Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Danielle83    27/04/2014    0 recensioni
Pam viene catapultata dalla sua frivola vita da ragazza ad una vita losca e buia.
Ma quel buio che la circonda è un buio conosciuto: suo fratello. Si troverà al posto sbagliato al momento sbagliato, così suo fratello Louis sarà costretto a portarla a far parte della malavita e di tutti i giri sinistri che ve ne fanno parte.
Come se la caverà?
---------------------------
" E' come se stessi urlando, e nessuno ti sente. Ti vergogni quasi, del fatto che qualcuno possa essere talmente importante che senza di lui ti senti inutile. Nessuno capirà mai quanto ferisce, ti senti senza speranza, come se niente può salvarti. E quando finisce, ed è andato, tu desideri quasi di riavere tutte quelle sensazioni brutte indietro, così che tu possa avere anche le belle. "
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=iM6-W_797UA&feature=youtu.be
PS. I titoli dei capitoli sono riferimenti alle canzoni "Lisa" e "Fragili" dei Club Dogo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


2° Capitolo:
- Le maniere forti. 
 
Mi ritrovo di nuovo in quel corridoio marcio ma stavolta sono in compagnia di quel tipetto con la barbetta nera ed il braccio supertatuato. Il suo nome è Zayn
Ha dei lineamenti molto semplici e delle labbra delicate. I capelli sparati in sù e la postura quasi da duro.
"Ti avverto, oggi il capo non è di buon umore." - Pronuncia.
Mi dà le spalle. Tengo la testa bassa.
Adesso Louis non è più mio fratello, adesso è diventato il mio capo.
Come se ci avessero tagliato i legami di famiglia e su questo c'è poco da dire.
Decido di non rispondere e di avviarmi direttamente verso la stanza per vedere perché è così di cattivo umore.
Zayn apre la porta ed entro seguendo i suoi passi. 
Improvvisamente il mio orecchio viene colpito da un vicinissimo frastruono: rimango pietrificata ed immobile, perché con la coda dell'occhio vedo un coltello conficcato nella parete accanto a me.
Un mazzetto di capelli mi sfiora la mano, è persino riuscito a tagliarmi i capelli. Che mira. Un pò più in là e "ciao ciao Pam."
"Uuuuh, per poco." - Non può mancare la battuta di Liam.
Harry lo guarda malissimo. Io e lui non ci parliamo più ormai. Sono passati tre interminabili giorni. Sono rimasta in solitudine nella stanza di casa mia, dove Louis non torna da quel giorno del mio "arruolamento". 
"Te l'avevo detto che non era di buon umore." - Sento la sua voce calda trapassarmi l'altro mio orecchio.
Fisso mio fratello mentre, davanti la finestra, si fuma una sigaretta nervosamente.
Tira indietro il ciuffo ribelle e lascia andare il fumo nitido e caldo.

"Hai fatto come ti ho detto?" - Chiede Louis.
Si riferisce all'addio della vecchia me.
Il mio corpo si scioglie, Zayn chiude la porta dietro di me, da adesso se dovesse succedermi qualcosa, rimarebbe in quella stanza.
"Si." - Rispondo in modo secco.
Liam e Niall cominciano a ridere. Harry non riesce nemmeno ad alzare lo sguardo verso di me.
Si gira un Louis compiaciuto, lo guardo mortificata pensando all'ultimo sguardo di Summer e alla mie interminabili azioni fredde nei confronti dei miei genitori.
"Perfetto, adesso però devo verificare che possiamo fidarci di t.." - Sibila mio fratello.
Per la prima volta, dopo aver scoperto il vero carattere di Louis, decido di farmi valere. Nonostante tutti e cinque quei ragazzi avrebbero potuto uccidermi da un momento all'altro.
"Non c'è ne bisogno, Louis!" - Intervengo prontamente.
Harry decide di guardarmi. Ho una scarica di adrenalina addosso ma devo finire quello che ho iniziato a dire. 
 "Ho detto addio a tutti, sono tua sorella: non ti tradirei mai." - Enuncio.
Louis mi guarda seriamente, dopo di che, da un cassetto esce una busta con dentro una pistola.
Una pistola diverse da quelle sempre viste, questa è bianca e dorata. Sento Niall esultare per me. Un basso "uuh" solo per me.
Mi ucciderà con quella pistola?
Cosa vuole fare?
Indietreggio. Posso sentire la presenza del corpo di Zayn dietro di me. Non ho via di scampo quando improvvisamente:
"Cosa? Non può uscirsene così! Io ho ucciso tre uomini per la tua fiducia del cazzo." - Liam si agita e poi mi guarda.
Si avvicina a me in modo furioso sapendo che Louis non avrebbe fatto una piega perché queste cose sembrano piacergli. 
Louis non mi avrebbe ucciso con quella pistola, sembra volermela regalare.
Il che, dando fastidio a Liam, mi fa capire che quest'ultimo si, si che mi avrebbe ucciso. 

Liam mi prende per la gola e mi sbatte sul muro.
Tengo entrambi le mie mani sul suo braccio e lo supplico malamente di lasciarmi andare con gli occhi.
Niall e Zayn abbassano lo sguardo mentre Louis si gode la scena ma inaspettatamente..
"Lasciala andare, Liam." 
Harry punta una pistola sulla tempia di Liam pronunciando quelle parole con iniquità.
E' un Harry che non avrei mai voluto vedere. Chiudo gli occhi e in un attimo mi ritrovo faccia sul pavimento: forse non mi avrebbero ucciso a colpi di pistola ma di questo passo sarei morta per mano di tipi come Liam che non fanno altro che sbatterti sul muro o soffocarmi.
Sento il respiro affannato di Harry e i passi di Liam allontanarsi. Harry si abbassa per aiutarmi.
"Stai bene?" -  Domanda dolcemente.
Decido di togliere il braccio dal suo tocco ed alzarmi in piedi dinanzi a Louis, ignorando Harry.
"Cosa devo fare?" - Chiedo a Louis, cercando di riprendere il respiro.
"Devi uccidere Al, il nostro vicino di casa."
Improvvisamente il respiro si ri-ferma e sgranando gli occhi, aspetto una motivazione da Louis.
 "Quel tipo pensava di cullarsi del fatto che uno spacciatore vivesse nella casa accanto e quindi pensava fossimo talmente amici da condividere la droga insieme: No, lui deve pagarmi e devi farglielo capire tu." - Spiega Louis.
I suoi occhi sono solo colmi di rancore. Cosa l'ha spinto a diventare così? Mi avvicino alla busta ed, aprendola, vedo la brillantezza di quella pistola.
La prendo in mano e guardando Louis di traverso, tolgo il disturbo. Senza dire una parola. Senza esitare. Non serviva. Ormai ho capito come funziona.
 "Ah!" - Pronuncia Louis, fermandomi. - "Voglio che Harry venga con te. Sei pur sempre la mia sorellina." - Decido di continuare a camminare senza rispondere e senza dar conto ad Harry.

Ci avviciniamo alla sua auto ed entrando diamo il benvenuto ad un imbarazzante e lungo silenzio.
Arriviamo nella casa di Al, accanto alla mia. Noto che i miei non ci sono, come al solito. Forse è stato questo che ha spinto Louis a frequentare un brutto giro: il suo pessimo rapporto con i miei lo costringeva ad uscire sempre di casa e quindi, a frequentare persone sbagliate.
Scendiamo dall'auto ma Harry mi prende per il braccio e fermandomi:
"Ascoltami, so che c'è una cimice dentro quella casa, l'ha messa Louis per verificare che Al restasse zitto e non parlasse di lui e del suo giro con nessun'altro. E' dentro una scatoletta di legno sul camino." - Lo guardo male e lui toglie le mani dal mio braccio. - "Te l'ho detto perché così tu possa far colpo su tuo fratello." - Informa.
Harry sembra l'unico ad alleggerirmi la situazione facendo passare Louis per un fratello e non per un delinquente.
Si sbaglia. Tutta questa "mafia", mi stava condizionando.
Metto la pistola dietro, serrata nella cinta e coperta dalla maglia, continuo a camminare.

Al apre la porta e il suo volto sembra già conoscere le intenzioni di quelli come Harry.
Cosa davvero nascondeva quel ragazzo dai capelli ricci e gli occhi color smeraldo? Ma Al sembra molto più sorpreso della mia di presenza.
"Ciao, possiamo entrare?" - Harry sorride ironicamente, sorprendendomi.
Al ci fa entrare in silenzio. Harry comincia a chiedergli se fosse solo, se sta bene e se ha qualcosa per noi.
"Harold"
 Mi scappa un sorrisino per il modo in cui Al chiama Harry ma mi nascondo da quest'ultimo, girovagando per casa alla ricerca della scatoletta.
 "Non ho ciò che cerchi, ma venerdì avrò tutto." - Conclude.
Noto la scatoletta di Louis sopra il camino così decido di seguire il consiglio di Harry. Sospiro: che lo show abbia inizio.
"Venerdì? Ma oggi è Martedì? Cosa faremo noi fino ad allora?" - Chiedo molto seriamente.
"Anche tu, Pam? Tuo fratello ha deciso di vendicarsi coinvolgendo la famiglia?" - Pronuncia Al.
Harry gli punta una pistola alla testa..
"Perché cazzo hai parlato?" - Harry, furioso.
"Non ho i soldi che volete e non li avrò mai, sono troppi quindi tanto vale farsi uccidere e rivelare tutto a chi non sà." - Urla Al. 
Guardo Harry spalancando gli occhi. 
"Figlio di puttana." - Harry si prepara ad ucciderlo.
 Al cade a terra ma io decido di puntare la pistola verso la scatoletta e sparo, rompendola.
E' il mio momento. So che Louis sarà qui a momenti, me lo sento, così mi avvio velocemente verso Al.
"Ce ne sono altre?" - Chiedo ad Harry.
Quest'ultimo alza la pistola verso me e spara ad una statuetta accanto.
"Adesso non più." - Borbotta.
Al lo guarda stranito.
"Io devo sapere la verità." - Decido di portare Al fuori da casa sua: non sia mai che Louis abbia un'altra cimice nascosta. 
Al s'inginocchia. 
" Di cosa parlavi prima?"  - Chiedo frettolosamente.
Lui non riesce a parlare quando improvvisamente, una Jeep nera si parcheggia velocemente accanto a noi ed un colpo di pistola colpisce Al nella spalla.
Mi cade davanti.
Quel sangue.
Quelle urla.
Qualcuno avrebbe potuto affacciarsi e vedermi ma tutto questo è calcolato:
Escono due tipi con il passamontagna. Un tipo prende Harry per il polso, poi copre il suo volto con un velo nero. L'altro prende me per i fianchi portandomi via, mi copre la faccia con un giubotto di pelle. 
Non vedo più nulla e dopo un secondo sparo, non sento più le urla di Al. Sporgo il giubotto un pò e noto, per poco, il suo corpo disteso nel prato. I suoi occhi spalancati e morti fissano il vuoto. 
Una scena rivoltante. Scoppio in lacrime.
Mi viene da vomitare.
Il tipo che ha preso Harry lo butta dentro la Jeep mentre io vengo scaraventata dentro la macchina che Harry ha usato per venir qui. Mi porta via.
Piango disperatamente e butto la pistola sul cruscotto. Mi dimeno allontanandomi dal conducente.
Il tipo si toglie il passamontagna e si rivela esser Zayn.

Cala misteriosamente il silenzio in quell'auto: il mio tremolio, le mie lacrime e i continui sospiri di Zayn sono l'unico suono.
Ma nessuna parola.
Nessun contatto fisico e visivo anzi, cerco di star lontana da quel ragazzo il più possibile quando lui decide di aprir bocca:
"Voglio essere sincero: non sono Harry. Lui sembra essere l'unico che ti nasconde la realtà ma la realtà è quella che hai appena visto. Facciamo questa vita da cinque anni ormai, ti ci abituerai. Ormai ci sei dentro." - Avvisa Zayn.
Lo guardo terrorizzata.
"Ci sono dentro?" Sembra un errore parlare in questo modo ma è l'unico modo. - "Zayn!! Si parla di fermare la vita delle persone che potrebbero anche aver ancora molto da dare." - Rispondo.
"L'unica cosa che hanno da dare sono debiti, meglio farla finita piuttosto che vivere ogni giorno cercando soldi da dare. Soldi che non avranno mai!" - Risponde lui.

Cala di nuovo il silenzio ma adesso mi sorge un dubbio. Dopo aver preso un grande respiro, chiedo a Zayn:
"Louis mi farà fuori? Dove stiamo andando?"
 Zayn continuava a girare quello sterzo a destra e manca per vie mai viste prima.
Io continuo a fissarlo ma improvvisamente lui ferma la macchina e noto che siamo in un edificio alto tre piani, scuro e con delle finestre illuminate dalle luci interne.
"Pam." - Pronuncia.
Mi giro verso Zayn. Asciugo le lacrime con la manica del giubotto.
 "Impedirò a chiunque di farti del male. Fosse l'ultima cosa che faccio."
I suoi occhi, il suo respiro, posso sentirli miei e di nessun'altro. Sembra sincero. Mi sento al sicuro ma non mi fido al tempo stesso. Dice di volermi proteggere ma fondamentalmente non so chi sia. Forse l'ha detto perché ha capito che è questo di cui ho bisogno.
Ho saputo come si chiama solo stamattina quando è venuto a prendermi fino a casa. Mi ha detto il suo nome ed io non gliel'ho nemmeno chiesto.
Scendiamo dall'auto, tengo la borsa su un braccio, la borsa con dentro la pistola e il passamontagna di Zayn. E con l'altro braccio cerco di mantenere le vicinanze con lui, che mi cammina davanti con il cappuccio che copre il volto, come se non volesse farsi vedere.
Noto che il suo braccio si avvicina sempre più a me. Mi lascia passare e sento la sua mano che mi spinge dalla schiena ed entrando vedo che è totalmente diverso dal posto dove venni portata tempo fa da Liam.
E' tutto illuminato e caldo. Sento la mano di Zayn allontanarsi dal mio corpo e girandomi, vedo solo un ragazzo con lo sguardo perso, rivolto davanti a me.
Mi giro e Louis è seduto su una poltrona che mi fissa.
"Dov'è Harry?" - Chiedo avvicinandomi.
Louis si alza agitato e mi punta la pistola addosso.
No. 
Non può.
Sono sua sorella. 
La sua sorellina. 
Deve prendersi cura di me.
Non può uccidermi.
Rimango paralizzata ma la vista di un fratello assassino viene occupata dalla sagoma di Zayn che si mette in mezzo.
"Basta giochetti Louis, devi dirgli la verità." 
 Quelli dopo testuali parole, sono stati gli istanti più lunghi della mia vita.
Gli avrebbe sparato in testa e poi avrebbe ucciso sua sorella? O avrebbe direttamente ucciso sua sorella?
La reazione che segue è quella di abbassare la pistola e sedersi toccandosi i capelli.
Zayn mi fa segno di sedersi dinanzi a lui, sul tavolino.
Io non so davvero se fidarmi ma la devastazione di Louis sembra convincermi per qualche motivo quindi mi siedo.
Dopo un grande respiro decide di parlare:
"Il nonno non è morto in un incidente: è stato ucciso da un colpo di pistola da un uomo perché considerato un uomo senza scrupoli, ed il suo nome è Jhonny. L'ho scoperto sei anni fa, ho cominciato a fumare sigarette semplici fino alla droga, che mi vendeva Zayn. Insieme a lui, abbiamo conosciuto gli altri e fatto atti di contrabbando e vendevamo droga. Quando Jhonny è ritornato sui miei passi, ho capito che questo è il momento per vendicarsi sul nonno. Posso e voglio ucciderlo." - Le lacrime fuoriescono da sole mentre Louis pronuncia queste parole tra un sospiro e l'altro.
Mio nonno è stato ucciso per mano di altri? Quella di Louis è davvero una reazione scatenata dal desiderio di vendetta. Jhonny. E questo chi è? Non so più che pensare. Voglio solo abbracciare Louis, per poco. Mi avvicino a lui, lo guardo mentre fissa il vuoto, anche Louis, con le lacrime gli occhi. Lo abbraccio ma lui non ricambia, è davvero cambiato. Prima stravedeva per me.
Non voleva coinvolgermi? Infondo le sue prime parole, in quella stanza piccola e oscura, sono state:

 
"Dovevi proprio passare di lì?" 
 
Si è sentito in dovere di coinvolgermi e senza volere, si è trovato a dovermi avere in giro nei suoi affari loschi.
"Se il nonno è morto senza pietà allora perché gli altri che commettono reati maggiori, sono ancora a piede libero? Io impedirò a quei figli di puttana di continuare a vivere a meno che io riceva il mio denaro." - Borbotta ancora.
Mi alzo e me ne vado. Zayn mi afferra per il polso.
"Guarda che fossi in te mi godrei questo momento, perché lui non fa mai così, non espone mai i suoi sentimenti." - Confessa Zayn.
"Per quanto mi riguarda, ho ancora molto da imparare su Louis, ormai non è più la persona che conoscevo. Quindi, visto che trovi che sia una rarità avere questo Louis, siediti tu e parlagli tu: io devo trovare Harry." - Rispondo, liberandomi della sua presa.
Lui rimane in silenzio.

Salgo le scale e noto che al primo piano vi sono varie stanze. Incontro il tipo biondo nel corridoio, in mezzo ad esse.
"Hei, come stai?" - Mi chiede, poggiando una mano sulla spalla. 
"Starei meglio se sapessi dove si trova Harry." - Rivelo.
Niall si avvicina al mio orecchio sussurrandomi che Harry si trova al terzo piano, ultima stanza a destra.
Come se l'intero edificio fosse colmo di cimici e telecamere.
Tutti sussurrano o esitano a rivolgerti parola, tipo Liam che incontro nelle scale del terzo piano e mi supera come se non ci conoscessimo neanche.
Beh, un tipo come Liam non è un tipo abbracci e saluti, quindi non mi stupisce.

Entro nella stanza di Harry ma sembra esser vuota.
Improvvisamente, la porta dietro si chiude e girandomi mi si rivela un Harry pieno di lividi, graffi e ferite, in contrasto con i suoi innumerevoli tatuaggi. 
Ha lo sguardo rivolto verso il basso e il respiro affannato.
Si avvicina a me ma io continuo ad indietreggiare poiché mi spaventa il suo aspetto, persino i suoi muscoli sono graffiati, i suoi duri e resistenti muscoli.
Sbatto sul muro, non c'è via di scampo.
Harry sfiora il mio fianco con una mano e con l'altra accarezza i miei capelli. Poggia il naso sul mio continuando a sospirare. Il suo sospiro colpisce il mio collo ripetutamente, sollevo lo guardo e sfioro con i capelli la ferita sul suo braccio, che si trova sopra la mia spalla.
"Che ti è successo?" - Sussurro.
E' pericolosamente vicino alle mie labbra
"Dovevo scegliere tra me e te"Mi allontano. Posso solo immaginare cos'ha fatto e quali sono state le conseguenze. - "Avrebbero ridotto così uno dei due, ed io ho scelto me. Nessuno deve toccarti Pam, nessuno." - Sussurra Harry.
Cos'è questa fissazione nel "proteggermi". 
Lo spingo via, è uno stupido.
Si è fatto ridurre così perché? Perché non lottava invece per non farsi mettere i piedi in faccia? Nel senso letterale della frase.
Gli grido contro quanto sia stata stupido. 
Mi prende per i polsi e butta sul letto, l'unica cosa che domina quella stanza, e si butta su di me. Cosa vuole fare, adesso? Avvampo. E' tutto, completamente, interamente, fisicamente e affannosamente sopra di me. Su di me. Con me. 
Il suo respiro diventa sempre più affannato, lo vedo fare una smorfia perché il mio ginocchio sfiora il suo fianco ferito.
"Dai Harry, alzati." - Ordino.
Sfortunatamente Harry si alza. Si siede sul letto mostrandomi la schiena come se fosse stata frustata.
L'hanno ridotto malissimo. Decido di medicarlo restando ancora in quella stanza, da sola con lui.
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Danielle83