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Autore: FallenAngelsGoToHell    14/04/2014    1 recensioni
Quella spiaggia era l’unico posto in cui vivessero ancora i suoi ricordi felici: rammentava la bambina gioiosa che era stata, i suoi amici del mare, la sua spensieratezza. Ora qualcosa si era rotto dentro di lei. Un ingranaggio si era ossidato e nessuno era in grado di ripararlo.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dense nubi oscuravano l’orizzonte. Un vento leggermente autunnale, ma non eccessivamente freddo, faceva sollevare la sabbia in turbinii isolati, che poi si disperdevano nell’aria. Il cielo ristagnava come una plumbea cappa opprimente, sovrastando la terra, manifesto dell’ira di un ipotetico Dio. In quel momento Tess credeva fortemente all’eventualità di una creatura soprannaturale, qualcuno che le aveva concesso, in quello scenario apocalittico, un barlume di tregua. La spiaggia deserta la rilassava e il rombo del Pacifico la cullava come una levatrice avrebbe fatto col suo pupillo. Si chiese come sarebbe stato lasciarsi andare in quell’oceano agitato, arrabbiato. Lei ne era sicura: se lo avesse fatto il suo corpo non avrebbe opposto alcuna resistenza. Dopo tutto il disagio provato negli ultimi tre anni, forse il lento oblio della morte sarebbe stato la prima oasi di serenità.

 

 

She won't make a sound 
Alone in this fight with herself and the fears whispering if she stands she'll fall down 
She wants to be found 
The only way out is through everything she's running from wants to give up and lie down. 

 

 

Erano passati dieci giorni dall’ultima volta che si era presentata all’università. Aveva lottato contro quel malessere, quell’ansia, che le si infiltrava sotto la pelle, per settimane, ma alla fine aveva perso. Perso anche l’ultimo barlume di speranza di andare avanti, farsi un futuro. Non era la sua lotta, ma quella di suo padre e lei non voleva saperne più. Intrappolata da un padre, importante geochimico della California, nel presente e da una brillante carriera come chimico, nel futuro, cercava riparo in se stessa, ma ormai tutto era stato contaminato. Quella spiaggia era l’unico posto in cui vivessero ancora i suoi ricordi felici: rammentava la bambina gioiosa che era stata, i suoi amici del mare, la sua spensieratezza. Ora qualcosa si era rotto dentro di lei. Un ingranaggio si era ossidato e nessuno era in grado di ripararlo.

Si tolse quelle maledette ballerine, che le stringevano i piedi e decise di camminare. Un tuono la minacciò con veemenza: il temporale non avrebbe tardato, si poteva addirittura gustare il suo sapore nell’aria salmastra. Lei non ci badò. Imperturbabile, immersa nei suoi pensieri, oltrepassò come un ombra gli ultimi bagnanti, e si lasciò investire dalle prime gocce di pioggia.

 

 

So stand in the rain 
Stand your ground 
Stand up when it's all crashing down 
You stand through the pain 
You won't drown 
And one day, what’s lost can be found 
You stand in the rain 

 

Non aveva più amici, non usciva mai. Si sentiva insicura fuori dalle sue mura domestiche, non riusciva a fidarsi di nessuno là fuori. Si era lentamente isolata dal mondo, cercando di capire la sua angoscia, ma ogni volta che provava a dargli un nome vedeva solo il suo riflesso. Le veniva da piangere. Com’era possibile cambiare in questo modo? Qual’era la sua colpa? Improvvisamente si sentì adirata con quello strano Dio che le aveva donato il temporale. Quando pregava, nessuno rispondeva alle sue preghiere. Quando piangeva, nessuno le asciugava le lacrime. Spesso, apparentemente senza motivo, sentiva la rabbia e la desolazione crescere dentro di lei. Scoppiava in singhiozzi, si chiudeva in se stessa, non voleva vedere nessuno. I pochi amici che le erano rimasti le consigliarono un medico. Uno psicologo. Dopo una seduta era tornata a casa con un senso di vuoto e stanchezza. Sotto la pioggia scrosciante, Tess ricordava bene i gesti che credeva (si illudeva) di aver abbandonato: la calma e allo stesso tempo l’impazienza delle sue mani, che si muovevano sicure, esperte, facendo riaffiorare vecchie abitudini. Infine, il suo volto riflesso nella lametta.

 

 

She never slows down. 
She doesn't know why but she knows that when she's all alone, feels like it’s all coming down 
She won't turn around 
The shadows are long and she fears if she cries that first tear, the tears will not stop raining down 

 

 

Iniziò a correre. La pioggia non accennava a diminuire, ma a lei non importava un accidente né del cielo, né del mare. Corse fino a dimenticarsi chi era, a perdersi dentro e fuori di sé. Quando stanca e stremata rallentò, le nubi iniziarono a diradarsi e il sole fece capolino all’orizzonte. Si sentiva in pace.

Si accoccolò sulla sabbia e lentamente si addormentò.


  
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