12 ottobre
Caro diario,
mi chiamo Angela e ho quindici anni. Non ho mai scritto un diario prima, ma improvvisamente mi è venuta voglia di farlo. È stato dopo aver letto a scuola il Diario di una scrittrice, di Virginia Woolf. La prof d’italiano ha letto dei brani che mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Sembrava davvero di essere lì, in quel momento, con la protagonista. Lì con lei e dentro di lei. I suoi pensieri erano i miei pensieri. In quelle pagina c’era tutta una vita, capisci? Non era come leggere un libro qualunque. Perché ad un diario non si può nascondere niente. Nessun segreto. E poi devo confessarti che anche a me piacerebbe fare la scrittrice. Mi piace scrivere e la prof Tina dice che sono portata. Vedremo. Per ora ho deciso di avere anch’io un amico di carta. Il mio amico diario.
Ti ho scelto con cura, tra altri quaderni dalle copertine troppo sgargianti o anonime. Tra carte e quadretti e a righe. Tu con una copertina azzurra come gli occhi di Louis e la carta bianca e liscia come la sua delicata pelle.
Adesso ti saluto con una delle mie frasi preferite: “È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannati.”
Ti ho scelto con cura, tra altri quaderni dalle copertine troppo sgargianti o anonime. Tra carte e quadretti e a righe. Tu con una copertina azzurra come gli occhi di Louis e la carta bianca e liscia come la sua delicata pelle.
Adesso ti saluto con una delle mie frasi preferite: “È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannati.”