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Autore: Katia R    13/04/2014    7 recensioni
Ci sono vite che si incrociano, vite che si vivono e vite che, inspiegabilmente, si dividono. Non si sa il perché. Un giorno ti alzi e la persona che percorreva i tuoi stessi passi non è più al tuo fianco e questo ti riduce a pezzi.
Ora loro sono davanti ad una strada nuova. Una strada parallela. Il destino, si sa, è sempre pronto a giocare con noi e con la nostre vite. Ma se due anime sono destinate a stare assieme, anche due linee parallele, grazie all'amore, si possono rincontrare di nuovo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stanathan Fanny&Kat - Ti tengo io - CAP 5
A te nonno,
che anche se grande
sei andato via troppo presto.
A te che hai raggiunto papà e i nonni,
ricordati che ti voglio bene
e che te ne ho sempre voluto.
Ciao nonno,
tua Katia.






- Capitolo 5 -
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Nathan arrivò davanti a quell'enorme cancello. Parcheggiò l'auto ai margini e poi scese, con le chiavi già in mano. Aprì il cancello e se lo chiuse alle spalle, guardando davanti a sé e sospirando. Percorse il vialetto illuminato dalle luci e arrivò sulla spiaggia. Era tutto come lo avevano lasciato.
Arrivò davanti alla porta e inserì la chiave. E proprio mentre metteva una mano sulla maniglia, un ricordo lo fece immobilizzare.

Aprì la porta e si girò sorridente verso di Stana -Prego, mia signora!- esclamò facendole segno di entrare. Stana si mise le mani suoi fianchi e lo guardò divertita. Era ancora più bella del solito. Indossava un vestitino bianco, leggero, di lino, non troppo corto e non troppo lungo. Una via di mezzo. Di lato, aveva incastrato un fiore. Per l'occasione aveva deciso di cambiarsi anche lui. Pantaloni color beige e una camicia bianca, entrambi di lino, come il vestitino di Stana. La camicia gli donava molto, e Stana aveva apprezzato parecchio.
-Cosa!?- chiese Nathan continuando a guardarla.
-Sono una tradizionalista. E da tradizionalista...- allungò le braccia e Nathan sospirò divertito, capendo le intenzioni. Si avvicinò e allargò le braccia, mentre lei gli saltò in braccio. Lui l'afferrò saldamente e cercò di entrare dentro senza farle del male. Stana iniziò a lasciarli baci sul collo, accompagnati a volte da piccoli morsetti. Era una provocatrice.
-Stana...- l'ammonì lui. Lei sorrise ma continuò imperterrita, mentre lui la conduceva in camera da letto. L'appoggiò a terra e lo guardò negli occhi. Si persero ancora una volta in un dialogo senza parole, mentre scrutavano la pelle leggermente più abbronzata e i loro capelli scompigliati. Avevano appena compiuto un passo importante. Erano appena passati ad un livello più alto della loro relazione. Quei due portachiavi tra le mani di entrambi finirono abbandonati sul comodino, uniti come a completarsi a vicenda, mentre il resto dei vestiti era sparso a terra. Erano bastate solo quattro semplici parole...
-Fai l'amore con me...- il sussurro di Stana aveva dato via a quella danza primitiva e passionale a cui si erano abbandonati. Si amarono lentamente, con una nuova emozione dentro le vene. La pelle ardente dei loro corpi sudati che si cercavano, mai sazi dell'uno e dell'altro. Spinte accompagnate da respiri affannati, le uniche cose a far rumore in quell'angolo di paradiso che li aveva uniti per sempre. Per entrambi sembrò di toccare le vette del paradiso l'istante in cui raggiunsero insieme il massimo piacere. E in quel momento si strinsero ancora più forte, mentre le loro bocche schiuse lasciavano uscire gemiti sommessi e i loro umori si mischiarono insieme, come le gocce del loro sudore. Pelle contro pelle, esausti, ma felici come non lo erano mai stati. Si sentivano come quei due portachiavi sul comodino: completi.

Nathan deglutì un paio di volte prima di aprire completamente la porta. Cercò l'allarme per disattivarlo ma si accorse che era già disattivato. Inarcò un sopracciglio e chiuse la porta. Strano. Ricordava di averlo inserito prima di lasciare quella casa, mesi fa. Avanzò lentamente e accese la luce, per poi inciampare in un paio di scarpe. Tacchi a spillo. Corrucciò la fronte, ma neanche il tempo di farsi domande che sentì un rumore provenire dal bagno.
Avanzò con cautela lungo il corridoio e si affacciò alla porta del bagno. Lì, riversa a terra, abbracciata al water, c'era lei. La persona per cui adesso si trovava lì.
Quando un altro conato di vomito scosse il corpo di Stana, Nathan si avvicinò preoccupato -Ehi!- esclamò spostandogli i capelli dal viso. Prese un asciugamano lì vicino e lo bagnò leggermente, per poi inginocchiarsi vicino a lei e passarglielo sulla fronte sudata.
-C-che ci fai qui?- chiese lei volendo risultare brusca, ma con scarsi risultati.
-Mi prendo cura di mia moglie- disse lui semplicemente, mentre le passava il panno bagnato quasi con riverenza.
-Un po' troppo tardi...- disse lei esausta. Nathan deglutì incassando il colpo -Riesci ad alzarti?- chiese cercando di ignorare la fitta allo stomaco. Stana scosse la testa leggermente -Sono stanca- disse semplicemente e poi chiuse gli occhi, appoggiando la schiena alla vasca, sospirando -Ho vomitato anche l'anima, sperando che alla fine mi sentissi meglio- continuò flebilmente -E invece l'unica sensazione che provo è il vuoto. Mi sento vuota, completamente svuotata da ogni emozione. Per questo sono stanca... perché mi sento vuota. Mi hai svuotato, Nathan- cercò di fare una risatina, ma l'unica cosa che le riuscì fu una smorfia e un gemito -Sono una delle prime a dire di non dover basare la tua vita su qualcun altro, e invece ho commesso lo stesso errore. Ho creduto davvero in noi. Nel nostro “per sempre”. Ci ho creduto con tutta me stessa e poi... poi in un attimo è crollato tutto. E io ho visto te lentamente uscire dalle macerie e riprendere la tua vita normale. A provarci di nuovo con una persona diversa. E invece io sono ancora sotto le macerie che scavo e cerco una via di fuga che mi porti lontano da te. Che mi faccia dimenticare cosa avevamo costruito...- Nathan deglutì e ritrasse la mano con il panno umido -E lo sai perché mi sento vuota? Perché fino all'ultimo ho sperato che tu tornassi indietro quel giorno e mi recuperassi dalle macerie. Volevo che tu combattessi per me. Ma non sei mai tornato. E lì una parte di me si è rialzata e ha continuato ad andare avanti con un falso sorriso in faccia, continuando a fingere che andasse tutto bene. Mentre l'altra metà di me è ancora sotto quelle macerie e non ha più la forza di rialzarsi. È crollata anche lei come tutto ciò su cui si era basata, chiedendosi se ne valesse la pena e se quelle promesse dette quel giorno erano vere...- si inumidì le labbra -Ce la farò, Nathan. Un giorno quelle macerie saranno solo un ricordo... un giorno anche io riuscirò ad andare avanti e forse... forse troverò qualcuno pronto ad aspettarmi un po' di più. Qualcuno che saprà combattere al mio fianco e non si arrenderà al primo ostacolo. Fino ad allora, mi dispiace... ma credo che continuerò ad amare te...- l'ultima frase fu meno di un sussurro. L'attimo dopo Stana era già crollata, esausta da quella serata. Esausta da quella situazione. Nathan si ritrovò con gli occhi lucidi e un macigno sul cuore. Deglutì e appoggiò la pezza bagnata sul lavandino. Ancora in ginocchio si avvicinò a lei e le sfiorò una guancia, delicatamente. Si chinò leggermente e le lasciò un bacio sulla fronte umida. Strinse i denti e deglutì per mandare giù quel groppo in gola.
-Perdonami- le parole uscirono naturali, in un sussurro spezzato. Poi la prese in braccio e la portò fino in camera da letto, adagiandola sulla coperta e prendendone un'altra dall'armadio per coprirla. Poi rimase a guardarla e le accarezzò una guancia, sospirando. E solo in quel momento si accorse del pendente al collo di Stana. Era la sua collana. Il fiato gli si bloccò in gola. Ovvio. La giacca. Aveva la sua giacca ancora addosso, e la collanina era nella tasca. Sospirò ancora e si inginocchiò accanto al letto.
-Se solo tu sapessi...- disse deglutendo -Se solo tu sapessi quanto impazzisco a stare lontano da te. Averti ogni giorno così vicino e non poterti nemmeno sfiorare come vorrei. Mi sento vuoto anche io, Stana. Ho un vuoto dentro indescrivibile, che a volte mi toglie il fiato. È come un senso di vertigine e l'unica cosa che faccio è cadere. Sono in caduta libera verso il niente. Verso un futuro senza amore ma fatto solo di esigenze...- deglutì ancora -Vorrei riuscire a riempire ancora una volta il vuoto che ti porti dentro, come facevo quando stavamo insieme, con tutto l'amore che porto dentro, che continua a bruciare ancora solo per te. Ti sento dentro di me, ti sento ancora scorrere nelle mie vene. Dio, Stana... perdonami- abbassò lo sguardo -Perdonami se non ti ho aspettato. Se non ho saputo aspettare e mi sono fatto prendere dalla gelosia... Il punto è che io ti amo ancora, e non riesco a smettere di amarti. Ci ho provato in questi mesi, ma non ci sono riuscito...- una lacrima gli accarezzò la guancia -E mi sento così...- scosse la testa e sospirò -Non lo so... non lo so, vorrei solo tornare indietro e non rifare gli stessi errori...- allungò una mano per appoggiarla sulla sua. Aveva bisogno di sentire la loro pelle in contatto. Ma proprio in quel momento il cellulare squillò e Nathan uscì subito fuori dalla stanza, prima che Stana si svegliasse.
Sullo schermo illuminato c'era il nome e la foto sorridente di Mike. Sospirò e rispose -Qui parla la segreteria telefonica di Nathan Idiota Fillion. Se volete lasciare un messaggio vi prego di non farlo in questo momento. Grazie...-
-Ehi, amico...- disse sospirando -Vuoi che venga a farti compagnia? Porto la birra, in caso...-
-Non sono a casa...- disse lui uscendo in veranda -Sono...- sospirò e si passò una mano tra i capelli -Sono alla nostra casa al mare...- disse avvilito.
-Nate, forse non è stata una buona idea...-
-C'è anche lei- disse subito lui.
-Cosa? Stana? Stana è lì?- chiese incredulo l'amico.
-Già. E mi ha appena spiattellato in faccia come si sente. Ma non ha urlato. Era quasi un sussurro mentre si abbandonava esausta sul pavimento del bagno dopo aver vomitato anche l'anima. E forse se avesse urlato avrebbe fatto meno male. Avrei capito che fosse arrabbiata e le avrei dato il tempo di calmarsi...- sospirò -E invece mi ha detto di essere... stanca. Ha detto di sentirsi vuota. E io l'unica cosa che ho saputo fare in questo periodo, invece di aiutarla, è stato quello di cercare un passatempo per soddisfare le mie esigenze...- deglutì -La cosa peggiore è che, anche mentre ero con Mikaela pensavo sempre a lei. Anche l'altra sera... mentre guardavamo un film, la prima cosa che ho pensato è stata 'A Stana sarebbe piaciuto'- fece una mezza risatina infastidita, dandosi ancora una volta dello stupido.
-Lo sapevi che Mikaela non sarebbe bastata per dimenticare Stana...- disse Michael -E dubito che qualsiasi altra donna possa fartela dimenticare...-
-E allora cosa devo fare, Mike? Cosa posso fare per rimettere insieme i pezzi e far ritornare tutto come prima?- nella sua voce si poteva percepire la stanchezza e la disperazione per non sapere cosa fare.
-Niente ritornerà come prima, Nate...- disse sincero l'amico -Ma non è detto che non possa essere meglio di prima...- Nathan sospirò -Ascolta, lo so che adesso vedi tutto nero, che pensi che le cose non possano sistemarsi... ma non devi arrenderti. Okay? Vuoi Stana? Ami lei? Pensi che sia la donna della tua vita? Bene. Allora sii paziente. Riconquistala. Falle capire che vuoi ricominciare e che aspetterai che si fidi di nuovo di te...- Nathan deglutì e annuì, conscio che l'amico non poteva vederlo -Cosa farai adesso?- chiese l'amico, interpretando il suo silenzio. Nathan guardò davanti a sé, verso il pontile e si sedette sul dondolo in veranda -Adesso? Penso che rimarrò qui a pensare ad un modo per riprendermela. Le lascerò i suoi spazi, ma nel contempo le rimarrò accanto. Sono stato uno stupido. Sono scappato perché arrabbiato con lei e con quel dannato Polish!- esclamò con una smorfia.
-Nathan... né Polish, né chiunque altro uomo che lei conosce, potrà avere ciò che hai tu. Il suo cuore. L'hai detto tu quella sera, ubriaco e delirante. Voi vi appartenete! Tu e Stana vi siete incontrati cinque anni fa e avete iniziato una danza infinita fatta di sguardi, ammiccamenti, tocchi apparentemente innocenti e avete creato un feeling da far invidia a chiunque. Ovviamente avete deciso di non cedere e avete continuato le vostre vite. Anche quando c'è stato il primo bacio tra i due protagonisti... avete fatto finta di niente, continuando a stuzzicarvi. Ma poi è arrivata la fine della quarta stagione, e l'ultima scena, che avete girato per ore e ore, ha fatto scattare qualcosa in voi. Finalmente, aggiungerei!- esclamò facendo sorridere Nathan -Il vostro è un rapporto speciale. Avete fatto un passo enorme. Vi siete persino sposati... e lo so che non era un matrimonio a tutti gli effetti, ma dannazione! Quella donna ha deciso di assecondare la tua pazzia. Ti ha detto si. Ti ha fatto delle promesse. E stiamo parlando di Stana Katic, la donna che ama la sua riservatezza e ha paura dei rapporti seri. Quella donna ti ama. E tu ami lei. Gli ostacoli!? Non sono niente! Dalle tempo. Il mondo là fuori è pieno di gente pazza, e Stana ha sempre fatto bene a mantenere la sua vita privata. Tu sei un tipo più mondano, non ti preoccupi di farti vedere in giro con qualcuno. Ma lei si. Lei è terrorizzata di spiattellare la sua vita privata ai quattro venti, perché si sa a cosa si va incontro...-
-Quindi mi stai dicendo che anche se tornassimo insieme... dovremmo rimanere per sempre una coppia in segreto?-
-Dico solo che tocca a Stana prendere questa decisione. E lo farà quando si sentirà pronta, ne sono sicuro...-
-E nel frattempo cosa dovrei fare?- chiese Nathan -Ci sono uomini che ogni giorno flirtano con lei, che la corteggiano... e io cosa dovrei fare? Rimanere impassibile? Vederla girare scene di nudo con un altro uomo che sembra ossessionato da lei? Cosa dovrò fare nel caso ci sarà un seguito di quel fottuto film?- chiese amareggiato e arrabbiato.
-Niente- disse Michael -Nathan, è il suo lavoro. E anche tu hai girato scene di nudo...-
-Ma io non avevo una donna idiota che mi sbavava dietro e sembrava ossessionata da me!- esclamò alzando leggermente la voce. Michael sospirò -Ascolta Nate... siamo al punto di prima. Gli altri uomini potranno avere scene intime con lei, flirtare con lei, provarci pure spudoratamente... ma quella donna ama te! Ed è da te che ritornerà la sera a casa! È a te che si donerà completamente! Non ci sarà nessun altro uomo. E sono sicuro della cosa perché mi basta vedere il modo in cui ti guarda! Forse tu non lo noterai, Nate, ma quando ci sei tu, intorno a Stana non esiste più nessuno...- Nathan rimase in silenzio a rimuginare sulle parole -Perché pensi che abbia bevuto questa sera? Perché pensi che abbia iniziato a ballare in quel modo? Te lo dico io perché... Perché lei ti ama ancora. E vederti con un'altra donna la fa stare male. C'ero io accanto a lei quando è arrivata Mikaela a reclamarti per un ballo e mi sono accorto del modo in cui lei si è irrigidita accanto a me, del modo in cui ha cercato di non scomporsi. Voleva attirare l'attenzione. Voleva bere per dimenticare. Perché davanti a sé aveva la vista dell'uomo che ama con un'altra donna. Una donna a cui hai chiesto una seconda possibilità. Una donna alla quale hai preparato la colazione e la quale ha postato la foto su twitter. Prova a metterti nei suoi panni per un attimo. Prova a pensare se fosse stata lei con un altro. Oh, aspetta... l'hai fatto. Quando ti sei alzato di scatto e hai fatto quella scenata. Come ti sei sentito in quel momento, Nathan? Tradito? Deluso? Arrabbiato? Geloso?- Nathan rimase ancora una volta in silenzio -Pensaci amico. E non lasciarti divorare dalla gelosia. Non fare parlare il tuo cervello... lascia che sia il cuore a prendere il sopravvento. Una persona può amarne tante nel corso della sua vita. Ma una sola sarà la sua anima gemella. Io mi auguro che Stana sia la tua e viceversa, perché l'amore che avete vissuto, vi ha cambiato dentro. Io ho visto te cambiare. Sei maturato. Hai sbagliato tornando da Mikaela, ma anche la gente matura fa degli errori. Nessuno è perfetto... ma tu e Stana insieme vi avvicinate ad esserlo- disse sorridente. Nathan deglutì e chiusi gli occhi -Grazie Mike- disse semplicemente.
-Sono qui per questo...- disse l'amico dolcemente -Ci sentiamo domani, Nate. Spero in delle novità positive...-
-Lo spero anch'io...- disse Nathan in un sussurro prima di chiudere la chiamata.
Rimase seduto lì, in veranda, dondolandosi lentamente. Le parole di Michael avevano sicuramente colpito il punto giusto. La sua gelosia aveva rovinato tutto...

Era uscito dalla doccia e aveva addosso solo i pantaloni di una tuta. Si frizionò i capelli con un asciugamano, cercando di asciugarli e uscì dal bagno. La vide davanti al computer e l'attimo dopo sentì altre voci.
-Cos'è?- chiese Nathan avvicinandosi. Lei si voltò di scatto e accennò un sorriso -Mark mi ha mandato un'email con il progetto “How we made love”. L'anteprima, per vedere cosa ne penso...- disse lei tornando a guardare il video. Nathan fece una smorfia -Certo, perché il film non bastava. Doveva esserci pure il documentario su come lo avete fatto. Direi che il film non lasciasse dubbi- disse sprezzante, allontanandosi. Stana mise pausa e si voltò verso di lui, esterrefatta -Come scusa!?-
-Lascia stare, Stana...-
-No, non lascio stare. Cosa volevi intendere?-
-Niente. A volte parlo a vanvera, lo sai...-
-Per l'amor del cielo, Nathan. Non fare il ragazzino e dimmi cosa intendevi dire!- disse Stana spazientita.
-Cosa c'è? Ho insultato il tuo adorato film e adesso stai andando su di giri!?- disse lui con una risatina amara. Stana schiuse la bocca e spalancò gli occhi, completamente stupita da quel comportamento.
-Ma che ti prende?- chiese lei improvvisamente -Da dove esce fuori tutto questo?-
-Da dove esce fuori!?- disse lui alzandosi e buttando l'asciugamano sul letto -Sono mesi che cerco di convincerti a postare qualcosa su Twitter che riguarda noi, una misera cosa, anche qualcosa che non lascia intendere che stiamo insieme... E tu niente, non ne vuoi sapere. Dici che poi i fan andrebbero fuori di testa e insinuerebbero cose su di noi! Ma non ti crei mai problemi a farti menzionare o a rispondere a Mark o ad altri! Il problema te lo crei solo per me!- esclamò nervoso.
Stana lo guardò sbalordita, non aspettandosi qualcosa del genere -Cosa c'entra adesso? Cosa c'entra con il film, con Mark...-
-C'entra!- esclamò lui alzando la voce -Dannazione! C'entra! Non ti preoccupi del gossip quanto si tratta del tuo caro Polish! In quel caso non ti importa se la gente pensa che tu sia una rovina famiglie e che te la faccia con lui! Non pensi che così facendo alimentate i fan più accaniti del film. Perché, sai, ci sono fan che amerebbero che voi due stesse insieme!-
-Ma che stai dicendo!- esclamò Stana indignata -Questo te lo stai inventando! Dici cose senza senso, dettate dalla tua eccessiva gelosia!-
-Certo, come no! Spiegami perché ti crea problemi fare anche un misero tweet dove mi menzioni e non vuoi che ti risponda! O che ti menzioni io!- lei cercò di dire qualcosa ma lui ricominciò a parlare -Va bene, okay. Sono geloso, ma rispondimi solo a questa domanda, Stana: perché lui può far parte della tua vita pubblicamente mentre io no?- Stana provò a rispondere un paio di volte, ma nulla uscì dalla sua bocca -Bene- disse Nathan con una smorfia -Credo che non ci sia altro da aggiungere...- e fece per allontanarsi.
-Nathan...- Stana si massaggiò le tempie e sospirò -Tu e lui siete una cosa diversa, okay!? Non puoi essere geloso di Mark! È sposato, ha una famiglia! E io non amo lui!-
-Tendi sempre a dire che non posso essere geloso! Perché diamine non dovrei esserlo? Sei la mia donna, dannazione! E quell'uomo è ossessionato da te, dal vostro film e da tutto! Odio lui, odio il suo nome, le mani sulla tua pelle nuda, odio quel dannato film! Dio, Stana! Non ti sei neanche fatta pagare per farlo! Anzi, visto il film, direi... per fartelo!- esclamò arrabbiato.
-Adesso stai esagerando!- lo avvertì lei nervosa avvicinandosi.
-Sto esagerando...- fece una risatina sprezzante -Dici che siamo diversi io e lui. Ed è vero sotto molti aspetti. Dici che non è nessuno per te... eppure...- abbassa il tono di voce, ferito -Fa parte della tua vita pubblica più di quanto ne faccia parte io...- Stana rimase a guardarlo e deglutì, fino a quando lui non continuò -Ho sopportato che postasse spesso e volentieri foto di voi due nel film ma non sopporto oltre!-
-Che cosa vuoi dire?- chiese lei corrucciando la fronte -Cosa vuoi che faccia? Che dica a Mark di non postare nostre foto, di non metterle come header, icon e tutto, perché tu sei geloso?-
-Beh, sarebbe un'opzione!- esclamò lui nervoso. Stana fece una risatina sarcastica -Sei ridicolo!- Nathan scattò -Ah, sono ridicolo!? Bene! Allora visto che sono tanto ridicolo, che sembro un ragazzino, perché non vai dal tuo amico Polish a farti consolare!? Sono sicuro che ne sarà più che felice!- esclamò, e l'attimo dopo si ritrovò cinque dita stampate in faccia. La manata fu talmente forte che gli aveva fatto inclinare la testa da un lato e gli aveva lasciato un segno rosso sul viso.
-Fottiti Nate!- esclamò arrabbiata -Cosa vorresti che facessi? Che scriva un tweet dove dico a tutti che stiamo insieme!?- esclamò lei urlando. Nathan si inumidì le labbra e si voltò di nuovo verso di lei. Sorrise amaramente -Vedo che non hai capito il problema. E dal momento che questa situazione mi ha stufato... penso che io e te non abbiamo più niente da dirci...-
-C-cosa vuoi dire?- chiese lei.
-Vuol dire che da questo momento in poi non sarò più un'ombra nella tua vita. Non ci sarà bisogno di un tweet per rendere pubblica la nostra storia, perché non c'è più niente. Niente per cui vale ancora la pena lottare...- indossò una maglietta e le scarpe.
-Nathan, smettila di dire scemenze e...-
-No, Stana! Non c'è più niente da dire!- esclamò scostandola, uscendo dalla stanza. E Stana rimase lì, sola, in quella stanza che ben presto le sarebbe stata troppo stretta.

Nathan era avvolto dai suoni della natura. Il mare che lambiva dolcemente il bagnasciuga e gli scogli lì accanto. I grilli che cantavano e i suoi piedi che sfioravano il pavimento mentre si dondolava.
Aveva reagito di impulso. Non aveva riflettuto a fondo. Ma quando ha cercato di scusarsi, Stana era sempre più distante. Dopo le sue parole probabilmente lui avrebbe fatto la stessa cosa. Sospirò e scosse la testa. In quarantadue anni ne aveva fatti parecchi di errori, ma quello di lasciarla andare lo considerava uno dei più grossi. Jeff stesso gli aveva dato dell'idiota quando l'aveva saputo. I suoi genitori non avevano commentato, tranne la madre che aveva detto che tutto si sarebbe risolto.
Aveva incontrato Mikaela per caso qualche mese dopo, e in quel momento gli sembrava un buon metodo per cercare di dimenticare Stana. Avevano passato qualche serata insieme e Nathan l'aveva convinta a dargli una seconda possibilità. Ma ogni volta che si ritrovava davanti Stana, sapeva che con Mikaela non sarebbe durata. Ciò che provava nei confronti di Stana era troppo forte. E non sarebbe bastata nessuna donna per fargli cancellare quei sentimenti.





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Angolo autrici:

Katia: Mi scuso per l'assenza e per le mancate risposte alle recensioni, ma purtroppo venerdì 4 aprile mio nonno ci ha lasciati, mettendo fine alle sue sofferenze.
L'ennesimo lutto in famiglia che mi ha cambiata ancora una volta. La mia casa si è svuotata. Sono cresciuta con i miei nonni dentro casa, tra i loro acciacchi e le loro malattie, e credo che averceli sempre per casa ha fatto in modo di sentire maggiormente la loro mancanza. Mi hanno svuotato una casa. Rimaniamo io, mia madre e il mio gatto. E questo, vuoi o non vuoi, ti cambia la vita.
Ma bando ai discorsi tristi! Sono tornata e sono leggermente più forte di prima : )
Di certo anche i nostri in questa fanfiction non se la stanno passando bene, eh! A volte basta davvero poco per complicarti la vita, per rovinare un qualcosa di bello...
Il punto è... riusciranno a trovare una soluzione e a tornare più forti di prima!?
Lo scoprirete martedì! Forse... : )

Fanny: La vulnerabilità di queste due persone è disarmante!! Mike uno di noiiiii! Amo quell'uomo!!
Anyway... questo è un capitolo che mi piace particolarmente e lo sento un po' mio anche solo dal titolo. Perciò lo dedico a me e a tutte le persone che si sentono tristi e vuote perché ricordarssero che "even on the worst day there's a possibility for joy"...
Alla prossima!! Grazie a tutti! : D
Fania


Pensando al vestito di Stana abbiamo preso come modelli questi:
http://imageshack.com/a/img843/6031/4d5f.jpg
http://imageshack.com/a/img191/8514/jykp.jpg





   
 
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