrà mai significare? Che ricordo son io per Liam?
Adesso la paura mi assale, cosa ne faranno di me?
Sono nel bel mezzo dei miei pensieri quando la porta si apre: E' Liam.
Lui si avvicina lentamentamente.
"Sei un assassino! ASSASSINO!!" - Urlo tentando di allontanarlo.
Lui si fa sempre più vicino ed io sempre più lontano.
Liam mi prende e, buttandomi sul muro, mi tappa la bocca puntandomi una pistola sulla testa.
Non gli ho fatto nulla, ho solo urlato e per lui ero così minacciosa da dovermi uccidere?
Morirò qui e morirò così? 
Chiudo gli occhi aspettando la mia ora. Ma forse lui non mi ucciderà. Non l'ha fatto neanche prima.
"Adesso ascoltami bene, ti conviene star zitta e seguirmi, chiaro?" - Sussurra in modo molto prepotente.
Ma il suo tono è anche presso che portato a farmi pensare che quel che sta facendo, ovvero risparmiarmi, gli fosse indotto da qualcuno. Ma il suo sguardo è torvo come se volesse solo farmi del male, molto male.
Lascio che il mio respiro e il mio "granare gli occhi" sia segno di un "si".
Dopo aver lasciato il mio volto, Liam si avvia per uscire. Io ho paura a seguirlo ma sono costretta.  
Ciò che c'è fuori da quella porta è solo un breve corridoio che alla fine svolta a destra. Alla mia sinistra un altro corridoio colmo di porte.
Stanze come la mia? Ci sarà qualcuno lì?
Il corridoio non è largo ma è lucente, è grigio. Tutto grigio e lucente dovuto dalle luci sul soffitto. 
Che posto è? Sembra tutto così vecchio, come colpito da un raggio radioattivo. Mi fa male la testa, c'è puzza e tutto è marcio, osceno. Ho i brividi pur essendo un posto caldo, quasi soffocante.
Seguo Liam, lui non si volta per vedermi, per verificare se io lo sto seguendo e non ha tutti i torti: non potrei disobbedire ad un ragazzo armato. 
Girato l'angolo, Liam si avvicina verso una porta nera. Contrariamente a tutte le altre porte, questa è lucida e sembra nuova di zecca.
Io entro dopo lui, non so cosa mi aspetta una volta alzato lo sguardo. Sposto un ciuffetto dietro l'orecchio e sollevo gli occhi:

A destra trovo Harry sul divano che, dopo uno scambio di sguardi, abbassa la testa.
A sinistra due ragazzi mai visti prima: un biondino in giacca e cravatta che mastica una gomma e un ragazzo con i capelli scuri e barbetta vestito casual che mi fissa fumando una sigaretta. 
Liam si sposta e davanti a me un ragazzo che si copre il viso con le mani. Ma io conosco quelle mani, quei capelli e quella sagoma. 
"Pam."
Un attimo, io conosco questa voce, non può essere un caso. 
"
Dovevi proprio passare di lì, non è vero?" 
 Le mani si abbassano dal volto mostrando due grandi occhi verdi. I suoi due occhi verdi.
 "Sorellina mia, dobbiamo parlare." - Si alza in piedi e mi fissa. 
Louis. Mio fratello a capo di tutto questo? 


Mi trovo faccia a faccia con mio fratello e più lo guardo, più ogni ricordo dolce e candido che ho di lui sparisce.
Penso di star per svenire, il che è grave.
Louis si rivela essere qualcuno di losco in giri sinistri e il mio unico pensiero è che vorrei scappare via, fingendo di non aver visto nulla. 
Eppure ricordo ancora quando, giocando a nascondino con gli altri bambini, lui mi seguiva e mi nascondeva nei suoi vastissimi nascondigli, stavamo minuti attaccati e stretti, sghignazzavamo e nessuno ci trovava mai. 
Adesso il suo nascondiglio è un enorme sotterraneo umido e ammuffito, per nascondere assassini.
Ci guardiamo a lungo: Io non riesco a pronunciare una sola parola, spero soltanto che qualcuno mi dica che è tutto uno scherzo.
A proposito di scherzi, Louis decide di interrompere quel silenzio con un risata.
Tutti sorridono. Tutti tranne Harry. Lui guarda le sue scarpe e si sfiora i pantaloni con il dito. I suoi riccioli gli coprono il volto. 
Poggio di nuovo lo sguardo su mio fratello, ancora divertito.
"Rido perché mi è venuta una bella idea." - Borbotta ridendo.
Molto rassicurante. Continuo a guardarlo con i miei occhi lucidi e spaventati: Mi avrebbe ucciso? Qui e davanti a tutti?
Che ne sarà di mamma e papà? Non perderanno solo me, ma anche lui. Perderanno due figli. Sanno di tutto questo?
"L'idea principale era quella di ucciderti, vero Liam?" - Pronuncia.
Anche i ricordi di Liam da bravo ragazzo stanno svanendo: adesso sono tutti degli sconosciuti.
Quel che è preoccupante è che mio fratello voleva uccidermi.
Guardo Louis sgranando gli occhi. Il battito del mio cuore si fa sempre più assordante. Non uscirò viva di qui, in nessun caso.
"Sai.."
 La voce di Liam mi colpisce alle spalle ma non mi giro, voglio ancora guardare mio fratello negli occhi e pregare che non mi uccida.
"Tuo fratello Louis è conosciuto perché..non prova pietà." - Pronuncia senza preoccupazione.
Quelle parole mi accoltellano al cuore. Mi sento come soffocare, il mio respiro si fa sempre più complicato: sarà il fumo provocato dalla sigaretta di quel tipo dai capelli neri, sarà la stanza ridotta male o sarà perché forse quelle saranno le ultime cose che vedrò. L'ultima situazione che vivrò. L'ultimo sguardo di mio fratello che riceverò. I miei piedi sono serrati a terra, le mie mani tremano. Ho paura. Perché? Perché io e perché mio fratello?
"Però abbiamo preso una decisione migliore.." - Louis riprende a parlare. - " Ti unirai a noi." - Enuncia puntandomi gli occhi contro.
Il tremolio delle mie mani cessa. Indietreggio sorpresa.
Unirmi a loro per uccidere le persone? Fino a due giorni fa praticavo la danza e adesso faccio parte di un giro losco di persone?
Non è una richiesta, è un ingiunzione. Senza prepotenza o altro. Louis faceva paura con il suo penetrante sguardo verde.
I suoi occhi ardevano, in lui c'è qualcosa di più di un "Ti unirai a noi".
L'avrei scoperto solo con il tempo anche perché, se avessi detto no, probabilmente sarei morta.
"Pensavo che i testimoni non sopravvivessero mai!" - Pronuncia Liam aggressivamente.
Appunto. 
"Liam, lascialo fare!" - Mi giro verso Harry, il coraggioso Harry.
Lo mortifico con gli occhi. Per tutto questo tempo mi aveva mentito ed anche lui è un assassino, probabilmente.
Quel viso dolce e quei riccioli sono solo la copertura del bravo ragazzo o il suo rapporto con me era reale? 
"I testimoni non sopravvivono mai. Hai ragione Liam. Infatti voglio vedere come riuscirà a vivere senza i suoi amici e senza mamma e papà." - 
"Come?" - Chiedo.
Tutti mi guardano. Nessuno pensava che potessi rispondere. Ma 
non vedo perché star ancora zitta quando c'è di mezzo la famiglia o gli amici.
Io non pensavo che Louis potesse essere quello che è, poiché lui non me ne ha dato motivo di pensarlo, quindi perché io dovrei stare senza i miei amici o la mia famiglia? Questi miei pensieri mi fanno capire che per amore di sopravvivere, ucciderei altre vite. Anche moralmente.
"Non pensavo parlasse." - Il tipo dai capelli neri si alza e poggia il suo corpo sulla scrivania guardandomi con attenzione.
Ha piccoli occhi dorati, affascinanti ma non incanta. 
"Si Pam, devi dire addio alle tue amiche, ai tuoi amici. Devi trattare mamma e papà con freddezza, nessuno deve avere un legame con te: solo noi cinque. Noi cinque adesso siamo tutto ciò che hai." - Louis parla della sua idea sorridendo.
Ma non ci trovo niente da ridere. Niente da sorridere. Niente di emozionante. Io non ne ho intenzione. Forse. Ma Louis è sempre stato "tutto quello che ho".
"Effettivamente, è molto carina e dolce per essere 'notata'." - Pronuncia il biondino.
Quest'ultimo poggia la schiena sulla finestra e mi fissa ancora.
Harry è seduto sul divano. Si vergogna troppo per incrociare i miei occhi.
Liam, poggiato con le spalle al muro, che se provassi anche solo a guardarlo penso che mi ucciderebbe senza porsi il problema che mio fratello è proprio accanto a lui.
"No, Niall. 
Lasciaremo mia sorella fuori dagli affari di Jhonny, non sopravviverebbe un secondo insieme a lui.- Borbotta Louis.
Così si chiama allora il biondino in giacca e cravatta: Niall.
 Louis parla di me come se fossi una sconosciuta, come se potesse sballottarmi da un posto all'altro, come se non ci fosse legame di sangue. Chi è questo Jhonny? Cosa intende Niall con "Carina per essere notata"? Troppe domande dalla quale io vorrei solo scappar via.
"Adesso vai, Pam, fai quello che ti ho detto. Vedila come una protezione verso loro." - Enuncia in modo deciso.
Protezione verso loro? E a me chi mi protegge? Loro che avranno due pistole a testa? Cosa accadrebbe in ogni caso con persone come loro?
Lo guardo senza dire nulla, non può essere vero. Niente di tutto questo può essere vero.
Liam mi prende per il braccio e inaspettatamente mi butta fuori dalla stanza.
"Il corridoio è uno solo, non è difficile." - Dice con fermezza. 
Mi sbatte la porta in faccia lasciandomi in quel corridoio marcio. Da sola.


Cammino per strada: Quanto avrò dormito? Sembra quasi sera. Davanti casa trovo la mia migliore amica, Summer Tucker. 
"Ma dove diavolo eri finita? E' tutto il giorno che tento di chiamarti. Sono stata anche a casa di Harry!" - Sbraitando come una squilibrata.
Guardo il cellullare: 68 chiamate perse.
Sollevo lo sguardo verso Summer e comincio a piangere dentro un suo abbraccio. Sarà il suo ultimo abbraccio, devo godermelo.

 
"Devi abbandonare le tue amiche: vedila come una protezione verso loro." 
 
Le parole di Louis mi rimbombano nella mente ma forse ha ragione: devo proteggere le persone che amo. Allontanandomi da loro. M
i farà male inizialmente, ma niente fa più male di Liam quindi è il momento: Spingo bruscamente Summer.
"Beh,forse non ci volevo stare con te! Che ne pensi?" - Urlo.
Giuro su tutto ciò che c'è di più sacro al mondo: io volevo abbracciarla. Scappare e vivere a casa sua, se era necessario, ma l'unica necessità in quel momento era scappare si, ma da sola. Mi avvio dentro casa per non vedere i suoi occhi delusi ancora ma quando Summer mi prende per un braccio, l'incrocio degli sguardi è inevitabile.
"Non so cosa ti ho fatto ma ti chiedo solo di non lasciarmi, ti prego. Possiamo risolverla insieme." - Borbotta quasi con le lacrime.
Tipico di Summer. Non chiede mai solo ci passa sopra e ti sta accanto ma non stavolta, non con questa futura me.
Abbasso lo sguardo, lascio la sua presa e cammino velocemente.
Non posso lasciare che fingessi di averla lasciata andare agli occhi di Louis e nascondermi con lei qualche volta. Ormai sono sotto gli occhi di tutti. Per tutti intendo quei cinque e quelli non sono occhi sicuri.
Sono pericolosi e spietati.
Io non sono così.
Io non ho i loro occhi.
Non mi ci vedo ad uccidere le persone.

Passo davanti i miei genitori con la testa bassa e mi copro con il giubotto. 
"Pam! Possiamo sapere dove sei stata?" - Urla la mamma.
Papà m'insegue fino alla camera ma mi chiudo dentro a chiave.
Lui rimane in silenzio per un pò. Ma poi: 
"Hai litigato con qualche tuo amico?" - Chiede da dietro la porta. 
Tipico anche di mio padre: se sto male, non insiste. E se lui sapesse di Louis? 
Che abbia già capito?
"Lasciami stare!!" - Urlando e piangendo.
Strappo in mille pezzi le foto con Harry, Louis e anche quelle con Summer.
Lancio i peluches dalla finestra e tutto ciò che è dolce e morbido: Quella vita sembra esser finita per me.
Mi sento come se nessuno debba toccarmi o parlarmi. Nessuno, soprattutto Louis.
  
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