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Autore: OSUSprinks    10/07/2008    0 recensioni
Pomona Sprout e Filius Flitwick sono stati invitati a trascorrere le vacanze di Natale a casa di un'amica Babbana, che scrive libri polizieschi... riusciranno a mantenere il loro segreto, e a confessarsi i reciproci sentimenti?
Crossover con "La signora in giallo" (Jessica/Seth)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Filius Vitious, Pomona Sprite
Note: Traduzione, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CHARMING ROOTS, SHE WROTE



Pomona si sedette in un séparé in un angolo del caffé quasi vuoto, aspettando una cara amica che arrivava da molto lontano. Avevano cominciato a scriversi dopo che Jessica aveva letto uno dei suoi libri pubblicati nel mondo Babbano e l'aveva contattata, considerandola come una delle migliori esperte di botanica, chiedendole dei consigli sull'argomento per un romanzo giallo che stava scrivendo. Le due erano rimaste semplici conoscenti fino a una decina di anni prima. Quell'estate, Pomona aveva deciso di andare in vacanza negli Stati Uniti e si era imbattuta in Jessica a New York, mentre comprava dei souvenir. Quell'incontro casuale si era trasformato in un pomeriggio di shopping insieme e poi una cena che suggellò la loro amicizia, poiché entrambe scoprirono di godere la reciproca compagnia.

Supponeva che allora non avrebbero approfondito la loro conoscenza così velocemente se la cameriera del locale, quella povera e gentile ragazza, non fosse stata uccisa quella stessa sera. Pomona aveva capito che la ragazza era una strega, ma non aveva potuto rivelarlo alla polizia,  né tantomeno a Jessica. Una volta che l'omicidio era stato risolto - l'assassina era la sorella Babbana della ragazza, che in apparenza era gelosa del fidanzato della cameriera e Pomona indovinò che fosse altrettanto invidiosa dei suoi poteri magici - Jessica l'aveva invitata nella sua città di Cabot Cove, nel Maine, per rimettersi in sesto dopo essere state in pericolo, in quanto entrambe si erano spinte un po' troppo oltre per arrivare alla verità.

Le due donne da allora erano rimaste molto unite. Si erano tenute in contatto per lettera, durante gli ultimi dieci anni, ma sfortunatamente erano riuscite a vedersi poche volte. Pomona era stata piacevolmente sorpresa di scoprire che Jessica sarebbe stata in Scozia per far visita ad un'amica di Scotland Yard. Le aveva scritto per sapere se sarebbe riuscita ad incontrarla a Edimburgo per cenare insieme. Naturalmente, non poteva sapere quant'era facile per Pomona andare e venire, ma quello doveva restare un segreto.

Aveva preso la Metropolvere fino a Edimburgo quella mattina, insieme a Filius. Gli aveva accennato della visita e lui si era offerto di accompagnarla siccome aveva degli affari da sbrigare con altri maghi che vivevano in città. Si era persino assicurato che giungesse sana e salva al ristorante e sarebbe venuta a prenderla dopo cena.

Filius.

Pomona sospirò pensando alla relazione con quello che era il suo più caro amico. Cosa doveva fare?

“Pomona!” Era così concentrata nei suoi pensieri, che non aveva visto Jessica entrare.

“Jessica cara! Come sta la mia scrittrice preferita?”

Jessica rise con semplicità mentre si abbracciavano e prendevano posto nel séparé. Fecero subito le loro ordinazioni e si sbarazzarono presto dei convenevoli, aggiornandosi sulle rispettive vite mentre cenavano. Fu solo quando i piatti furono vuoti, centellinando i loro drink, che Jessica le chiese cosa la turbasse.

“Adesso perché non mi dici come mai avevi un'aria così triste quando sono entrata?”

“Triste? Non so che vuoi dire.” sorrise Pomona, ben poco convincente.

“Beh, diciamo pensierosa.” Jessica rifletté un poco e decise di non pressarla troppo. “Non sei obbligata a parlarmene, ma spero che ti confiderai con qualcuno. Sono sicura che Filius-“

A Pomona andò di traverso la bibita e quasi soffocò. “E' proprio da te, Jess, tirare una freccia nel buio e riuscire a colpire la mela.”

Ora la sua curiosità era alle stelle e non si poteva più tornare indietro. Non è che volesse obbligare Pomona a parlargliene, ma non c'era niente di male. “Ha a che fare proprio con Fil? Ma è il tuo migliore amico. Se ha fatto qualcosa che ti ha ferito, sono sicura che non intendeva...”

“E' proprio il contrario. Sono io la causa del problema... cioè...”

Ora Jessica era davvero perplessa. Era sempre stata contenta del fatto che Pomona capisse il suo rapporto con Seth, in quanto lei aveva un rapporto simile con uno dei suoi colleghi. Aveva persino incontrato Filius in un paio di occasioni e una volta superata la sorpresa della sua bassa statura, particolare a cui Pomona non aveva mai accennato, l'aveva trovato affascinante, estremamente intelligente e perché no, un gran bell'uomo. Era ovvio che a Pomona piacesse così tanto. Osservò l'amica, riflettendo nel frattempo sulla sua relazione con Seth. All'improvviso capì.

“Sei innamorata di lui, non è vero?” L'aria frastornata di Pomona era tutto quello che le serviva per capire che aveva proprio colto nel segno. Ora che conosceva il segreto, non sapeva che altro dire. Era troppo simile alla sua esperienza per poterle dare un consiglio. “Mi dispiace. Non avrei voluto costringerti ad ammetterlo.”

“Si nota così tanto?”

“Solo perché lo sono anch'io.” Pomona naturalmente non capì, così continuò dopo una breve esitazione. “Pensavo proprio che tra me e Seth e te e Filius c'è una situazione simile. Poi mi sono resa conto che è proprio l'identica situazione!

“Dunque, cosa dobbiamo fare?”

“Se lo sapessi, sarei a casa adesso.”

Rimasero in silenzio per un po', ognuna persa nei suoi pensieri. Finalmente Jessica parlò.

“Stavo quasi per dimenticarmene. Vorrei invitarti nel Maine per questo Natale. Penso che tu abbia proprio bisogno di staccare per un po'.”

Pomona sorrise, sapeva quanto Jessica fosse preoccupata di saperla trascorrere il Natale sola. Sua madre era morta subito dopo il Natale dell'anno precedente, e siccome era figlia unica, per la prima volta si trovava senza una famiglia con cui passare le vacanze.

“Sarebbe carino, Jess. Quando di preciso?”

“Pensavo che potessi arrivare qualche giorno prima di Natale: puoi restare fino a Capodanno, se ti fa piacere. Avevo pensato di invitare anche Filius, ma forse per te non è una buona idea.”

“No, fai pure, se vuoi invitalo. Veramente, sarà qui tra poco, visto che siamo venuti insieme in città. Poco fa mi ha detto che gli piacerebbe visitare il Maine, e comunque avevamo già programmato di andare in vacanza insieme.”

“Parla del diavolo...” disse Jessica non appena vide Filius che si avvicinava al loro tavolo. Il ristorante si era fatto più affollato durante la cena, ma si era svuotato nuovamente mentre loro conversavano. Oltre a loro era rimasta solo una coppia anziana nel locale: seduti sullo stesso lato del tavolo, che si tenevano per mano mentre aspettavano il conto. Si sentì rimescolare due volte mentre li fissava, una volta perché non aveva potuto vivere quei momenti con Frank e un'altra perché avrebbe voluto che tra lei e Seth fosse così. Si chiese se Pomona stesse pensando la stessa cosa, vedendo che l'amica aveva notato la coppia prima di voltarsi a salutare Filius.





Erano passati quasi due mesi da quella cena con Jessica, e Filius e Pomona si accingevano a imbarcarsi su quello che sembrò loro l'aereo più piccolo del mondo, se aereo si poteva chiamare. Sembrava un giocattolo, in effetti. Pomona si sentì male solo a vederlo.

“Filius, non so se posso farcela.”

Avevano utilizzato il consueto trasporto magico intercontinentale fino al Maine, ma non c'era stato modo di aggirare l'offerta di Jessica che un suo amico, il pilota locale, li accompagnasse in volo fino a Cabot Cove. Lei e Seth li avrebbero attesi alla pista d'atterraggio.

“Pomona, non eri mai stata su un aereoplano prima? E l'altra volta, come sei arrivata qui?” Aveva notato che lei stava diventando verdognola al pensiero di salirci sopra.

“Ho detto a Jessica che mi sarei arrangiata da sola per il viaggio e ho usato una Passaporta all'Ambasciata. Erano più che contenti di aiutarmi dopo quell'incidente con la ragazza.”

Incidente? E' così che chiami un tentativo di omicidio nei tuoi confronti?”


Lei sentì il suo umore peggiorare man mano che lo stress di quella giornata cominciava a farsi sentire.

“Filius, che sarà mai! Sarei stata capace di fermarla con...” Notò con la coda dell'occhio che il pilota camminava verso di loro ed era a portata d'orecchio. “Un certo movimento che tu stesso mi hai insegnato. Non sono mai stata davvero in pericolo.” Si interruppe mentre il pilota aiutava lei e Filius a salire sull'aereo. “So prendermi cura di me stessa, sai! Non sono così sprovveduta!”

Filius sorrise e le prese la mano dopo essersi allacciato la cintura. “Non ho mai creduto che lo fossi, cara. Avevo solo bisogno di tenerti la mente occupata per riuscire a farti salire quassù; e farti arrabbiare mi sembrava il modo migliore per farlo. Sono contento che abbia funzionato.”

Lei non sapeva se arrabbiarsi o essergli riconoscente, poi ridacchiò, perché quella situazione era davvero buffa. Prima che se ne rendesse conto, stavano atterrando, ancora tenendosi per mano, e si incontrarono con Jessica e Seth.

Gli uomini erano impegnati a sistemare le valigie nel bagagliaio, costringendo subito Pomona e Jessica ad entrare in macchina perché stessero al riparo dalla neve. Immediatamente le due cominciarono a parlare di cose che Seth e Filius non dovevano ascoltare:

“Jessica, ti dico che mi sentivo come una scolaretta! Non riuscivo a pensare a nient'altro che la sua mano nella mia per tutto il volo. Sono troppo vecchia per provare sentimenti del genere.”

“Se fosse vero, nessuna di noi due si troverebbe in questa situazione.” Jessica rise e Pomona la imitò, ma non poté rispondere perché Filius e Seth entrarono nell'auto.

“Sta cominciando a venir giù forte adesso, si fa più fitta. E' una buona cosa che vi tratteniate un po'. Potrebbe volerci parecchio a smettere.”

“Vuoi dire che potremmo restare chiusi in casa per via della neve?” Pomona non aveva mai pensato ad una simile eventualità.

“Oh Seth, tu stesso dici sempre che i meteorologi si sbagliano di continuo. Non ti preoccupare, se accadrà sono preparata ad affrontarla, ma ne dubito.”

“Che dire, almeno se succede sarò in buona compagnia.” Filius sorrise a Pomona e il disagio di lei scomparve.

“Hai ragione Fil, e dopo tutto, è una nuova esperienza per me. Potrebbe essere divertente!”



Erano trascorsi tre giorni dal loro arrivo, e la novità di stare rinchiusi per colpa della neve aveva perso tutto il suo fascino già verso la metà del secondo giorno. Pomona era diventata un'Erbologa per una ragione: amava stare all'aperto, e sapere di non poter uscire di casa la stava facendo leggermente impazzire.

Seth li aveva lasciati a casa di Jessica ed era corso a casa, sperando di arrivare prima che il tempo peggiorasse ancora. Era stato via solo un'ora quando apparve di nuovo alla porta, tremante e bagnato, con una valigia in mano. La neve aveva fatto inclinare pericolosamente sul suo tetto un albero del cortile. Avrebbe fatto meglio a restare lontano da casa finché qualcuno non avesse tagliato l'albero e messo in salvo la casa, e chissà quando sarebbe potuto succedere con quel tempo. Pomona si era accorta che Filius era stato lì lì per offrire il suo aiuto prima di rendersi conto che non poteva fare nulla senza rivelare il loro segreto.

Così erano solo loro quattro, seduti intorno al caminetto. Filius aveva riscaldato leggermente con la magia le coperte che portavano sulle gambe, abbastanza per tenerli al caldo, ma non tanto da far stupire Jessica e Seth. Pomona non aveva nemmeno più voglia di parlare: sembrava proprio che non ci fosse più nulla di cui parlare, veramente. Solo una cosa avrebbe desiderato dire: che era una strega, che Filius era un mago, e sarebbe bastato prendersi tutti per mano per trovarsi in qualche posto caldo, al sole, e quel che era più importante all'aperto, in un batter d'occhio.

“Filius, non credo di averti mai chiesto che cosa insegni. So che tu e Pomona lavorate insieme, ma non mi è mai venuto in mente di domandartelo.” Era chiaro che l'umore di Jessica era migliore del suo e desiderava ancora conversare amabilmente.

“Già, lavoriamo insieme, ma io nelle serre farei più danni che altro. In realtà insegno Latino.” Pomona non l'aveva mai sentito descrivere il suo lavoro a dei Babbani e la sua risposta le piacque. Era vero che insegnava agli studenti anche il significato del nome degli incantesimi, quindi non era proprio una bugia.

“Latino e giardinaggio? Avete proprio una scuola interessante!” Seth sorrise, e anche se Pomona si risentì un po' per il commento sul giardinaggio, decise di soprassedere.

“E' un lavoro leggermente più impegnativo che semplice giardinaggio, Seth. Pomona ha a che fare con piante molto pericolose, per non parlare delle sue ricerche e dei saggi che scrive nel tempo libero. I suoi studenti sono fortunati ad avere un'insegnante così piena di talento come lei.” Filius continuò a raccontare, con le opportune cautele, dei suoi successi a Hogwarts e più in generale nel suo campo. Non lo aveva mai sentito parlare di lei con tanto entusiasmo. Jessica teneva gli occhi su di lei con aria compiaciuta, e quando si accorse che Pomona la stava guardando, alzò un sopracciglio e le strizzò l'occhio.

“Sono sicura che Seth non volesse offendere nessuno, Filius, e se l'ha fatto ho la punizione perfetta per lui.” Si alzò, ripiegando la coperta prima di posarla sul divano dove era stata seduta vicino a Pomona. Si girò verso Seth e sorrise: “Mi aiuti a mettere insieme la cena?”

Lui si scusò brevemente con Pomona prima di raggiungere Jessica in cucina. Filius andò ad attizzare il fuoco, poi fece meravigliare Pomona andandosi a sedere proprio accanto a lei sul divano. Si chinò a bisbigliarle all'orecchio:

“Anche tu ti senti soffocare qui al chiuso, o è solo a me che capita?”

“Puoi dirlo.” Sentì Jessica che rideva in cucina e gli sghignazzi di Seth subito dopo. “Loro non sembrano avere così tanti problemi.”

Filius si avvicinò ancora di più and Pomona sentì le guance avvampare. Le mancava l'aria e la claustrofobia non c'entrava nulla. Non riusciva nemmeno più a fingere di non notare il fatto che lui le stesse così vicino e la sfiorasse.

“Beh, loro ci sono già stati in questa situazione. Poi penso che li aiuti il fatto che lei sia attratta da lui, e Seth sia innamorato di lei.”

“Davvero lo pensi?” Non era sicura di desiderare che lui fosse così perspicace quando si trattava di lei oppure no.

“Tu non te ne sei accorta? E' così ovvio. Mi sorprende che loro non l'abbiano ancora capito l'uno dell'altro. Forse io posso dirlo con certezza perché Seth me l'ha confessato oggi, mentre tu aiutavi Jessica a preparare il pranzo.”




Jessica stava in piedi incollata alla porta socchiusa, sbirciando Filius che si avvicinava a Pomona sul divano. D'improvviso, Seth si mise proprio dietro di lei, e le sussurrò all'orecchio:

“Donna, cosa credi di fare?”

Si girò verso di lui, sbattendo la porta. Lui indossava il suo grembiule rosa preferito e le era così vicino, che poteva sentire il suo respiro sulla pelle.

“Li stavo solo guardando.” Lui piegò la testa e le indirizzò quello sguardo, così tanto "Seth", e lei seppe che doveva dirgli ciò che sapeva. “Lei lo ama. Me l'ha confidato quando siamo state a cena insieme a Edimburgo. Stavo provando a capire cosa lui senta per lei.”

“Beh, è abbastanza facile. Chiediglielo.”

“Seth, non posso.”

“Io gliel'ho chiesto, invece! Le vuole bene. Torniamo alla zuppa, d'accordo?”

Seth tornò silenziosamente ai fornelli e prese a mescolare il contenuto della pentola.

“Sì, di sicuro le vuole bene; è il suo migliore amico. Ma volevo proprio capire se è innamorato di lei.”

Lei lo raggiunse e si appoggiò al piano di lavoro accanto al fornello mentre parlava. Seth tirò uno dei suoi profondi sospiri e si voltò per trovarsi di fronte a lei, posando il cucchiaio.

“Certo che è innamorato di lei. Sa perfettamente che è la donna giusta per lui, proprio perché la conosce così bene.”

Jessica sobbalzò e stava per dirgli che anche loro due erano così amici, ma rimase zitta mentre Seth continuava:

“Lei è una donna brillante. Stanno bene insieme.” Lei trattenne il respiro mentre lui si avvicinava. “Lei ride ai suoi scherzi e sa come prenderlo quando è di cattivo umore. Lui le sta vicino più spesso che può e vorrebbe stare con lei anche quando è lontano.” Le prese le mani e la guardò in viso. E lei seppe che Seth non si riferiva più ai loro amici. “Lei è bella e ha i più stupefacenti occhi azzurri che esistano e lui non desidera altro che starli a guardare per il resto della sua vita strampalata.”

Jessica rimase immobile, ma con le palpebre cercava di scacciare le lacrime. Alla fine fece un passo avanti e gli fu accanto pur senza sfiorarlo. Lo fissò e sorrise.

“Castani,” disse, e le lacrime fecero splendere ancora di più i suoi occhi color dell'oceano.

“Cosa?”

“Pomona ha gli occhi castani, non azzurri, e non credo che Filius possa avere una vita strampalata nemmeno se ci provasse.”

“Va beh, ho sentito quell'uomo parlare e parlare di lei tutta la mattina, ma non è che lo ascoltassi davvero tutto il tempo.”

Nessuno dei due si era mosso. Lentamente piegò la testa verso di lui.

“Jess,” sussurrò lui mentre le loro labbra si sfioravano.

Jessica si era chiesta varie volte come sarebbe stato baciare ed essere baciata da Seth Hazlitt. Aveva sempre immaginato che sarebbe stato delicato e gentile con lei e lo fu, al principio. Fu come se lui esitasse, dandole l'opportunità di cambiare idea. Ma poi lei gli mise le braccia al collo e lui la prese per la vita, attirandola a sé. La sua bocca si fece avida e ogni altro pensiero abbandonò la sua mente.

Fu come se fosse trascorso un tempo interminabile, ma il bacio finì in pochi istanti. Lui appoggiò la fronte sulla sua, continuando a tenerla stretta.

“Jess, io-“

“Quello era-“

Le sfuggì un risolino mentre si chiedeva se sembrasse così eccitata come si sentiva o felice come Seth appariva. Anche lui rise e lei pensò che da anni non lo vedeva così raggiante. Poi si chinò di nuovo a baciarla.



ooooooooooooooooo


Note della Traduttrice:

Questa storia è stata scritta per l'Exchange di Natale del forum CR Boards, lo scorso dicembre.
E' una delle mie preferite tra quelle scritte da Sprinks, soprattutto per il crossover tra HP e "La signora in giallo", il cui nome originale è "Murder, she wrote". Da qui il titolo, ricordando a chi non lo sapesse già che "Charming Roots" è il nome ahimé non ancora ufficiale del pairing Flitwick/Sprout, inventato da jayejaye.
A presto per la seconda parte della storia!

Saki

  
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