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Autore: Greg90_h    13/07/2008    5 recensioni
Serie di FF con Harry e Ron al dipartimento Auror che ne combinano non poche! Leggete e recensite
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la dura vita di un Auror

Eccomi di nuovo qui! Scusate l’attesa, ma tra impegni e mancate ispirazioni non sono riuscito a postare nulla in questa fic. Ora però ho già 2 o 3 chap pronti… quindi vi lascio a questo che ho postato (che a dire la verità è molto + demenziale del solito) .

 

La macchina!

 

Ore sette. Due persone di nostra conoscenza non ce la fanno davvero più.

«Ma chi cavolo ce lo fa fare ad alzarci alle sei per venire al lavoro quando alla fine non si fa niente?» esclamò Ron veemente. Harry finì il suo decimo sbadiglio prima di rispondere.

«Credevo che ti sarebbe piaciuto un lavoro come questo, dove non si deve fare niente!»

«Si mi piace, ma rischio seriamente di schiattare dalla noia!».

«Ti va una partita a scacchi magici?» chiese dopo un po’ il rosso.

«Ancora?! – fece veemente Harry – ma ci abbiamo giocato quasi in tutti e sette i libri! Non ti stanchi mai? E poi io perdo sempre, non mi va!». Ron rimise a posto la scacchiera che aveva tirato fuori da non si sa dove. In quel preciso momento arrivarono Seamus e Dean.

«Ehilà! Che si fa di bello qui?» chiese Seamus gioviale.

«Ci annoiamo…» rispose Ron.

«Da noi idem!» aggiunse Dean. Seamus alzò gli occhi al cielo. Harry sbadigliò di nuovo…

«Ci facciamo un caffè?» propose l’occhialuto.

«Io non ci provo nemmeno!» esclamò Ron memore dell’ avversione della macchinette verso di lui. Dean si avvicinò alla finestra.

«Ron…» fece dopo un po’ che guardava fuori.

«Hm?» chiese Ron

«La tua macchina è una biposto?»

«Sì…»

«Grigio polvere?»

«Sì… perché?»

«Beh, non so… ce una persona dentro che ci se la sta portando via…». Ron si alzò di scatto e corse alla finestra.

«Nooooo!» urlò

«Che è successo?» chiese Harry che non aveva seguito il discorso preso da un improvviso colpo di sonno

«Mi hanno fregato la macchina!» disse Ron

«Ma dai! Nessuno ruberebbe una ciofeca simile!!!»

«Ti dico di sì! Ci avevo lasciato anche dei soldi babbani dentro… ecco perché l’hanno rubata!» aggiunse con aria di chi capisce una cosa all’improvviso…

«Che ci fai con dei soldi babbani?» chiese Harry mentre si precipitava con Ron fuori dal Ministero.

«Me li ha dati papà, li dovevo portare al dipartimento Fregature Babbane, sai per verificare che non fossero false, se non ci pensiamo noi ai babbani…».

«E quanto ci avevi lasciato dentro?»

«Cinquanta!»

«Ah, be’ – fece Harry rincuorato – la tua auto non vale tanto! Va a finire che ti lasciano pure il resto!». Corse con Ron nel punto dove prima c’era la macchina.

«Oh, no!» fece disperato Ron vedendo il parcheggio vuoto.

«Ehi, ti hanno lasciato veramente il resto!» fece Harry allibito guardano per terra e prendendo una banconota da dieci: sopra c’era un postit con scritto “Tieni, tu stai peggio di noi!”

«Ma che gentili!» fece Dean guardando il postit con affetto.

«E ora?» chiese Seamus.

«LI INSEGUIAMO!» esclamò Ron mentre correva verso la macchina di Harry. Si stiparono tutti nella macchina dell’occhialuto e partirono a tutta (Burro)birra. Corsero per almeno un miglio prima di ritrovare i ladri. Ron accelerò con la magia (infatti era già a tavoletta) e corse loro dietro. Le due auto sfrecciarono incuranti di chi o cosa travolgevano nella loro corsa. All’ improvviso una pantera della polizia sbucò dal nulla e si piantò davanti alla macchina guidata da Ron che, fregandosene altamente del codice stradale babbano, la colpì in pieno mandandola a sbattere contro una gazzella dei carabinieri che insieme sbatterono contro una giraffa che passava di lì dopo essere fuggita dallo zoo.

«E poi c’è chi dice che il traffico non è una jungla» osservò Seamus.

«Idem!» fece Dean

«Ora non centra niente…» gli fece notare Seamus

«Si ma me ne piace il suono…». Incurante dei discorsi idioti che si sviluppavano nel sedile posteriore dell’auto, Ron continuò a correre come una lepre (ok, ora la pianto con gli animali) all’inseguimento della sua macchina.

«Non potresti andare più piano? – chiese Harry al suo fianco – sto per vomitare!».

«Non posso rallentare, li sto per raggiungere!» fece il rosso caricò di adrenalina. Di lì a poco riuscirono  a raggiungere la macchina guidata dai ladri, mentre le due auto della polizia li raggiunsero di nuovo (quanto alla giraffa, era tornata allo zoo chiedendo un passaggio ad una panda…). Di colpo l’auto guidata dai malfattori si fermò, evidentemente a secco, mentre Ron, preso alla sprovvista, non fece in tempo a frenare e ci sbattè conto a tutta velocità. Nelle due auto esplosero tutti gli air berg mentre fuori la gente applaudiva entusiasta, sicura che si stesse girando un film. I quattro ex-maghetti si tuffarono fuori dall’auto e corsero dai due malfattori, entrambi svenuti. La polizia si fermò li vicino e i poliziotti scesero dalle macchine andando loro incontro.

«E ora cosa facciamo?» chiese Harry disperato.

«Di certo non potremo dire di aver aumentato la velocità della macchina con la magia. – disse Ron – Sai cosa comporterebbe?». I quattro poliziotti iniziarono ad elencare tutte le effrazioni commesse mentre Ron urlava:

«Ma loro ci hanno rubato la macchina! Perchè a loro non dite niente?»

«Perché sono svenuti, genio!» gli fece un poliziotto.

«Ah, già, è vero…!». Poco lontano Harry vide Kingsley Shacklebolt, il nuovo Ministro della Magia, arrivare di gran carriera verso di loro…

«Salve!» disse cordiale ai poliziotti. Poi levò la bacchetta quanto basta per puntarla contro ciascun poliziotto senza farsi vedere dalla folla, e disse:

«Oblivion!». Subito i quattro poliziotti assunsero un aria da pirla con gli occhi spalancati e vacui e tornarono a casa cantando vari pezzi dell’Othello.

«Accidenti! – fece Kingsley – devo aver sbagliato qualcosa…». Poi si rivolse ai quattro maghi e urlò:

«SI PUÒ SAPERE CHE DIAMINE VI VIENE IN MENTE? PERCHÈ AVETE FATTO TUTTO QUESTO?». Ron si lanciò in una spiegazione affrettata degli eventi di quella mattina e quando ebbe finito Kingsley disse:

«Per quanto avete combinato dovrei abbassarvi al grado di Guardiamago, ma non lo farò, per tre motivi: Harry è il protagonista della saga e se la cava sempre, avrei una paura folle di chi entra ed esce dal Ministero con voi di guardia e, soprattutto, non posso farlo perché altrimenti questa saga non può andare avanti!». I quattro saltarono dalla gioia e si riavviarono tutti contenti verso il Ministero della Magia, tutti contenti meno Harry e Ron che in tutta questa storia ci hanno rimesso le loro auto…

 

Spero che vi sia piaciuto anche se era molto più demenziale e non-sense del solito!

P.F.(significa Post Fictium): So che in effetti non ci sono finestre al piano di degli Auror, ma come facevo a farli accorgere della macchina? Detto questo; Leggete e recensite!

 

  
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