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Autore: DolceMella    10/07/2008    11 recensioni
A volte capita che nella vita arrivi un'onda inaspettata, che trascina con sé tutto quello a cui tenevi, le tue certezze, la tua forza. Ma quando se ne va, capisci che se non fosse passata, sarebbe stato molto... ma molto peggio.
Genere: Romantico, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RINGRAZIAMENTI:

Ramarrogiallo
: Pubblicato altro mini capitolo... Spero che continuerai a seguire con curiosità il resto della storia! ^_^

baby_dark: Grazie, spero che anche questo capitolo ti possa piacere! un bacio! :*

maryku
; l’aggiornamento sono riuscira a farlo abbastanza presto. Non è lungo come avrei voluto, ma... ^_- Spero di rivederti nella sezione ‘commenti’!

Ilarietta-chan: Che coincidenza! Gli auguri però non te li posso fae così in anticipo perché altripenti porto sfiga! XD ( ah, comunque si dice ‘compivo’ ) ciao!

Robbykiss: ho aggiornato, non arrabbiarti! XD Sono contenta che l’inizio ti sia piaciuto!

Kuno84 Scusate, non m'ero resa conto che esisteva una fanfic con lo stesso titolo.... ho tradotto all'inglese, così non ci saranno ulteriori fraintendimenti. grazie per aver commentato, mi rendo conto anch'io che come prologo è molto breve, ma serviva solo come brave introduzione. Il numero di commenti l'ho deciso dopo aver fatto una media dei commenti ricevuti nelle mie fanfic più gradite. credimi, non è per mettere alla prova i lettori, solo per giudicare se è il caso o no di continuare a scrivere! ^__- (che lavativa, ho copiato e incollato la risposta che ti avevo dato nella sezione commenti... ok, ok, sono proprio da esiliare da questo sito, ma avendoti già risposto non avrei saputo che altro dirti... spero comunque che continuerai a seguire e commentare questa storia, se ci sono errori o comunque qualcosa che non ti piace, correggimi senza alcuna pietà!! un bacio!

Akane25: carissima, ci si rivede sempre, eh! ^_^ Mi raccomandao, non m’abbandonare che so già che sarà una faticaccia concludere questa storia! Continua a farmi compagnia; ok?? salutami Toshio, eh? ^v^ bacio!

gabrychan: sei carinissima, spero di non dover deludere le tue aspettative! ^__^ ci si rivede al prossimo capitolo!

smartina86: spero di non perdere per strada anche questa volta l’ispirazione.. speriamo bene! ;^^, un baciotto!







Quando il vento cambia

( I PARTE )








Tokyo, quartiere di Nerima est, h 7,03
15 Dicembre 1994





“....Kane??


...
...Akane? AKane, svegliati! sono le sette passate, non dovevi incontrarti alle 8 con Yuka?”

Kasumi si sporse con la testa dentro la stanza della sorella più piccola. La luce ancora soffusa e la piacevole brezza fresca che entrava dalla finestra, servira in quel momento a rendere ancora più difficile il rissveglio della giovane Tendo.

“ ‘giorno, Kasumi...” salutò, mentre si strofinava energicamente gli occhi ancora assonnati. “scusa, non ho sentito la sveglia... stanotte non ho chiuso occhio.”

Kasumi guardò gli occhi della sorella, contornati da profonde occhiaie violacee, e con preoccupazione pensò si trattasse di un altro di quegli incubi.
“è sempre lo stesso...”

“sogno? -continuò la ragazza ancora seduta sul letto- si, sempre lo stesso. sono settimane che non mi fa chiudere occhio.”

“Potresti andare dal dottore. Ogni giorno sei sempre più stanca!”

Akane sospirò, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Erano settimane... anzi, quasi un mese, per la miseria, che non chiudeva occhio durante la notte. E per cosa? Per quegli stupidi incubi che la rincorrevano?.
Ma sapeva che c’era anche dell’altro.
Nonostante si sforzasse di non darlo a vedere, non poteva continuare a fingere a se stessa che stesse DAVVERO andando tutto bene.

Arrabbiata per la sua stessa concessione di debolezza che si era attribuita, si alzò di scatto dal letto e cominciò a prepararsi.




************ ... ... ... ... ... ... ************


Ukyo guardò sconsolata il ragazzo che provava a cucinare una okonomiyaki decente. Com’era possibile che fosse stato tanto condizionato dalla povertà da aggiungere ancora 30 parti di acqua al suo preparato già pronto?? Pure una scimmia sarebbe stata capace di cucinare, una volta che le erano stati messi sottomano attrezzi, ingredienti e la ‘base’ per le famose frittelle.

Sbuffò per la decima volta, prima di perdere la pazienza e strappare di mano a Konatsu la paletta del mestiere.

“Quante volte te lo devo dire??? Devi solamente versare un mestolo di questa miscela -e indicò in modo stizzito la bacinella accanto a sé- e versarslo sulla pastra! Così, guarda! Ti pare difficile? Per lgi ingredienti devi metterne...”

“uno di ogni tipo. Ho capito. Ma per me continua ad essere troppo lusuoso per un pasto normale.” Ribatté il ragazzo in kimono, scandalizzato dallo spreco disumano di tutto quel ben di Dio.

“Konatsu, la gente PAGA per averlo! E se paga, dobbiamo dargli quanto gli spetta!”

“Non si preoccupi, cercherò di migliorare- soffiò tutto d’un fiato, dispiaciuto di non poter essere d’aiuto quanto avesse sperato -A proposito, oggi dovrebbe venire la signorina Akane.” finì con noncuranza, continuando ad aggiungere quasi sovrappensiero altra acqua all’impasto.

“akane? Con Ranma?” Ukyo non prestò più attenzione alla miscela annacquata che il ninja cercava di far solidificare sulla piastra, piuttosto lo incalzò con altre domande che lo fecero distrarre uteriormente, col risultato che (quella che sarebbe dovuta diventare) l’okonomiyaki cominciò a annerirsi e bruciacchiarsi lungo i bordi ormai carbonizzati.

“No, con delle amiche, hanno prenotato 3 posti. E comunque... io non vedo il signor Ranma da un bel po’” soggiunse, soppesano bene le parole e osservando il volto della ragazza di fronte a sé.

Ukyo guardò di sfuggita la crepes ormai annerita, senza prestarvi troppa attenzione. piuttosto ripensò alle parole dell’aiutante. *non vedo il signor Ranma da un po’...* Era vero, Ranma non era più venuto nel suo ristorante dopo il tentato matrimonio per cause evidenti, ma era sempre e comunque a passeggio o in giro ad allenarsi. Invece nelle ultime.. quanto tempo era passato dall’ultima volta che l’aveva incrociato? Due settimane circa -ripensò, facendo un rapido calcolo sulla punta delle dita- 15 giorni che non si faceva vedere.

Stava forse male? Quel pensiero le attanagliò lo stomaco, non potendolo chiamare a casa (l’ultima volte che l’aveva cercato le era stato detto che era fuori... come d’altronde tutte le volte che lei lo chiamava o provava a contattarlo) né tantomeno presentarsi sulla soglia di casa Tendo, poteva solamente immaginare cosa stesse facendo.

Soffiò appena, un respiro più profondo e poi smise di manifestare la sua ansia. Era inutile prendersela con se stessa, né tantomeno con chiunque altro.

Si risistemò il grembiule e riprese a cucinare.




************ ... ... ... ... ... ... ************


Akane camminava lentamente, non aveva alcuna fretta di arrivare al luogo dell’appuntamento. In realtà era molto in anticipo.
Passò davanti ad una vetrina, e guardò distratta l’iimagine che il vetro rifletteva. Era l’immagine di un’ Akane cresciuta, ormai 18enne, una donna oramai, i lunghi capelli le si scuotevano a causa del forte vento, rendendo l’immagine di sé come quella che voleva essere. L’Akane di una volta, forte, ribelle, che non aveva paura di niente.

Fece un’altro passo e la vetrina fu seguita da molte altre, in processione, la sua immagine riflessa tra le scritte di futuri saldi e prezzi improbabili esposti in vetrina. Cercava di fuggire da quella nuova se stessa, debole, fragile...

Così non piaceva più nemmeno a se stessa.
Doveva cambiare. Doveva SFORZARSI di farlo.

Nelle orecchie ancora quelle parole, quelle urla, quei pianti. Un ronzio perpetuo la seguiva ovunque, non le lasciava scampo, come una maglia troppo stretta che le impacciava i movimenti, le reazioni.

Da quando, due settimana prima Ranma se n’era andato, lei non aveva più chiuso occhio. Dopo quell’assurdo litigio, semplicemente lui aveva preparato lo zaino ed era andato ad ‘allenarsi’ come aveva detto agli altri.

Ma lei lo sapeva. E infatti, a distanza di 15 giorni, non s’era ancora fatto vdere, né sentire.

Sospirò per la decima volta nell’arco dell’ultima mezz’ora, quando un’ondata di brezza marina le colpì il viso, l’odore del mare forte, possente, impetuoso. Quell’odore di salsedine la riportò alla realtà, ricordandole che l’ora dell’appuntamento era quasi arrivata.


*** *** ***

Il colonnello Yagashima era proprio di pessimo umore quel giorno. Non che negli altri 364 fosse particolarmente fioviale, questo no, solo... Qialcosa lo turbava.

erano giorni che osservava le cartine nautiche, che faceva calcoli, che marciava avanti e indietro per controllare la temperatura dell’acqua segnata dalle boe al largo del pacifico. Nulla.

Naturalmente i novellini dell’accademia nautica non avevano idea del malumore del colonnello addetto ai servizi meteo, ma i più ‘stagionati’ del settore, sembravano ugualmente accalorati e agitati.

Yagashima poteva avere molte pessime qualità, ma era anche molto preciso e pignolo per quello che concerneva il suo lavoro, e nessuno osava mai contraddirlo.

L’ultima volta che lo videro così su di giri, fu il 12 luglio 1993. Molti ricordavano ancora con un brivido d’orrore la catastrofe che si abbatté sulle coste di Okoshiri. Altri, purtoppo, no.

Eppure lo sapevano tutti. Nulla di certo per il momento. Ma l’aria stava cambiando.





************ ... ... ... ... ... ... ************



Mini aggiornamento per rendervi più consapevoli di ciò che avverà nel prossimo capirolo.
Contavo di farlo più lungo, ma ho pensato che sarebbe stato molto meglio (per voi... almeno spero!) farne uno più corto ma almeno la storia poteva dirsi ufficilmente INIZIATA.

  
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