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Autore: Lithius    13/04/2014    1 recensioni
"A cosa ti serve avere tutto se dentro sei deserto?"
[Larry]
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
LOUIS’S POV
When the days are cold
And the cards all fold
And the saints we see
Are all made of gold

Dannazione.

Spengo sbadigliando la sveglia, solitamente amo quella canzone ma non quando interrompe il mio sonno. Controllo stancamente l’ora, so bene che sono le sette, ma ho sempre la speranza di scoprire che ho sbagliato ad impostare la sveglia o che è domenica… mera illusione; il cellulare lampeggia davanti ai miei occhi troppo pesanti, le palpebre faticano ad alzarsi, ma posso ben notare, oltre le mie ciglia, i caratteri ordinati che formano il fatidico orario “07.05”.
Mi alzo passandomi una mano sugli occhi, è sabato. Stupido sabato.
Dopo circa un’ora passata a prepararmi senza un reale interesse, recupero le chiavi della mia auto e l’immancabile pacchetto di sigarette, a mia madre non piace trovarle in giro… a mia madre non piacciono affatto ma questi sono dettagli trascurabili.
Alle otto in punto raggiungo il parcheggio del liceo di Doncaster, come posto non è male, ma, per quanto mi riguarda, quello che fotte tutti i posti sono le persone che ci troviamo. E, come non detto, eccoli lì, i miei cari “amici”, a meno di un kilometro da me. Sbuffo prima di mettermi in spalla lo zainetto e stamparmi il solito sorriso gentile in viso una volta sceso dall’auto. Alzo un braccio in direzione degli altri membri della squadra di calcio comodamente seduti sulle gradinate del parcheggio con le solite oche del quinto anno; loro ricambiano il saluto appena accennato facendomi posto mentre mi vedo venire incontro il capo cheerleader: Eleanor Calder.

Il suo nome, almeno nel groviglio incomprensibile della mia mente, risuona quasi come una tortura, e in fin dei conti lo è.
Non è affatto brutta, anzi, è davvero una bella ragazza ma è decisamente troppo fastidiosa… o sono io troppo gay, beh a questo penserò in un altro momento.
“Looueeh!” starnazza al mio povero orecchio abbracciandomi. Mi limito ad un semplice “Hey El” accompagnato dal solito sorriso per poi togliermela di dosso. Raggiungo gli altri salutandoli uno alla volta; restiamo lì fino al suono della campanella che ci costringe –finalmente aggiungerei- a dividerci.
Posso dunque raggiungere quelli che bene o male ritengo i miei veri migliori amici; Zayn, Liam, Niall ed Ed. Loro sono tutti nella stessa classe e da un po’ Ed si porta sempre appresso un ragazzino nuovo, credo, uno tutto ricci e fossette che non avevo mai visto prima di quest’anno ma al quale ancora non ho dato molto peso. Eccolo lì, finalmente scorgo una chioma rossa che appartiene senza dubbio ad Ed, lo raggiungo saltandogli alle spalle per urlargli uno “Sheeraaan in classe!”, lo sento sussultare e portarsi melodrammaticamente una mano al cuore, il che mi fa ignorare i suoi insulti troppo occupato a ridere.
“Tommo, sei matto...”
“Sisi, lo so, me lo ripeti sempre... ci siete solo tu e Rapunzel?”
“Il mio nome è Harry.” Sento precisare da una voce bassa e roca, gli rivolgo un’occhiata distratta facendogli un cenno con la mano che possa esprimere il mio disinteresse per quell’affermazione. Ed alza gli occhi al cielo, il mio atteggiamento non gli è mai piaciuto ma sa che devo essere io a decidere se e chi conoscere quando meglio credo, così ignora anche lui il riccio spiegandomi che sono già andati in classe e che anche loro dovrebbero.
“Okay, allora ci sentiamo… magari lunedì, ciao Ed, ciao Rapunzel!” Mi stringo nelle spalle allontanandomi verso la mia classe, Harry è davvero un bel nome... forse potrei dargli una chance… o forse no.
 
HARRY’S POV
Finalmente sabato. O almeno era questo quello che avevo pensato una volta sveglio. Avevo avuto questa sorta di buon umore fino all’arrivo a scuola, fino a quando non lo avevo visto, come ogni mattina, percorrere il parcheggio del liceo per raggiungere i suoi compagni di squadra. Dio perché quel ragazzo doveva farmi quel fottuto effetto? Magari era solo per quello che mi aveva detto Ed su di lui… “lascialo perdere, è un tipo difficile, sceglierà lui se esserti amico o se continuare ad osservarti, di solito è questo quello che fa.”
In quei pochi mesi avevo imparato tanto su Louis Tomlinson, il famigerato capitano della squadra di calcio del liceo, o almeno credevo di aver imparato tanto. Aveva tanti amici ma passava i pomeriggi relegato in casa e a volte mi fermavo ad osservarlo, prima di uscire, specie il sabato pomeriggio quando i compiti non mi tenevano bloccato, dalla finestra della mia camera –dannatamente o fortunatamente- giusto di fronte alla sua; a volte leggeva, altre volte era al computer, altre ancora lo vedevo seduto a quello che avevo capito essere uno scrittoio posizionato esattamente sotto la finestra, per la luce, presumo, a scrivere… c’erano volte in cui non potevo scorgere cosa stesse facendo perché la sua camera risultava vuota.
Mi scuoto da quei pensieri raggiungendo gli unici coi quali fin’ora ho legato: Ed Sheeran, Liam Payne, Niall Horan e Zayn Malik –gli amici di Louis, si. Siamo nella stessa classe e ho scoperto, piacevolmente, anche nello stesso quartiere, sono tipi apposto e per nulla noiosi.
Sentita la campanella, tutti gli alunni vanno in classe, compresi i miei amici, e rimaniamo a chiacchierare solo Ed e io, mentre recuperiamo gli ultimi libri.
“Ed… inizio a pensare che lui non abbia la benchè minima idea di conoscermi... non che mi importi, sia chiaro, ma inizio a farmi dei complessi, infondo abbiamo amici in comune, dovrebbe…” inizio come mio solito a sproloquiare su Louis, non ho una cotta per lui, ma quel ragazzo mi sta portando ad avere seri problemi di autostima… come al solito Ed mi interrompe sbuffando.
“Har ti ho spiegato mille volte com’è… non credo lo faccia neanche apposta lui è solo… selettivo, eccessivamente selettivo ecco, se proprio ci tieni potrei...”
Ed non riesce a terminare la frase, Louis gli è appena saltato addosso e… e… e la sua risata. Davvero perfetta si… tanto che mi porta a distrarmi dalla loro apparente conversazione finchè non sento Louis pronunciare quel nomignolo odioso che mi ha affibbiato da un po’: “Rapunzel”, a quel punto mi riscuoto dai miei pensieri per fargli presente che il mio nome è Harry; modero la voce, la modello, scelgo accuratamente il tono e… tutto quello che ricevo in cambio è un suo gesto della mano prima di salutare Ed e sparire nel corridoio. Sospiro affranto, quel ragazzo è impossibile.
-“Hey Har, non buttarti giù… stavo dicendo che potrei darti il suo numero… o potresti scrivergli su Facebook, magari oggi pomeriggio… sai bene che lui è sempre a casa, credo gli farebbe piacere… spero…”
-“Ed, tu hai il suo numero e ancora non me lo hai dato? E io continuo a considerarti mio amico? Davvero?” Provo a fingermi arrabbiato ma davvero non ci riesco, ho un sorriso enorme a tradirmi, così mi limito a rubargli il cellulare mentre raggiungiamo la classe e memorizzo il numero di Louis. Oggi conoscerò Louis Tomlinson e la cosa mi mette parecchia ansia.

  
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