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Autore: macabromantic    13/04/2014    2 recensioni
Raccolta di pagine di diario, pensieri, descrizioni, desideri, flussi di coscienza di un gruppo di ragazzi costretti a passare la notte con il mascara che cola dalle ciglia della strada.
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[OCs: Ruri; Tai; Serafin; Daigh; Virgile. Potrebbero aumentare con l'avanzare delle storie. Non tutti sono collegati fra loro.]
Enjoy. ♥
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Threesome | Contesto: Contesto generale/vago
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Daigh



 
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Chi mai l'avrebbe detto, Brandon, che fra gli strati di quel vestito rosso troppo corto, si nasconde un ragazzo? Dentro quei tacchi a spillo ci stanno dei piedini da scarpa da tennis, scarpe da ginnastica comode per camminare. Avvolte in quelle calze velate, ci stanno sottili articolazioni che vorrebbero un paio di jeans a nascondere i lividi della notte scorsa. Dietro quel minuscolo reggiseno, un torace piatto che non si pronuncerà mai. Sotto quel trucco scuro, marcato, c'è un viso d'angelo che è cresciuto troppo in fretta.
Nasconditi, Brandon, nel buio della notte, in un impermeabile beige che ti copra fino alle caviglie. Nascondi le tue forme, nascondi la tua identità. Affoga i tuoi tredici anni fra una sigaretta ed un bicchiere di liquore. Cammini così bene, sul ciglio nero della strada.
Dov'è finita la tua innocenza? Controlla con le tue mani delicate nel portafogli di quell'uomo che ti ha portato nel motel più vicino all'uscita della città; cerca con i tuoi occhi trasparenti nel tuo viso riflesso in uno specchio rotto; fruga rumorosamente nella tua borsetta. Cosa hai trovato? Qualche dollaro sgualcito, il mascara colato sulle guance ed un pacco di preservativi vuoto.
L'uomo di questa notte è già andato via. Ti ha lasciato lì, così, e non hai la forza di tornartene a camminare sulla tangenziale, a fare vedere come siano sottili le tue forme. Domani c'è scuola e non hai modo di andare a casa. E se i tuoi lo scoprissero? Ma no, no. La mamma è troppo impegnata a piangere sul lavoro che ha perduto e sui tradimenti di papà; papà è troppo impegnato a sperperare i suoi soldi in donne con le quali tu stesso ti spartisci il territorio. Chissà, forse un giorno la sua auto si fermerà davanti alle tue gambe pallide.
Se fossi stato la femminuccia che mamma e papà hanno sempre voluto, forse sarebbe tutto diverso. A quest'ora non saresti dovuto arrivare a vendere te stesso per comprare qualcosa da mangiare, dato che i tuoi genitori ti guardano con sdegno, quelle rare volte che ti guardano.
Pulisciti il viso, Brandon, è ora di andare a dormire. Domani a scuola sentiranno la mancanza del tuo viso pasticciato dalle occhiaie ed il pallore di tutte queste notti passate insonni. Loro non sanno, non parli mai. Con i professori, con i tuoi compagni di classe. Non vuoi che ti chiedano nulla e tanto hanno smesso di farlo quando sei mesi fa hanno visto che hai smesso di rispondere alle loro domande. Nessuno sa e nessuno deve sapere. Ti direbbero che hai solo tredici anni, che sei ancora un bambino, che non è possibile che tu stia buttando la tua vita così, prima ancora che sia nata.
E' così difficile, da spiegare. E poi, tu, proprio non vuoi farlo. Piangeresti, se lo facessi. Lo sai, eccome se lo sai. Sei talmente fragile, in verità. Ma tu fingi di essere forte, di riuscire a sostenere un peso che è più grande di te. Con la testa poggiata su quel piatto cuscino, guardati, stai piangendo anche adesso. Ti dispiace così tanto, di essere nato. Di essere stato un problema da sempre. E' sempre colpa tua. E' colpa tua se l'utero della mamma non funziona più, se c'è aria di depressione in casa, se papà non parla più con la mamma, se non stai vivendo la tua età con la frivolezza che ti spetta. Perciò bagni di lacrime nere il cuscino mentre ti avvolgi fra le lenzuola sgualcite che hanno fatto da sfondo ai tuoi lamenti per uomo di cui non sai il nome.
Ti senti così solo. Non senti neppure la presenza di te stesso dentro al petto. Si può vivere in questo modo? Oh beh, tu lo fai. Lo fai perché la tua vita è un attimo. Nasci al mattino e ti lasci morire la notte. E' sempre così complicato, però. Annegare in questo pianto, oggi è peggio del solito. Quell'uomo ti ha fatto male. Hai i segni delle sue mani fra le gambe, sul costato, sulla schiena, ed il suo sapore ancora in fondo alla gola che si mescola a quello dell'alcol e delle sigarette.
Non dovresti bere, non dovresti fumare, non dovresti indossare quel paio di tacchi ogni sera. Non te lo meriti. Meriti la felicità, tu, ed un'infanzia che forse non avrai mai. Se non l'hai adesso, quando te la daranno? Ma, ecco, la tua giornata sta finendo. Chiudi gli occhi, allora, e lasciati morire sotto il buio della notte: tomorrow you will be another Daigh; domani sarai un altro Giorno.

 
“Darling, darling, doesn’t have a problem
Lying to herself cause her liquour’s top shelf
It’s alarming honestly how charming she can be
Fooling everyone, telling how she’s having fun
She says you don’t want to be like me
Don’t wanna see all the things i’ve seen
I’m dying, i’m dying
She says you don’t want to get this way
Famous, and dumb, and no age
My, i’m dying.”
[ - Lana del Rey, Carmen. ]
   
 
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