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Autore: Redangel19    07/04/2014    3 recensioni
ciao, il capitolo lo riscritto, spero vi piaccia. Dalla storia:
Nami inpiedi sul ponte si guardò in cerca della sua compagna. La vide seduta sulla ringhiera con il libro in mano. Improvvisamente fece un smorfia:
- Cosa ci fa quel buzzuro con Robin? -
Zoro era poggiato contro la ringhiera vicino a robin.
- Buongiorno navigatrice, dormito bene? -
- Si, e tu?... Robin ti posso parlare? è importante -
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Shanks il rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Una Nami annoiata frugava nel suo piatto profumato. Non aveva fame, anke se la sua pancia aveva da ridire a riguardo.
Era immersa nei suoi pensieri e non dava peso allo stomaco. Si sentiva strana, in senso negativo, lei era sempre stata fiduciosa, ma non questa volto, si sentiva affatto comoda. Ignorò tutti gli sguardi, voleva allontanarsi.
La paura le rodeva gli occhi, che la notassero, ma sentiva comunque lo sguardo addosso di qualcuno:    
chiese la voce nella sua testa.
     
Nami strinse le mani a pugno e seppellì il viso nella sua sottile sciarpa che usava come accessorio. Mentre Shanks la stava divorando con gli occhi, la ragazza lottava contro la sua voce interiore.
< Vacci piano Nami, hai solo perso il controllo durante la festa, altrimenti non sarebbe mai successo. Forze entrambi possiamo dimenticare quello che è capitato>           
Pensò la navigatrice mordendosi la lingua. Sapeva che sarebbero stati notati se fosse restata, se non lo erano già stati. La cosa migliore in quel momento da fare era scomparire, con ancora domande senza risposte. Mai parlare con qualcuno, al momento non era una buona idea. In particolare il suo capitano, Rufy, per il benessere dei suoi Nakama aveva probabilmente qualcosa come 7 senso.  Anche se ...
Aveva un urgente bisogno di parlare con qualcuno. Non una persona che l’avrebbe presa in giro, qualcuno che la sappia ascoltare, si, era di quello che necessitava Nami in questo momento. Chi era meglio della sua amica Robin?
 
La ragazza dopo aver deciso si alzò dal suo posto. Tutti avrebbero pensato che il motivo per cui era andata via era perché non aveva fame, e l’interrogatorio lo poteva benissimo ignorarlo. Rufy si gettò con entusiasmo sul piatto di Nami e tirò così l’attenzione di tutti su di se.
Se Nami non fosse stata cosi persa nei suoi pensieri, il capitano dei cappelli di paglia sarebbe a terra con diversi colpi in testa. Almeno non doveva buttar via il buon cibo. Arrivando sul ponte della Red Force, Nami si guardò intorno immediatamente in cerca della sua compagna dai capelli neri. Non ci mise molto a trovarla.
Ha visto Robin seduta sulla ringhiera della nave, di nuovo con un libro in mano. Improvvisamente la navigatrice fece una smorfia.     
< Cosa fa il marimo con Robin? > 
Zoro era seduto contro la ringhiera, sporgendosi accanto all’archeologa immersa nella lettura. Aveva gli occhi chiusi e le braccia incrociate dietro la testa, eppure sembrava conducesse una conversazione con Robin.
Esso sembrava non aver alcun problema ad ascoltare Robin che leggeva il libro di storia. Il movimento delle labbra poteva confermare che non solo la ascoltava ma rispondeva pure.
La ragazza dai capelli arancioni maledisse lo spadaccino. Scoraggiarsi non avrebbe mandato via la testa di spinaci, doveva fare lei qualcosa. Con le braccia incrociate e la testa china si avvicinò ai due. Robin sembrò accorgersi di lei e allontanò il libro.
-Buongiorno, navigatrice. Dormito bene? -    la donna dai capelli neri sorrise con calore, ovviamente la ragazza mandarino rispondeva al gesto sempre cordiale perché le piaceva la natura calda della amica, ma oggi fece solo un debole sorriso
-Bene, tu Robin?... posso parlarti? È importante. -        incerta spostava il proprio peso avanti e indietro torcendosi le mani. Questo confermò a Robin che c’era qualcosa che non andava con la navigatrice. In caso contrario non sarebbe stata così agitata, anche Zoro aveva aperto l’occhio sconcertato.
 
- Ma certo, dimmi cosa ti preoccupa –          Robin chiuse il libro per dedicare tutta la sua attenzione all’amica. Mentre Robin aspettava che l’amica cominciasse a parlare, Nami indicava con gli occhi a Zoro di lasciarle sole.
-Se questo buzzurro decide di andarsene -         dice guardando la ragazza dai capelli neri per farsi capire. Parlare davanti a lui non aiutava a risolvere i problemi.
- Non ti preoccupare, a lui non interessa. Penso che il signor spadaccino abbia meglio da fare che raccontare i tuoi problemi in giro e aumentare il suo debito ulteriormente che ha con te -         sorrise l’archeologa. Zoro a quelle parole guardò la navigatrice con gli occhi sbarrati.
-Tu non avresti il coraggio –       gridò alla navigatrice. Lei mostrò un ghigno subdolo, che confermò l’ipotesi dell’archeologa.
- Strega avara – borbottò arrabbiato il Vice. Chiuse gli occhi, almeno avrebbe dormito tranquillo prima della ramanzina della ragazza.
Robin sorridendo si voltò verso lo spadaccino, che si era rimesso vicino a lei. Tuttavia l’arancione non sapeva come iniziare il suo discorso. Aveva già pensato mentalmente cosa dire.
Al diavolo la spontaneità.
-Beh …. –       cominciò lei evitando ogni contatto visivo.  
Robin avrebbe riso di lei? L’avrebbe pensato a lei come una sg*******a?  Si chiedeva mentalmente con qualche segno di perplessità in viso. Nami scosse la testa, aveva fiducia nell’archeologa e sapeva che non l’avrebbe mai giudicata.
-Sai che ieri durante la festa ho bevuto troppo … -       la ragazza fu interrotta da Zoro che grugnì sarcastico. Furiosa, si voltò verso di lui:
-Zitto, che anche tu eri ubriaco come un pesce –
Una mano si posò sul braccio della navigatrice e lei tornò tranquilla. Nonostante la situazione la mano di Robin restò sul braccio di Nami per dar maggiore sostegno all’amica.
La navigatrice fece un sospiro, era abissalmente imbarazzata. Come glielo poteva dire? Rapido e indolore ?
-Telo dico brevemente, va bene?  Sono andata …… - lei strinse gli ochhi -  a letto con Shanks -            l’ultima parte della frase la disse a bassa voce per far si che la sentisse solo Robin, tuttavia Zoro aveva un acuto senso dell’udito. Quest’ultimo rimase scioccato quanto la compagna dai capelli neri.
- TU CON UNO DEI 4 IMPERAT ... Hmpfpf -    giusto in tempo per tapparsi la bocca.
Robin sentì il cuore farle un salto e ignorò le labbra di Zoro sotto la mano. Nami guardò sorpresa la sua amica, una tale reazione non se la aspettava da lei, visto che quest’ultima evitava il contatto fisico con gli altri.
Anche Zoro sembrò parecchio sorpreso quando sentì la mano di Robin sulla bocca di punto in bianco. In breve il profumo di fiori e frutta fresca andò nel suo naso, doveva cercare di non respirare con piacere. Ma questo sentimento durò per breve istante. Quando la mano si allontanò, ripete la stessa frase, ma questa volta in un sussurro.
- Hai dormito con uno dei 4 imperatori? –     gli occhi di Nami si allargarono per la rabbia.         
– Che ti importa a te -      rispose furiosa.
E questo scatenò la battaglia tra i due. Mentre i due litigavano, Robin si fece pensierosa tra i due galli armati, appena digerita l’informazione precedente. Aveva pure riflettuto su qualche buon consiglio da dare all’amica.
- Non hai capito semplicemente niente. In generale non capisci proprio le donne. Un brutto, piccolo sassolino è più empatico di te. –
- Capisco le donne molto bene. Solo il mondo emotivo di mostri come te, per me è incomprensibile. –
- Sarei un mostro? Tu sporco… -
Prima che Nami potesse colpire con un pugno testa di verza, la sua accesa discussione viene interrotta da un Yassop di passaggio, questo infastidito si massaggiò le tempie.
-Voi marmocchi volete finire di fare chiasso? Non mi è ancora passata la sbornia -         gridò ai due. Allo stesso tempo si chiedeva come l’archeologa potesse  restare calma. Queste grida annegavano ogni linea di pensiero.    
< Beh.. dei nervi mi piacerebbero e come >  pensò Yassop.   
I due si fermarono e Nami ritirò il pugno dalla testa di Zoro. Con la rabbia che provava, sembrava che potesse uccidere con un solo sguardo.
 
- Signorina navigatrice? – chiamo Robin che aveva avuto tutto il tempo di riflettere. Gli occhi marroni spensero il bagliore di morte diretto a Zoro, e si posarono sulla figura dinanzi a lei.
- Ha preso in considerazione di parlare con signor Imperatore? –
Nami questa proposta l’aveva già prevista. Ma aveva dubbi sul avere una discussione con Shanks per chiarire tutto.
Quest’ultimo avrebbe riso di lei. In sostanza stava sostenendo nella propria testa il fatto che si fosse innamorata di quel anarchico dai capelli rossi, il che rendeva la situazione ancora più complicata. Nami si morse il labbro inferiore, torcendosi di nuovo le mani nervosamente.
- Ho già considerato quest’ idea, ma cosa succede se non si ricorda niente? Allora io sto li come un’idiota. –
Robin ci pensò per un momento, i dubbi della arancione erano comprensibili. Tuttavia il cervello di Robin protestò contro questo.
Doveva esserci una soluzione, doveva aiutare la sua amica, non importa cosa avrebbe dovuto fare.
E poiché Zoro si trovava involontariamente nella stessa barca, avrebbe dato una mano anche lui.
Anche se lo spadaccino avesse cercato di rifiutarsi, Nami gli avrebbe aumentato le tasse d’interesse, così non gli rimaneva altra scelta.
 
- Mi viene in mente che Shanks fosse parecchio ubriaco ieri –       disse Zoro      – balbettava come un campione, ma Lou ha detto che deve bere più alcool perché Shanks non si ricordi niente. -           
Gli occhi della navigatrice si spalancarono inconsciamente. Forze a tale proposito, Shanks si ricordava che aveva fatto ieri sera? Ciò spiega in ogni caso gli sguardi evidenti.
- Sono d’accordo –    Robin confermò la versione dello spadaccino.
- Il che significa che lui sa che la scorsa notte io ero … -   pensò Nami.
Anche se era solo una supposizione dei tre, ma in realtà non c’era niente che confermasse il contrario. Nami ci pensò in silenzio, perché Shanks era conosciuto anche per le bevute che faceva.
- Oh grande, e se per lui fosse stata una cosa insignificante? -     Nami trattene le lacrime. Basta pensare male.  
- Perché, generalmente non lo era? -  (zoro)        
Lei in cambio gli mostrò il pugno in combinazione con lo sguardo omicida.
- Credo che la navigatrice si sia innamorata del signor Imperatore, così le carezze per lei non sono insignificanti, anche se lei ricorda solo in parte -       disse Robin calma.
Era solo un giorno che conosceva i pirati del rosso.
Percepiva la scintilla negli occhi di Nami, l’imbarazzo in sua presenza, così come l’entusiasmo e interesse con cui ascoltava le storie di Shanks. Una volta che il rosso era nelle vicinanze, scomparivano anche la vena di rabbia e i pugno diretto a qualche Nakama di sesso maschile.
- Se non sai se gli piaci, allora fai in modo di scoprirlo -      disse Zoro seccamente, che chiuse di nuovo l’occhio.
- Si, tu che sei seduti qui, il solo dire è facile -         Nami non avrebbe mai capito Zoro, era sempre incandescente, non importa quello che diceva.
Le piacerebbe batterlo nella sua mente, quella testa verde, ma Chopper direbbe che questo geneticamente e fisicamente, psicologicamente e biologicamente non funzionerà. Si distruggerebbe il suo cervello, anche le ultime cellule rimanenti. Peccato però.
- Ha ragione il signor spadaccino. -  
- Huh ? -         fecero Nami e Zoro. Robin tuttavia solo sorrise misteriosamente.
- Perché non vai dal signor Imperatore a parlargli. Egli non sembra una persona da rifiuto o qualcuno che prenderebbe in giro le persone -          
ha incoraggiato ulteriormente la navigatrice. Vide gioia sulla faccia di Nami, che ha riguadagnato un pò di motivazione in più e la fiducia in se stessa. Con di nuovo la vitalità nelle vene.
La ragazza snella si mise in piedi. La suo Nakama aveva ragione. Shanks non era un rubacuori, almeno lei sperava così, ma avrebbe fatto una conversazione con lui, inoltre  non era un errore così grande. La ragazza dai capelli arancioni aveva finalmente la certezza, dal momento che aveva pure ignorato i pensieri negativi su Shanks.
Qualsiasi cosa era meglio che l'incertezza costante.
- Grazie, ragazzi. Penso che sarà meglio se parlo in pace con lui. –
Robin sorrise verso di lei, per aver incoraggiato visibilmente la sua amica. Zoro, tuttavia, ha ripreso a dormire ed era sollevato che il suo creditore se ne fosse andato.
-Ma non in questi abiti. Ho intenzione di andare a cambiare i miei vestiti, poi cerco Shanks -        dopo uno sguardo insoddisfatto ai suoi abiti , Nami scomparve.
 
Robin ridacchiò.
-Cosa c’è di così divertente? –          Zoro aprì gli occhi dopo che Nami andò via. Divertito guardò in direzione dell’archeologa. Quest’ultima teneva ancora la mano alla bocca sorridente.
-Oh, penso che sia semplicemente meraviglioso che la nostra altrimenti rigida navigatrice  sia  innamorato. Questa idea mi piace eccezionalmente -        la risposta di Zoro fu uno sbuffo.
- Ironia della sorte, uno degli uomini più potenti nel Nuovo Mondo -        borbottò poi.
- La signorina navigatrice mi sembra decisa, ma potremo darle un piccolo aiuto -      propose Robin affondata nel libro.  Zoro sorpreso si girò verso di lei, e ancora una volta, i pensieri avuti in precedenza, sfiorano la sua menta.  
Era così assorto nei suoi pensieri, che non ha notato che i sui occhi si sono trasformati dall'incredulità alla soggezione  e, infine, quasi sognante. Improvvisamente si sentì catturato. Un rossore si formò attorno al naso, che appena ansiosa si scrollò di dosso. Un uomo non arrossisce! Soprattutto in presenza di una donna. La sua vocina interiore rise sardonica.            
.            Quasi voleva insultare la voce della desolazione, ma un morso doloroso sulla lingua lo fermò. Non era solitamente così teso in presenza di una donna.         
ARGH ! era veramente cibo per topi, se si sentiva così confuso. Ringraziò il cielo che la voce di Robin lo portò di nuovo sul piano dei fatti.               
- Eh? -        Robin ridacchiò, deve aver disturbato un treno di pensieri, il rossore intorno al naso non gli era sfuggito, ma Robin non si soffermò su questo punto.
- Ho suggerito di aiutare un pò la navigatrice -    ha ripetuto.
Zoro si mise in una posizione comoda, si scharì la gola e chiuse ancora una volta gli occhi.
-Cosa hai intenzione di fare? -    chiese con tono aspro. Questo voleva dire che lui avrebbe aiutato, vero?
La mano ben curata di Robin accarezzò quasi con tenerezza i capelli di Zoro. Stordito, fissò l'archeologa, ora la mano non era più nei suoi capelli. Questo memento era finito velocemente, ma a Zoro era piaciuto. Una risata agrodolce risuonò nelle sue orecchie.
-Mi dispiace, c’era qualcosa nei tuoi capelli. –           
La mora mentre si torceva, fece un sorriso e tornò sul suo libro di storia. Zoro si spostò di nuovo con il cuore in gola, doveva cercare di calmarsi.
 pensò  < cosa significa questa donna per me? >
 
Nervosamente Nami guardava la porta d’avanti ai suoi occhi. Era già sera. Da Lou e Benn aveva scoperto che a quest’ora il capitano Shanks si trovava sempre nella sua cabina. Era per lei, naturalmente, l’occasione perfetta per parlare con lui da sola.
Solo ora la ragazza si rendeva conto di quanto fosse sembrato facile quest’accordo in teoria, ma la pratica era nauseante. Ancora una volta prese a torcersi le mani, fino a farsi male, intorno a lei sentiva così caldo. Per la millesima volta abbassò la testa.
 Ebbe voglia di tornare indietro. Tutto sommato, voleva chiarire con il suo “amato”. Ma  a giudicare dalla sua espressione, non era ancora abbastanza pronta per dichiararsi a Shanks.
In testa aveva mille modi di far  conversazione con il Rosso, il lieto fine, il rifiuto di ghiaccio, erano tutti lì nella sua testa.
 
< Andiamo Nami, in caso contrario non avrai mai la chiarezza >  
Ora era arrivato finalmente il momento in cui lei stava con le ginocchi tremanti davanti alla porta della cabina di Shanks. Alzò la mano traballante per bussare sul legno di fronte a lei.
< Coraggio… vai ora > si disse
Nel emozione poteva quasi sentire delle gocce di sudore sulla fronte, il suo corpo era molto caldo. Mai la navigatrice avrebbe pensato che un solo uomo l’avrebbe sconvolta così tanto. Aveva suscitato in lei qualcosa come un uragano. Questo e molti altri sintomi erano i segni della malattia, probabilmente la più bella del mondo.
-Suona strano -      pensò la ragazza dai capelli arancioni. Eppure, sapeva che ognuna di quelle parole contenevano la verità. In amore sembrava una malattia. Bella, ma allo stesso tempo nevrotica malattia.
< Va bene, va bene. Non farti distrarre. Devi semplicemente aspettare entrare dentro e parlargli>.         Con gli occhi chiusi si sedette in attesa…
 
 -UUUAAAHHHH! -
-ARGH! -
-AUUUUUAAAA! -
-Rufy stupido, RUBBER CRETINO! –
- Oh, ciao Nami. Peccato, pensavo fossi Shanks –
La ragazza guardò Rufy che aveva un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro, era sul punto di ebollizione. L’espressione di Rufy mandò ancora più in bestia Nami, che non prendeva questa situazione divertente con il ragazzo di gomma. Girò la testa rossa di rabbia, il vapore dalle orecchie non avrebbe tardato ad arrivare. La furia sfrenata colpì il ragazzo dritto in testa. Povero Rufy…
 
-Ehi Nami, dimmi sei malata? Fra un po’ prendi fuoco. -          
Un ringhio minaccioso fu la risposta prima che un altro pugno colpisse Rufy. Uno di quei colpì che avrebbe fatto venir mal di testa anche a nettuno…
 
 
 
 
 
Okkkkkkkkkkkk, eccovi un nuovo capitolo
Si lo so sono in ritardo, ma mi dispiace tanto, ero molto impegnata
La prossima volta cercherò di trovare il tempo per aggiornare il prima possibile
Fatemi sapere cosa ne pensate
Alla prossiama
Un super stra bacione a tutti
ciaooooooooooooooo
  
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