Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: danyazzurra    08/04/2014    7 recensioni
E' una storia di amore ma non solo...perchè l' ultimo anno di Lily e James è stato circondato anche dalla guerra...e la loro voglia di vivere felici... spero vi piaccia !!! leggete e recensite !!!
Genere: Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Risa e Cesca che non si sono mai dimenticate dei miei Malandrini… grazie <3

L’ uomo si avvicinò piano alla casa, poi parve ripensarci e tornò indietro appoggiandosi nuovamente all’ albero.
Se avesse potuto si sarebbe nascosto, cercando di mischiarsi alle fronde e alla corteccia di esso, ma si era ripromesso di smettere di essere un vigliacco. Almeno per lei.
Non riusciva a credere a quello che stava per fare, andare da Potter, non lo avrebbe mai creduto, ma non poteva farne a meno.
Sembrava un richiamo mescolato al vento freddo che soffiava in quel momento. Forse, perché sapeva che dipendeva solo da lui.
Sapeva che era colpa sua, ma non aveva valutato le conseguenze delle sue azioni.
La sua vanità, il suo volersi sentire parte di qualcosa lo avevano condotto all’ errore: quello più grande della sua vita.
Si torse le mani incassando le spalle dentro il suo cappotto, faceva davvero freddo per essere maggio, ma forse era solo perché era ormai più di un’ ora che se ne stava appoggiato all’ albero a guardare quella porta.
La porta dietro cui sapeva esserci lei.
Aveva visto arrivare quell’ idiota di Sirius Black e quel lupo mannaro insieme a quel topo traditore.
Provava rabbia solo al pensiero di rivedere quei maledetti idioti, ma come poteva ignorare quello che rischiava?
Le parole di Voldemort erano state così chiare che gli sembrava di sentirle ancora dentro le sue orecchie, ancora la sua voce, quel tono così spaventosamente calmo da far venire i brividi; uno dei tanti poteri  del signore Oscuro:  ogni parola ti entrava dentro come un parassita che ti succhia il sangue e nel suo caso ti succhiava ogni forza, come se potesse scuoterti dall’ interno, nelle ossa e nei muscoli, fino a farti capire che lui aveva la tua vita nelle sue mani. Che lui era solo clemente a lasciarti vivere e a permetterti di servirlo.
O forse, era solo quello che aveva detto che aveva avuto il potere di ghiacciargli le vene.
Quindi si era ritrovato senza scelta. Al Signore Oscuro non importavano le sue preghiere, l’ unico modo era agire dall’ interno e cercare di avvertirla.
“ Un bambino con il potere di sconfiggermi?” la sua risata che gli sembrava poter entrare nel suo cervello e trapanarglielo.
Era anche sicuro che il suo non fosse stato l’ unico sguardo impaurito quando aveva designato la fine di ogni bambino che sarebbe nato alla fine del mese di luglio, ma nessuno aveva emesso un fiato.
Nessuno si oppone al Signore Oscuro, pena la morte.
E lui aveva usato ogni briciola dell’ Occlumanzia che era riuscito ad usare e aveva nascosto i suoi sentimenti.
La sua paura nel sentire che per sacrificare il bambino, avrebbe sacrificato chiunque gli si fosse messo in mezzo e lui era sicuro che Lily avrebbe difeso il suo bambino con le unghie e con i denti.
Qualsiasi mamma degna di tale nome lo avrebbe fatto.
E lui non poteva permettere che Lily morisse.
Se si concentrava sentiva ancora il profumo dolce dei suoi capelli che mischiato a quello dell’ erba dove amavano distendersi quando erano bambini.
Poteva vedere ancora i suoi occhi stupiti quando le aveva mostrato la prima volta che cosa voleva dire essere una strega, quando le aveva fatto capire che non era un mostro, ma era speciale.
La sua risata era sempre riuscito a rallegrarlo in quelle maledette giornate passate a casa sua.
Fino a quando non l’aveva ferita, non l’ aveva disprezzata e allontanata e perché?
Perché lei aveva scelto Potter, perché aveva visto nascere quel sentimento, aveva visto il disprezzo trasformarsi piano piano in qualcosa di più. Non gli era sfuggito lo sguardo con il quale aveva iniziato a guardarlo. E aveva capito che non lo avrebbe mai guardato così.
Nessuno la conosceva meglio di lui.
Erano cresciuti insieme e poteva descrivere ogni lato di lei, ogni sfaccettatura del suo carattere.
Ed era proprio quello che gli aveva fatto così male: lui sarebbe stato sempre relegato al ruolo di migliore amico.
Lei non lo avrebbe mai visto in maniera diversa e lui non era riuscito a restare vicino a lei. Non come spettatore, ma soprattutto, non come amico.
Il suo egoistico amore, il suo sentirsi messo da parte, la sua paura- da sempre insita in lui- dell’ abbandono l’ avevano portato a ferirla.
L’ aveva persa anche come amico e dopo di allora era stato un errore dopo l’ altro. Una strada in discesa da cui non era riuscito a fermarsi.
Ogni sua informazione aveva portato alla morte di qualcuno: i genitori di Lily, la fidanzata di Black, e adesso…
No, non avrebbe potuto. Doveva salvarla.
Il pensiero della sua morte, per colpa propria, lo avrebbe schiacciato per sempre.
Lui, Severus Piton, doveva avere coraggio, una volta nella vita, doveva riuscire ad affrontarla.
Aveva aspettato quasi tutta la mattina nella speranza che uscisse e per un attimo lo aveva anche creduto; quando l’ aveva vista affacciarsi alla porta, ma non era uscita e l’ unica cosa che era riuscito ad ottenere era stato il sentire il suo cuore battere alla vista dei suoi capelli e dei suoi occhi che sembravano rilucere e lui invece dov’ era?
Nascosto come un verme: la sua specialità.
***
“ Non posso crederci”.
James quasi saltò addosso a Remus “ lo sapevo che il nostro buon vecchio Lunastorta non avrebbe resistito alla vista della nostra Emmeline”
I due ragazzi arrossirono entrambi, avevano cercato di nasconderlo agli amici.
Gli era sembrato davvero troppo presto per tornare a dire di essere nuovamente fidanzati, in fondo loro stessi non ci stavano capendo niente.
Quindi erano arrivati separatamente a casa Potter, erano stati attenti a non sfiorarsi neanche per errore, almeno i primi momenti.
Almeno fino a quando Sirius non aveva visto le occhiate che si scambiavano e non aveva voluto, casualmente,  condividerlo con tutti.
Non che Remus se ne fosse stupito, in fondo era Sirius: era un Malandrino, era uno dei suoi migliori amici.
I Malandrini, non riusciva neanche a pensare a vivere senza di loro, ogni elemento era così importante per lui.
Senza James così sincero e trasparente che a volte lo stupiva, sembrava che non avesse neanche un segreto, sembrava pronto a fidarsi del mondo e a dare la vita per le persone che amava.
Senza Sirius, il più pazzo tra di loro, ma anche quello che aveva creduto di più nella loro amicizia, colui che aveva deciso dal primo giorno in cui aveva messo piede sul treno di Hogwarts che si sarebbe distinto dalla sua famiglia, che non sarebbe stato schiavo di nessuno.
O, infine, il piccolo Peter, colui che era il collante della loro amicizia, quel piccolo ragazzo che tutti avevano protetto e difeso e che adesso avrebbe fatto di tutto per i suoi amici.
Erano tutti così importanti per lui, perché tutti nel loro piccolo avevano contribuito a farlo diventare quello che era divenuto; in fondo non sarebbe mai stata una persona se non fosse stato per James, Peter e Sirius, probabilmente sarebbe ancora a piangersi addosso per la sfortuna, a pensare a quello che gli era successo e ad allontanare le persone.
Invece loro e le ragazze gli avevano fatto capire che lui non era un lupo mannaro, lui prima di tutto era Remus. E che meritava un po’ di felicità come chiunque altro, che poteva davvero aspirare ad avere degli amici, ad avere rispetto e amore.
E quindi, adesso, non poteva stupirsi che lo avessero beccato.
Si scambiò un’ occhiata veloce con Lily, quasi la volesse pregare di fermare quello scapestrato di James che gli stava saltando addosso, ma poi scosse la testa, in fondo anche lui era un Malandrino, anche lui era parte di quel gruppo di matti e allora perché doveva farsi aiutare?
Sapeva come farlo calmare.
Si piegò sulle gambe e ingobbì la schiena poi si rialzò di colpo e prima che James potesse reagire chiuse le dita della mano destra attorno ad una caviglia e l’ altra intorno al suo polso e cominciò a girare fino a quando James non cominciò a lamentarsi.
“ Remus…vomito…Remus!” l’ ultima volta che pronunciò il suo nome fu solo un verso stridulo e questo portò Remus a scaricarlo sul divano prima che vomitasse su qualcuno.
James si alzò dal divano mettendosi in posizione seduta e fulminò Remus con gli occhi “ odio la tua forza da lupo” commentò ancora un po’ nauseato e Remus sorrise prima di ammiccare nella sua direzione “ ma se ti ha sempre fatto comodo” scherzò sedendosi accanto a lui.
“ E’ vero” assentì Sirius sedendosi davanti a lui “ Remus era fondamentale per gli scherzi ai Serpeverde…”
“ E perché Peter che riusciva a intrufolarsi dappertutto, no?” lo interruppe Remus e l’ interpellato arrossì sentendosi chiamato in causa, ma si sedette comunque accanto a Sirius che gli prese la testa sottobraccio “ già, il nostro topastro” scherzò.
“ Il peggio di tutti però eri tu, Felpato” lo provocò James e Sirius scoppiò a ridere rilasciando il collo di Peter “ ma se le idee erano quasi tutte tue” protestò Sirius.
“ Io? Ma se sono un angioletto” ribatté James e gli altri tre si guardarono solo un secondo prima di scoppiare a ridere.
“ Sai come dicono i Babbani?” chiese Remus, era una domanda retorica perché tutti sapevano che avrebbe risposto nonostante tutto.
“ Che sei un angioletto solo quando dormi” rispose al suo posto Lily e questo ebbe due reazioni: i ragazzi si ricordarono che anche Lily ed Emmeline erano lì e Remus incrociò le braccia, odiava quando gli fregavano i suoi insegnamenti.
“ Dai, andrà meglio la prossima volta” lo consolò fintamente Emmeline, dando una piccola gomitata a Lily.
“ Ma voi non dovete andare a fare le vostre cose?” le prese in giro Sirius, difendendo il suo amico.
“ Le nostre cose?” domandò Lily accigliandosi e incrociando le braccia al petto “ prova a dire qualcosa di maschilista, Sirius Black…”
Lily non poté finire neanche la frase perché James si alzò in piedi e le baciò le labbra prima di passarle un braccio intorno alla vita e con la mano libera accarezzarle la pancia.
“ Certo che non voleva dire niente, Lily” le disse con voce eccessivamente dolce.
“ Ruffiano” mormorò Sirius, ma abbastanza forte perché lo udissero tutti.
“ Sta zitto cagnaccio, devo preservare la mia mogliettina dai tuoi fastidi” scherzò James.
Remus si mise una mano sugli occhi e cominciò a contare.
Uno.
E le mani di Lily si chiusero a pugno.
Due.
E la sua mascella si contrasse.
Tre.
E il suo volto divenne rosso.
Remus si preparò alla sfuriata, ma stranamente la vide prendere un respiro e voltarsi verso il marito.
“ Hai una fortuna sfacciata, James” gli disse con voce controllata“ Emmeline mi ha detto che devo stare calma o il nostro bambino nascerà agitato…”
“ Oh, ma tanto nascerà sicuramente agitato, in fondo Tartufo è figlio tuo e di James…”
“ Che hai detto, Sirius?” gli chiese Lily e per un attimo credette che gli occhi le sarebbero fuoriusciti dalle orbite.
Come aveva chiamato il suo bambino?
“ Ho detto che non può venire calmo visto di chi è figlio” ripeté Sirius, l’ espressione felice sul suo volto per la battuta riuscita.
“ No, come l’ hai chiamato, intendo” chiarì Lily.
“ Tartufo” rispose come se fosse la cosa più normale del mondo e Lily scosse la testa incredula.
“ Non credo che ti chiederò perché” scherzò rassegnata.
“ E dai, Evans” la provocò Sirius, sapeva che lei odiava quando lui la chiamava con il suo cognome, sembrava che non la riconoscesse come moglie di James, anche se in fondo sapeva che era solo apparenza.
Sapeva che Sirius la considerava come una sorellina ed era proprio per quello che la provocava sempre.
“ E’ colpa di tuo marito, è lui a dire che ha la grandezza di un tartufo”.
Lily guardò James senza sapere se scoppiare a ridere o… scoppiare a ridere “ non è colpa mia se non ha ancora un nome” si difese James e Lily sospirò “ va bene, stasera cercheremo il nome più adatto… per un maschio e per una femmina” gli disse.
“ Se è un Tartufo dev’ essere maschio altrimenti sarebbe tartufa, no?” la prese in giro ancora Sirius.
Lily guardò le facce sconvolte di tutti e scosse la testa prima di scoppiare definitivamente a ridere “ ok, credo che questo sia troppo anche per lui” scherzò guardando Emmeline, ma non riuscì ad aggiungere altro perché sentì il campanello suonare.
“ Saranno Alice e Frank” li informò Lily avviandosi verso la porta, ma nessuno l’ ascoltò, erano ancora presi dalla conversazione e sentì solo Emmeline dire: “ un feto di sei mesi non è grande come un tartufo”.
Lily scosse ancora la testa pensando che probabilmente quei quattro non sarebbero cresciuti mai o almeno, non del tutto, e  aprì automaticamente la porta, ma quando alzò gli occhi credette di avere le visioni.
Le gambe le tremarono e gli occhi si dilatarono “ che sei venuto a fare?” gli chiese saltando le formalità.
Non poteva salutare Severus come se fosse un vecchio amico.
Non poteva dimenticare il suo sguardo fisso su di lei mentre Voldemort la torturava, non poteva dimenticare che non aveva fatto niente per salvarla.
Guardò automaticamente fuori cercando di non lasciare neanche un punto inesplorato: se era pieno di Mangiamorte lo avrebbe visto.
“ Vattene!” gli intimò in un sussurro appena vide che stava per aprire la bocca.
Aveva paura.
Era incredibile, lei non aveva mai paura, ma adesso vederlo davanti a sé; riusciva solo a pensare che era rimasto fermo. Fermo. Immobile. Colui che era stato per così tanto tempo il suo migliore amico.
Il sudore le percorse la schiena e una mano si spostò automaticamente sul suo ventre a protezione di quella piccola vita che cresceva dentro di lei, ma la tolse subito appena lo vide seguire il suo sguardo.
“ Non sono venuto per farti del male” disse e Lily trattenne il respiro sentendo la sua voce.
Gli aveva voluto così bene che sentire la sua voce era doloroso, doloroso perché avrebbe voluto odiarlo, ma non ci riusciva.
Doveva odiarlo. Doveva, e allora perché, ancora, ogni tanto, si ritrovava a pensare a come sarebbe stato se non avesse scelto Voldemort al posto suo.
A come sarebbe stato averlo accanto il giorno del suo matrimonio, a come sarebbe stato dirgli che aspettava un bambino da James.
Lui che per lei era stato un fratello.
“ Non ti farei mai del male” aggiunse e Lily scoppiò in una risata isterica.
“ Vattene, Piton, vattene e io mi scorderò di averti visto” gli intimò parlando tra i denti.
“ Lily, devo davvero dirti una cosa”.
“ Lasciami indovinare: sono in pericolo, vero?” domandò con scherzo “ è la tua frase preferita” continuò ironica.
“ Ascoltami, Lily…”
“ No, ascoltami tu” gli disse interrompendolo, i suoi occhi erano fuoco puro, sembrava che il verde fosse stato risucchiato e adesso vi fosse il rosso nei suoi occhi.
Il rosso dei suoi capelli, il rosso del fuoco, il rosso della furia e dell’ odio.
“ Non voglio sentire niente da te, nessuno dei tuoi avvertimenti, nessuno dei tuoi rimpianti, se devo morire morirò, ma lo farò combattendo e non voltando le spalle ai problemi come hai fatto tu…”
Il suo viso era rosso e i suoi occhi lucidi di lacrime, ma non una stava sfuggendo al suo controllo.
Severus si ritrovò a pensare che avrebbe voluto avere solo un decimo della sua forza di volontà e probabilmente non si sarebbe ritrovato a questo punto.
“ E’ troppo tardi, per le tue scuse, per i tuoi avvertimenti, è troppo tardi per tutto” gli disse con il dolore nella voce.
Gli avrebbe fatto meno male se lo avesse aggredito fisicamente. Invece sembrava che non riuscisse neanche a toccarlo.
Ma forse aveva ragione, forse non meritava neanche uno schiaffo.
“ Lily…”
“ Vuoi smetterla?” il suo tono si alzò e la sua domanda fu quasi un urlo e la cosa che spaventò più di tutti Severus, fu la mano che mise, quasi a difesa, quasi come se volesse ergere un muro tra loro due.
“ Puoi farmi parlare?”
Lily stava per dirgli che no, non ne aveva alcuna intenzione, quando sentì una mano circondarle la vita e una voce che le fece battere il cuore.
“ Piton”
Il tono di James non era quello pieno di rabbia che usava con Piton quando ancora andavano a scuola, era un tono che trasmetteva tutto l’ odio che provava per lui.
Era passato così poco dal loro diploma, ma contemporaneamente erano successe così tante cose che ormai le rivalità sembravano un ricordo e quello che restava erano i fatti. Tutto ciò che era successo.
Lily sentì il calore della mano di James attraverso la maglietta e si accorse di quanto fosse divenuta fredda ed avesse bisogno del suo calore.
Si voltò verso James e vide che aveva ancora lo sguardo fisso su Piton.
“ Non voglio parlare con te” disse Severus in tono di disprezzo “ sono venuto a parlare con Lily” chiarì e spostò lo sguardo su di lei.
James rimase in attesa, sapeva che lei non lo avrebbe mai perdonato se avesse parlato per lei, ormai la conosceva troppo bene, ma contemporaneamente voleva farle sapere che c’ era e infatti Lily sentì la mano stringerle la vita ancora più forte come se volesse trasmetterle tutto l’ amore di cui lei aveva bisogno in quel momento.
“ Cosa c’ è?” domandò rivolta a Severus “ Voldemort mi vuole uccidere e tu sei così buono e giusto da venirmi ad avvertire?” gli chiese, poi prese un respiro sentendo il corpo di James accanto a lei irrigidirsi alla menzione della sua morte.
“ Non m’ importa” disse semplicemente “ qualsiasi cosa tu voglia dirmi non m’ importa” ribadì “ Ho smesso da tempo di credere che tu mi voglia aiutare” concluse.
“ Io non…”
“ Prima che tu mi dica che mi vuoi aiutare, pensa a quello che dici, pensa a dove erano voltati i tuoi occhi mentre Voldemort mi torturava, pensa da che parte stavi mentre io combattevo per difendere i miei genitori”
Quando vide Severus rimanere in silenzio, Lily allentò la mano che aveva stretto attorno alla porta.
“ Non ho davvero bisogno del tuo ennesimo avvertimento” disse indietreggiando di un passo, come se volesse rientrare dentro.
“ Vuole uccidere tuo figlio e non si farà problemi ad uccidere chiunque si metterà tra lui e quel bambino”
Lily trattenne il respiro e il suo attimo di sconcerto le impedì di fermare James prima che saltasse addosso a Severus con una forza tale che lui ricadde indietro inciampando sugli scalini e rotolando fino a terra.
“ James!” urlò Lily scattando in avanti, ma sentì una mano avvolgerla.
Si voltò e vide Remus tirarla dolcemente indietro, mentre lui e Sirius la sorpassavano e prendevano James per le spalle per portarlo via prima che distruggesse il volto di Piton.
“ Non ti permetterò di fare con mio figlio come hai fatto con Lily” lo minacciò cercando di liberarsi delle mani che lo costringevano ad allontanarsi “ non osare mai più minacciare mio figlio” concluse con uno sguardo che sembrava poterlo uccidere.
Sirius e Remus lo lasciarono, ma non si allontanarono di più di un passo da lui, limitandosi a guardare Piton in cagnesco ancora increduli su quello che avevano sentito.
“ Mio figlio avrà sempre me e Lily a proteggerlo” disse cercando di calmarsi.
“ Potter, non capisci che il Signore Oscuro…”
James avrebbe voluto picchiarlo di nuovo, solo sentire quelle due parole uscire dalle sue labbra lo rendevano cieco d’ ira, ma non fece in tempo perché Sirius intervenne.
“ Se James e Lily non dovessero bastare avrà anche me” disse pieno di orgoglio. Non avrebbe mai permesso che succedesse niente al suo figlioccio.
“ E me”  ribadì Remus.
“ Avrà tutti i Malandrini” aggiunse Peter con una vocina flebile, non poteva rimanere in silenzio, sarebbe sembrato strano e inoltre lui voleva bene a James.
Severus si voltò verso di lui al suono della sua voce e si asciugò il sangue dal labbro con un sorriso di scherno.
Proprio lui osava dire in quel modo?
Lui che era servo di due padroni, che sorrideva ai suoi amici e intanto passava le informazioni al signore Oscuro?
“ Siete dei presuntuosi, così stupidi, ottusi e pieni di voi, così Grifondoro” sputò l’ ultima parola come se la disprezzasse “ non riuscite neanche a capire che c’ è una talpa tra voi”.
Peter si strinse le braccia attorno al corpo provando una rabbia indescrivibile. Stava parlando di lui e non lo mascherava neanche più di tanto.
“ Guardatevi intorno” avvertì poi tornò a guardare James “ il tuo bambino non ha bisogno di un padre che si crede invincibile…proteggili davvero” e per una volta la sua voce mentre si rivolgeva a James non era di rabbia, ma di avvertimento.
“ Proteggila” disse, poi si sistemò il cappotto e dopo aver guardato Lily un’ ultima volta si voltò per andarsene.
Sperò solo che non fosse stato tutto inutile.
“ Non temere lo farò sempre” disse James anche se parlò solo alle sue spalle, ma non sarebbe finita così.
Non poteva pensare che Piton dicesse la verità, ma doveva parlare con Silente, con l’ ordine, non poteva rischiare.

COMMENTO: OK, SONO MANCATA PER MESI E TORNO CON UN CAPITOLO CHE NON MI CONVINCE NEANCHE TANTISSIMO, MA CHE DIRE QUANDO I MIEI JILY MI CHIAMANO NON POSSO CHE RISPONDERE E POI QUESTA STORIA HA COMPIUTO 2 ANNI E MEZZO QUINDI…AVEVO BISOGNO DI FESTEGGIARE !! SPERO SI SIA CAPITO CHE PUR ESSENDO UN CAPITOLO DAL PUNTO DI VISTA DI PITON, IO NON LO STO DIFENDENDO, ANZI…  QUESTO E’ SOLO QUELLA CHE SECONDO ME E’ STATA LA SUA PRIMA MOSSA, PRIMA DI SILENTE…PRIMA DI CAPIRE CHE NON POTEVA FARE ALTRIMENTI CHE METTERSI NELLE MANI DI QUELLA BUONANIMA E INOLTRE NON SO PERCHE’, MA MI PIACEVA CHE FOSSE LUI A METTERE IL DUBBIO CHE NEL GRUPPO CI FOSSE UN TRADITORE !! E VABBE’, SPERO VI SIA PIACIUTO ALMENO UN PO’ E CHE MI FARETE SAPERE !! RINGRAZIO RISA LILIAN BADWOLF / CESCAPADFOOT / ARYELLE / CHIARA SHRIN SCINTILLA / NEVERHIDE E GIO_98 !! SPERO CHE MI FARETE SAPERE ANCORA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE !! GRAZIE DI CUORE E GRAZIE ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: danyazzurra