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Autore: _Skyline_    13/04/2014    0 recensioni
Lucinda Riddle, procreata per mezzo di un filtro d'amore scagliato a suo padre Tom dalla sua perfida madre Bellatrix. Lei non prova amore, lei è la più potente e forse malvagia strega di tutto il mondo magico. Lei è ancora una bambina, che può ancora salvarsi, imparerà ad amare o si rivelerà la distruttrice del mondo? Riuscirà a capire quale strano e magico legame condivide con Harry? Leggete e scoprirete.
Tratto dalla storia:
Harry's pov
Doveva farlo davvero? Era davvero questo il mio destino? Mi guardava negli occhi, stava piangendo, le sue labbra increspate in una smorfia, ma ancora non aveva spostato la sua bacchetta dal mio petto, era decisa ad uccidermi. Ma...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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THREE

 

  • mmm, vedo una mente brillante e determinata, occupata da oscuri pensieri e tante domande, ti affido ai...- trattenni il respiro e chiusi gli occhi, non potevo sapere cosa aveva in serbo per me il destino, una parte di me desiderava andare nei Serpeverde per continuare la lunga stirpe che ha segnato la mia famiglia, ma l'altra minuscola e spesso invisibile parte voleva andare nei Grifondoro, il perché non lo sapevo, ipotizzavo il fatto che da li sono usciti i migliori campioni di Hogwarts, ma entrambe le parti sapevano che la vera ragione era perché c'era Harry, il mio unico...amico, non volevo restare da sola. - sei indecisa a quanto vedo, lascerò che sia il tuo cuore a guidarti, la tua casa sarà quella dei Grifondoro!!- feci un mezzo sorriso, non sapevo se essere felice oppure delusa, i miei pensieri contrastanti mi hanno mandata in confusione, ma se il cappello ha deciso così...forse era la scelta appropiata...

Ancora silenzio, la strada fino al mio tavolo sembrava non finire mai, centinai di occhietti mi scrutavano, l'unico rumore che sentivo era il bisbiglio di alcune ragazze " è proprio lei" " non sembra cattiva " " sta zitta guarda che occhi " rabbrividì, ero certa che non stettero parlando di me, in fondo nemmeno mi conoscono, eppure non riuscì ad evitare i loro sguardi di disapprovazione, non riuscì a non odiarle, a non guardarle con superiorità; mi sedetti al tavolo, vicino ad Harry che mi sorrise come se non avesse notato l'atmosfera cinica che si era formata. - che bello siamo insieme, sei felice? - domandò, sembrava che non vedesse gli sguardi degli altri -s..si – risposi abbozzando un mezzo sorriso, che a mio avviso sembrava più una smorfia.

Mi girai verso il tavolo degli insegnanti, la professoressa Mcgranitt con la pergamena in mano stava finendo l'appello, era giunta a un certo Ron Weasley, mi sembra, un tipo strano coi capelli rossi e le lentiggini sul viso, era impacciato, la sua insicurezza era palpabile...ma il mio sguardo si distolse subito dalla professoressa e si soffermò sul preside di Hogwarts, era un signore anziano, il viso pallido ormai ricoperto di rughe gli davano un aria saggia e severa, i lunghi capelli argentati fermati da un cappello bordeaux a punta, la folta barba bianca arrivava fino alla cintura del suo mantello, i piccoli occhietti curiosi mi scrutavano da dietro gli occhiali da vista a mezza luna, increspò le labbra in un sorriso disegnando altre rughe sul viso, ricambiai incosciamente rimanendo sorpresa del mio stesso gesto; arrossì violentemente distogliendo lo sguardo e incatenandolo al ragazzo con i capelli rossi che allegro si avvicinava al mio tavolo, subito il sorriso scomparve sul suo volto e s'irrigidì arrivando al suo posto a grandi passi come se volesse evitare a tutti costi di respirare la mia stessa aria...

 

  • hei tu sei Harry Potter – lo sentì parlare emozionato - già sono io – rispose Harry grattandosi la testa nervoso – e dimmi...sei amica di quella – sussurrò per poi indicarmi, io guardavo il tutto con la coda dell'occhio fingendo disinteresse, aspettavo la risposta del mio presunto amico, - si perché? -

  • è cattiva..- disse con soggezione, alzai lo sguardo, come faceva a conoscermi e a giudicarmi così?

  • No ma che dici, lei è mia amica – mi diede un colpetto sulla spalla per attirare la mia attenzione, mi girai con sguardo innocente fingendo di non aver origliato niente della loro conversazione, felice della risposta di Harry – Lucinda ti presento Ron – sorridendo guardò prima me e poi lui aspettandosi qualcosa, lui si limitò a guardarmi male, come se avessi la peste, io lo guardai cercando di sorridere, ma la cosa mi era difficile..io non sorrido mai.

  • Hei Ron non ci presenti i tuoi amici? - vidi altre due teste rosse dal viso simpatico rivolgersi al lentigginoso, si conoscevano e dai lineamenti familiari riuscì a dedurre che erano fratelli

  • Lui è Harry Potter – concluse...forse non mi considerava sua amica, poco m'importava, la cosa non mi toccava nemmeno, finché non sentì il gomito di Harry colpirmi il braccio e sussurrarmi – presentati dai non essere timida – che mi presentavo a fare, non ero amica di Ron, probabilmente mi odiava e nemmeno sapevo il perché, ma potevo usare questo pretesto per infastidirlo – piacere io sono Lucinda Riddle – dissi sfacciata e con un finto sorriso stringendo la mano ai due gemelli, subito mi guardarono stupiti, riuscivo a leggere la paura nei loro occhi, mi costrinsi a sorridere di più per mostrare loro le mie buone intenzioni ma per l'ennesima volta il mio abbozzo di sorriso sembrava una smorfia persistente.

  • Io sono Fred -

  • E io sono George – dissero quasi all'unisono, mostrarono un sorriso e la cosa mi piaceva.

Quando la professoressa ebbe finito l'appello vidi il preside alzarsi dalla sua poltrona e avvicinarsi a un leggio in legno con intagliato un gufo con le ali spiegate su cui era poggiato sopra un grosso tomo. - Buona sera a tutti gli alunni di Hogwarts, il nuovo anno è iniziato e prima di cominciare il banchetto volevo dare alcune raccomandazioni ai ragazzi del primo anno: il terzo piano è severamente vietato, proprio come la foresta proibita, ogni volta che voi infragerete le regole verranno tolti dei punti alla vostra casa, mentre ogni volta che farete qualcosa di buono ve ne verranno aggiunti, a fine anno, guardando la somma dei punti ci sarà la coppa delle case, detto questo buona cena e buon anno scolastico – con uno schiocco delle dita sui tavoli comparirono cibi di ogni tipo dall'aspetto squisito, i piatti erano pieni: pollo, patate,, verdure e carni di ogni tipo, era meraviglioso, il massimo che mi era concesso mangiare a casa erano gli avanzi, prima di tutto venivano i miei genitori e poi...io.

Finita la cena il prefetto dei Grifondoro ci condusse su per le scale verso il nostro dormitorio quando il silenzio venne interrotto dalla sua voce – ragazzi state attenti..alle scale piace cambiare! - subito non capì che significava ma divenne ovvio quando guardando alla mia destra vidi le scale che stavano percorrendo i tassorosso girarsi cambiando direzione, sembrava una cosa spaventosa e speravo davvero che non succedesse a me.

 

Arrivammo di fronte a un quadro di una signora dell'800, era vestita di bianco, un vestito attillato che mostrava tutte le sue curve e i rotoli di grasso della pancia; i capelli castani raccolti in una acconciatura riccia e disordinata, proprio come i capelli di una ragazza di fronte a me; quella donna era immobile, in contrasto con tutti gli altri quadri che a differenza sua si muovevano e scherzavano con i passanti, - buonasera signora – disse il prefetto rivolgendosi al quadro, la testa della signora grassa si girò verso di lui facendoci scattare tutti indietro per lo stupore – parola d'ordine prego – disse il quadro guardandoci tutti dall'alto verso il basso – sorbetto al limone! - esclamò il prefetto, il quadrò si aprì come una porta regalandoci l'entrata ad una accogliente e calorosa stanza tapezzata di rosso e oro, di fronte a noi c'erano due scalinate che si separavano in direzioni opposte che portavano alle stanze da letto, affianco alla porta c'era un camino in marmo col fuoco acceso che riscaldava l'ambiente ricco di positività, - su per le scale a destra c'è la stanza delle ragazze – indicò la strada a noi ragazze con un gesto della mano – e a sinistra quella dei ragazzi – concluse lasciandoci da soli.

Salita in camera e con i bagagli già posizionati di fronte al mio letto a baldacchino con le tende rosse vidi raggiungermi una ragazza dai capelli ribelli – hei ciao siamo compagne di stanza, io sono Hermione Granger – disse con voce da saputella porgendomi la mano – io sono Lucinda Riddle – ricambiai la stretta, mi sentivo già in competizione con questa ragazza dal nome buffo e i capelli ricci, - so tutto su di te, ho letto il libro! - sorridendo incrociò le braccia.

 

HARRY'S POV

  • non ti piace Luce vero? - chiesi a Ron mentre saltavamo sui nostri letti – non è che non mi piace, solo che sono ostile verso i cattivi – si sedette sul letto divenendo subito serio – i suoi occhi fanno impressione – concluse facendo una smorfia.

 

Qualche ora più tardi...

 

Ormai tutti erano a letto, dormivano beati, tranne me. Mi rigiravo nel letto dall'eccitazione di trovarmi a Hogwarts, proprio non riuscivo a prendere sonno, scesi dal letto e andai nell'atrio della casa, c'era Luce avvolta in una coperta seduta su un divano rosso di fronte al camino, anche lei non riusciva a dormire? Mi avvicinai di soppiatto con l'idea di spaventarla, ma ripensai subito agli altri componenti della casa che stavano dormendo e mi constrinsi a scacciare il pensiero dalla mente. - hei, non riesci a dormire? - chiesi sedendomi vicino a lei e guardandola, i suoi occhi neri come la pece riflettevano le fiamme del fuoco colorando i suoi occhi di rosso, - già – secca e annoiata come sempre, facevo sempre più fatica a capirla, e mi diveniva sempre più complicato comprendere il perché non riuscivo a lasciarla stare, abbracciò le ginocchia affondando la testa in esse – sono cattiva Harry? - mi stupì la sua domanda, per la prima volta dal suo tono di voce traspariva la disperazione, - assolutamente no, perché dici questo? - appoggiai una mano sulla sua spalla per confortarla, una scarica fulminea mi passo dalla punta delle dita fino alla testa.

 

Flash Back

 

" Camminavo su un prato verde quando vidi Luce seduta per terra abbracciare le ginocchia e piangere, corsi da lei, - perché piangi? - le chiesi cercando di alzarle il viso, gli occhi rossi dal pianto e le labbra increspate in un triste sorriso – mia mamma mi ha rotto la mia bambola preferita, dice che sono grande ormai – mi mostrò la bambola senza testa, sapevo quando ci teneva a quella bambola così cercai di aggiustarla....

 

 

Sbirciavo dalla porta della cucina che era rimasta socchiusa, da essa provenivano le grida di mio padre e di mia madre – dobbiamo fermarli prima che sia troppo tardi – mia madre sbattè il pugno sul tavolo. - non possiamo iniziare questa guerra con i figli a seguito, è pericolo lo capisci Lily? Tom è troppo potente, ha ucciso più persone lui più di chiunque prigioniero di Azkaban – mi irrigidì alla parola "ucciso " lui è il padre di Lucinda..."

Scossi la testa tornando alla realtà, cos'era successo? Ero confuso, non capivo...era un ricordo o frutto della mia immaginazione? Mi accarezzai la tempia come per far riaffiorare il ricordo, - va tutto bene? - chiese Lucinda riprendendo il suo tono monotono – sisi, comunque non ascoltarli, sono tutti stupidi – dissi cercando di tirarle su il morale nonostante mi sentissi terribilmente disorientato; la vidi ridere di gusto sorridendo come mai l'avevo vista prima....ed era bellissima.

 

 

Note dell'autrice:

Eccomi qui con il terzo capitolo, scusatemi se ci ho messo tanto, ma l'ispirazione mi sta abbandonando infatti devo ammettere che purtroppo questo capitolo non è il massimo, avete qualche consiglio da darmi? Vi piace la storia come sta procedendo? Qui si nota un leggere cambiamento in Lucinda, che ritrovatasi giudicata da tutti nella nuova scuola tenta di essere più gentile, perché tutti la conosco? Cos'è successo in passato per catalogarla come "cattiva"? Continuate a seguire la storia e lo scoprirete. 

 

   
 
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