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Autore: kannuki    13/04/2014    2 recensioni
“Chi ti ha parlato di me?”
“La donna che mi ha partorito.”
“Un po' macabra come favola della buonanotte...”
"Tentare di risvegliare il suo amore, è come gettarsi su un coltello affilato. Non puoi lamentarti se ne esci ferita, dopo."
DAL CAPITOLO 8, GUEST STAR -> ELENA, JEREMY GILBERT + MATT DONOVAN ^^
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era lì, dietro il suo sguardo immobile. Nadia l'ha visto e non ha saputo cogliere l'attimo per rimangiarsi la parola. Ha visto la disillusione millenaria di Klaus, l'ha sentita nel tono di voce. Katherine le ha raccontato delle passioni improvvise e della curiosità feroce che lo divora dall'interno. L'ha messa in guardia dalla cattura del suo interesse, ha consigliato di muoversi come un'ombra. E' come un cane sull'osso: se ti morde non ti lascia più andare, ha detto. Però a lei è sembrata solo un'anima smarrita nel loop infinito del tempo, senza più nulla da perdere, senza niente in cui credere. Solo, fino alla consumazione dei secoli.

Com'è, essere Klaus?, si domanda passeggiando per le strade di New Orleans, ancora indecisa se partire o meno, senza orario dei treni da cui attingere un aiuto. Lui si sveglia mai la notte cercando un corpo caldo da stringere? Prova mai compassione per un mendicante nelle notti invernali? Ha mai rimangiato una promessa o deluso una persona cara? Si è mai innamorato, come lei ha amato visceralmente Jean George? Crede nella lotta fra il Bene e il Male o è solo convinto che il fine giustifica i mezzi?

Ehi, ciao!”

Il volto corrucciato della vampira si distende a suono della voce allegra di Camille. Passeggiando, è tornata al punto di partenza. Nadia decide che non è casualità ma destino. Qualcosa o Qualcuno vuole che resti a New Orleans. Forse per dar tempo a Katherine di capire gli sbagli, pensa. Forse per riportare sulla retta via un'anima dannata.

Camille che è intenta a sistemare le casse vuote di birre nel retrobottega del locale, una cuffietta è ancora al suo posto, l'altra penzola oltre la scollatura. La canzone che proviene dal suo lettore non la conosce. L'unica cosa che può dire, è che il volume è troppo alto. “Vuoi un aiuto?”

Ce la faccio. Hai recuperato la catenina?”

Le manca toccare il crocefisso quando è turbata. Nadia scuote la testa debolmente. “Sembra che io sia destinata a restare altre due settimane.”

E' un sacco di tempo per una riparazione” borbotta spazzando il rettangolo di marciapiede su cui alloggeranno i fusti di birra in arrivo dal fornitore. “Sembra tanto una scusa.”

Klaus l'ha spedita in Europa” soffia imbarazzata a pronunciare il suo nome. Non è certo un amico e non sa bene come definirlo. Colui che ha versato sangue per lei nel momento del bisogno, suona blasfemo.

Camille inarca un sopracciglio e le sue labbra si stirano in un sorriso consapevole. “E' una scusa per trattenerti.”

Non da alcuna fiducia al vampiro. “Mi interessa solo che sia riparata. Tutto... il resto può aspettare.”

Camille le lancia un'occhiata mentre riempie il sacco di sporcizia. Cos'è tutto il resto? Che storia c'è fra loro? Lo conosce da oche ore, ha letto le confessioni di Klaus e ne è rimasta affascinata? Ma è una di quelle donne che scrivono agli assassini in carcere?! “Tua madre?”

Katherine si è ben guardata dal chiamarla. Nadia si rabbuia ancora una volta e scuote la testa. Ha l'aria così sperduta e triste che Camille si avvicina, dimentica di avere la scopa in mano, due bottiglie e un lavoro da terminare prima che apra il locale. Cerca di trasmetterle empatia con un semplice gesto cortese. Le stringe il braccio e Nadia la guarda, grata per la dimostrazione di amicizia. Ai vampiri preferisce gli umani. Agli uomini, le donne. Nadia sospira e fa una cosa che non fa più da molto tempo: prende il viso della barista fra le mani e la bacia, schiacciando morbidamente le labbra contro le sue. Camille trasale e lascia cadere le birre in terra. La prima colpisce il piede sinistro, la seconda si frantuma, inondandole le scarpe da lavoro.

Ah, la dolcezza di un corpo femminile non potrà mai battere la ruvida prepotenza di uno maschile! Nadia la prende fra le braccia, stringendola forte mentre Camille tenta di opporsi al bacio, superato lo shock iniziale. La lingua di Nadia scivola via dalla sua bocca per spostarsi sul collo. La morbidezza della pelle la spinge a tirare fuori i denti, ma il sangue di Cami è pieno di verbena e comunque non morderebbe mai un'amica.

Camille spia la porta del locale socchiusa e prega mentalmente che qualcuno esca a cercarla. Non si tratta di un bacio alcolico fra amiche ubriache al college: quella è un'aggressione sessuale vera e propria!

Non vuol dire niente. Quel che sta accadendo fra loro non ha alcun significato e Nadia non vuole ingannare una brava persona. Lentamente si scioglie dal corpo caldo e pulsante della barista e si vergogna del proprio comportamento. Fa un passo indietro mentre Camille cerca di tenere a bada l'incipiente crisi nervosa.

Scusami” bisbiglia chinandosi a raccogliere i cocci della bottiglia. “Non sono migliore di tanti uomini...” o di sua madre, pensa impilandoli con accortezza per non tagliarsi.

N-no no, ci penso io...” bisbiglia in fretta per togliersi dall'imbarazzo. Camille tiene gli occhi saldamente piantati a terra, il cuore che batte senza tregua. Agitata com'è rischia di... “Ahia!”

La scheggia basta a far sbocciare un fiore di sangue sul polpastrello. Nadia non si nutre da quando è arrivata ed ora sente la testa girare per la fame. Camille porta il dito alla bocca in un gesto spontaneo e...

Problemi, Camille?”

Un brivido di pericolo le attraversa la schiena. Nadia si volta di scatto ed è costretta ad alzare parecchio la testa: è un licantropo e ha l'aria minacciosa. Dietro di lui ne compaiono altri, certo a dar man forte. Quei sacchi di pulci ce l'hanno nel DNA, il litigio!

Camille sa come vanno a finire le dispute fra licantropi e vampiri: un bagno di sangue e una morte dolorosa e non necessaria. Il camion dei rifornimenti arriva nello stesso momento e lei è sollevata di non essere più sola con la vampira e di non dover temere altri attacchi 'sessuali.' Strofina la mano ferita sui jeans scuri e corre a firmare la bolla di scarico. “Va tutto bene, ragazzi. Aiutatemi col fusto di birra, forza.”

Come si dice, ha colto la palla al balzo. Nadia scocca un'occhiata ironica alla barista. Camille pensa che è in un bel guaio e non può tacere l'evento a Marcel. I vampiri sono permalosi ed estendono la proprietà anche senza il tuo permesso. Se Nadia si ferma a New Orleans...

Cami...”

Devo lavorare” afferma, decisa. “Scusami.”

Una cosa che non sopporta delle donne: devono sempre piantare scuse assurde! Nadia fa una smorfia, spostando i piedi dal rettangolo di terreno dedicato alle casse di birra. I mannari continuando a fissarla come se si trattasse di una presenza inopportuna. “Non importa... ci vediamo stasera” sussurra e Camille sbianca e le lancia un'occhiata disperata. Nadia sorride amorevolmente, la agguanta per la nuca e le impone un altro bacio.

***

Camille richiede il nostro intervento.”

M-mh...” Klaus gira una pagina del diario vecchio di secoli – poi ha smesso di scriverli – fruga nel cassettone e tira fuori un po' di pergamene. Disegni, lettere di amanti, lettere mai spedite, ritratti...

Mi hai sentito?” Marcel si affaccia alla porta dello studio, trovando seduto in terra a gambe incrociate. “La tua bella sta litigando con un gruppo di licantropi. Andiamo a piazzare le scommesse?”

Klaus batte le palpebre uscendo dalla trance. “Perchè? Hanno commentato ad alta voce quel ridicolo vestitino che indossava?” mormora dimenticando che Nadia avrebbe dovuto trovarsi a centinaia di chilometri di distanza. Chiude il baule e spolvera veloce le mani. Non può negare di essere contento della novità. “Fa strada.”

***

Nadia è forte e veloce ma i licantropi sono troppi. Il suo passato le torna utile: non ha vissuto 500 anni senza imparare tutti i trucchetti sporchi. Capisce che non c'entra nulla il bacio che ha imposto a Camille, nessun uomo se la prende tanto se due donne danno spettacolo in mezzo alla strada.

Camille non è una che si frappone fra litiganti di quelle dimensioni, ha una paura del diavolo ma qualcuno deve sedare gli animi. E' il clima politico attuale? Gli accordi di Klaus hanno scontentato un po' tutti e se la stanno prendendo con Nadia perché è una straniera e non è soggetta alle regole come gli altri?! “Quattro contro uno non è leale!” urla.

I vampiri non sono mai leali!” risponde un lupo mannaro sputando a terra. “Perché noi dovremmo esserlo?”

Ci hanno relegato nel bayou per secoli e molte streghe sono state lasciate morire agli angoli delle strade come 'insegnamento'!”

Vero! Che imparino cosa vuol dire vedere i propri amici morire!”

Morire è una parola troppo grossa per quel cervello minuscolo. Uomini!, pensa scuotendo la testa. Se la cercano sempre!

***

Eh no, non va bene! Tutta quella folla ha attirato un sacco di turisti e le loro fottute reflex digitali! “La prossima volta che la tua donna vorrà fare del bene, risponderai tu delle conseguenze” sibila Klaus sbattendo la portiera del Suv. E' uno che vede lontano, sa già come andrà a finire: una menata del Sindaco, un bagno di sangue quando lo irriterà oltremodo e un nuovo Consiglio da eleggere. Che palle! “Lo scontro non è stato autorizzato!” urla infilandosi di prepotenza fra la gente. Nadia ha gli occhi di due taglie più grandi del normale, i capelli scompigliati, il viso arrossato e sanguina vistosamente dalla spalla sinistra. Klaus si trattiene dall'imprecare: credeva avesse imparato la prima volta!

Nadia approfitta della distrazione generale per assestare una violenta testata al naso dell'uomo che la lascia andare con un gemito di dolore.

Urgh! Deve fare male!

Non paga, afferra il secondo mordendolo a sangue e piazza un calcio in mezzo alle gambe al terzo.

Uhhhh, quello fa proprio male!

Più si muove, più il veleno circola veloce nelle vene. Nadia ha perso di vista il quarto.

Alle tue spalle, bellezza!”

Klaus guarda male Marcel che ha appena urlato l'avvertimento. “Non suggerire, vediamo come se la cava.”

Perderà.”

Sei un coach poco incoraggiante” mormora inclinando la testa. “Belle gambe, però.”

E' europea. Niente brasiliana.” Marcel segue il movimento acrobatico di Nadia e sospira. “Riconsidererei l'idea di portarla a letto. Se usa le gambe a quella maniera, non ne esci vivo.”

Si sta battendo contro quattro lupi mannari e l'unica cosa che riesci a fare, è commentare la sua ceretta?” Klaus strangola un sorrisetto con tutte le sue forze. E' una vera teppista, chissà da chi ha imparato. “Ora basta!” urla. “Lascialo andare!”

Ma se stringe ancora, gli spezza il collo e un mannaro in meno al mondo non dispiace a nessuno! Nadia allenta la presa, fa una capriola e atterra con grazia, flettendo le ginocchia. Tira giù il vestito, ma tutta New Orleans sa che ha le mutandine rosa, ormai. Prova a quantificare il danno che le ha inflitto il lupo e brontola dentro di se: è condannata. I suoi occhi saettano verso quelli del vampiro e Klaus l'analizza velocemente. Può sopravvivere qualche ora senza morire. “Chi ha cominciato?”

La straniera ha aggredito Camille.”

E' vero?”

Nadia fa una smorfia, guardando al di sopra della sua spalla. “E' ancora viva.”

Quella è la sua tipica risposta. “Ci sono delle regole da rispettare. Noi non ci nutriamo della popolazione locale. Camille?”

Sto bene” sussurra la barista distogliendo lo sguardo dalla donna. “Ho cercato di fermarli ma non mi hanno ascoltata.”

Non mette in dubbio le parole di Cami, ma è certo che nasconda altro. “La prossima volta il colpevole risponderà delle conseguenze. Sono stato chiaro?” sibila concentrando l'attenzione sui licantropi. Avrà qualcosa da usare al Consiglio appena Hayley romperà le palle. “Sparite dalla mia vista, branco di idioti!” sibila scocciando un'occhiata per uno e soffermandosi sulla vampira accovacciata a terra. “Tu resti.”

Nadia lo guarda con aria innocente ma sbianca appena una fitta di dolore corre dalla ferita. Klaus la vede stritolare la spalla fra le dita ma non muove un passo. C'è troppa tensione... e c'è ancora troppa gente! Che diavolo vogliono ancora? Il bisbiglio di Marcel lo capta ad un'altra frequenza del suono.

Credono sia una spettacolo organizzato. Forza, salva la bella.”

Sul serio?! Klaus sbuffa apertamente e conta fino a tre, avvicinandosi alla donna. Le porge la mano senza tante cerimonie. Il messaggio subliminale è 'facciamola finita alla svelta.' Nadia ha il palmo freddo e sudato e l'attività fisica ha spedito il veleno in circolo rapidamente, rispetto alla prima volta. Che sta soffrendo lo sente dal modo in cui gli pianta gli unghie nella carne

Nadia fa leva sulle gambe con tutte le sue forze, ma preferirebbe restarsene accucciata nell'angolino che ha guadagnato. Il respiro comincia già a mancarle. E' un effetto del veleno del lupo. Rigidità muscolare, paralisi respiratoria. Le allucinazioni vengono poco dopo. Il blocco cardiaco per ultimo.

Devi proprio rendermela difficile, eh?!” sibila Klaus abbassando la voce ad una frequenza non udibile dall'orecchio umano. Se fosse stato un altro momento o un altro luogo, l'avrebbe lasciata in pasto ai corvi! Invece no!, pensa prendendola in braccio e alzando gli occhi al cielo appena l'applauso della folla gli investe le spalle. Gli tocca fare la parte dell'eroe, Cristo! “Siete autorizzati a 'cenare' fuori stasera!” bisbiglia diretto a Marcel che sta ridendo sotto i baffi. “Potete gettare i corpi nella baia, per quanto mi riguarda!”

Klaus raggiunge il Suv scaricando la vampira sul sedile posteriore. L'ha messo in un tale imbarazzo che non riesce quasi a parlare. “Voglio la tua versione dei fatti. Ora!” sbraita col respiro corto. “Non hai idea del casino che hai combinato e se devo prendermi una rogna per te, farai meglio ad essere veloce ed esaustiva!”

Scu... sa... mi...”

Sempre educata, anche in punto di morte. Klaus osserva malvolentieri la cancrena nelle vene, il suo volto scavato. “Hai una ragione per vivere?”

Deve mostrare a sua madre quando è stata brava a cavarsela da sola ancora una volta... forse questo basterà a conquistare il suo amore... forse... Katherine la prenderà fra le braccia e le dirà... le dirà... che è stata... brava...

Nadia mette un gemito e il vampiro sospira, tirando su la manica. E' sempre l'ultima parola di uomo morente.

L'unica parola.

Mamma.

***

Scavare nel baule del 1500 non lo aiuta a calmare i nervi. Nadia nasconde troppi segreti e deve avere un sacco di mostri sotto il letto, ma questo non significa che può attaccare briga con la fazione mannara costringendo lui ed Elijah a metterci la pezza! Ora gli tocca un altro summit politico con quelle mezze seghe! Che palle!, sbuffa rovistando fra i ricordi. Perché tiene ancora la cronistoria di Katherine?! Quella femmina dannata gli ha portato via un secolo di pazienza. Dovrebbe sbarazzarsene, magari fare un bel falò in giardino e arrostire due salsicce sopra. Il fidato camino però, è sempre pronto all'uso. Klaus trascina il baule nel salotto, getta una breve occhiata a Nadia che sta dormendo sul divano, e accende il fuoco. Le sue lunghissime gambe sbucano dalla coperta, interropendo la continuità porpora del tessuto. Il viso è rilassato e i capelli sparsi sul cuscino riflettono la luce debole del caminetto. E' un'opera d'arte... e un dito al culo. Klaus si costringe a girare il collo e tornare ai disegni. Uuuh, Rebekah ritratta mentre era nel suo periodo preraffaellita! Ha sempre odiato quel disegno, diceva che la faceva sembrare grassa.

Mh...”

Nadia tira indietro una ciocca di capelli che le solletica la guancia. Che cosa ha addosso? La morbidezza della coperta solletica il palmo della mano, non ha mai toccato nulla di così prezioso. Non si è mai concessa gioielli o pellicce, coerente con la scelta di restare una persona umile e semplice. Quel tessuto stuzzica la parte latente e oscura che ha ricacciato nel profondo. Conta fino a tre e si alza sui gomiti, guardandosi intorno. Dov'è? Che cosa è successo? Chi l'ha portata lì? C'è qualcuno alle sue spalle!

La vampira individua un tagliacarte affilato e fra l'afferrarlo e il puntarlo al mento di Klaus, passa mezzo secondo. Come incontra il suo sguardo, le trema la mano e il cuore caccia sangue a forza. Nadia pensa al peggio, poi pensa alla spalla che non fa più male. Dovrebbe essere morta per il veleno del licantropo...

Comincia a capire il personaggio, sapeva che avrebbe reagito male e quel tagliacarte l'ha messo lì di proposito per avvalorare la sua tesi: Nadia ha avuto un sacco di brutti risvegli nella sua vita. Senza parlare, Klaus le sottrae l'arma impropria e le caccia in mano una sacca di sangue. Inizialmente aveva pensato ad un'adeguata presentazione del prodotto, ma persino un innocuo bicchiere di cristallo sarebbe stato frainteso. “Nutriti e smetti di fare la pazza.”

Quando verrà a costarmi, stavolta?”

La domanda vera è quanto costerà a lui la scelta di lasciarla vivere.

Nadia esaurisce la sacca mentre si guarda intorno. C'è qualcosa che non sia di valore in quella stanza? Ha davvero tanto bisogno di cose preziose? “Non eri obbligato a farlo.”

Non farmene pentire” mormora svagato, scegliendo le pergamene.

La donna si avvicina e apre un diario che sta per andare in pezzi. E' molto antico...

Sei pregata di non leggere i miei diari.”

Sono stata a casa di Cami, ho letto il tuo file” mormora guardandolo di sottecchi. “Se non cambi stile di vita finirai all'inferno...”

Correrò il rischio” risponde. “La lettura ti ha impressionato?”

Mi ha rattristato” confessa posando il diario chiuso sul tappeto. “Cosa sei? Un assassino di massa o uno scrittore di poesie?”

L'uno e l'altro. Ti crea problemi?”

Non ha la risposta alla domanda perché ancora non ha visto le sfaccettature del suo carattere. “Non ti ho mai giudicato.”

Ma non è quello che fate voi credenti? Giudicate, puntate il dito e pregate un dio invisibile e inesistente?”

Come fai ad andare avanti se non credi in niente?”

Sono io il mio dio... e il tuo. Ti ho salvato la vita due volte, non scordarlo.”

E non l'ha neppure ringraziato, pensa guardando il fuoco che arde nel caminetto. “Perché l'hai fatto?”

La prima volta per curiosità. La seconda...”

... per compassione?”

Hai letto il mio file. Non sono uno che si muove a compassione” borbotta infilando la testa nel baule. “Era uno spreco perderti.”

Spreco?”

Sei bella, intelligente e hai messo sotto quattro licantropi. Ce ne sono altre come te nel posto da cui vieni?”

Il modo in cui la guarda, la riscalda. O forse è solo il fuoco la sta stordendo. “Com'è, essere Klaus Mikealson?”

La straniera fa domande pericolose. Klaus guarda le pergamene e rinuncia alla sua opera di distruzione. Quella roba serve a ricordargli chi è e cosa rappresenta. “Non ti piacerebbe saperlo.”

Ti sbagli” mormora avvicinandosi di un altro centimetro. “Sei generoso, disinteressato... e vuoi essere perdonato.”

Non poteva fermarsi a 'generoso e disinteressato'? Perdonato per cosa, poi? “Quel che ho fatto ha sempre avuto uno scopo” mormora sentendo l'angoscia serrargli la gola. “Rileggi la Bibbia, Nadia. Il tuo Dio non è caritatevole come si professa. Persino io ricordo due o tre passaggi interessanti... alluvioni, piaghe d'Egitto, pestilenze. La tua religione ha sterminato popoli... le Crociate ti dicono niente, Nadia?”

Soffia il suo nome come un gatto soffia un pericolo. Klaus è terrorizzato da lei e da quel che rappresenta: la redenzione. Ora capisce perché è a New Orleans. “Tu giochi a fare dio, ma in realtà sei un'anima persa che vaga da troppo tempo su questa terra...”

... con un marchio sulla fronte, come Caino. Non appena ti fermerai, tutti ti inseguiranno e ti colpiranno. Sarai dunque costretto a fuggire costantemente e, ogni volta che ti fermerai, la terra tremerà sotto i tuoi piedi... e alla fine morirai coperto di vergogna senza ricevere la giusta sepoltura...” recita divertito, alzandosi sulle ginocchia per sovrastarla in altezza. “Si dice che Caino fosse malvagio per via del veleno iniettato dal serpente in sua madre.”

Si dice anche che i primi vampiri discendano proprio da Caino, mio piccolo dio sorto dalla terra per regnare sui più deboli” sorride colpendolo nel vivo. “Non mi impressionano due citazioni pescate a caso nella memoria, Klaus.”

Se vuole davvero essere impressionata, basta che continui su quella strada scellerata fatta di provocazioni alla persona sbagliata! Klaus stringe i pugni, irritato.

Ma sì... posso impegnare una serata a parlare di religione con un pagano eretico come te... comincia, Klaus. Impressionami.”

  
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