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Autore: Anthony96a    10/04/2014    1 recensioni
Prime è un ragazzo di 17 anni ormai stanco della sua vita, legata ad una situazione familiare difficile soprattutto a causa del padre, violento e noncurante dei sentimenti del figlio, che spingerà il ragazzo a scappare seguendo il percorso di una ferrovia e soffermandosi sui luoghi che lo attendono. Troverà una compagna, Zoe, ragazza autolesionista ed anoressica, ad affiancarlo nel suo viaggio. Ad accomunarli c'è la passione per la musica e la voglia di aiutarsi reciprocamente in un momento delicato per entrambi i ragazzi.
Imbattendosi in mille difficoltà e in molti personaggi strambi non perderanno mai la loro voglia di cambiare in qualche modo il mondo che li circonda, trovando un senso alla loro vita.
P.S. Il titolo della storia è ancora da decidere, one friend can save a life è solo una frase molto significativa.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Arrivato a scuola trovo la solita confusione, a volte la trovo divertente, ma in giorni come oggi vorrei stare solo da solo e mandare tutti a quel paese.
È che mi sento sempre solo, in tutta questa confusione sono solo, nessuno tende la mano per dirmi "ehi io ci sono", a scuola questa confusione è ampliata dalla mia poca voglia di studiare e anche dall'odio che provo per gran parte dei miei professori.
Avevo disegno tecnico quel giorno, e il professore...bhè diciamo che è molto soporifero, fatto sta che mi addormentai con la testa sul banco

-vedo che oggi c'è molta voglia di seguire- allude il professore facendo scoppiare le sonore risate dei miei compagni di classe, sentendo tutto quel baccano mi sveglio e alzando lo sguardo mi ritrovo l'attenzione di tutti addosso, Dio che odio! Odio quando mi fissano, odio essere al centro dell'attenzione, mi crea un senso di disagio che unito al mio umore non è di certo il massimo.
-mi scusi professore,ieri ho dormito poco e sono distrutto- cerco di scusarmi in fretta
-ah si? e cosa hai fatto per essere così distrutto stamattina?-
-non credo che la riguardi mi scusi. - gli rispondo con aria di sfida, Cristo che rabbia. Ma cosa gliene può interessare ?cerca solo di farsi bello davanti la classe per cercare di crearsi quel minimo di rispetto che non ha, poiché la mia classe non si può definire una "classe modello" anzi è molto maleducata.
-cerca di avere un po' di rispetto ragazzino! -
-e lei cerchi di pensare alla sua vita professore. -
-esci fuori immediatamente.chiamerò i tuoi genitori. -
-faccia pure. -  sbattola porta ed esco fuori rosso di rabbia.
Non la sopporto più questo schifo di scuola, vado da Elvira, la bidella del mio piano. È forse l'unica persona degna di stima all'interno di questa scuola, è davvero una grande donna, sempre pronta a difendere i ragazzi, sempre pronta a darti consigli e anche a farti fare due risate, ha un gran senso dell'umorismo e molta auto ironia poiché...bhè, diciamo che non è molto in linea ahahahah.
 -Buongiorno Elvira,è cominciata bene la giornata. - 
-Si può sapere cos'hai combinato? le urla si sentivano dal corridoio. -
-ma niente di che, c'è stato solo un pacato diverbio con il professore, non voleva farmi avere un meritato riposo.- cerco di sdrammatizzare ma il suo volto era tutt'altro che divertito, anzi stava per arrivare l'ennesima lavata di testa, eccola che arriva...
-Sei in quarto Prime, un altro anno e puoi mandare a quel paese tutti, ti sembra il momento giusto di metterti a fare queste ragazzate, sei un ragazzo intelligente dovresti capire qual'è il momento di parlare e quello di stare zitto non trovi? cos'ha detto, ci saranno conseguenze? -
-chiamerà i miei genitori... -
-almeno niente sospensione,da ora in poi stai attento a quello che fai. -
-di quello che potrà dire ai miei genitori mi interessa poco,ho altri problemi per la testa ora. -
-quali problemi? -
-non capiresti.-
*suona la campanella*
-ora torno in classe,grazie per la chiacchierata.-
-mi raccomando Prime.-
-stai tranquilla!- Le urlo correndo via per il corridoio.
In quel momento ero stranamente felice, mi piace parlare con lei, è quasi come una seconda mamma, anche se non le racconto della mia vita, alla fine l'importante è che mi distragga e lei lo fa molto bene.
Tornato in classe mi ritrovo di nuovo lo sguardo di tutti addosso per un attimo, prima di tornare alla solita confusione che ci fa riconoscere in tutto l'istituto. Come ho già detto prima in quella confusione a volte mi ci trovo bene e altre non la sopporto, ora era uno di quei momenti in cui ci stavo bene, e cominciai a far casino anche io.
Il casino nella mia vita fa da padrone, davvero, la mia vita è una continua confusione a partire dalla mia camera, perennemente in disordine, il vero problema è che senza quel disordine non la sentirei mia, ho imparato a convivere con questo fattore e non ne posso fare a meno.Poi bhè nella mia testa c'è tanta confusione, così tanta che non riesco a capire davvero cosa voglio, sono molto lunatico e questo condiziona tutte le mie scelte, insomma capite...io e la confusione siamo un unico insieme.
  
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