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Autore: Ale_edgy    08/04/2014    0 recensioni
"C’era qualcosa che non andava, e Santana lo sapeva bene"
Avete mai fatto caso allo scambio di sguardi, alla tensione tra Sebastian e Santana?
Vi siete mai chiesti cosa passasse nella testa della mora in quel momento?
Io si, e questo è il risultato.
Enjoy.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Santana/Sebastian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NdA : Salve a tutti :3
In via del tutto eccezionale, ho messo le mie noticine prima della storia, dato che ci tenevo a scusarmi                            
con voi per avervi fatto aspettare così tanto per questo capitolo. Il fatto è che essendo amante della scrittura a mano, l’avevo scritto su un foglio di carta che ho perso e ritrovato oggi (yee *^*)
Per cui beh, ho deciso di regalarvi questo primo assaggio di Sebtana come si deve, ma il bello deve ancora venire.
Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia nelle seguite, tanti unircorni arcobaleno e cuoricini per voi  *^*
Enjoy  <3




Era già passato un giorno dal loro incontro e Sebastian ancora non si faceva sentire; stava cominciando a perdere la pazienza.
Se ne stava in disparte su una di quelle sedie scomodissime in aula canto e, mentre Rachel farneticava qualcosa su quanto li avrebbe aiutati a vincere le regionali, Kurt si precipitò in aula, urlando come un indemoniato
-Ragazzi ragazzi ragazzi, non ci crederete mai – si creò subito un cerchio attorno a lui e anche Santana si sporse leggermente per ascoltare.
- Sebastian -  continuò l’altro
- Che vuole ancora?- intervenne Artie.
- Non ci crederete mai- continuò quello
- Mi ha chiamato – parlava lentamente e gesticolava come un pazzo – e ha chiamato anche Blaine-
A quel punto Santana si tirò indietro con un sorriso soddisfatto sul volto. Aveva ceduto dunque, e lei aveva vinto.
Era la più grande soddisfazione della sua vita, superiore persino al rubare un assolo a quell’odiosa di Rachel.
A quel punto mancava solo una cosa da fare.
Infierire
Prese di nascosto il telefono di Kurt e lesse quello che suppose essere il numero di Sebastian.
Lo salvò sul proprio e aprì i messaggi, scrivendo

 
Complimenti Smith, finalmente hai capito
chi comanda.
S.


 
Inviò il tutto e si sentì la ragazza più realizzata del mondo.
Con un semplice messaggio si era vendicata della granita arrivata in faccia a Blaine, e di quella che lei stessa si era trovata a levarsi di dosso pochi giorni prima.


Quel pomeriggio decise di andare a prendersi un caffè nel solito bar dove erano soliti recarsi anche alcuni membri degli Usignoli.
Entrando, ne incrociò alcuni, che repentinamente abbassarono lo sguardo.
Aveva appena finito di pagare quando vide un bel culo fin troppo familiare uscire dal bar.
Si armò di sorriso compiaciuto e lo seguì, uscendo anche lei dal locale
- Sebastian, noto con piacere che per la prima volta nella tua vita hai deciso di usare il cervello – rise
- Sta zitta, Lopez-  si girò verso di lei. Non sapeva bene come controbattere e questo lo faceva impazzire.
Dal canto suo, Santana continuava a bere il proprio caffè, appoggiata al muro con le spalle.
- Che c’è? Forse.. -
- Sta. Zitta. – sibilò l’altro, che con uno scatto sbatté la mancina sul muro accanto al volto della ragazza, che sussultò.
- Ascoltami bene Lopez – parlava con il viso chinato sul suo e lo sguardo fisso nei suoi occhi
- avrai vinto questa volta, ma ti assicuro che mi prenderò la mia rivincita -
Santana, che in quel momento faceva veramente tanta fatica a concentrarsi su quello che l’altro stava dicendo, mancò di un battito quando l’altro in uno scatto di rabbia si fece ancora più vicino e un brivido le percorse tutta la schiena.
La cosa ovviamente  non sfuggì allo sguardo attento di Sebastian,  che si umettò le labbra soddisfatto.
Forse aveva trovato il modo di vendicarsi.
- Qualche problema?- Abbassò decisamente il tono della voce, lanciandole il solito sguardo indagatore, che costrinse Santana a stringere ancora di più la presa sul bicchiere del caffè
- …no – si tradì con una lievissima esitazione nella voce, che cercò di mascherare con un colpo di tosse.
E fu in quel momento che Sebastian agì.
Annullò di botto la distanza tra di loro, premendo le labbra contro quelle della ragazza, che spalancò sconvolta gli occhi e cercò di spingerlo via portandogli una mano sul petto.
Sebastian, che in tutto ciò era rimasto lucidissimo, afferrò la destra dell’altra prima che potesse solo arrivare a sfiorarlo.
Santana a quel punto la riabbassò accanto al proprio corpo, senza nemmeno accorgersi che l’altro aveva mollato la presa già da tempo. Schiuse leggermente le labbra per approfondire la questione, ma appena notò il gesto, Sebastian si allontanò.
- Che c’è Lopez? Non dirmi che ti stava piacendo? -  ghignò
- Ma non dire stronzate, mi stai tenendo le mani bloccate – ribattè lei
-  Le tue mani sono liberissime di muoversi- disse l’altro, e Santana realizzò che effettivamente i suoi polsi erano liberi già da un bel po’.
Sentì la risata del ragazzo che si allontanava soddisfatto  e una sensazione di rabbia e vergogna iniziò a pervaderla.
L’aveva umiliata.
Bene.
Uno pari.
Ma adesso doveva meditare vendetta.
  
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