a
little's e n o u g h
03/a.
you got to get up and try
-
Come hai imparato a cucinare? -
- Beh, i miei zii, i Dursley, mi trattavano come tu tratti gli elfi domestici.
Ho imparato così... Il resto era spirito di sopravvivenza. -
- Era davvero buono - si complimentò sinceramente il biondo con aria stanca.
Harry sorrise.
- Mi fa strano vederti così -
- Sono stanco - si discolpò Draco - E poi, anche se preferirei
avadakedavrizzarmi da solo piuttosto che dirlo, ti sono grato perchè il tuo
metodo è stato funzionale. -
- Oh, beh, prego. - rispose Harry, pulendo i piatti con un tergeo e
sistemando tutti i piatti con wingardium leviosa.
- Penso che andrò a dormire. -
- Io devo scrivere a Ginny, t’infastidisce la lampada accesa? -
I due camminavano lungo il corridoio dalla cucina in comune alla stanza,
facendo attenzione a non disturbare gli altri studenti con il rumore dei loro
passi.
- Cercherò di essere tollerante -
- Fa parte dei tuoi buoni propositi? -
- No. Quindi non abituartici. -
03/b.
dark lights
-
Potter. -
- Malfoy? -
- Ti sei reso conto che questa camera sembra una discarica? -
- Ma quando mai. -
- Potter, se non fosse che la mia roba è pulita e profumata mentre la tua puzza
di scarafaggio stercorario, non saprei dire se quella maglia sulla sedia è mia
o tua. -
- Ok, ora la tolgo -
- Senza contare che sul mio letto c'è la tua mutanda sporca, quella che ti sei
tolto stamattina. Non hai decenza! Io mica mi tolgo le mutande sul tuo letto! -
- Ero di fretta stamattina, scusa! -
- Potter! Anch’io vado di fretta la mattina ma non butto le mutande sporche sul
tuo letto! -
Draco,
man mano che parlava, non faceva altro che sventolare i vestiti sporchi di
Harry come una casalinga isterica e disperata.
-
Malfoy, ti ho detto di stare tranquillo. Pulirò tutto -
- Sono giorni che dici che pulirai tutto, se tu se abituato a vivere in una
discarica non significa che debba abituarmici anch’io. -
*
-
Malfoy? -
- Dimmi, Potter -
- Per caso hai visto il mio quaderno giallo? -
- Un quaderno giallo? -
- Sì, aveva la copertina gialla, anche se un po' sgualcito, sono sicuro di
averlo lasciato qui -
Draco
era steso sul letto e giocherellava distrattamente con il furetto, mentre un
Harry con i capelli ancora umidi di doccia si aggirava per la stanza nella
disperata ricerca di quel maledetto quaderno.
-
Allora? Non è che l'hai visto quando hai riordinato l'ultima volta? -
- Non ho visto nessun quaderno, solo qualche foglio appallottolato fuori dal
cestino della carta straccia. I quaderni e i libri li ho messi sulla tua
scrivania. -
- Non c'è nulla! La devi smettere di toccare sempre la mia roba!! -
- Beh, io non posso vivere nel disordine come fai tu, non ci riesco! Se
mettessi la roba a posto ogni volta, allora... -
- Io la metto a posto! -
- Ma se usi i libri come moquette! -
- E poi quali fogli hai buttato? -
- Quelli appallottolati vicino al tuo letto. -
- Erano i miei appunti di astronomia!! -
- E che ci facevano sotto il tuo letto? Stavi ricreando l'Orsa Maggiore con le
palline di carta? -
- Quello che faccio con le mie cose non sono affari tuoi! -
- Assolutamente, ma non puoi pretendere che io viva in queste condizioni! -
- Nessuno ti ha chiesto di vivere qui, infatti, se non ti sta bene, puoi pure
andartene!! -
Draco
fissò Harry allibito, lasciò il furetto sul proprio letto e, una volta raccolto
il libro "Magisprudenza I" uscì dalla stanza.
-
Malfoy aspetta, io... -
*
-
Tieni, Potter -
La
scuola era silenziosa in quella notte uggiosa. Draco era appena rientrato e si
era seduto sul letto, dove Harry si era steso e addormentato con tutti gli
occhiali. Quest'ultimo ci mise un po' a riaprire gli occhi e mettere a fuoco
l'immagine del biondino illuminato dalla punta della sua bacchetta.
- Malfoy, volevo chiederti scusa per prima, non
intendevo, io... Ero nervoso, so che
sono disordinato -
- Non importa - borbottò Draco; forse era solo abituato a essere trattato in
malo modo. Gli porse un quaderno ordinatissimo, con la copertina color verde
bottiglia. Harry lo aprì: c'erano un sacco di nozioni di astronomia, tutti
scritti in calligrafia ordinata e tondeggiante.
-
Malfoy... -
- Ti saranno più che utili. Se ti manca qualcosa, fammi sapere. Ho preso
"E" ai G.U.F.O. di Astronomia. -
Harry
sorrise dolcemente, in silenzio.
03/c.
between heaven and hell
-
A Quidditch? -
- Mh, sì. Per tenermi in forma. -
- E perchè non qualche altro sport? -
- Perchè il Quidditch è divertente, Potter, anzi mi meraviglia che tu non ti
sia iscritto alle selezioni. -
- Per un patto tra me e Ginny. -
- Un patto? -
- Mh, io non interferisco nella sua carriera e lei non lo fa con la mia. -
Harry
e Draco s’incamminarono verso il campo da Quidditch dell'università, entrambi
abituati ad avere gli occhi puntati addosso tanto da non farci caso.
-
Chi l'ha decisa 'sta stronzata? -
- Lei. E non è una stronzata! Si tratta di rispettare gli spazi. -
- Quali spazi, Potter? -
- Beh sai la privacy, il poter vedersi con gli amici senza sentirsi obbligati
di uscire per forza insieme... - Harry fissò Draco che aveva un'aria scettica e
proseguì - Sì, è una stronzata. Però insomma alla fine non mi costa nulla
assecondarla, poi ho i miei impegni con i corsi per diventare Auror, non potrei
mai essere costantemente presente agli allenamenti. -
- Sarà. Allora perchè mi stai seguendo? -
- Perchè vengo a vedere se sei migliorato o no. -
- Potter, sai cosa penso? Che dovresti rispettare i miei spazi, non
quelli di Ginny. -
Harry
ridacchiò e si voltò distrattamente prima di vederla lì, bellissima come
sempre: Ginny era seduta in panchina, con un grosso blocco per gli appunti e
una piuma incantata per scriverli; lui aggrottò le sopracciglia senza sapere se
guardare il coinquilino o la fidanzata, poi Draco sparì negli spogliatoi.
Draco
si guardava nello specchio a figura intera: aveva una forma fisica invidiabile,
era alto e con la carne nei punti giusti. Indossava la divisa da Quidditch che
utilizzava quando faceva parte della squadra serpeverde a Hogwarts e si sistemò
un capello fuori posto.
- ...Draco? Draco Malfoy? -
- ...? Blaise? -
- Draco! Perchè non mi hai detto che ti sei iscritto qui? -
- Beh io.. Sai, è stata una scelta improvvisata. E non sapevo che eri qui. -
- No? Ti ho scritto un milione di volte! -
- Davvero? Non ho ricevuto nulla... Sai, la nostra posta è controllata. -
- Capisco... Beh forse avrei dovuto immaginarlo. Che cosa studi? -
- Magisprudenza... -
- Figo. Io invece studio Economia, sai, vorrei aprire un negozio a Diagon
Alley. -
- Bello. -
Draco fissava quello che era stato uno dei suoi migliori amici di sempre e
sembrava impassibile, come se servasse rancore nei suoi confronti; insomma, era
sparito dopo la storia con Voldemort e non credeva per niente alla storia delle
lettere.
- Per quale ruolo ti proponi? Io vorrei fare il cercatore. -
- Io il portiere. -
Draco afferrò la sua scopa, cavalcandola.
- Draco... -
- Dimmi -
- Non ce l'hai con me per Pansy, vero? -
- No. E' acqua passata. -
- Sicuro? -
Note
dell’autrice:
Ragazze, devo ammetterlo: per Serpeverde e Grifondoro non è facile
convivere! Io e mia sorella discutiamo di continuo, lei ordinatissima ed io l’esatto
opposto ahahaha quindi non è stato difficile
immaginare la scena delle liti tra Harry e Draco sulla questione “ordine e
pulizia”.
W il disordine! Il
mio è un disordine ordinato, non posso farci nulla se secondo il mio cervello
le cose devono stare sparse ovunque per casa!
Detto ciò, vi
ringrazio per aver letto e commentato! Spero di risentirvi presto… Alla
prossima! :)