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Autore: Micettina    11/04/2014    0 recensioni
Iris, 23 anni..non sa bene a chi somiglia ma ha sempre sperato in sua madre, è una ragazza comune, di altezza media, occhi castani e capelli lunghi castani biondo, labbra carnose..e corpo snello. Ha sempre vissuto in città, lavora in un asilo, e non ha sorelle o fratelli. E' fidanzata con Andrea, da sempre la sua famiglia, il suo migliore amico, un fratello e il suo futuro marito.
E' stato il suo primo e unico amore, dopo che la vita le ha strappato tutti i suoi affetti si è accontentata di quello che le rimaneva, un'amore puro, sicuro, protettivo e facile.
La famiglia di Andrea la accolta da quando aveva appena due anni, un incidente in moto mentre erano in vacanza dopo anni che non ne facevano una i suoi genitori trovarono la morte. Avevano affidato Iris al migliore amico di famiglia nonché il migliore amico di suo padre per qualche giorno che si fecero anni.
Il signor George con sua moglie le avevano dato tutto quello necessario per renderla felice ; una buona istruzione, affetto..una casa piena di calore e una famiglia solida e compatta. Ma il velo di tristezza non si era tolto mai. Andrea era l'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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  • Mi chiamerai e farai tante foto, giusto ?
  • Giusto..topa.
  • E mi porterai dei ricordini per la mia collezione, vero ?
  • Ah ah ah..ovvio.
Cosi dalla faccia scherzosa, spiritosa ecco che diventa seria, mi toglie i capelli davanti agli occhi..il respiro me lo sentivo prosciugato come le lacrime, come il sorriso..lasciare Max aveva voluto dire lasciare metà di me ma poi mi prendo di coraggio e alzo il viso dicendo a Noel che mi guardava preoccupata -
  • Max sta cominciando una nuova vita, so che ha provato almeno all'inizio..a far funzionare tutto ma ha quasi distrutto tutto. E..
  • Uhm..
Mi guardava come se si aspettava che dovevo dire altro, quando mi guardava cosi era perché non mi credeva..cosi poggiando il gomito nelle spalle del divano bevo un pò di acqua e aspetto che parli..dopo due minuti ecco che giocando con una punta dei suoi capelli e sistemandosi con il mignolo gli occhiali mi dice :
  •  Ok, ti do in pieno ragione. Lui è stato un vero imbecille, stronzo ma..
  • Ma ?
  • Sai che al tuo ritorno potresti non trovare quello che stai lasciando, vero ?
                    - TRRRR -

          - E' già successo..ora devo proprio andare. -
Esco di casa pensando alla frase di Noel, era vero, correvo il rischio di perdere tutto più di quello che avevo già perso ma forse potevo ritrovare quello perso fin ora. Volevo sfidare il destino..? Si, probabilmente ma era ciò che volevo..
Arrivo a casa che era sera, subito chiamo Fin e gli dico di raggiungermi da me per un drink dopo cena, inotre gli dovevo chiedere se poteva trovarmi un'appartamentino almeno fin quando non avessi trovato uno io a mio gusto e altri dettagli, chiudo il portone e mi siedo, il telefono tra le mani e  seduta sui gradini d'ingresso guardo quella che in pochi mesi era diventata casa mia.
 - Ah ! - pensare che non ne sapevo nemmeno l'esistenza e ora l'avrei lasciata per mesi ma sapevo che sarebbe stata in buone mani, quelle di..Max. Ed eccolo, con una camicia blu e jeanz scur e scarpe nere..i suoi occhi mi facevano un buco nel cuore e sempre quella sensazione, non mi bastava più, era vero ma non se ne andava.." che tuttto sarebbe andato bene, che tutto era a posto " ecco cosa mi sarebbe mancato come l'ossigeno lontana da lui, cosa non avrei trovato in altri occhi,i lo vedo venire uscire dall'arco con le mani in tasca freddo come se non ci conoscevamo, mi odiava.
Faccio un sorriso e alzandomi accarezzo le pareti, gli oggetti, il divano e infine il camino, infine dalla tasca esco le chiavi di casa e mi volto, mi sforzavo di non fissare i suoi occhi, strittolavo gli occhi e le labbra mi consumavo mentre agitavo le chiavi tra le mani e dico :
  • Quanti ricordi in cosi poco tempo. 
  • Potevano essercene altri..Iris.
  • Smettila..per piacere.
  • Perché sai che ho ragione ? Perché sai che stai facendo un'enorme cazzata ?!
  • Tu credi che la mia è una ripicca ?! Che volere un sogno anche io e realizzarmi appartenga solo a te..Max ? DIO !
Eccoci nuovamente a litigare, a non capirci, a non voler accettare di perderci, solo che stavolta mi irritava. Non sopportavo il suo modo di sminuirmi, di sminuire i miei sogni, progetti come se solo i suoi fossero da realizzare, fossero importanti. Con le mani poggiate nello schienale della sedia e le spalle rivolte il fumo usciva dalle narici, lui zitto cosi vado in cucina a farmi un'insalata.
Distrutta. Quella conversazione anche se lo avevo pregato di smetterla, di non insistere mi aveva logorata, svuotata, avevo buttato tutto fuori..tutto con le lacrime che mi rigavano il viso e che volevano ancora scendere, vado a prendere degli scatoloni vuoti nel ripostiglio e dandogli le spalle inizio a mettere le cose nel camino, poche cose, foto e ricordi..volevo solo sentire la porta chiudersi. 
Sapere che se ne era andato cosi da poter crollareBOM ! -  cado a terra, le gambe non resistono più, crollano piegate ma eccolo. Sento due braccia che mi stringono forte..intrecciano tutto. Mi volto ed Max, non se ne era andato..mi dice una frase - Voglio che sei felice e io ti ho fatto troppo male..ma non chiedermi di smettere di amarti, sarà qui - e con quella frase rimaniamo per qualche minuto cosi. 
Dopo un'ora che eravamo abbracciati e io come sempre mi ero addormentata nel divano ecco che mi trovo una coperta leggerissima addosso e lui  dandomi un bacio in testa va via, stavolta per davvero. Ma non potevo perdere tempo, avevo preso la mia decisione cosi mi alzo e riempio le valigie.
Ci avevo messo un'ora anche di più e due troley erano pieni, non sapevo il clima visto che non avevo mai visitato quei posti ma ero piena di entusiasmo, carica ed elettrica, metto le valigie accanto al portone e mi preparo per andare a dormire, la tuta larga nera e una canotta bianca sopra, una pettinata ai capelli corti quando.. -  TRIIIII ! TRRR - 
- Cacchio !! Cacchio ! no no no no ! - nervosa metto le mani nei capelli e poi sto per correre nel salone per mettere qualcosa sopra la canotta, non mi sentivo a mio agio con la canotta larga che si notava il reggiseno bianco con accanto Fin ma ecco che appena scendo il primo gradino risuona insistendo, la sola cosa che potevo mettere era una giacca viola di cotone che si fasciava in vita..la metto gridando al suono del campanello - TRIIIIIIII ! - Un attimo..diavolo ! - apro e senza darmi il tempo di nulla con i capelli sul viso per la velocità con cui avevo fatto tutto Fin mi da un bacio in guancia bagnato..vedo fuori e pioveva.
Dopo qualche secondo do un occhiata a lui, era bagnato fradicio..dai capelli biondi gocciolava acqua e la camicia bianca era diventata trasparente..chiudo il portone e ridendo mentre lui si spazzava via un pò di acqua gli dico :
  • Ahahah..
  • Signorina, sta ridendo di me ?
  • Io..? no no.
Contagiandomi con il suo carattere che prendeva tutto alla leggera e sul ridere me ne sto per andare e gli do le spalle mentre ridendo gli dico :
  • Ti prendo una cosa asciutta, piccolo pulcino ahahaha.
  • Ora te lo dico io..
  • No, no, no..ferm- ah ah ah ah ah..
Mi insegue quando lo prendo in giro, mi prende per le gambe e per la pancia tirandomi contro il suo corpo e mi bagna anche a me, giocavamo, ridevamo, mi sentivo meglio..ero tutta bagnata certo ma la pesantezza era di meno sullo stomaco..solo che poi succede qualcosa che non doveva risuccedere, tra un solletico e tra un bacio con la barba ruvida, tra una giravolta tra le sue braccia in aria e delle urla divertite mi trovo con i capelli bagnati sul viso e che sento l'aria che esce dalle sue labbra e umida è sul mio viso, lui vuole baciarmi ma io no, cosi tolgo le mani delle sue braccia e a bassa voce gli dico :
  • Prendo qualcosa di asciutto e vengo.
  • Iris ?
  • Dopo. Dopo, per favore.
Vado e prendo una camicia per lui e mi cambio anche io, poi vado in cucina con lui che mi aspettava nel divano seduto e io torno con due bicchieri di vino bianco..ecco il primo bicchiere giù, il secondo e infine porto la bottiglia nel tavolo al mezzo tra il divano e il camino.
Poggio e con il bicchiere nelle mani che giravo e rigiravo quando capisco che prima di partire e affrontare delle ore di viaggio, mesi di vita con lui dovevo essere chiara su qual'è era il nostro rapporto cosi poso il bicchiere su tavolo e guardandolo gli dico :
  • Fin.
  • Guarda che non sparisco anche se non verrai, bellissima.
Sapeva che per me era difficile e cercava di aiutarmi, dopo un sorriso abbozzato rialzo il viso e gli dico guardandolo negli occhi :
  • Verrò. Ma a delle condizioni, tra me e te non succedera niente e non avremmo una storia d'amore..ok ?
  • Uhm, chi lo può sapere..
  • Fin !
  • Scusa ma è cosi, non siamo noi a dettare il futuro o gli eventi, è il destino.
  • E' il mio lo decido io quindi non ci sarà nulla e basta. 
  • Le altre condizioni ?
  • Ecco..mi servirà un posto dove abitare e l'asilo..non ho voluto sapere il compratore ma ora che me ne vado..ecco..pu-
  • Sono io. 
  • Tu ?!
  • Si. Vedi, io sono cresciuto in un posto simile..ma allora li chiamavano orfanotrofi. Era squallido, sporco e malandato, i miei erano morti e non sapendo a chi darmi sono stato li finché i miie genitori non mi hanno preso e cosi quando mi hai detto del tuo asiilo e ho conosciuto te..non potevo lasciarlo a qualcuno che lo avrebbe distrutto per la millessima area da ricconi.
Tante cose mi erano chiare ora. Il sentirlo cosi simile a me, i suoi desideri che erano i miei, la voglia di avere cose normali e comuni e non vedere nei suoi occhi arivismo o voglia di potere e denaro..non volevo piangere e farlo sentire in imbarazzo ma due gocce sull'angolo degli occhi mi escono spavalde sporcandomi un pò..la sola cosa che riesco a dire mentre lui con un dito mi asicuga stando lontano è :
     - Ecco spiegato. Il perché sei cosi..speciale e ti voglio bene Fin Fix. Hai sopravvissuto.. - 
Continuiamo a parlare e mi spiega un pò di tutto, che la ditta che stava creando era diretta da soci con maggiore esperienza e che mi aveva riservato una sorpresa riguardo la mia aitazione, che non mi sarebbe servita a molto visto che saremmo sempre stati in viaggio in posti meravigliosi, poi mi lascia tanti documenti dove c'era il progetto della mia nuova sede di lavoro ecc e va via con i miei bagagli.
 





        




 
  
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