IL potere

1943 il dormitorio di grifondoro è sempre lo stesso. Sembra che il tempo per Hogwarts non esista.  Solo, ti entra dentro, ti trasforma e ti prepara per il tuo domani.
Esco e cerco di raggiungere la stanza delle necessità. Corro per evitare di esser visto. 
"ho bisogno di una stanza in cui nascondermi"
Appare una piccola porta di legno, la apro e mi sento felice.
La stanza è accogliente, calda. 
mi Siedo difronte al caminetto, il calore mi circonda. Quasi dimentico l'ansia, la paura. La consapevolezza di essere lontano dalla realtà mi rincuora.
Mi stendo, devo concentrarmi.
la mia coscienza si espande, la vedo fluttuare alla ricerca della sua essenza. Viaggio, studio ogni personalità, ed eccolo, TOM.
La sua mente è vasta e questo non mi stupisce, si perde nella consapevolezza dolorosa delle sue convinzioni. Quanta rabbia, dolore. Mi respingono, ma io resisto. Ho pietà, vorrei chiedere scusa, per tutte le incomprensioni che lo hanno sempre circondato. 
Con sofferenza mi lascio scivolare e silenziosamente resto spettatore della sua esistenza.


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POV TOM

La sala grande è piena. La colazione, la fame del corpo pretendono il nostro favore.
Noi vili burattini ci trasciniamo con il capo chino ad esaudire la volontà naturale del corpo.
Come ogni mattina mi pervade la rabbia e l'angoscia, dov'è la mia libertà? cos'è? Se io stesso non sono altro che aguzzino di me stesso?
Vedo i miei compagni ridere, e vorrei ucciderli per questo.
Sono orgoglioso della mia consapevolezza, della coscienza obbiettiva che mi permette di essere superiore ad ognuno di loro.
Ma che dolore, che sofferenza.
Mi ribello a me stesso. Rifiuto il cibo e vado in biblioteca.
Ho bisogno di trovare quel mezzo che mi liberi dalla mia schiavitù, per poter controllare alla perfezione queste persone prive di volontà.


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Gioia per me è vedere la facilità con cui ogni individuo sia corruttibile, facilmente volubile ai propri desideri, ed io prestigiatore e burattinaio le agito, le rendo vive.
Non hanno alcun diritto di riscatto, illusi ,superficiali. Diritto di governare, è per colui che è in grado di comprendere l' inutilità dell'esistenza. Che sia capace di dare uno scopo anche se effimero a coloro che non sanno dove cercarlo.
L'unico che avrebbe il diritto di gestire questi imbecilli, è quel babbanofilo di Silente, che troppo codardo e pieno di ipocriti buonismi, si nasconde in questa scuola e lascia al degrado l'intera società magica.
Non mi resta che prendere atto della necessaria manipolazione. 
Il mio scopo è questo. Anche se con sacrifici, dolore, devono accettare la loro inferiorità e lasciarsi guidare nel bene e nel male. Esistono solo il potere … e coloro che non sono abbastanza forti per averlo.


                                                           
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POV HARRY

Apro gli occhi di scatto, mi manca il respiro.
Sono terrorizzato da questa visione contorta dell'uomo. Ma non posso evitare di lasciarmi affascinare.
So con certezza che la sua è una visione megalomane e narcisista, ma non posso evitare di condividere questo senso di inevitabilità. La mia vita è l'esempio più chiaro di schiavitù. Un nome che comporta un destino.
Visione malsana di giusto e sbagliato, ma quasi una nascosta generosità. Nel proclamarsi Voldemort concede la libertà che deriva dall'inconsapevolezza.
Ma qual'è il prezzo? 
Perchè tanta gente ha dovuto pagare? e per cosa, per la superficialità ingenua che ci viene imposta.