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Autore: Meretrice_Thomisus    14/04/2014    1 recensioni
Ognuno di loro ha provato e causato sofferenze.
Ognuno di loro ha conosciuto la paura.
La storia di alcuni ragazzi si intreccerà, mostrando come la vita può essere sconvolta improvvisamente senza lasciarti la possibilità di cambiare le cose.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Questa storia inizierà come una semplice commedia a tratti romantica ma con l’andare avanti acquisirà un andamento più serio e più adatto al genere drammatico. Si svolgerà in prima persona da vari punti di vista. Il nome di chi al momento parla sarà segnato in alto. A fine pagine spesso saranno presenti note che serviranno a puntualizzare parole o frasi della storia, evidenziati con un *. Buona lettura!
 
Capitolo V
 
Paoletta

17 Novembre 2006 (collegato al capitolo precedente)


Ecco che lui arriva e rovina tutto. Ero così felice che Rosy mi avesse invitato a dormire a casa sua. Non avevo mai fatto un pigiama party con un'amica. Mia madre stava per impedirmelo per via della sua apprensione, ma bastò farle credere che dovevamo studiare e cedette alla richiesta. Stava andando tutto bene: il film era pauroso, ma visto insieme a Rosy aveva un altro aspetto. Si chiamava The Others e io desideravo ardentemente di diventare bella come Nicole Kidman. Avevamo i popcorn e latte caldo e ogni tanto cuocevamo i marshmallow con l'accendino di Rosy. E poi arriva Raphael, quello screanzato che non faceva che mettersi in mezzo. E poi, non era in punizione? Come mai era davanti a noi?
«Hei... Rosy... cosa ci fa un cercopiteco* in camera tua?»
Cercai qualcosa da ribadire a quell'insulto infantile, ma rimasi in silenzio limitandomi a guardarlo male.
«Facciamo finta di studiare.»
Rosy prese una pausa e fece uno sguardo di intesa a Raphael.
«Tu, piuttosto, se vuoi restare devi pagare pedaggio!»
Non comprendevo cosa Rosy volesse dire. Raphael si, a quanto capii dal suo sorriso, e prese un pacchetto di sigarette. Tuttavia non fumò quella che prese, anzi la ruppe!
«Paolettina... tu... non hai mai fumato la Maria, vero?»
Rosy mi fissava divertita, sicuramente accortasi della mia perplessità.
«No... cos'è?»
Entrambi scoppiarono a ridere e io diventai rossa come il pigiama che avevo addosso.
«Tranquillo, piccolo macaco, c'è sempre una prima volta.»
Subito dopo incominciarono a maneggiare col tabacco e uno strano pezzo di carta. Dopo aver finito mi tesero quella sottospecie di sigaretta accesa.
«Dai, fai almeno due tiri!»
Mi guardarono sorridenti, ma non erano per nulla rassicuranti, erano sorrisi maligni. Fu una pessima idea assecondarli. Immaginatemi seduta con lo sguardo da pesce mentre ondeggio lentamente. Bhè, ero esattamente così. Questo dopo due minuti di tosse isterica, con Rosy e Raphael che si rotolavano a terra dalle risate, e continuavano anche in quel momento. Improvvisamente Raphael si sedette accanto a me, sorridendomi e accarezzandomi la testa. Fui sorpresa da quella gentilezza inaspettata e, dovevo ammetterlo, lui era davvero bello. Quel sorriso sembrava mi appartenesse. Poi saltò sul letto ed esclamò
«Paoletta, oggi sarà il giorno delle tue prime volte!»
Ero troppo frastornata per capire cosa intendesse, sinché Rosy non arrivò con tre bottiglie di quella che inizialmente credevo fosse acqua. Rosy sembrava su di giri ed era tutta rossa in faccia. Mi porse un bicchiere.
«Manda giù e non pensarci!»
Tutta tranquilla lo presi e bevvi, ma sentii subito un sapore forte e strano. Fu automatico: incominciai immediatamente a, come dicevano Rosy e Raphael, vomitarci l'anima. Raphael mi trascinò in bagno per evitare che sporcassi ulteriormente. Ripensandoci, seppur la situazione non fosse delle migliori, fu un gesto carino tenermi i capelli.

Il giorno dopo mi svegliai con un forte mal di testa. A mala pena ricordavo cosa ci facessi li. La stanza era un caos e il pavimento era sparso di bottiglie completamente vuote. Come presi più coscienza di me mi accorsi che i capelli di Raphael, addormentato profondamente sulla scrivania, erano tinti di verde. Non potei trattenere una risata... poi , però, mi guardai e al posto del mio pigiama vidi un vestitino nero con le paiette, che seppur attillato, mi stava due taglie più grande.
«… volevo quello giallo...»
Raphael farfugliava frasi sconnesse nel sonno.
«Il cavallo! NO!»
Era davvero buffo. Notai che Rosy non era nella stanza, ma poco dopo entrò coperta solo da un asciugamano, doveva esseri fatta la doccia. Mi chiesi come facesse a non avere vergogna sapendo che Raphael si sarebbe potuto svegliare da un momento all'altro.
«Sei sveglia! Come va?»
Mi chiese distrattamente mentre si asciugava i capelli con un altro asciugamano.
«Mi fa male tutto... e questo vestito chi me l'ha messo addosso?»
«Non ricordo.»
Avvampai sperando con tutto il mio cuore che non fosse stato Raphael. In quel momento, come se avesse sentito i miei pensieri, lui bisbigliò
«… usa lo scotch...»
Volevo morire, ero sicura che avesse visto il mio corpo, e sopratutto lo scotch con cui nascondevo il seno. Uno sbadiglio e Raphael aprì gli occhi. Accennò la domanda “che ore sono?” mentre si strofinava gli occhi.
«Sono le 11.15 del mattino, Cosmo*»
Fu come una miccia appena accesa, Raphael scattò giù dalla scrivania e prese a cercare disperatamente le sue scarpe.
«Merda! Mio padre si sarà accorto da ore delle mia fuga!»
Rosy sogghignò, forse la divertiva l'idea di Raphael preso a colpi. Finalmente lui trovò le scarpe e si fiondò fuori dalla stanza.
«Se sarò ancora vivo, a lunedì!»
Passarono pochi secondi prima che Raphael urlasse spaventato. Doveva essersi visto allo specchio.
«Sei stata grande a tingergli i capelli!»
Guardai sbalordita Rosy ridere di gusto.
«… io?»
«Ci puoi contare.»
Arrossii violentemente pensando a quali altre sciocchezze avevo potuto commettere. Preferii non saperlo.


Note*: Cercopiteco= specie di scimmia.

            Cosmo= Personaggio del cartone "Due fantagenitori" coi capelli verdi.

 




 
  
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