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Autore: Ace of Spades    07/04/2014    7 recensioni
Crocodile scoprirà a sue spese quanto possa essere dannoso fare scommesse con Mihawk e quanto il colore rosa, nonostante sia per lui così maledettamente fastidioso, sia peró necessario nella sua vita.
"Sai come si dice Croco-chan, 'un affare in cui si guadagna solo del denaro non è un affare.' " disse appoggiando la propria mano su quella dell'altro.
"Doflamingo, allora saprai anche che quando due uomini in affari sono d'accordo, uno dei due è superfluo." rispose togliendo la mano con uno scatto. "E non chiamarmi Croco-chan!"
Genere: Comico, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote, Doflamingo, Drakul, Mihawk | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap17. Quando si è innamorati, si comincia sempre ingannando se stessi e si finisce sempre ingannando gli altri. E' quello che il mondo chiama sentimentalismo.















Dopo quel giorno, Doflamingo aveva cercato di capire cosa aveva spinto Crocodile a cambiare idea e ad accettare la sua proposta. Doveva aver avuto una ragione più che valida per decidere di venire a letto con lui dopo anni e anni che provava a convincerlo, e, aggiungendo l'infinito orgoglio che caratterizzava l'altro, doveva essere una ragione veramente importante.
Ormai erano passate più di due settimane e il fenicottero non aveva ancora deciso cosa fare.
Poteva presentarsi a casa del coccodrillo e farlo parlare con ogni mezzo, oppure poteva dimenticare questa faccenda e guardare il lato positivo, cioè che finalmente avesse ottenuto quello che voleva.
Peró quello che voleva non era solo sesso, gli mancavano terribilmente le frecciatine di Crocodile -nessun'altro lo faceva divertire come lui- , gli mancava lo sguardo omicida onnipresente sulla faccia dell'altro; il modo con cui si muoveva; come risultasse elegante qualsiasi cosa facesse; la sua espressione rilassata quando mangiava le fragole; il suo ghigno perverso che mostrava in rare occasioni; la sua voce bassa terribilmente eccitante..
In pratica gli mancava Crocodile.
Ma il fatto che l'altro se ne fosse andato la mattina e che non lo avesse contattato neanche per insultarlo lo innervosiva; forse c'era qualcos'altro sotto?

Era disteso sul suo letto ed immerso nei suoi pensieri da più di un'ora e probabilmente non si sarebbe alzato tanto presto se il suo telefono non si fosse messo a suonare.
Dopo aver raggiunto l'apparecchio, si mise a sedere sulla poltrona rosa e rispose.
"Pronto"
"Pronto, Doflamingo?"
Il fenicotteró sbattè più volte gli occhi; ricevere una chiamata da Mihawk era un evento da segnare sul calendario.
"Falchetto, come mai mi hai chiamato? Sentivi la mia mancanza?"
"No. Adesso ascoltami bene. Crocodile è appena stato qui."
Doflamingo si fece immediatamente più attento.
"Ah sì? E io cosa centro?"
Sentì Occhi di Falco sbuffare.
"Dovete risolvere questa cosa." 
"Mmm, che cosa? Non so di cosa tu-"
"Ha detto che è venuto a letto con te solo per farti un piacere e per dimenticarti. Dovete parlare."

Allora era quello il motivo per cui il coccodrillo aveva cambiato idea? 

"Doflamingo mi stai ascoltando?"

Improvvisamente sentì un'ondata di tristezza sommergerlo e non riuscì a dire niente.
Era venuto a letto con lui per dimenticarlo? Solo per questo?
Alla tristezza si sostituì quasi subito una rabbia cieca.
Bene. Se era questa la ragione glielo avrebbe dovuto dire in faccia.

"Mihawk. Non preoccuparti, lo faró parlare" disse con un tono di voce che faceva accapponare la pelle, per poi chiudere la chiamata.
"Mio caro Crocodile, sei riuscito a farmi incazzare per bene questa volta" ringhió riponendo il cellulare in tasca ed uscendo da casa sua con una meta ben precisa in mente.

Arrivato davanti alla casa del coccodrillo, parcheggió e si diresse a grandi passi verso la porta.
Se non ci fosse stato nessuno avrebbe aspettato lì in piedi anche per delle ore.
Suonó il campanello non togliendo il dito per prolungare il suono fastidioso, certo che l'altro avrebbe aperto la porta senza preoccuparsi di guardare dallo spioncino chi fosse solo per spaccare la faccia al malcapitato. Peccato che il malcapitato fosse lui.
Infatti, come previsto, Crocodile aprì di scatto la porta pronto a fare a pezzi chiunque lo stesse importunando.
"Chi cazzo-" disse prima di trovarsi davanti l'uomo vestito di rosa che lo spinse dentro, seguendolo a sua volta, per poi chiudere la porta con il piede.
Crocodile si ritrovó disteso per terra; lo spintone che gli aveva dato l'altro era stato abbastanza forte.
"Doflamingo, esci da casa mia." sussurró massaggiandosi la testa ed alzandosi in piedi; non si aspettava proprio come risposta un pugno sulla guancia, che lo fece indietreggiare.
"Si puó sapere cosa vuoi?" 
"Adesso noi due facciamo una bella chiacchierata" disse il fenicottero con un'espressione seria.
"Io non voglio parlare con te. E adesso vattene."
Doflamingo si avvicinó velocemente all'altro prendendolo per il collo della camicia.
"Sei venuto a letto con me per farmi un piacere? Abbi almeno il coraggio di dirmelo in faccia e non ti disturberó mai più" disse in un sussurro il biondo guardando l'altro.
Crocodile sgranó gli occhi. Se gli avesse risposto di no sarebbe tornato tutto come prima, con l'altro che non perdeva occasione per molestarlo e pedinarlo.
E se invece lo stesse prendendo in giro? D'altronde quell'uomo aveva ingannato non poche persone per compiere i suoi capricci.
Aveva ancora troppa confusione in testa.
"Sì" rispose.
Doflamingo lasció immediatamente la presa e si incamminó verso la porta.
"Ho capito." rispose uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.

                           •

Crocodile fissó il punto in cui si trovava l'altro fino a pochi secondi prima.

Sentì uno strano rumore simile ad un 'crack' o a qualcosa che si rompeva, ma probabilmente era colpa della porta.

Ora sarebbe andato tutto bene, il fenicottero non lo avrebbe più disturbato e lui sarebbe andato avanti con la sua vita in tutta tranquillità, senza dei fastidiosi sentimenti che stavano cercando di abbatterlo.
Sarebbe andato tutto bene.
Ma perchè non riusciva a muoversi?
Respiró profondamente riuscendo finalmentead alzarsi in piedi, poi si diresse in bagno dove prese un asciugamano e si pulì il sangue che stava uscendo dalla bocca a causa del pugno ricevuto.
Aveva pensato di aver fatto la scelta giusta fino a quando non aveva visto la faccia dell'altro alla sua risposta.
Sembrava quasi...triste.
Il fatto che lui pensasse sempre che le persone cercassero di tradirlo faceva parte del suo carattere, era un riflesso per evitare di essere ferito. Chiunque si fidi di una persona deve anche mettere in conto di poter essere pugnalato alle spalle.
Lui era noto per essere un uomo spietato ed intelligente; si era costruito quell'immagine nel corso degli anni senza guardare in faccia a nessuno, calpestando i sentimenti degli altri prima che gli altri calpestassero i suoi.
Quella era la prima volta che tentennava dopo aver preso una decisione.
Era sicuro di averlo ferito, lo aveva capito da quando l'altro lo aveva spinto facendolo cadere. Lo sapeva ma aveva comunque confermato di essere andato a letto con lui per fargli un favore; il suo spirito di autoconservazione aveva avuto la meglio e ora si ritrovava a fissare il vuoto.

Se aveva fatto la scelta giusta allora perchè si sentiva di merda?

                         •••

Doflamingo chiuse la portiera e accese l'auto per dirigersi al lavoro.
Doveva immaginarlo, Crocodile era così, non si fidava mai di nessuno fino in fondo, perchè avrebbe dovuto fidarsi di lui?
Se avesse dovuto dire come si sentiva in quel momento avrebbe risposto di non saperlo, dato che non sentiva più niente.
Arrivato davanti al palazzo, scese e si diresse verso il suo ufficio facendo il percorso che percorreva ogni giorno.
Vedeva persone che lo salutavano e che gli sorridevano ma a lui non interessava, gli sembrava di essere un automa; una volta giunto davanti al suo studio si fermó per poi dirigersi verso la sala pranzo.
Al suo interno fortunatamente non c'era nessuno, così, dopo aver preso una tazzina di caffè si mise a sedere.
Guardó per qualche minuto il contenuto scuro per poi berlo e fare una smorfia disgustata; come faceva Crocodile a berlo ogni giorno? Aveva un sapore troppo forte..
Si appoggió alla sedia lasciando cadere all'indietro la testa e così non si accorse che Vergo era entrato nella sala.
"Signore, riguardo a quei documenti... Signore?"
"Lasciali pure qui, me ne occupo tra qualche minuto" rispose Doflamingo mantenendo un'espressione seria.
"Certo" disse il suo braccio destro, depositando dei fascicoli a fianco alla tazzina per poi uscire lasciandolo solo.

Vergo si diresse verso Baby-5, che stava passando in quel momento, per farle una domanda di cui sapeva già la risposta.
"Baby-5 da quando Dofy beve il caffè?"
La donna lo guardó sorpresa per poi sorridere.
"Vergo-san, lo sai che Dofy odia il caffè!"
L'uomo annuì distrattamente per lasciare la mora che lo guardava con uno sguardo interrogativo.
In quel periodo il suo capo si comportava in modo molto strano.
'Probabilmente è solo stanco' pensó infine tornando a svolgere le sue mansioni.











Buonasera! *evita oggetti accuminati* vogliate perdonarmi questo capitolo triste-
Mihawk alla fine ha chiamato Doflamingo e gli ha detto il perchè Crocodile si era comportato così e il fenicottero ovviamente ha voluto confermare di persona.
Probabilmente starete pensando che Crocodile sia uno stronzo senza sentimenti, ma non è così. Come tutti, lui ha paura di essere ferito e di mostrare apertamente cosa prova; questa paura è presente in ogni persona ma in alcune molto di più.
Come si era già intuito (anche se in questo capitolo si capisce meglio) Doflamingo ha proprio una cotta per Crocodile... Vedremo come si risolverà la cosa :3 un bacione e lasciatemi un commento (anche degli scleri se volete) xD a presto!
  
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