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Autore: _miky_    12/04/2014    5 recensioni
Sequel di “Ci sei stata sempre e solo tu”.
Sana e Akito dopo non poche difficoltà sono finalmente riusciti a dichiararsi e a trovare il loro giusto equilibrio.
Ma come in tutte le relazioni dovranno affrontare nuove sfide, nuove gelosie e nuovi problemi.
Riusciranno a rimanere uniti e a superare gli ostacoli che il futuro gli riserverà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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CAPITOL0 12 ● HALLOWEEN PARTY (parte 1)
 

“Ce l’abbiamo fatta!” sorrise soddisfatta Sana, una volta seduta al tavolo del bar.
“Di la verità, credevi di morire di fame!” scherzò Marco aprendo la lattina di Coca-Cola.
“Ma che dici?!” affermò la ragazza agitando una mano come per scacciare un fastidioso moscerino.
“Guarda che ho sentito perfettamente i lamenti che continuava a fare il tuo stomaco. Riusciva addirittura a farsi sentire anche con tutto il chiasso presente qui dentro!” rise Marco mentre tagliava la prima fetta di pizza.
“Sicuro che non fosse il tuo?” ribatté Sana.
“Se sono sicuro? Guarda che stai parlando con la sicurezza in persona!”
La ragazza sorridendo alzò gli occhi al cielo “Non smetterò mai di dirti che sei troppo convinto di te stesso!”.
“E di chi dovrei esserlo, se no?” le chiese.
“Non so…” fece spallucce Sana “Ci sarà sicuramente un’altra persona nella tua vita in cui riporrai la tua fiducia!”.
“Tu cerchi sempre di fidarti del prossimo, vero?”
“Si… Parto sempre con le migliori intenzioni!” affermò Sana mentre Marco sorrideva.
Sospettava che la sua risposta sarebbe stata positiva.
“Quindi ti fidi anche di me?” le domandò osservandola attentamente.
“In un certo senso si… Perché questa domanda?” chiese confusa.
“Se ti fidi di me, mi spieghi perché non hai il coraggio di salire in moto?”
“Oh…” sussultò Sana “Questa è una bella domanda!”.
“A cui non sai rispondere” la provocò.
“Si invece. Non è che non mi fido della tua guida è che…” rispose abbassando gli occhi e trovando improvvisamente interessante la crosta della pizza.
“Hai paura!” concluse al suo posto Marco.
“No, ma che dici… Si!” si arrese Sana “E tu perché non riesci a fidarti del prossimo?”.
Marco scrollò le spalle “Non puoi fidarti di una persona che conosci da sempre… Figurati di una persona che manco conosci!”.
“Quindi, c’è una persona in particolare che in passato ti ha fatto soffrire…” dedusse Sana.
“Motivo valido per non fidarsi degli altri!” ghignò Marco.
“Magari nel corso della tua vita non hai incontrato le persone giuste… Ma…” affermò Sana interrotta da Marco che cambiò prontamente discorso “Hai impegni per Halloween?”.
“Si, parteciperò ad una festa che si terrà nel locale in cui lavora un mio amico! Mi travestirò da Minnie e tu?” rispose Sana capendo che Marco non aveva alcuna intenzione di continuare con l’argomento “fiducia”.
Assecondò semplicemente la sua richiesta silenziosa, anche se sapeva che questa difficoltà non l’avrebbe di certo fermata nel capire il perché non riuscisse a fidarsi di nessuno. Per di più, secondo lei, non era vero che il ragazzo non riponeva fiducia in nessuno perché quando l’aveva visto cantare e ridere in compagnia di Lucas, Simon e Will aveva immediatamente percepito l’affinità che li legava.
Forse il problema è che non riesce ancora ad ammettere a sé stesso l’affetto che prova nei loro confronti.
“Due di picche!” affermò rialzando lo sguardo e sorridendole.
“E tu cosa farai domani sera?” gli domandò dispiaciuta.
“Pensavamo di andare a ballare in una discoteca in cui suona un mio amico!” rispose Marco.
“E in cosa vi travestirete?”
“Conosci Toad? Il funghetto di Super Mario?” le domandò.
“Certo, è il mio personaggio preferito di Mario!” esclamò sorridendogli.
“Ah si?” affermò con un ghigno “Mi penserai domani sera?”.
Sana arrossì terribilmente abbassando .
Non era riuscita a reggere lo sguardo sicuro di Marco e, cercando di non fargli notare questa difficoltà bevve un lungo sorso di Sprite guadagnando così del tempo per rispondergli.
“Invece Simon, Will e Lucas?” gli domandò ignorando appositamente ciò che le aveva appena chiesto.
“Infondo anche lui aveva ignorato la mia domanda prima!” pensò Sana.
“In altri personaggi del videogioco di Mario. Ci siamo messi tutti d’accordo!” affermò Marco sorridendole.
È vero, Sana non aveva risposto alla sua domanda, ma questo non lo turbava affatto.
Gli era bastato semplicemente osservare l'espressioni del suo viso tendersi, mentre le sue goti si tingevano nuovamente di rosso per l’inaspettata domanda.
“Avete avuto proprio una bella idea!” esclamò Sana sorridendo e cercando di riprendere il controllo di sé stessa.
“Marco, posso chiederti un favore?” gli chiese all’improvviso mentre osservava intensamente il tavolo che li divideva.
“Che genere di favore?” le rispose curioso da quella domanda inaspettata.
“Ecco… Mi chiedevo se tu…” affermò cercando di trovare le parole più giuste mentre riportava la sua attenzione al ragazzo “…Se tu potresti farmi copiare i tuoi appunti sulla lezione di oggi…”.
L’espressione seria di Marco si trasformò in un attimo in una sonora risata, tanto che non riuscì nemmeno a risponderle subito.
“Posso sapere anch’io il motivo del tuo divertimento?” sbottò innervosita Sana vedendo che il ragazzo continuava a ridere come se niente fosse.
Qualche secondo dopo Marco riprese una posizione composta e con un ghigno affermò “Scu... Scusami!” per poi ricominciare a ridere nuovamente “Non ci riesco!”.
Sana guardandolo infastidita per quell’atteggiamento inarcò un sopraciglio “Fai con comodo!”.
“No no… Scusa veramente!” esclamò ridendo ancora “Ma tu credi veramente che io abbia preso appunti?”.
“Si, ti ho visto. La tua mano non smetteva un momento di scrivere!” spiegò Sana non capendo dove volesse arrivare il ragazzo.
“Stavo scrivendo una nuova canzone!” spiegò “Inoltre era impossibile seguire la spiegazione del professore, andava veloce come un treno!”.
“Dovevo aspettarmelo da te!” gli disse scuotendo lentamente la testa “E ora come faccio?”.
“Dovevi stare più attenta durante la lezione!” la rimproverò fintamente.
“Lo sarei stata se qualcuno non mi avesse distratto!” ribatté Sana con un sorrisino amaro.
“E dimmi…” le disse avvicinandosi e appoggiando i gomiti sul tavolo “Sono una bella distrazione?”.
“Non mi lamento!” fece spallucce Sana.
“Non preoccuparti. Chiederò ad un mio amico di passarmi gli appunti e poi ti darò una copia!”
“Sul serio?! Grazie!” sorrise Sana.
“Ma…” aggiunse immediatamente Marco ghignando.
Sana conosceva perfettamente quel ghigno. Era il classico sorriso di colui che in cambio di un favore voleva ricavare indietro qualcosa. Così sbuffando e con un pizzico di timore gli domandò “Cosa vuoi in cambio?”.
“Però Rossa, mi sorprendi!” si complimentò il ragazzo.
“Ho imparato dai migliori!” rispose con noncuranza “Allora? Cosa vorresti in cambio?”.
“Nulla di preoccupante! Semplicemente devi venire a fare un giro con me in moto!”
“Stai scherzando?” gli domandò spalancando la bocca.
“Per niente” sorrise soddisfatto Marco.
“E va bene…” si arrese Sana, dopotutto quegli appunti le servivano.
“Sapevo che non avresti rifiutato!” ghignò il ragazzo.
“Ottieni sempre quello che vuoi tu, vero?”gli chiese conoscendo già la sua risposta.
“Sempre!”
“Ora devo andare!” sorrise Sana alzandosi dal tavolo “Purtroppo il lavoro mi chiama!”.
“Allora andiamo!” ghignò Marco.
“Mi dispiace, ma il giro in moto dovrà aspettare!” gli fece una linguaccia “Viene a prendermi il mio manager!”.
“Penso che incomincerò a segnare su un diario tutte le volte che mi dai buca!” scherzò.
Sana sorrise “Ricordati gli appunti, ciao!”.

 
***

Tra un impegno e l’altro sabato 31 ottobre era arrivato.
La maggior parte dei giardini erano decorati da lanterne di zucche di diverse espressioni. Intorno ai tetti delle abitazioni vi erano piccole ghirlande di pipistrelli e fantasmi e, davanti alle porte delle case gruppetti di bambini recitavano la classica domanda “Dolcetto o Scherzetto?”, con lo scopo di riempire i loro cesti di dolci.
In giro per le strade inoltre si potevano notare le numerose persone mascherate che si avviavano nel luogo in cui avevano scelto di trascorrere la propria serata, infatti i bar e i pub popolavano di gente.
Sana, Akito, Fuka e Takaishi intorno alle 22:30 arrivarono nel pub in cui lavorava Gomi, inutile dire che il locale era già pieno di ragazzi che si divertivano in modo diverso. C’era chi chiacchierava seduto comodamente al tavolo, chi rideva spassosamente per le battute di qualcuno, chi ballava seguendo il ritmo della musica già iniziata, chi osservava e commentava le maschere altrui e chi semplicemente beveva il suo drink cercando di divertirsi e di trascorrere una piacevole serata.
I quattro amici facendosi spazio tra la folla riuscirono ad arrivare al bancone per porgere un piccolo saluto a Gomi che a loro avviso era molto impegnato nel suo lavoro.
“Se cercate gli altri sono in fondo al locale!” rispose il barista mentre porgeva alla cameriera il vassoio pronto da servire al tavolo.
“Ok, non ti disturbiamo allora!” sorrise Fuka.
“Si, ci vediamo dopo!” salutò Sana scomparendo insieme alla sua amica tra la massa.
“Akito!” esclamò Gomi allontanandosi momentaneamente dalla zona bar e avvicinandosi all’amico “Stai attento ad Hisae!”.
“Come?” domandò inarcando un sopraciglio.
“Quando la vedrai capirai!”
“Sono sicuro che farò maggiore attenzione con un drink in mano!” ghignò Akito.
“Il solito?”
“Ovvio!”
“Gomi tre Sex on the Beach e due Invisibili!” lo richiamò la voce della cameriera.
“Subito!” le rispose per poi rivolgersi ancora una volta ad Akito “Ah, quasi dimenticavo. C’è qui Jessi in compagnia di Milena!”.
“Fantastico!” affermò sarcastico pensando per l’ennesima volta quanto odiasse queste feste.
Con il suo drink in mano si avviò tra la folla sperando vivamente di non fare brutti incontri, infondo la fortuna poteva anche girare dalla sua parte visto che era una festa in maschera.
Inoltre doveva ammetterlo, il locale era stato allestito nei minimi dettagli utilizzando semplicemente le classiche decorazione di Halloween. Per di più anche il personale, oltre ad essere truccato, indossava cappellini o orecchiette a tema.
“Ehi Akito, dove hai preso quel drink?” gli domandò Tsuyoshi non appena l’amico riuscì a raggiungere il tavolo.
Inizialmente il biondo, non era riuscito a riconoscere immediatamente il suo migliore amico.
Il viso di Tsuyoshi era completamente colorato di bianco e indossava una semplice veste nera. Ricordava vagamente Zio Fester, il personaggio della famiglia Adams, ovviamente con i capelli.
“Questo?” indicò il suo drink facendo spallucce “Me l’ha preparato Gomi!”.
“Noi siamo qui da mezzora e ancora non è arrivato nulla!” spiegò Aya per poi ricominciare a chiacchierare con Fuka e Takaishi.
“Come lo hai convinto?” si lamentò Tsuyoshi.
“Ho i miei trucchi!” ghignò Akito mentre cercava tra la folla la figura di Hisae e soprattutto quella di Sana.
Dopo qualche minuto riuscì finalmente a riconoscere le due ragazze in compagnia di Luci, che aveva scelto un vestito aderente color verde. I lunghi boccoli castani li ricadevano sulle spalle, impegnate da delle bianche ali.
Tutte e tre sorridevano e scherzavano tra di loro, mentre cercavano di seguire il ritmo della musica che, quella sera, non deludeva affatto. Infatti il proprietario del locale aveva scelto un dj molto bravo, capace di remixare e improvvisare le canzoni e riuscendo di conseguenza, ad entusiasmare i ragazzi che si stavano divertendo parecchio.
Akito osservando la figura di Hisae, capì all’istante la preoccupazione del suo amico. Quella sera infatti la ragazza era decisamente provocante e molto sensuale con quel vestito da gatta addosso che lasciava ben poco all’immaginazione.
“Che l’avesse fatto apposta?” si domandò Akito mentre un gruppo di ragazzi si era avvicinato alle tre ragazze “Ci mancava solo di fare da guardia del corpo!”.
Fortunatamente Hayama non dovette spostarsi dalla sua posizione apparentemente rilassata, poiché le tre amiche ebbero la giusta intuizione di ritornare al tavolo cogliendo anche l’opportunità di bere il proprio drink.
“Mamma che sete!” esclamò Sana avvicinandosi al suo ragazzo.
“Ehi Kurata toglimi una curiosità…” affermò Akito guardandola intensamente.
Quel vestito a pois bianco e rosso, accompagnato da quel leggero trucco da Topina, rendeva Sana molto dolce. Inoltre si sentiva particolarmente sollevato dal fatto che il costume della sua ragazza non fosse provocante come quello delle due sue amiche: Fuka e Hisae.
Anche perché si sarebbe già immaginato la scena, se si fosse presentata con un vestito del genere addosso. Sicuramente sarebbe rimasto per qualche istante ad ammirare quel favoloso corpo ricoperto da qualche pezzo di stoffa con il solo desiderio di liberarla da quei fastidiosi vestiti, ma non appena avrebbe riavuto la facoltà di intendere e volere, l’avrebbe di certo presa in giro con lo scopo di farle cambiare abito senza alcuna esitazione.
“Si?” domandò Sana sorridendogli e incrociando il suo sguardo misterioso.
Vedere nascere sul suo viso così familiare quel sorriso così allegro, ma che allo stesso tempo celava un velo di timidezza con un pizzico di curiosità, riusciva ad avere il potere di scaldargli il cuore e di fargli dimenticare tutto il resto.
“Hai voluto travestirti da Minnie perché sei consapevole di spaventarci già tutto l’anno?” ghignò Akito mentre osservava i lineamenti sereni della sua ragazza tendersi fino a formare delle piccole rughe.
“Hayama!” esclamò stringendosi un pugno “Come ti permetti?!”.
“Kurata, stavo anche per ringraziarti per questo regalo che hai donato a tutti quanti, ma devo ricredermi…” le disse intanto che Sana attendeva il colpo di grazia.
Lo conosceva fin troppo bene e sapeva che stava per completare la frase con un “delicato” complimento.
“… Anche vestita così quando ti arrabbi fai paura! Ti si formano delle rughe, esattamente qui!” esclamò indicandosi la fronte.
Uno.
Entrambi i pugni di Sana stavano aumentando la presa, fino a conficcarsi le unghie nei palmi delle mani.
Due.
Il suo labbro inferiore venne torturato brutalmente dai suoi denti che fino a poco fa venivano mostrati da un felice sorriso.
Tre.
I suoi occhi color nocciola esprimevano l’ira che ben presto si sarebbe sfogata con un semplice urlo.
Eccolo il momento tanto atteso da Akito: quando la sua ragazza mostrava a tutti quanti l’amore che provava per lui.
“HAYAMA!” urlò Sana più infuriata che mai.
“Kurata, ci sento benissimo anche se non urli con quella tua voce da gallinaccia!” le rispose continuando a sorseggiare il suo drink.
“Come? Stavolta hai davvero esagerato!” si infuriò Sana “Sciopero!”.
“Scioperi? E da cosa?” rise Akito.
“Lo sai benissimo da cosa!”
“Come vuoi…” fece spallucce “Vediamo chi cede per primo!”.
“È una sfida?” gli domandò inarcando un sopraciglio.
“Che hai già perso in partenza!”  ghignò Akito “D'altronde lo sappiamo entrambi chi è il campione tra i due!”.
“Coraggio Sana, accompagnaci in bagno!” intervenne Fuka insieme ad Aya mentre Tsuyoshi si avvicinava al suo amico “Che le hai fatto?”.
“Niente” rispose Akito innocentemente.
“Se tu quello lo chiami niente!” esclamò Tsuyoshi toccandosi gli occhiali.
“L’ho soltanto stuzzicata un po’… Sul serio!” alzò le mani in segno di innocenza.
“Non minimizziamo la cosa!” lo rimproverò Tsuyoshi.
“Vuoi ingrandirla? Immagina allora quando faremo pace!” ghignò Akito.
“È inutile, non cambierai mai!” scosse la testa.
“Hai per caso visto gente sospetta?” cambiò discorso.
“Sospetta?” ripeté Tsuyoshi.
“Niente lascia perdere!”
“Finalmente in pausa!” esclamò Gomi  avvicinandosi al gruppo “Stasera non vedo l’ora di finire!”.
“Grazie!” affermò Hisae sorridendogli e rubandogli il drink che teneva in mano il suo ragazzo.
“Ehi!” si lamentò Gomi “Era mio!”.
“Era!” sottolineò Hisae ridendo mentre il suo ragazzo si avvicinava a lei.
“Dai, dammi un sorso!” le disse gentilmente.
La ragazza ascoltò quella richiesta osservandolo maliziosa dall’alto del suo bicchiere, mentre beveva dalla cannuccia un sorso del drink rubatogli.
Voleva farlo impazzire per caso? Si era chiesto Gomi guardando attentamente le labbra della sua fidanzata mordere delicatamente la cannuccia.
Lentamente Hisae si avvicino al viso stanco del suo ragazzo e circondandogli il collo con la mano libera gli diede un bacio a fior di labbra.
Un bacio che sapeva di lei mischiato al sapore dolce della fragola e dell’amaro dell’alcol.
“Mi piace…” le soffiò sulle labbra per poi riprendere a baciarla con maggiore foga e, cingendole la snella vita.
Hisae sorrise.
Era felice di stare tra le braccia di Gomi.
Era felice delle attenzioni che lui le riservava.
Era felice di sentirsi desiderata.
Era felice di vedere l’effetto che gli faceva.
Che sia questo l’amore? Si domandò avvicinandosi maggiormente al corpo del ragazzo mentre si lasciava trasportare dalle sue carezze.

“Quando fa così non lo sopporto!” si sfogò Sana nell’atrio del bagno.
“Dai Sana, lo sai com’è fatto!” affermò Aya sorridendole.
“Devo ripeterti per la quarta volta ciò che mi ha detto?!” si imbronciò l’amica.
Aya rise “Ma ti sei accorta come ti osservava mentre ballavi con Hisae e Luci? Oppure quando stavate discutendo?”.
“Come sempre!” fece spallucce.
L’amica scosse la testa “No. Ogni volta che lui ti guarda, che ti osserva… Si vede quanto Akito ci tenga te. Quanto tu sia importante per lui e per la sua felicità che tende a nascondere. Gli sguardi attenti che ti riserva ogni volta, i semplici gesti che riescono a stupirti sempre… Come fai a non accorgertene? Anche quando stavate ballando, si stavano avvicinando dei ragazzi e Akito è rimasto impassibile solo perché siete ritornate al tavolo… Altrimenti, beh… Lo sai com’è fatto!”.
Sana sorrise alle parole dell’amica “Si, lo so! Ma sai che non saremmo noi senza i nostri battibecchi!”.
“Già!” annuì Aya.
“Ehi Fuka hai finito in bagno?” esclamò Sana.
“Si… Un momento!” rispose l’amica.

“Ma dov’eravate finite?” domandò Tsuyoshi vedendo le tre ragazze ritornare al tavolo.
“Scusaci!” rispose Aya “Fuka non si sente tanto bene!”.
“Cosa hai?” chiese preoccupato Takaishi alla sua ragazza.
“Mal di testa” affermò semplicemente Fuka.
“Ti porto a casa” le disse abbracciandola.
“Ci sentiamo domani Fuka!” la salutarono le amiche.
“Si, ciao!” sorrise dolcemente la ragazza.
“Dove sono Akito e Hisae?” domandò Sana a Tsuyoshi.
“Al banco insieme a Gomi”
“Ok, vado da loro! Così chiedo a Gomi se può rifilarmi un drink!” sorrise Sana.
“Akito ti sta contagiando!” scherzò Tsuyoshi.
“Balliamo?” domandò Aya al suo ragazzo che annuì.

“È uscita divinamente la festa!” si complimentò Hisae seduta su una sedia del bancone.
“Si, non è male” affermò Akito guardandosi attorno e appoggiando all’indietro i gomiti sul banco.
“Se lo dici tu amico, allora vuol dire che è così!” sorrise Gomi mentre preparava un cocktail.
“Gomi!” esclamò Sana avvicinandosi al bancone “Dopo tutta la fatica che ho fatto per raggiungere la zona bar mi merito un cocktail!”.
“Nessuno te l’ha chiesto!” la provocò il suo ragazzo ghignando.
“Certo Sana” rise Gomi “Che vuoi che ti preparo?”.
“Caipiroska alla fragola!” sorrise Sana “E per il mio -ancora- fidanzato un cocktail a base di simpatia!”.
“Ehi Kurata” ghignò Akito mentre la sua ragazza si voltava verso di lui “Io sono simpatico!”.
Sana inarcò un sopraciglio “Beh… Dipende dai punti di vista, Hayama!”.
“Come vuoi!” fece spallucce Akito.
“Che intendi dire con “Come vuoi”?” gli chiese avvicinandosi al suo viso.
“Che da qualunque punto di vista tu mi possa guardare” le rispose ad un soffio dalle sue labbra, mentre lei lo guardava rapita da quello sguardo “Io ti attrarrò sempre e comunque”.
Sana non sapeva esattamente se fosse rimasta incantata dalle parole veritiere appena pronunciate dal suo ragazzo o dal contatto così vicino dei loro visi, ma di una cosa era certa: Akito aveva la capacità di farle cambiare umore in una velocità impressionante.
Se un momento prima Sana sprizzava gioia da tutti i pori, il minuto dopo poteva essere furiosa per una semplice frase detta da lui, ma allo stesso tempo, se lei si sentiva sola, vuota o smarrita in quel labirinto che è la vita, lui riusciva con dei semplici gesti a ricondurla sul sentiero giusto.
Akito Hayama era così importante per Sana, che forse nemmeno lei si capacitava della cosa.
Inconsciamente le labbra di lei si avvicinarono a quelle del ragazzo, come attratte da una forza maggiore, per dargli quel bacio desideroso presente nell’aria.
“Ho già vinto?!” ghignò Akito impassibile dalla sua posizione.
La ragazza si allontanò all’istante come riscossa da quella semplice frase, “Bravo” sorrise improvvisando “Hai resistito!”.
“Al contrario di te!” la provocò.
“Sei impossibile!” alzò gli occhi al cielo Sana mentre si avvicinava ad Hisae per chiacchierare.
“Nulla è impossibile!” rispose Akito mentre osservava la folla di gente ballare e chiacchierare al centro della stanza.
In particolare si soffermò su una figura femminile impegnata a chiacchierare allegramente con un ragazzo che non conosceva, o almeno, non riusciva a riconoscere poiché indossava una maschera bianca che gli copriva metà viso. Inoltre, per colpa della distanza e dalle continue persone che si muovevano nella stanza, rendevano il lavoro di identificazione più difficile del previsto.


 
SPOILER:
Sana con un sorriso nascosto dalle coperte si riaccomodò sul letto “Mai sfidare una donna!”.



Ciao a tutte!!
Come state?
Io sto facendo il conto alla rovescia, manca una sola settimana per le vacanze di  Pasqua! ;)
Non vedo l'ora di andare una settimana al mare!
Dove vi informo di già che non avrò internet per aggiornare, ma pubblicherò sicuramente un capitolo prima di partire!
Che ne pensate di questo dodicesimo capitolo? Spero vi sia piaciuto ! =)
Marco in passato ha avuto una delusione che però per ora non vuole condividere con Sana. 
Inoltre finalmente arriva la festa di Halloween!
Akito e Sana sono sempre i soliti: cane e gatto ! Ma io li amo!!! <3
Hisae e Gomi più dolci che mai *.*
Aya e Tsu stanno passando una serata tranquilla, anche se alla ragazza manca qualcosa!
Fuka e Takaishi... Beh... I nodi stanno arrivando al pettine!! xP
Chi avrà visto Akito a fine capitolo??
Ringrazio Lolimik, Angel 92, Piccolasognatrice92 ed Elamela che recensiscono assiduamente la mia FF e che mi danno preziosi pareri e consigli!! Grazie <3
Ne sono molto felice! =)
E grazie di cuore anche a tutte coloro che lasciano una traccia del loro passaggio!
Siete molto gentili !
Vi auguro un felice weekend!! 
Un bacione grande <3
A presto,

Miky

















 
  
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