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Autore: justanotherbrickinthewall    09/04/2014    1 recensioni
Appena finì di leggere il computer diventò nero e una scritta apparve all'improvviso
"forse ero matta, o forse no, ma quello di cui sono sicura è che lo diventerai anche te".
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALLORAAAA, ECCOMI QUI CON UN'ALTRA STORIA, SPERO DI RIUSCIRE A FINIRLA.
COME POTRETE NOTARE LA STORIA TRATTA PARALLELAMENTE DI DUE VITE, QUELLA DI UNA PAZZA E QUELLA DI UNA RAGAZZA CHE TROVA UN FOGLIO IN CUI E' RIPOSTA LA SUA ROVINA (MUHAHAHAHA).
SPERO CHE VI PIACCIA, SE TROVATE DEGLI ERRORI POTETE TRANQUILLAMENTE FARMELI NOTARE, LO STESSO VALE SE AVETE CONSIGLI PER LA TRAMA O SE CREDETE CHE SIA MONOTONA O FIN TROPPO COMUNE, ACCETTO LE CRITICHE COSTRUTTIVE.
NON ACCETTO OFFESE INFONDATE, MA SE VOLETE POTETE FARMELE, NON TUTTI HANNO GLI STESSI GUSTI.
IO CI HO MESSO TUTTA ME STESSA QUINDI MI FARESTE DAVVERO MOLTO PIACERE SE LASCIASTE UNA RECENSIONE, E' BELLO SAPERE COSA NE PENSA LA GENTE.

ANND, THE LAST BUT NOT THE LEASTTT: VISTO CHE TROVO ABBASTANZA BRUTTO IL FATTO CHE IO SCRIVA E CHE NON VI RENDA PARTECIPI IN NESSUN MODO, HO DECISO CHE LE PRIME DUE CHE RECENSIRANNO POTRANNO CHIEDERMI DI FAR PARTE DELLA STORIA (SAPPIATE CHE NON AVRETE UN RUOLO RIDICOLO, TIPO LA RAGAZZA DI UNO DEI RAGAZZI (?) ) E HO ANCHE DECISO CHE, SE QUALCUNO VOLESSE DARMI DEGLI SPUNTI PER ANDARE AVANTI CON LA TRAMA POTRA' DARMELI TRANQUILLAMENTE, SCEGLIERO' LE IDEE PIU' BELLE E LE USERO' DA "FILO CONDUTTORE" 

BUONA LETTURA.
LOVE U ALL 
-M 

Anne guardava le stelle e si chiedeva quante fossero, se ci fosse un modo per contarle tutte, per sapere quante fossero.  Si chiedeva dove finissero, perchè tutto finisce, questa era una delle poche convinzioni che aveva, era sicura che l'infinito non esistesse, che fosse solo un'assurda teoria che alcuni uomini avevano formulato solo perchè non riuscivano a vedere oltre il loro naso, sarebbe bastato ragionarci un po' per capire che  non era la  risposta a niente, anzi, solo a sentire la parola "infinito" nella testa delle persone si formulavano altre mille domande. 
La cosa che la tormentava era il fatto che non si potesse trovare una risposta a tutto questo, la cosa che le dava estremamente  noia era il fatto che l'uomo, dalla sua nascita ad oggi, era riuscito a scoprire un sacco di cose e a rispondere ad un sacco di domande, tranne alle più importanti, quelle che determinano la nostra sopravvivenza, quelle che abbiamo radicate in noi fin dagli albori dei tempi. 
Cosa era l'infinito? un insieme di cose sempre diverse tra loro o un susseguirsi di immagini identiche ripetute senza una fine? era possibile che niente fosse uguale a nient'altro?. 
Anne pensò che non fosse possibile e che, anche volendo, le combinazioni di elementi che l'uomo aveva avuto fino ad ora erano insufficienti per creare cose sempre diverse tra loro.
C'era qualcosa oltre a tutto? per quanto ne sapeva lei poteva anche essere in coma ed essersi immaginiata tutto questo, poi, quando si sarebbe svegliata avrebbe avuto le risposte a tutto, magari la vita era questo, solo un lungo coma. 
Questo ultimo pensiero la spaventò molto. 
"Anne, sei qui, ti stavo cercando"
"Io non sono pazza Alicya, perchè sono qui? io sto bene" 
"Lo so, lo so, nessuno è pazzo An" 
"No tu non capisci Alicya!- disse la ragazza urlando con tutta la forza che aveva- io voglio solo delle risposte!" disse la ragazza, accorgendosi in quel momento del freddo che c'era fuori.
"Guarda hai freddo, entra su" 
"Io voglio solo risposte! solo risposte!- disse urlando così forte che rischiò di svegliare tutti- solo risposte, Al, cosa ci faccio io qui?" 
"Ti ci hanno mandato" rispose la ragazza cercando di calmarla
"No, io non dico qui nel manicomio, anche se questo me lo chiedo spesso, io dico qui al mondo" 
"Ognuno trova la sua strada" 
"E la tua strada era quella di stare qui? la tua strada era quella di essere rinchiusa in una casa di pazzi? questo è quello che hai sempre voluto?" disse avvicinandosi pericolosamente al viso dell'infermiera, che automaticamente si riempì di lacrime. 
"Scusa Al, tu stai solo cercando di aiutarmi, io sono pazza e tu devi curarmi, è il tuo lavoro" disse Anne per cercare di rimediare al suo errore 
"No tu non sei pazza, tu hai ragione e io ti aiuterò a trovare le risposte, non meriti di stare qui". 
Anne era sicura di poter contare su Alicya, era sicura che sarebbe uscita, ma non successe perchè, come la vita le insegnò, l'apparenza inganna. 





"Cosa stai leggendo Marie?" disse una ragazza mora avvicinandosi, forse un po' troppo, alla sua amica 
"Era qui, dentro questo libro, leggi".
L'amica prese il foglio e lesse tutto attentamente,  senza tralasciare un minimo particolare,  cercando attentamente la cosa che aveva stupito Marie così tanto.
"Non mi sembra niente di che, è il racconto di una pazza". 
La ragazza non si aspettava quella risposta.
"Tu non capisci Lycia, tu non puoi capire" 
"Cosa ci sarebbe da capire?" 
"Questa storia non è finita, non l'hanno messa qui per caso, qualcuno voleva che arrivasse a noi"
"Mar, è una cosa impossibile, siamo dentro una biblioteca, come facevano a sapere che avresti preso questo libro?" rispose Lycia dubitando seriamente della sanità mentale dell'amica
"Si hai ragione, ho decisamente troppa fantasia" 
"Vedo che hai capito" disse la ragazza sorridendo
"Io vado a casa Ly, a dopo"
"A dopo". 

Mentre camminava verso casa ascoltando i Led Zeppelin, prese il foglio e si rimise a leggere. 
"Cosa è l'infinito? un insieme di immagini diverse o un susseguirsi di cose identiche ripetute senza una fine?".
Domanda alquanto interessante, pensò, era un peccato che nessuno riuscisse a darsi una risposta.
Presa improvvisamente dalla voglia di capirne di più, corse verso casa. 
Quando arrivò corse subito in camera, senza degnare nessuno di uno sguardo, prese il computer e, quasi come se fosse assalita da una forza demoniaca, iniziò a scrivere:
"Anne, manicomio" 
Queste erano le unice due cose che sapeva di quella ragazza, sicuramente non era abbastanza per risolvere il "mistero", ma sicuramente poteva scoprire qualche informazione su quella donna. 
Dopo ore di ricerca trovò un profilo che sembrava combaciare con le informazioni che aveva, lo aprì. 
"Anne Cox, vissuta ad Holmes Chapel, rinchiusa in manicomio nel 1980 con l'approvazione del dottore di famiglia, poichè veniva ritenuta aggressiva quando non otteneva quello che voleva. Era ossessionata dalla sua "missione" sulla terra, che riteneva essere quella di spiegare i motivi della nostra esistenza e di trovare le "risposte" che da anni le forze demoniache cercavano di non farci trovare".
Appena finì di leggere il computer diventò nero e una scritta apparve all'improvviso


 "forse ero matta, o forse no, ma quello di cui sono sicura è che lo diventerai anche te". 



 

 
 








  
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